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Orange Is The New Black | Recensione 3×02 – Bed Bugs and Beyond

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Orange Is The New Black | Recensione 3×02 – Bed Bugs and Beyond

Se vi state ancora grattando dappertutto, benvenuti nel club di quelli che hanno appena visto il secondo episodio della terza stagione di OITNB!

  

Oltre al prurito fantasma per via del leitmotiv dell’episodio, ovvero l’invasione delle cimici nei letti (tra l’altro ripensavo allo scorso episodio, che ho visto pochissimi giorni fa, e ricordo l’insistere della telecamera sul grattarsi la testa di una delle sorelline di Daya, quella che si era andata a nascondere sotto un letto. Lì per lì pensavo fosse un dettaglio secondario, invece ora elogio l’attenzione ai particolari da parte degli autori per aver scelto di introdurre così sottilmente la trama fondante del secondo episodio già sul finire del primo), confesso che parte di questo prurito sia orticaria per ciò che ho visto. Ok, reazione esagerata forse, “Bed Bugs and Beyond” non è proprio lo scempio più totale, è solo che trovo si sia concentrato troppo su una parte ormai debole della trama generale: la romance tra Bennett e Daya, che per carità sono tenerissimi ma da più di due stagioni stanno sempre allo stesso punto. Sì, in questo episodio abbiamo il momento dolcissimo della proposta di Bennett, ma a fine episodio risiamo da capo a dodici.
Le storyline principali sono quindi questa, che si sviluppa a partire dalla visita della madre di Pornstache ad Aleida per discutere del futuro del presunto nipotino in arrivo (annunciata anche questa nella premiere da una lettera giunta a Daya a cui però la ragazza aveva scelto di non dare seguito), e quelle che avevano già spiccato nello scorso episodio in quanto fuori dal motivo portante della puntata: Alex, Piper e il pesante segreto di quest’ultima e Nicky, Big Boo e l’eroina da far sparire.

tumblr_npwxsf3wix1urrcb4o1_500Partiamo subito dalla sottotrama che coinvolge la nostra protagonista. Devo ammettere che, nonostante abbia spesso letto pareri contrastanti su Piper, perlopiù negativi, non l’ho mai detestata particolarmente come personaggio. Sì, senz’altro non è un esempio estremamente positivo, è abbastanza incline al vittimismo, fa scelte discutibili dettate apparentemente da motivazioni nobili ma, sotto sotto, quello che tutti noi leggiamo nelle sue azioni è puro e semplice egoismo ed egocentrismo. Ma in generale non sono mai stata lì pronta a puntare il dito contro di lei e a metterla sotto accusa per ogni cosa, soprattutto quando all’inizio veniva additata dai fan dello show come una lagnosa che non fa che lamentarsi in continuazione, io provavo sempre a immedesimarmi ed effettivamente mi veniva facile capire il suo stato d’animo in molti momenti critici. Tutto questo premesso, siamo entrati nella terza stagione da appena due episodi e già sto mutando il mio atteggiamento tendenzialmente positivo nei suoi confronti, perché nel poco minutaggio a lei dedicato nella premiere e nel ben più ricco spazio di tempo che le sue personali vicende hanno occupato in “Bed Bugs and Beyond” ho visto più che mai quell’ergersi a persona piena di valori, subito pronta a giustificare qualsiasi suo errore e ancor più a vittimizzarsi quando tutto sembra crollargli intorno (emblematico il suo “ho mentito e ho sbagliato, ho detto la verità e ho sbagliato comunque. Sbaglio qualsiasi cosa faccio”. Cosa vuoi, una carezzina e tante scuse?). La visita della famiglia di Red nello scorso episodio e il fatto che la rossa abbia percepito subito la menzogna di suo marito si riflette in quattro e quattr’otto su Piper, che ricordiamo nella scorsa stagione, durante la sua giornata di permesso, aveva visitato il ristorante della “compagna di stanza” su sua richiesta, e avendolo trovato non più in attività aveva scelto di mentirle pur di non darle dispiacere e preoccupazioni nel tempo rimastole da scontare in prigione. Ovviamente lì per lì Piper aveva pensato di fare la cosa giusta, e probabilmente molti di noi avrebbero fatto altrettanto, ma ora che la bugia è stata svelata Red se la prende, altrettanto giustamente, con lei per averle nascosto la verità, e non vuole sentire ragioni a riguardo.

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La vicenda di Red però serve perlopiù come molla per lo sviluppo di quella con Alex, infatti non vediamo molto di più se non la scena in cui Red chiede a Healy di cambiarle l’elenco dei visitatori ammessi, sostituendo suo marito con il suo avvocato (e Healy, personaggio su cui io non sono mai riuscita ad avere la stessa opinione per più di tre episodi di fila, cerca prima di farla ragionare con le buone per poi urlargli letteralmente contro. Per il momento quindi il rancore di Red verso il marito non ha avuto soddisfazione). Questa è una delle cose che mi sento di criticare di questo episodio: ciò che veramente mi piace di OITNB è la coralità dello show, il fatto che tra personaggi principali e secondari quello di Litchfield ci viene presentato come un organismo pulsante ed eterogeneo, ed è bello assistere alla pluralità delle vicende di tutti questi personaggi che abbiamo imparato ad amare più o meno allo stesso modo. Un episodio come questo, in cui le storyline di alcuni personaggi vengono buttate lì quasi esclusivamente per servire da assist per lo sviluppo del rapporto Alex/Piper, qui centrale, mi sembra un po’ uno spreco, soprattutto se si considera che queste due al momento stanno vivendo una sorta di esistenza parallela a quella di tutte le altre inmate: interagiscono quasi unicamente tra di loro, a parte qualche input esterno sembrano vivere un’esistenza propria slegata dall’ambiente comune. Insomma, capisco essere protagoniste, ma mi piacerebbe che anche le vicende di Piper e Alex si intersecassero un po’ di più con quelle del resto delle detenute di Litchfield, che in questo modo altrimenti sembrano quasi diventare marginali e di background.

 

In breve, comunque, la confessione di Piper che io credevo si sarebbe fatta attendere ancora qualche episodio arriva e ha la reazione che tutti ci aspettavamo su una Alex che aveva vissuto malissimo il suo ritorno in carcere, che in entrambi questi due episodi sembrava letteralmente l’ombra di se stessa. Ma sul finire dell’episodio le due hanno un confronto a quattr’occhi…e non solo! Possiamo quindi presupporre che le due riprenderanno comunque la loro relazione, nonostante tutto?

Tornando alle altre detenute, quella di cui vediamo un po’ di più questa volta è Nicky con la sua sottotrama dell’eroina da far sparire, che ha però una rilevanza abbastanza secondaria in questo episodio e ciò mi dispiace molto visto che lei è senz’altro una delle mie inmate preferite e vorrei vederla di più on-screen… ma soprattutto, a costo di diventare ripetitiva, voglio che si liberi dell’eroina prima che ne sia tentata!!!
In compenso, lo scambio di battute tra lei e Luschek è stato esilarante (non che ami particolarmente Luschek, ma la faccia di lei quando ha creduto che lui la stesse per denunciare per il tentativo di fargli spacciare “caramelle” fuori dal carcere è stata il top! Come se poi ci si potesse aspettare quel picco di efficienza e professionalità da lui: c’mon Nichols, perfino io non ci avevo creduto neanche per un quarto di secondo!).
Finale a sorpresa: quando Nicky e Big Boo tornano a prendere le loro “candies” trovano il condotto dell’aria vuoto. Non so se me lo sono sognato ma mi pare che Nicky avesse rivelato il nascondiglio a quel maledetto di Luschek. È stato lui quindi a prendersi la roba prima che le due potessero tornare a metterci le mani personalmente?

   

Ma veniamo ora alla parte che ho trovato più zoppicante (ahah, Bennet, zoppicante… ok, non fa ridere) in questo secondo episodio. CiccioBennet è davvero un pezzo di pane, non si può dire altrimenti, e come già detto all’inizio della serie apprezzavo molto l’introduzione di questa sottotrama romantica così naive in un contesto duro come quello del penitenziario. La gravidanza di Daya e l’implicazione di Pornstache per cacciarlo da Litchfield sono stati momenti di crisi per la coppia, che ora riesco a seguire a stento: capisco gli ormoni in circolo, ma spesso Daya si comporta davvero in maniera contrastante col poveraccio. Fatto sta che il punto fondamentale per me rimane quello: dopo due stagioni abbondanti l’unica cosa a crescere è il pancione di Daya, i due personaggi non mi sembra si siano sviluppati particolarmente. E in questo episodio arriviamo forse a una sorta di epilogo, seppure non lieto: di fronte alla possibilità di “scaricare” la responsabilità del bambino in arrivo a qualcuno con risorse economiche sufficienti (e soprattutto libero di muoversi al di fuori di un carcere), Aleida è pronta a tuffarsi con un triplo carpiato all’indietro, riuscendo apparentemente a persuadere anche la figlia, inizialmente più tentennante. Il ferreo rifiuto viene quindi da Bennet, che non sembra voler accettare che qualcuno che non è neanche lontanamente imparentato con lui o Daya si prenda cura del loro futuro figlio. Nella sua visione idealistica di un mondo in cui lui e Daya possono vivere insieme felici, circondati da fiorellini, cuoricini e unicorni che vomitano arcobaleni, non c’è però spazio per la realtà dei fatti, ovvero che nessuno dei due sembra ancora pronto a fare il genitore, che nei mesi in cui Daya dovrà finire di scontare la sua pena il bambino avrebbe dovuto essere affidato interamente alle cure di un padre che 1) ha lunghi orari di lavoro in un penitenziario, 2) non si può dire navighi nell’oro per potersi permettere una tata e 3) non potrebbe neanche chiedere un congedo parentale a lavoro perché, tecnicamente, LUI NON HA FIGLI, non ha nulla a che vedere con la gravidanza di Daya ecc.ecc.ecc.
E poi, insomma…. voi dareste un soldo di fiducia a uno così (momento in cui Bennet è stato ufficialmente resettato e quel tipo tutto d’un pezzo di Asher di HTGAWM è emerso al suo posto)?

 

I flashback a lui dedicati sono poi la parte più debole di tutta la puntata a mio parere, perché intervallano il flusso della narrazione presente per portarci a scoprire il suo passato militare allo scopo di dirci qualcosa di più sul suo carattere e sul perché non sarebbe ancora adatto a essere padre, ma secondo me poteva bastare la metà del tempo per farci un’idea, e a un certo punto mi sono davvero chiesta se in generale ne sentissi proprio il bisogno di questo lungo approfondimento. Il solo confronto/scontro nel presente tra la sua visione semplicistica delle cose e la ruvida (e sclerata, aggiungerei) realtà della famiglia di Daya potevano bastare per giustificare la sua finale rassegnazione e la scelta di abbandonare simbolicamente il lettino in mezzo alla strada.

Chiudiamo infine con quello che è stato l’inaspettato colpo di scena dell’intero episodio, che introduce quella che sicuramente sarà la trama orizzontale dell’intera stagione: la minaccia di chiusura di Litchfield, portata all’attenzione di Caputo proprio a causa delle spese dovute alla disinfestazione da cimici da letto dell’intero complesso. Quindi il main theme della puntata è stato senz’altro fonte di gag e situazioni al limite dell’assurdo (vedere tutte le detenute aggirarsi per i corridoi con camici di carta – le più fortunate! In intimo o addirittura avvolte in buste della spazzatura tutte le altre – è stato di per sé un contesto comico, all’interno di cui troviamo poi picchi esilaranti con i vari metodi creativi per liberarsi degli scomodi “ospiti”), ma ci porta alla fine alla scoperta che ci accompagnerà per i prossimi episodi, in attesa di sapere cosa ne sarà delle nostre inmate preferite qualora non si riesca a salvare Litchfield (lo so, su due piedi sembra uno di quei twist in stile “oh mio Dio, vogliono chiudere il Glee Club”. Sono incline a credere che entro la fine della stagione si troverà una soluzione, però il viaggio verso la soluzione e come questa notizia influirà su chiunque ne verrà a conoscenza è ciò che mi interessa vedere nei prossimi episodi).

  

Vi aspetto fra qualche giorno con il recap del terzo episodio, vi invito come sempre a farmi sapere le vostre opinioni nei commenti sempre rispettando chi sta andando avanti, come me, ad andatura lumaca ubriaca, quindi senza accenni o spoiler sulle puntate successive. Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

1 COMMENT

  1. Ciao! 🙂

    per me i top della puntata sono: 1 Maritza e il colore giusto della sua nuova uniforme XD
    2 Cindy che per difendersi dalle cimici si spruzza addosso roba chimica

    flop: Alex che si arrabbia con Piper; lei è l’ultima che dovrebbe recriminare qualcosa perché A Piper è in prigione poiché lei ha fatto il suo nome per la storia della droga B la scorsa stagione pregò Piper di mentire su Kubra dicendo di non averlo mai visto e che lei avrebbe fatto lo stesso, salvo poi fare l’esatto contrario! così Alex ha ottenuto la libertà vigilata, Piper invece l’allungamento della pena per falsa testimonianza.
    e infine, l’ha fatto perché voleva salvarla! avrà pensato “se è in prigione Kubra non potrà ucciderla” ecc ecc

    alla prossima P.S. Bennet sarà anche un idiota, ma pure Aleida non scherza eh!

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