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Once Upon a Time 7×17 – E voi che volevate lasciare a casa la Mader!

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Once Upon a Time 7×17 – E voi che volevate lasciare a casa la Mader!

Devo dire di essere in un certo senso colpita da come OUAT sta affrontando questa stagione finale, partita sotto i peggiori auspici poi evoluta in qualcosa di poco definito ma comunque in parte godibile… a intervalli regolari. Sì, perché fondamentalmente quello che sto apprezzando è che di settimana in settimana l’intrattenimento che ci viene fornito è anche piuttosto piacevole, con relativamente poche pretese ma comunque ultimamente gli sforzi stanno anche avendo un buon riscontro (ne sono un esempio episodi come “The Girl in the Tower” e “Sisterhood”, a cui questo “Chosen” si allinea per il fatto di essere ben riuscito anche e soprattutto per via della centralità di un personaggio interessante e che sa reggere egregiamente una puntata intera)… il problema è che, seppure episodio per episodio la situazione è buona, altrettanto non si può dire del quadro generale.

Mi sono trovata a guardarmi indietro subito dopo la visione di questa 7×16 e ad analizzare questa settima stagione in paragone alle precedenti… lo so che non andrebbe fatto, che avremmo dovuto prenderlo come il semi-reset che è stato e nulla più, ma è impossibile non notare la mancanza di focus rispetto a quello a cui Once ci ha abituati negli anni passati: la dinamica a villain della stagione/di metà stagione (nel caso di stagioni divise in due filoni narrativi separati dalla lunga pausa invernale) è andata qui a lasciare il posto a un minestrone più indistinto. Non voglio dire che una metà stagione incentrata unicamente su Frozen sia meglio di questo, ma anche nelle annate precedenti abbiamo avuto personaggi di fiabe diverse che andavano a occupare lo spazio di uno o due episodi una tantum, eppure a essere il fulcro della trama orizzontale che ci portavamo dietro per almeno una decina di episodi era sempre un antagonista preciso e c’era una matassa più lineare da sbrogliare, anche quando andavano a crearsi diverse sottotrame ce n’era sempre una chiaramente prevalente. Qui siamo partiti con Cenerentola e di conseguenza matrigna e sorellastra come quelle che si prospettavano main villain della stagione, poi c’è stata la commistione con Rapunzel e quindi eccoti apparire Mother Gothel, poi ancora Tiana da La Principessa e il Ranocchio che da personaggio apparentemente secondario è andata a portare nella narrazione un intero universo fatto anche, tra gli altri, di un ulteriore antagonista (Facilier) e ora, come se non bastasse, una nuova versione di Hansel&Gretel. Per carità, quest’ultimo inserimento non mi è completamente dispiaciuto perché la favola, come molte altre, era stata riadattata dal primo Once in un unico episodio della prima stagione e in maniera non estremamente distante da quello che ricordiamo dell’originale dei fratelli Grimm, quindi questo secondo adattamento con twist più dark sul futuro dei due fratellini in seguito al trauma della prigionia (nonché inserimento di Zelena come quasi love interest del padre dei gemelli e, questa trovata carina, la responsabile della cecità della strega Hilda) non stona, mi dispiace solo che arrivi nel contesto confusionario che è questa stagione a questo punto. Oltretutto Nick/Jack/Hansel era un bel vedere quindi peccato che il suo “momento di gloria” sia durato poco (e tanto di cappello a Nathan Parsons per l’interpretazione in questo episodio, soprattutto in veste di maniaco carceriere).

L’aver già tolto Nick di mezzo poi mi dà da riflettere su due punti in particolare:
1) tendo spesso a scordarmi che OUAT è lo stesso show che già a metà della prima stagione mi ha fatto fuori Graham a sangue freddo e senza passare dal via, lo vedo sempre ingenuamente come l’appendice dell’universo disneyano votato al volemosebene e al lieto fine sempre e comunque, quindi nonostante tutto queste morti buttate là mi lasciano sempre quella punta di rammarico come se un giorno decidessi di metter su il dvd della Bella e la Bestia e alla fine la Bestia non si risollevasse da terra. Ma soprattutto
2) Gretel è stata inserita in un episodio isolato come mero device narrativo volto al character development di Drizella (e allo sviluppo della relativa sottotrama), con poco spessore se non quello di introdurre a sua volta il personaggio del suo gemello: una faccia che avevamo già visto e a cui all’improvviso si è scelto di dare un altro ruolo. Oggi scopriamo che il risveglio di Hansel e la sua missione di far fuori streghe, storyline intrapresa da “Secret Garden” in poi, è stata avviata da Facilier, quindi Nick è stato solo la sua marionetta… Intrigante per quanto possa essere stato, il giro è un po’ convoluto e la commistione di personaggi, storie e intenti un po’ troppo confusa a mio parere.

E, a proposito di risvegli, tanto per rimarcare quello che dicevo la scorsa settimana sull’arbitrarietà di questa nuova maledizione, in cui sembra che tutti possono svegliare tutti in qualsiasi momento, oggi scopriamo che anche Drew/Naveen è sveglio, gentile concessione di Facilier. Aiuto, sto perdendo il conto ma sono quasi certa che facciamo prima a contare chi NON è sveglio a questo punto…

Concludo con un paio di considerazioni su quello che invece ho apprezzato molto in questo episodio: ovviamente Zelena! Ho amato il suo coinvolgimento nel passato di Hansel e Gretel, soprattutto per il fatto che la storia non è una semplice sequela di causa e conseguenza tra un’azione deprecabile e il triste risultato, ma c’è la complessità del tentativo di rendersi una persona migliore, di tornare sui propri passi senza purtroppo essere capita, delle buone intenzioni lette nel modo sbagliato e della reazione peggiore possibile a questo risvolto. Come nei buoni episodi precedenti elencati a inizio articolo, anche qui troviamo equilibrio tra flashback e presente, un riflesso tra la Zelena che prova a essere una persona migliore accanto a un possibile amante com’era il padre dei gemelli e la Kelly che vive con rimorso le proprie azioni passate nei panni della Wicked Witch, che proprio per via di Chad, il suo fidanzato di San Francisco, sente di voler intraprendere una strada diversa e lasciarsi alle spalle quella che è stata la sua vita anni fa a Fairytale Land. Com’è tipico in Once, è grazie all’amore che un personaggio può provare a perseguire il proprio happily ever after, e questo sembra essere finalmente il momento per Zelena… anche se per quanto mi riguarda la scena del suo saluto a Regina (e in seguito alla figlia Robin/Margot) è commoventissimo ma in parte dolceamaro, perché se da un lato c’è la consapevolezza che la Zelena degli ultimi tempi si è in parte redenta e ha lavorato per guadagnarsi il suo finale positivo, mi rimane dall’altro la certezza che invece, ancora una volta, la mia povera Regina è vicina a una gioia almeno quanto lo sono io a scalare il Kilimangiaro. Le ultime azioni di Facilier dimostrano infatti che avevo probabilmente ragione a vedere la coppia con sospetto: lui potrà pure essere sinceramente infatuato e tenere genuinamente a lei, ma non è il tipo di persona che le starebbe bene accanto. #Reginadeservesbetter

Note a margine:
  • La strega Hilda è interpretata da Chilton Crane (Supernatural, Fringe, 4400), e l’avevamo già vista in “A Taste of the Heights” come la pasticcera cieca in seguito avvelenata e che quasi tutti avevamo inquadrato proprio come possibile alter-ego della strega cieca di Hansel&Gretel;
  • Ma Jacinta è davvero così rimbambita da non accorgersi che Henry non l’ha mai chiamata J. finché non è Rogers a imboccarle l’informazione?
  • No, direi che a parte l’idiozia di Jacinta non ho altro da dichiarare.

Anche per questa settimana è tutto, attendo di leggere qui sotto nella sezione commenti i vostri pareri su questo episodio e sull’andamento della stagione in generale, trovate come sempre qui di seguito il promo della prossima puntata e vi ricordo, se non l’avete ancora fatto, di passare a lasciare un bel like ai nostri amici di

Once Upon a Time Official Fan Club Italia
You’re not a villain, you’re my mom ღ

per rimanere sempre aggiornati sullo show, i suoi interpreti e molto altro ancora.
Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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