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Pilot Addicted | Forever

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Pilot Addicted | Forever

Un altro pilot (uscito prima del previsto) di cui vogliamo parlarvi arriva direttamente da casa ABC e s’intitola Forever.

Forse non tutti sanno che, nel 1986, un regista di nome Russel Mulcahy ed uno sceneggiatore di nome Gregory Widen hanno avuto l’idea definitiva per un film: rendere Immortale uno scozzese del tardo 1500, facendolo camminare per la storia dell’uomo come uno spettatore eremita. Ovviamente, essendo americani, gli hanno dato una spada in mano e gli hanno fatto staccare teste, perché non poteva fare il fattorino, no. Nasce così Highlander, uno dei film d’azione più belli dell’ultimo secolo, un Cult per “ragazzi grandi” della mia età, una di quelle pellicole che non ti stanchi mai di guardare.
Per chi, come me, è nato in quegli anni e ha “vissuto” Highlander, prima al cinema e poi in tv come serie (quanto era figo Adrian Paul/Duncan McLeod!), Forever è una piccola perla. Ed è impossibile non notare i parallelismi: dal fatto che il protagonista continui a resuscitare nonostante il dolore e la morte, all’aver avuto una bellissima moglie innamorata, che conosceva il suo segreto e per il quale lui ancora soffre, ad aver trovato un bambino ebreo durante la Seconda Guerra Mondiale ed averlo cresciuto sino ai giorni nostri, al negozio di antiquariato che questo “figlio adottivo” gestisce, al fatto che la storia è ambientata nella bella New York, alla citazione (qui veramente spudorata) della spada Masamune alla fine del pilot.
Certo, il Dottor Henry Morgan (e spero che questo nome se lo sia dato apposta, perché se così non fosse, il nostro dottore sarebbe uno dei pirati più cool della storia, che non a caso assaltava navi proprio sulla rotta dall’africa alle americhe, assieme a Black Bart ed altri loschi figuri, più o meno 100 anni prima della sua nascita) è un medico, non uno spadaccino. Non va in giro a staccare teste, al massimo cerca di studiare chi o cosa può averle staccate. Questo suo essere “Studioso della Morte” in maniera razionale e scientifica intriga, affascina, e non so con quale magia gli autori sono riusciti a renderlo per nulla morboso o macabro. Henry Morgan, novello Sherlock Holmes dotato di uno spirito d’osservazione che lascia a bocca aperta, di un’evidente memoria eidetica e di un’ironia feroce, divertente e un po’ cinica, è un protagonista ammaliante non solo per l’aspetto fisico. Le sue freddure sulla morte riescono a far ridere e a risultare per nulla ridondanti o eccessive, l’impegno che profonde nella sua professione di scienziato, anatomo patologo e studioso serve a dimostrare quanto i suoi processi cognitivi siano fuori dalla norma, e il suo vivere a cavallo tra il passato ed il presente, per quanto risulti “strano”, riesce ad essere perfettamente contestualizzato non solo nella vita privata ma persino nel presente del suo lavoro. Persino i flashback, materia sempre spinosa per serie di questo tipo, sono curati e non noiosi. Non stancano, spiegano, sottolineano e aiutano a calarci nei suoi panni. Ed ecco che lo vediamo descritto come strambo, e strambo lo è davvero, con un ufficio dalle pareti moderne tappezzato da anticaglie come la scrivania, la poltrona in pelle o l’appendiabiti retrò, ed un astuccio di strumenti chirurgici nel quale troviamo dal più moderno bisturi alla lama da pugnale. Altra cosa molto bella di questo Pilot: nonostante un protagonista così di impatto, il cui attore interprete è famoso e davvero molto bravo, nessun personaggio viene lasciato al caso. Tutte le persone che gli si muovono attorno (Abe, la detective Jo Martinez, Lucas Wan l’assistente) sono caratterizzati nonostante il poco tempo, creando un organico di comprimari e co-protagonisti affascinante e potenzialmente davvero affiatato.
Ed è questo che ci fa davvero godere il Pilot di Forever, e passare sopra a qualche evidente imperfezione di carattere tecnico come l’immagine del volto di lui riflessa nel finestrino del treno della metro (ewww ç_ç) o il fatto che non servano tre settimane per fare un esame tossicologico, al massimo un paio di giorni, o ancora l’assurdità di dare fuoco alla mano di Jo per fermare l’avvelenamento da aconito.
Queste sono le poche cose che vanno sistemate, ma che nel complessivo insieme della presentazione di questa serie sono decisamente tralasciabili.
Ultimo fattore importante: musiche azzeccate, d’effetto, con testi giusti per il momento in cui sono inserite, ed oltretutto godibilissime.
Nel complesso, era da parecchio tempo che il Pilot di una serie tv non mi coinvolgeva così tanto, con quel sapore un po’ da drama e un po’ da investigativo, con costumi ed ambientazioni curate e credibili, con questo suo protagonista fuori dalle righe e voce narrante fuoricampo (cosa che io ADORO), che ci introduce alla sua lunga storia in maniera ironica ed al contempo profonda.
In sostanza: PROMOSSO SU TUTTA LA LINEA. Guardate Forever. Ne vale la pena.
-Anna

Forever è una delle nuove serie tv della ABC che ha per protagonista il Dr. Henry Morgan, interpretato dall’attore gallese Ioan Gruffud. Chi guarda Castle, come me, forse ha riscontrato delle somiglianze di base: oltre ad appartenere alla stessa rete, entrambi sono procedurali ambientati a New York, in entrambi troviamo un uomo acuto e intelligente con una buona dose di fascino che si ritrova a collaborare con una poliziotta su un caso di omicidio. La poliziotta in questione ha una storia triste alle spalle che il protagonista maschile intuisce subito e, anche se non si conoscono, i due legano e iniziano una collaborazione allo scopo di risolvere casi di omicidio. Il contesto ovviamente è molto diverso, in questo procedurale c’è un elemento che definirei soprannaturale. Sì, perché Henry Morgan nasconde un segreto: ha qualcosa come 200 anni e li porta benissimo. E no, non è un vampiro. Semplicemente è immortale; o meglio, ogni volta che muore, ritorna in vita nell’acqua, nudo come mamma l’ha fatto. Ma sa ben poco di cosa abbia provocato questa sua “condizione”. Ciò lo ha portato a sviluppare un interesse per la morte e i suoi misteri. Nel corso del pilot vediamo anche dei flashback che ci fanno conoscere alcuni aspetti della sua vita passata.
Detto ciò, procedo con l’esporvi la mia opinione personale: il promo era stato abbastanza chiaro su cosa c’era da aspettarsi da questo show e infatti devo dire che non ha tradito le mie aspettative, forse l’ho anche trovato un po’ più piacevole di quanto mi aspettassi. La trama orizzontale sul segreto dell’immortalità del protagonista dà quel tocco di originalità in più che altrimenti l’avrebbe reso un semplicissimo procedurale come tantissimi altri. Se sviluppano bene questa storia e i rapporti fra i personaggi, potrebbe diventare una buona fonte di intrattenimento. L’unica perplessità che ho è sulla protagonista femminile, non ho ancora deciso se mi piaccia o meno, dovrò attendere i prossimi episodi per farmi un’idea più chiara. Ovviamente lo sconsiglio a chi proprio non sopporta i procedurali, mentre per ora lo consiglierei a chi cerca qualcosa di non troppo impegnativo che però abbia una sua trama orizzontale da scoprire un po’ alla volta.
-Bornwithoutamask

Voi cosa ne avete pensato di questo pilot? Ditecelo nei commenti!

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