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Outlander 3×06 – Finalmente Insieme

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Outlander 3×06 – Finalmente Insieme

Dopo due settimane di attesa, finalmente eccoci a “A. Malcom”, sesto episodio della nuova stagione di “Outlander”, che ha ripreso la narrazione là dove essa si era arrestata alla quinta puntata, ovvero all’incontro dopo vent’anni di separazione tra Claire e Jamie.

Due settimane d’attesa, una vera tortura… e dopo due settimane, niente Roger. Niente Roger e Brianna. Un crimine contro l’umanità.
Scherzo.
E ora torno seria prima di rischiare il linciaggio. (Tuttavia, ecco, la si potrebbe avere un poco di compassione per me che non so quando rivedrò Roger…)

Alla fine del quinto episodio, finalmente Claire e Jamie si erano rivisti… e lui era stramazzato al suolo come una pera cotta.
“A. Malcom”, come prevedibile dallo stesso titolo, ci riporta a Jamie, concentra nuovamente su di lui la narrazione e ci mostra come lui sia arrivato e abbia vissuto l’incontro con la sua amatissima Claire, dopo vent’anni di separazione e dopo il lunghissimo periodo di tempo necessario ad accettare che mai più l’avrebbe rivista.
Vediamo, quindi, Jamie nella quotidianità della sua vita, come se ne sia ricostruito una nonostante tutto, come egli sia apparentemente un uomo rispettabile, con la sua bellissima tipografia, della quale possiamo godere una vera e propria panoramica sia grazie all’entrata di Claire (nella scorsa puntata), sia, soprattutto, a Jamie. Un set davvero splendido, costruito in ogni minimo particolare, accurato e dai colori e luci bellissimi, caldi, tanto da dare la sensazione di sentire l’odore della carta, della cera e del legno.
Tornando a Jamie, si diceva come egli si sia costruito un’apparenza di rispettabilità… che viene subito rivelata come tale, visto che ci viene mostrato immediatamente come il suo spirito ribelle abbia perdurato negli anni e così veniamo introdotti alla sua attività clandestina, ovvero il contrabbando.
Riviviamo dal suo punto di vista l’entrata di Claire e possiamo vedere lo sconvolgimento che solo sentirne la voce provochi in lui, che per tanti anni l’ha immaginata, senza poterla sentire davvero e con la rassegnazione di non vederla mai più.
Tutto il loro incontro è alleggerito da alcuni momenti come quello della birra rovesciatasi sui pantaloni di Jamie e, successivamente, la testata sul naso, ma ciò non toglie che esso sia davvero bello, ricostruito in modo eccellente, perché romantico, certo, ma altresì realistico. Infatti, Jamie appare pudico nei confronti di Claire, perché la confidenza che si costruisce in una coppia giorno per giorno è stata in qualche modo cancellata dalla lunga separazione; poi lo vediamo incerto, come nei loro primi istanti insieme, chiedere a Claire se può baciarla.
In generale, entrambi mostrano ritrosia, proprio a causa del tempo trascorso, per l’intimità venuta meno, e perché ambedue temono di essere cambiati troppo per piacere ancora all’altro, per la vita che ognuno dei due ha avuto. Quella di Jamie in particolare, come sappiamo, è stata caratterizzata da molto dolore, una volta che Claire ha riattraversato le pietre a Craigh Na Dun ed è tornata nel XX secolo per proteggere il bambino che portava in grembo. Tutto quel dolore e le difficoltà innumerevoli che ha dovuto affrontare sono ciò che spinge Jamie a chiedere ripetutamente a Claire di accompagnarlo, che sia nel retro della tipografia o alla locanda, mostrando il suo timore che lei sia solo un sogno e che rischi di sparire se lui dovesse distogliere lo sguardo.




Uno dei momenti migliori della puntata è proprio il dialogo tra Claire e Jamie nel retro della tipografia, con la rivelazione reciproca dei loro timori per ciò che concerne il loro aspetto fisico, il dolore di Jamie per Faith, Brianna e Willie. Il racconto relativo a quest’ultimo costituisce uno dei cambiamenti rispetto al romanzo, ma è nondimeno azzeccato, poiché crea equilibrio tra Claire e Jamie; infatti, così come Jamie ha dovuto accettare che Claire abbia avuto una vita senza di lui e in qualche modo sia grato di questo perché è ciò che ha assicurato la protezione di sua moglie e sua figlia (nonostante Claire chiarisca subito che l’unico aspetto positivo del suo matrimonio con Frank sia stato il fatto che lui fosse un buon padre, altro momento molto realistico, perché si sa quanto una donna possa sacrificare per amore di un figlio e come sia importante per una madre avere accanto un uomo che è un buon padre), allo stesso modo è giusto che Claire accetti che Jamie, in tutti quegli anni terribili, abbia avuto momenti di felicità e qualcosa che lo abbia fatto sentire meno solo (soprattutto visto che crede che in ogni caso non rivedrà mai suo figlio). Inoltre, per pochi istanti i tre figli biologici di Jamie sono insieme, per quanto questo accada solo grazie a parole e pensieri. In ogni caso, è un momento molto tenero, che ricorda anche quanta storia hanno queste due persone insieme, nonché quanto fosse dura la vita in quelle epoche. E proprio sulla scia della tenerezza si prosegue con Jamie che per la prima volta vede Brianna, anche perché lui è un uomo del XVIII secolo, lei una ragazza del XX e questo crea un simpatico contrasto che va ad accentuare la normale “possessività” che i padri nutrono nei confronti delle figlie.


Molto toccante (per quanto sia un altro cambiamento) è l’incontro tra Claire e Fergus, proprio perché Claire ha una reazione da madre, fatta d’amore, di orgoglio, di preoccupazione e dolore. Fergus, in effetti, è stato davvero il loro primo figlio. E lui è sempre adorabile. Il nuovo interprete (César Domboy), peraltro, ha mantenuto la cadenza di Romann Berrux, dando al Fergus ormai adulto giusto un accenno di accento scozzese (che il piccolo Romann Berrux aveva già introdotto all’inizio di questa stagione ed è davvero naturale, visto che quando si passa così tanto tempo in un luogo è inevitabile acquisirne l’accento) che va a miscelarsi con quello francese. Davvero un ottimo lavoro.


Con il passaggio alla parte del bordello entriamo nel vivo di questa sorta di parallelismo con il loro matrimonio e la loro prima notte insieme, un parallelismo costruito in tutto l’episodio: Jamie che rivede Claire e ne resta incantato come quando la vide in abito da sposa, la timidezza e l’incertezza reciproca dei primi istanti insieme e, infine, la costruzione dell’intimità.
Un parallelismo che ha ragione di esistere ed è oltremodo azzeccato, perché la verità è nelle parole di Jamie a Claire e poi in quelle pronunciate dalla voce fuori campo di Claire: si conoscono meno di quanto si conoscessero quando si sono sposati, un’intera vita li ha divisi e nonostante il sentimento reciproco, mai diminuito, devono imparare di nuovo a conoscersi, a essere coppia, ed è ciò che vediamo nella camera di Jamie.
Molto significativo il gesto di Claire, la prima volta in cui lei e Jamie fanno nuovamente l’amore dopo tutti quegli anni, quando lo accarezza lungo la schiena, perché, al pari dei gesti compiuti da Jamie, dimostra l’incredulità e felicità di averlo di nuovo con sé, di poterlo effettivamente toccare, dopo che per un periodo lunghissimo ha solo potuto pensarlo e sognarlo, credendo che non avrebbe mai avuto niente più di questo.

Per concludere, quindi, si può dire che l’episodio è davvero ben costruito, delicato e toccante, incentrato sull’emozione del ritrovarsi da parte di Jamie e Claire che traspare da ogni sguardo, da ogni parola, ma che non ha risparmiato alcuni momenti leggeri e divertenti come, oltre ai due citati, quello della colazione di Claire con le ragazze del bordello, e che ci ha portato anche l’introduzione di nuovi personaggi e nuove versioni di personaggi già conosciuti e amati. E ovviamente non potevamo essere esonerati dal dramma, quindi ecco il finale “a sorpresa” della puntata!
Ci sono stati vari cambiamenti e alcuni tagli rispetto al romanzo, ma tutto ha avuto un senso e ha trovato un suo posto logico nella narrazione e inoltre molte frasi sono state prese proprio dal libro. Una cosa che un lettore apprezza sempre.
Infine, devo dire che sebbene apprezzerei che creassero qualche rughetta in più a Jamie e Claire intorno agli occhi, nondimeno il passare del tempo per loro (che in ogni caso Diana Gabaldon ha descritto come clemente nei loro confronti, visto che restano persone che non dimostrano di avere oltre quarant’anni) è sottolineato con tocchi delicati ma davvero credibili. Abbiamo visto le ciocche grigie tra i capelli di Claire, il trucco e il taglio di capelli usato per lei (perfetto, Caitriona Balfe era davvero splendida come donna degli anni ’50 e ’60), il leggero cambio di colore della pelle, soprattutto del viso, per entrambi, e adesso gli occhiali per Jamie, che in effetti danno immediatamente la sensazione del passaggio degli anni e lo rendono più maturo. Dunque, ben fatto.

I tre momenti migliori dell’episodio:

  • Jamie che stampa le pagine. E’ molto bello che abbiano prestato una tale cura nei particolari tanto da far sì che Sam Heughan abbia dovuto imparare a usare una pressa di quel periodo, poiché denota attenzione, costruzione meticolosa dello show in ogni aspetto (una cosa di cui dovremmo sempre ricordarci);
  • il confronto tra i due e, in particolare, Jamie che osserva le foto di Brianna e vede sua figlia per la prima volta, dopo averla creduta perduta per sempre per tutti quegli anni, così come Claire che riabbraccia Fergus;
  • la cena tra Jamie e Claire, che esprime perfettamente la voglia di conoscersi nuovamente dei due, di godere semplicemente della compagnia dell’altro, e il desiderio palpabile che ognuno ha dell’altro.

 

Bene, mi fermo qui e vi lascio con il promo del prossimo episodio, “Crème de Menthe”, con il quale torneremo nel pieno dell’azione.

https://www.youtube.com/watch?v=9JMN0gwQp54

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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