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Pilot Addicted | The Leftovers

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Pilot Addicted | The Leftovers

Eccoci a commentare insieme un nuovo pilot, stavolta parleremo insieme di The Leftovers, iniziato recentemente anche sugli schermi italiani per Sky Atlantic.
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Ammetto che aspettavo con impazienza questo pilot di The Leftovers, per diverse ragioni, ma soprattutto perché appena letta la trama qua e là e visto alcune clip mi ha incuriosita molto. Per non parlare poi del fatto che è stato creato da Damon Lindelof, sceneggiatore di Lost. The Leftovers inizia con il “Rapimento” simultaneo di circa 140 milioni di persone, che letteralmente spariscono da un momento all’altro dalla faccia della Terra. Questa serie, o almeno questo pilot, ci vuole raccontare le vicende delle persone che sono rimaste, che hanno perso qualcuno. Ambiento a Mapleton, racconta tutto ciò che succede alla sua comunità. I protagonisti sono il nuovo sceriffo Kevin Garvey (un eccezionale Justin Theroux), i suoi due figli adolescenti e la quasi sposa Meg. Parla anche, e soprattutto, di questa setta religiosa, a cui appartiene Laurie, altra protagonista, che sembra remare contro tutti coloro che sono rimasti. Vestono di bianco, non parlano e fumano in continuazione. Questa setta mi ha seriamente inquietata. Devo ammettere che questo pilot è stato abbastanza lungo (1 ora e 11 minuti) e la prima parte è stata piuttosto lenta, ma immagino che per farci capire quello che è successo e che sta accadendo non poteva essere altrimenti. Da metà episodio in poi è stato tutto più interessante. La storia la trovo molto, molto interessante e dopo aver visto questo pilot sono ancora più incuriosita. Voglio le risposte a tutto, sapere perché è successo, dove sono andati tutti e cosa vuole questa setta. E perche fumano sempre, seriamente perché?!?!? La fine mi ha lasciata con l’amaro in bocca, devo sapere ora!! Soprattutto dopo quel colpo di scena finale…devo sapere! Mi è piaciuto molto il cast, specialmente Justin Theroux, che ho trovato davvero perfetto nel suo ruolo e la sua interpretazione mi ha lasciata a bocca aperta, come anche quella di Amy Brenneman e di Liv Tyler. Quindi concludendo devo ammettere che questo The Leftovers non ha assolutamente deluso le mie aspettative, anzi, e continuerò assolutamente a vederlo!! E dovreste farlo anche voi!
Fraise

Aspettavo The Leftovers con trepidazione. Aspettavo il ritorno di Damon Lindelof con ansia. Finalmente arriva il momento di gustarsi il pilot e…dopo 70 minuti l’unica cosa che mi si palesa in testa è un enorme “BAH!”. Niente da fare, il colpo di fulmine non c’è stato. Per carità, tecnicamente nulla da eccepire, però le emozioni dove le lasciamo? L’unico vero moto di gioia provato è stato quando è comparso Buddy Garrity Brad Leland (ah Friday Night Lights, tu sì che mi avevi steso al primo sguardo!). Mi stavo per commuovere, giuro. Ma per il resto?! Il nulla. I personaggi sono anche stati caratterizzati abbastanza bene per essere solo il primo episodio ma non ce n’è uno per cui abbia provato empatia. E se la storia di fondo deve raccontare (e di conseguenza, trasmettere) i sentimenti dei “rimasti” e il loro diverso modo di affrontare la perdita, beh… Con me ha fallito alla grande. La setta del giudice Amy dei fumatori non riesco proprio a spiegarmela e la cosa triste è che non mi frega neanche di saperne di più! Stessa cosa per il misterioso santone. Anche la scena del match “manifestanti” vs “resto del mondo”, seppur ben girata, su di me non ha sortito alcun effetto. Ho trovato molto più disturbante e violento il massacro finale dei cani re-inselvatichiti. Gli unici due personaggi che mi hanno vagamente incuriosito sono i gemelli perché totalmente in contrasto con la “gioventù bruciata” che popola il resto dell’episodio; per lo meno, questa è stata la mia prima impressione. A proposito, la rivisitazione del gioco della bottiglia è una delle cose più trash viste in questa stagione telefilmica 2013-2014 (e io mi sono vista tutta la prima stagione di Helix…rendetevi conto!). A pensarci bene, però, un moto di comprensione per uno dei personaggi l’ho avuto: con un futuro marito come quello di Meg (Liv Tyler) mi sarei rifugiata anch’io presso la prima setta di pazzoidi trovata sulle pagine gialle. Dai, è insopportabile! Concludendo, da quel che ho letto in giro, il “come” e il “perché” il 2% della popolazione sia scomparsa (ah sì! Un breve momento di giubilo c’è stato anche quando ho appreso della scomparsa di Ratzinger), non verranno mai spiegati. Ma questo, secondo i miei personalissimi gusti, non è un punto a sfavore. Amo le serie che mi prendono di pancia. Amo le storie drammatiche. Amo affezionarmi ai personaggi più che ai misteri. Con The Leftovers non c’è stato nulla di tutto questo. Certo, non mi fermerò al pilot, ma se entro 3 o 4 episodi non inizierò a sentire qualche misera farfallina nello stomaco allora lo saluterò senza troppi rimpianti.
Sköll

70 minuti di pilot sono troppi. Se contiamo che l’unica scena decente si è avuta dopo 58 minuti, il quadro è completo. Verdetto: CESTINO!
Non si capisce dove voglia andare a parare e sinceramente neanche mi interessa. Avevo aspettative alte per questa serie HBO, totalmente disilluse da questa sceneggiatura senza nè capo nè coda. Inizio promettente che non mantiene l’attenzione con il proseguire della visione. Scene senza senso e con un retrogusto di già visto (il pezzo della setta non vi ha ricordato un po’ The Following?). Gli interpreti non hanno catturato la mia attenzione, tranne lo sceriffo il resto è insulso. Non sono abituata a stroncare tf in base al pilot, ma se mi sono riuscita ad addormentare quattro volte mentre guardavo The Leftlovers un motivo valido c’è.
Gio.spike

Questo pilot ha diviso il pubblico per diversi motivi, io personalmente non ne sono rimasta impressionata ma non mi ha fatto nemmeno schifo, forse perchè non avevo aspettative in generale. Partiamo dai punti a favore, che sono di meno e più facili da articolare, la colonna sonora mi è piaciuta (il tema mi ha ricordato tanto quello di Broadchurch), in generale la fotografia e le performance attoriali mantengono comunque un livello degno dell’emittente su questo non ci sono dubbi e l’idea di base dell’analizzare “quelli che restano” come “avanzi” di questo mondo è ricca di sfumature da poter esplorare, come già show precedenti hanno provato a fare (con scarso successo). Veniamo alle note stonate: la durata, con uno show simile per storia e caratterizzazione, non si reggono 70 minuti, di conseguenza gran parte delle cose sembrano buttate lì perchè ci devono stare, quasi a caso, non si riesce ad individurare la colonna portante della serie. Alla fine di tutto non capisci chi ha fatto cosa, perchè tizio si trova là, che cosa vuole caio, non c’è un filo conduttore reale, oltre la storia del 2% della popolazione sparita e blablabla. Contribuisce a dare questa sensazione la quantità di storyline inserite, troppe per quello a cui aspira come genere, se già in generale c’è confusione, introdurre tutto (e tanto) e subito contribuisce a creare caos nello spettatore che alla fine dell’episodio si ritrova di fronte ad un schermo nero a domandarsi “e quindi?”.
Detto ciò, ho comunque intenzione di vedere il secondo episodio per capire se hanno intenzione di continuare su questa via di cose “campate in aria” (a quel punto ciaociao) o se dopo questo pilot lo show prenderà una piega diversa e più nelle mie corde.
-Lu

Voi avete visto questo pilot tanto discusso? Cosa ne avete pensato? Ditecelo nei commenti!

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