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Pilot Addicted | Gracepoint

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Pilot Addicted | Gracepoint

Ancora pilot all’orizzonte! Stavolta siamo in casa FOX per vedere il primo episodio di Gracepoint, remake della serie di successo made in UK Broadchurch. Andiamo a leggere insieme un po’ di pareri in merito!
Gracepoint - David Tennant e Anna Gunn - evid

Sono una grande fan di David Tennant e ho adorato Broadchurch, e l’idea di un remake americano mi ha davvero fatto storcere il naso. L’unico motivo per cui ho deciso di dare un’occhiata al pilot è stato proprio Tennant, oltre a un po’ di curiosità. Ho davvero cercato in tutti i modi di vedere l’episodio senza farmi condizionare da tutto quello che mi è rimasto dentro di Broadchurch, ma onestamente mi è stato quasi impossibile. Sono del parere che sarà molto difficile per una persona come me, che ha amato profondamente la recitazione, le musiche e la fotografia dello show britannico, apprezzare ciò che hanno fatto gli americani. Il pilot somiglia moltissimo a quello di Broadchurch, ma senti che c’è qualcosa di diverso, che l’atmosfera è diversa. E sarebbe una cosa positiva, se non fosse che i risultati non mi convincono. Personalmente ritengo che la serie originale made in UK sia senza ombra di dubbio superiore, innanzitutto nella recitazione. Davvero, non riesco ad esprimere quanto non mi sia piaciuta, soprattutto quella di Anna Gunn. In Breaking Bad avrà anche fatto un buon lavoro, ma in questo pilot mi ha fatto davvero una bruttissima impressione, cosa che avevo già percepito vedendo a suo tempo il promo. Non è stata la peggiore del cast, ma da lei mi aspettavo qualcosa di più, dato che ricopre un ruolo importante. David non mi è sembrato in ottima forma, forse la recitazione del cast contribuisce a renderlo sottotono. Se per un attimo dovessi far finta di cancellare dalla mia mente ciò che ho visto di Broadchurch e dare un giudizio a questo pilot direi che è una serie con delle buone potenzialità, soprattutto a livello di trama ma, sapendo che là fuori c’è la serie originale ad aspettare chi non l’ha ancora vista, non riesco a consigliare a nessuno il remake, anzi consiglio caldamente a tutti di vedere Broadchurch, perché è un piccolo gioiellino. Certo, gli americani ci hanno promesso un finale diverso, un paio di episodi in più e hanno cercato di attirare noi fan portando Tennant a far parte del progetto, ma non so se la sua presenza basterà a farmi continuare.
Bonus: l’accento americano di David non è poi così osceno come credevo, ma non gli ha permesso di sbraitare “BLOODY TWITTAH!”, come in Broadchurch. Anche quelli che sembrano dettagli, fanno la differenza.
-Bornwithoutamask

E’ sempre molto difficile, per me, massacrare una serie che vede come protagonista il mio attore preferito.
Sì, va bene, siamo solo al Pilot. Sì, la maggior parte dei pilot non spiega granché delle dinamiche della storia e contiene comunque le prime scene girate, quindi gli attori non sono ancora completamente IC. Sì, dovrei avere pazienza.
Ma dopo aver guardato tutto Broadchurch (per chi non lo sapesse ancora, è la serie inglese da cui Gracepoint è stata copiata) non si può fare a meno di fare paragoni. Non è stata solo la regia a non convincermi per nulla.
Le scene sono fondamentalmente copiate pari pari dalla serie originale, anche come punto di vista della telecamera e dialoghi, ma con un utilizzo della luce leggermente differente, più spento, smorto, con una patinatura grigiastra che toglie la vivacità di certi colori e quindi fa mancare l’impatto visivo drammatico delle scarpe fluorescenti di Danny sulla sabbia, del sole vivido di una giornata serena in una località sulla costa, dei rossi e dei gialli dei vestiti della madre che corre già disperata, come se sentisse che qualcosa di orribile è capitato al suo bambino ancora prima di vederlo, tutte cose sulle quali la serie originale puntava e con ragione.
La fotografia è molto al di sotto della media di un qualsiasi procedural americano: confusionaria, con alcuni tentativi di inquadrature originali che però non sono riuscite come erano state pensate (un esempio è la visione della famiglia ferma sulle porte delle stanze in corridoio, con la madre avanzata di qualche passo, dietro al nastro giallo che chiude la camera di Danny. Potenzialmente un’ottima scena, rovinata dalla lentezza della telecamera.)
L’ambientazione vorrei davvero vederla dal vivo. Mi aspettavo di vedere spuntare Jessica Fletcher da un momento all’altro, tanto il paesino è identico a Cabot Cove, Maine. Ma questo ritengo sia un fatto di gusto personale.
No, non è stato solo questo. Questi sono dettagli tecnici che, anche nelle serie di minor qualità, tendo a sorvolare se l’insieme recitazione-drammaticità-intrattenimento mi convince.
L’interpretazione dei personaggi, fatta eccezione per David Tennant, Anna Gunn e Kevin Zegers, è scandalosa.
Forzata, inconsistente, inverosimile.
Trovatemi un padre che, davanti alla salma del figlio undicenne, si mette a sproloquiare tranquillo di come troverà chi lo ha ucciso, di come si senta in colpa e di tutti i pensieri che gli passano per la testa. Trovatemi una madre che più che una crisi isterica sembrava avere un attacco epilettico.
Chiariamoci… le lacrime finte sul viso non bastano ad interpretare un personaggio in un momento di dolore devastante. Ci vuole empatia, immedesimazione, ed è proprio quello che a questi attori manca. Piangevano e si disperavano, ma sembrava che non gliene fregasse un tubo.
Solo tre sono stati naturali, spontanei nelle loro reazioni, immedesimati nella parte: David, ma avendo già interpretato l’omologo dello stesso personaggio in Broadchurch non faccio fatica a crederlo abituato alla parte; Anna, anche se non mi ha del tutto convinta l’espressività; Kevin, la cui recitazione mi ha convinta del tutto e del quale ho apprezzato la spontaneità ed il coinvolgimento nelle scene.
Purtoppo, l’esperimento di David di assumere un accento totalmente americano per questa serie è riuscito solo a metà. Magari qui doveva ancora farci l’abitudine, ma a tratti la sua parlata è forzata, specialmente nella sfuriata contro i colleghi per sapere quale di loro ha parlato con i giornalisti. La cadenza scozzese riemerge come non aveva mai fatto in Doctor Who (esempio), e la cosa mi ha un po’ spiazzata da parte di un grande attore come è lui.
Nel complesso, Gracepoint è la brutta copia (molto brutta) di una meravigliosa serie britannica che meriterebbe più attenzione. Mi ha delusa su tutti i fronti, e la cosa mi lascia spiazzata e dispiaciuta. Tenevo davvero al successo che avrebbe potuto avere (se non fosse stata fatta con i piedi), se non altro per permettere agli americani di godere delle ottime interpretazioni del mio amore scozzese. E invece no.
Continuerò a guardarla, almeno per un altro paio di episodi, per vedere se effettivamente si discosterà dalla serie originale come è stato detto e per dare un’altra possibilità ad attori e regia, ma le mie speranze, allo stato attuale, sono al minimo storico.
Volete vedere Gracepoint? Guardate Broadchurch. Fatevi un favore.
-Ocean

Non ho problemi ad ammettere che la mia grande ‘impazienza’ di vedere Gracepoint era rappresentata dal mio amore per David Tennant.La ragione è semplice: essendo liberamente tratto da Broadchurch (serie britannica dello scorso anno), che ho visto ed amato, non avevo particolari interessi a vederne la versione americana, a parte David, appunto…Che è il protagonista, esattamente come lo era in Broadchurch.
Non facciamola lunga: lo show non mi è piaciuto. La ragione è fondamentalmente una sola: non c’era nulla di differente dalle scene tutte già viste prima, e non solo. Essendo americana la produzione, tanti piccoli dettagli che risaltavano nella versione british qui non c’erano, ed il pathos è stato sacrificato a favore di scene musicalmente pesanti o quasi sempre affrettate.
Gli attori non mi hanno convinto affatto. O meglio David mi ha convinto (ma non stra-convinto), Kevin Zegers anche. Anna Gunn e tutti gli altri NO. Soprattutto la madre di Danny il cui ruolo come sappiamo bene nel primo episodio è importantissimo: nella sua scena madre (la corsa in mezzo al traffico) mi ha lasciato l’idea di un momento come tanti, in lei non montava piano l’orrore della consapevolezza come invece era stato palese con l’altra attrice nella stessa scena in Broadchurch.
Lo so che non ha senso paragonare le due versioni: ma se quella statunitense è così debole rispetto all’altra, non siamo più nell’ottica di una versione differente, ma entriamo in un’ottica sbagliata.
Gracepoint mi è sembrato freddo, poco interiore e affrettato.
Due parole su David: il suo Emmett mi ha convinto, ma mi è sembrato tanto un ‘Alec Hardy’ con un accento diverso. L’accento mi è piaciuto, il differenziare il personaggio no: perché non lo ha(nno) fatto.
Altra possibilità? Sì. Con riserve? Tante.
-Mary’s world

Il mio più grande timore riguardo questo remake era che FOX potesse rovinare quel gioiellino che era la serie originale rendendolo “la classica americanata”. Questo non possiamo ancora saperlo per certo, essendo solo l’inizio, l’unica cosa che sappiamo per certo è che perlomeno questo pilot non è stato rovinato… Perché è perfettamente uguale a quello di Broadchurch! È inutile che continuino a uscire come funghi articoli che mi rassicurano che Gracepoint non sarà una “carbon copy” della sua controparte made in UK, perché in questi tre quarti d’ora ho visto esattamente le stesse scene del pilot di Broadchurch, perfino coreografate allo stesso modo (il padre di Danny che cammina per la cittadina mostrando di conoscere tutti, la madre che corre tra le auto ferme sulla strada quando sente la notizia di un corpo ritrovato sulla spiaggia, l’entrata in scena del detective protagonista ecc.). Questo non è un male nel vero senso della parola, ma potrebbe semplicemente risollevare l’annosa questione del perché rifare qualcosa se alla base c’è già un prodotto di ottima qualità, perché non importare il buon prodotto bello e pronto e usare quei soldi per produrre qualcosa di nuovo. Si potrebbe rispondere: “Perché è pur sempre la dose settimanale di Tennant che ci mancava da un po’” (e per questo non mi lamento, anzi ringrazio), ma visto che al momento l’attore è impegnato nelle riprese della seconda stagione della serie originale…Beh, avete capito il mio punto. Chibnail alla scrittura è un’assicurazione, ma allora perché non assumerlo dandogli carta bianca per creare un prodotto totalmente nuovo? Così il problema per me è che la visione di ogni episodio sarà quasi sicuramente contornata da un cercare la differenza con l’originale, e temo che se gli attori (che comunque sembrano mettere del loro per creare personaggi nuovi e diversi, anche se non sempre migliori…Tipo come padre della vittima continuo a preferire Andrew Buchan) non inizino a risplendere come inaspettate rivelazioni, il confronto sarà sempre a favore di Broadchurch. La Ellie della Colman mi piaceva molto, ma c’è da dire che l’ho vista in azione per 10 episodi e la Gunn in questo pilot non è stata legnosa come il trailer mi aveva fatto presagire, quindi penso possa ancora costruire brillantemente la sua versione del personaggio. Ultimo punto, l’accento di Tennant, che forse sarò di parte io (o forse è solo che tutte le critiche che gli avevano mosso nei mesi passati mi avevano preparata al peggio) ma non mi è sembrato così tremendo come era stato scritto.
In sostanza, proseguirò la visione perché, al meglio, sarà semplicemente come rivedere un ottimo show come Broadchurch attraverso lenti diverse, rivivere le stesse emozioni che la serie originale mi aveva trasmesso con la sua atmosfera, la sua scrittura e le sue interpretazioni ben riuscite… Essendo super-ottimisti i cambi annunciati alla trama potrebbero anche sorprendermi positivamente… Al peggio potrò mentalmente dire alla FOX “te l’avevo detto” e tornare alla mia vita normale con in più sulle spalle qualche ora in più passata in piacevole compagnia di David.
-Ale

Quando gli americani annunciano di avere intenzione di fare un remake di una serie inglese, segue subito un boato di disapprovazione tra i telefilm addicted che hanno seguito l’originale e si chiedono perché mai ci sia un così disperato bisogno di rifare una serie che funziona benissimo così com’è. E’ questo quello che è successo quando è stata diffusa la notizia che sarebbe stato prodotto un remake di Broadchurch, e il fatto che la versione americana abbia lo stesso attore protagonista (David Tennant, l’indimenticabile decimo dottore di Doctor Who), è stata una ben magra consolazione. Guardando Gracepoint, mi sono ritrovata a chiedermi un milione di volte che senso avesse aver prodotto questa serie. Non ha niente in più dell’originale; anzi, ha anche qualcosa in meno. Gli attori sono meno bravi di quelli inglesi (il padre di Danny lo avrei preso a sberle, tanto poco è espressivo, mentre la Gunn non mi è dispiaciuta), Tennant fa tutto il possibile, anche se è veramente stranissimo sentirlo parlare con accento americano, ma dopo quaranta minuti quello che resta è solo un enorme perplessità: mi è mancata la motivazione per vedere come continuerà, come hanno pensato di proporre la storia gli americani. Forse, se non avete visto la serie originale, tutti questi ragionamenti non li farete affatto, e allora voglio dirvi che, visto il materiale da cui attinge questa versione americana, il potenziale è alto, ma gli inglesi sono stati particolarmente bravi a delineare i personaggi, le loro storie, il loro passato, le loro relazioni con gli altri, e l’hanno fatto con grande sensibilità e profondità, contando anche su ottimi attori; Gracepoint sarà bella se gli americani riusciranno a fare altrettanto, ma non ne sono poi così sicura.
-Elidith

Quali sono state invece le vostre impressioni? Scrivetecelo nei commenti!

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