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Mistresses | Recensione 4×13 – The Show Must Go On [Season Finale]

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Mistresses | Recensione 4×13 – The Show Must Go On [Season Finale]

Non so quanti siano i fan di Mistresses che non sono stati colti decisamente impreparati di fronte al finale della quarta stagione (sperando che non sia di serie), andato in onda questa settimana, quando, pietosamente, ci hanno graziati di un episodio di seguito all’altro, in modo che la scure sul collo potesse abbattersi  su di noi senza farsi troppo attendere.

Mistresses è il mio insindacabile guilty pleausure estivo, che aspetto con ansia per riprendermi dagli strascichi di pesantezza emotiva e irriducibile strazio (Castle) che i telefilm invernali hanno l’abitudine di lasciarsi dietro. Giugno arriva quindi con la sua ventata di umidità padana vento caldo di Los Angeles, vestiti colorati e una generale sensazione di leggerezza vacanziera impersonata dalle quattro tre due amiche di Mistresses.
Non è certo ignoto che le puntate volino via tra twist e cliffhanger, in mezzo a una girandola di relazioni più o meno ufficiali, che si creano e si disfano piuttosto velocemente, tra gente morta che non è morta, cognati che si sposano e ménage à trois che mostrano come il telefilm sia chiaramente orientato verso la soap opera (e nessuno ha niente contro questo genere televisivo).

Per questo motivo sono ancora sotto shock dopo la puntata finale che ho bisogno di analizzare con voi, per cercare di venirne a capo. Non che non mi aspettassi un cliffhanger degno di questo nome, dopo che lo scorso anno ci avevano lasciato con Wilson in procinto di uccidere Joss travestito da Calista (sì, un po’ la rimpiango ancora) con tanto di vestaglia e parrucca.

Pensavo ingenuamente che ci sarebbe stato un colpo di scena classico, ma non di certo quello che è andato in onda. E non mi riferisco solo alla donna misteriosa comparsa alla fine dei quaranta minuti, che ci ha lasciati come d’autunno le foglie sugli alberi, ma all’intera struttura della puntata che non nascondo mi sia sembrata piuttosto confusa, disorientante e ben poco organica.
Di fatto sono passata da una reazione molto composta per la morte di Karen:

all’assoluta incredulità post finale.

Comincio con il dire che, secondo me, la penultima puntata (4×12) poteva servire benissimo come chiusura di stagione, con Karen in procinto di volare da qualche parte per via della rottura del tacco sul balcone di Lydia aspirante suicida, potenziale evento che, in quanto ad angst, non era secondo a nessuno, perché noi donne sappiamo bene quanto possano essere infidi i tacchi a spillo impigliati nei sanpietrini o nelle grate. Abbiamo tutte un aneddoto di almost dead da raccontare. Quindi, se pure avessero voluto lasciarci in sospeso su una questione tanto delicata e urgente, non potevamo certo ritenerci insoddisfatti.
Il finale si è invece aperto con una fin troppo rapida risoluzione degli eventi, senza darci nemmeno l’agio di congetturare su “Mistatedicendoche muore Karen?!” – “Ma figurati non può morire, gli showrunner non oserebbero mai, è uno dei personaggi principali, già sono solo tre amiche, non possono ridurci a due, non è Dieci piccoli indiani, molto divertente ma adesso torniamo seri…” e via discorrendo all’infinito.
Ecco, mi sento defraudata di qualche ora ben spesa a immaginare le sorti di Karen in ogni possibile variante.

Ci siamo invece trovati di colpo al suo funerale, senza nessuna pietà per i nostri poveri cuori in fondo affezionati alla classe e all’eleganza di Karen. Devo ancora riprendermi. È stato straziante vedere Joss sconvolta dal dolore mentre parlava di Karen, (irriconoscibile peraltro con i capelli lunghi che portava un tempo) e tutta la sala devastata dalla sofferenza che ha fatto irruzione senza preavviso nelle loro vite.

Karen, my hero, my sister,my best friend…
I miss you already.


Come non fermarci per un attimo a compatire quel povero Christopher Adam che non ha fatto niente di male e si è trovato a innamorarsi della donna giusta e a doverla perdere poco tempo dopo averla conosciuta e amata. E io che, insensibilmente, lo trovavo troppo perfetto per essere vero e avevo già ipotizzato scenari infausti e un passato oscuro per questo Uomo Di Altri Tempi (perché, diamine, se sei un bravo ragazzo, belloccio, gradevole di modi, affidabile e senza nessuno dei problemi che gravano i maschi contemporanei, e le tue doti comprendono una famiglia non disagiata, ma anzi dei genitori molto moderni… come è possibile che tu sia ancora single e che debba trovare le donne in un sito online?! Parliamone). Posso dire che mi ha fatto un’enorme tenerezza poro core (cit.)?

Mi è piaciuto molto, in seguito, nonostante fossi ancora inconsolabile per la perdita di un membro della mia famiglia televisiva (anche i telespettatori hanno bisogno di un ragionevole periodo di lutto per accettare la morte di un personaggio. Nessuno ne tiene mai conto), vederli tutti insieme nella cucina vuota di Karen, a sorridersi tra le lacrime, uniti nella sofferenza grazie alla loro amicizia allargata e sempre molto solida, mentre bevono del vino nelle tazze di ceramica, brindando in onore dell’amica morta, proprio come avrebbe voluto lei (anche se Karen avrebbe ovviamente tirato fuori i bicchieri di cristallo). È stato un momento molto delicato e pieno di affetto, nonostante il dolore ancora vivo e pungente.
È proprio in questa occasione che April trova il coraggio di svelare (finalmente!) a Mark di essere incinta, visto che, appunto, ormai lo sapeva la città intera. È stato, permettetemi la retorica, un simbolo di rinascita.
Nonostante non abbia apprezzato la coppia Mark-April, perché secondo me è  composta da due individui non del tutto compatibili (non hanno chimica), la scena della rivelazione della gravidanza al futuro padre si è conclusa con il classico happy ending con i fiocchi: Mark abbandona l’idea di andare in tour perché dads don’t tour e abbraccia con grande entusiasmo la nuova paternità, rendendolo immediatamente ai nostri occhi Uomo Dell’Anno (e che ci importa ormai di Sophia-Chi?).

If Karen’s death has taught me anything it’s not to waste a moment being apart from the people you love.

 

È chiaro che doveva solo provare a dire: “Beh, chissenefrega del bambino” e noi l’avremmo certamente rincorso con i forconi, ma devo dire che mi aspettavo che avrebbe reagito così. Del resto il ragazzo aveva già mostrato una grande predisposizione a prendersi cura dei bambini, quindi non ci giunge nuova la sua totale adesione alla svolta imprevista.

E ho apprezzato, non trovandola fuori luogo, la comparsa di Adam a casa di Karen, nonostante non facesse parte del gruppo e il suo iniziale tentativo di inserimento tra le persone più legate a Karen non fosse finito benissimo. Ma chi siamo noi per negargli almeno un selfie incorniciato, a imperituro ricordo? Io, generosamente, gli avrei anche rifilato il vaso che Savy ha spedito a Karen.

cattura

Ma nel bel mezzo di questi momenti di amicizia e calore umano, non ho potuto fare a meno di chiedermi, forse inopportunamente, come sarebbe morta di preciso Karen? Come può una banale scivolata di tacco averla fatta, presumibilmente, piombare giù dal terrazzo, quando invece Lydia era dovuta salire sull’inferriata per buttarsi di sotto? Proprio così a rigor di logica e senza prevedere cosa sarebbe successo più avanti.

Segue un inaspettato salto temporale (cosa che, strutturalmente, di solito non avviene nel bel mezzo di un finale di stagione, ma molto più produttivamente alla fine, o durante la successiva premiere), che ci mette davanti a qualche fatto compiuto. Nonostante abbiano cercato di ingannarci mostrandoci apparentemente una sala d’attesa ansiosa per la nascita della figlia di April (anche se Mark non sarebbe dovuto essere presente), si tratta invece del parto di Joss che dà alla luce la piccola Lorelai (un nome, una garanzia), aumentando quindi a dismisura il parco bambini della serie. (Quanto è bella Joss in veste di neo madre? *Sospira). Non pensavo che i due coniugi avrebbero deciso di allargare la famiglia in fretta e furia, né mi ero mai resa conto che Joss volesse diventare madre, nonostante i grandi cambiamenti che aveva in mente per lei e Harry. Non mi sarebbe dispiaciuto quindi qualche riflessione a riguardo, vedere il mutamento di percezione che l’ha portata a decidere di sperimentare l’esperienza della maternità, ma nella concitazione degli eventi sono disposta a passarci sopra. Del resto almeno non abbiamo dovuto sorbirci la doppia gravidanza. Non so se avrei retto.
 

Oltre a Stella e a Lorelai ricordiamo che c’è sempre Vivian che, deduco, sarà stata affidata al padre e alla moglie pediatra, con buona pace di tutti.
Le vicende ripartono da qui (con noi a seguirle a fatica), per mostrarci la nuova vita dei protagonisti.

April e Mark, a parte la terribile acconciatura di lei, che sembra non vedere una piastra da quando ha partorito,

(ditemi che non vi ha colpito), sembrano procedere nella loro nuova esistenza di genitori in modo piuttosto tranquillo e prevedibile. Mark si trasforma in un padre-chioccia estremamente ansioso, che mi farebbe venire voglia di soffocarlo nel sonno sul serio, mentre April, proprio grazie all’iper protettività del compagno, può permettersi il lusso di essere il genitore più ragionevole (quando invece ci ricordiamo benissimo quanto tormento ci ha dato quando si trattava di mandare Lucy in chiesa!!). Lucy è cresciuta e devo dire che si è trasformata in un personaggio amabile, che avrei perfino gradito vedere un po’ più spesso, rispetto alla bambina insopportabile che è stata fino alla scorsa stagione (anche se non aveva tutti i torti a esserlo).

Come già detto, la storyline di April e Mark non mi ha preso molto. April si è mostrata troppo rigida per la maggior parte del tempo e non ci ha risparmiato quel lato control freak del suo carattere ereditato dalla madre, pretendendo che le cose si facessero sempre a suo modo, con un generale atteggiamento da maestrina. Mark è stato inconsistente. Carino, per carità, quel vicino di casa che ti viene in soccorso quando rimani bloccata fuori casa, ma che poi saluti caramente. Non ho mai capito cosa ci trovino l’uno nell’altra.

Joss e Harry, invece, sono alle prese con lo scompiglio portato da un neonato e devono affrontare un enorme cambiamento di ritmi, abitudini e prospettive, navigando a vista in un campo dell’esistenza di cui non hanno nessuna esperienza (diversamente da April). Non si fanno inoltre mancare una bomba di una certa portata: l’arrivo del figlio ventitreenne di Harry. Sua copia identica, solo più basso.
Ora.
Il dramma tra Savy e Harry non era nato e si era poi sviluppato proprio sul non poter avere figli? E come mai quest’uomo, d’improvviso, diventa padre non una (che si sa, le statistiche, le probabilità, la medicina non è una scienza esatta, i miracoli eccetera), ma due volte?! D’altro canto, era evidente che fosse suo figlio, nonostante la sua incredulità iniziale, che l’ha fatto reagire in modo istintivo e non ragionato, così tipico di Harry, che prima fa casino e poi chiede scusa.
Il doppio ruolo paterno che gli piomba addosso inaspettato, però, ci dà la possibilità di scavare un po’ più in profondità di un tema irrisolto della sua persona: non sa come essere padre. E lo confessa con grande dispiego di emozioni quando Joss, esausta, provata fisicamente e mentalmente, gli confida con grande onestà di non farcela più a gestire da sola la bambina, sentendosi al contempo tanto sola.

Because, you know, babies are boring. I’m sorry. They’re…
They’re crazy boring. And they’re crazy hard,
and I’m… I’m tired.

È vero che Harry ha un grande progetto da portare a compimento, che occupa la maggior parte del suo tempo e delle sue risorse, cioè aprire il famoso “baretto sulla spiaggia” che ci ossessiona da stagioni, e che finalmente viene realizzato con grande gioia di tutti, riportandolo al cuore delle cose che gli sono davvero care, prima ancora dei programmi televisivi e delle catene di ristoranti, ma, come ci svela Joss, Harry ha avuto problemi anche solo a tenere in braccio Lorelai da quando è nata, cosa che mi ha stretto il cuore (io sono molto sensibile alla sofferenza di Joss, bastano gli occhi lucidi e sono emotivamente a pezzi facendole da cassa di risonanza).

Harry è molto coraggioso nello svelarle, dimostrando quindi di mettere in pratica il proponimento “No more secrets” che si erano fatti due puntate fa, che aveva creduto che il mancato concepimento di un figlio con Savy (che per la cronaca è incinta anche lei) fosse il modo contorto che l’universo aveva di non imporre a nessun bambino di avere lui come padre. L’ho trovato molto onesto, ho sentito tutto il dolore che quella ferita continuava a infliggerli e il suo distanziarsi da sua figlia come modo di proteggerla. Chiude con delle bellissime parole che riassumono l’amore per la sua nuova famiglia, che è quella giusta, che è il posto dove vuole essere.

But now here she is. She’s here, and she is perfect. Look at how perfect she is.

cattura1

 

Tutto è bene quello che finisce bene.

Mi è piaciuto molto lo snodarsi del rapporto di Joss e Harry in questa stagione. Ha raggiunto un nuovo livello di intimità e di profondità. Certo, lei è sempre la donna indipendente e testarda che ama fare le cose a suo modo, che sembra allegra e in grado di far fronte a tutto anche quando si porta dietro pesi più grandi di lei e lui ha sempre quel fare impulsivo che fa e disfa mondi e che li conduce spesso al litigio, ma sono felice della proposta di inizio stagione e fiera del loro matrimonio sulla spiaggia della scorsa puntata. È bello che abbiano realizzato il loro sogno, nonostante la partenza precaria e l’enorme pietra dello scandalo del fatto di essere ex cognati e di aver, in fondo, costruito la propria felicità sull’infelicità di altri.
   

Richiamo velocemente Kate perché devo perché è tornata ad allietarci, ma confesso che a me non dice nulla. Non ha avuto una sua storia organica, sembra aver preso sempre decisioni sbagliate degne di un’adolescente, non si è inserita nel gruppo, ha litigato con Joss, ha dimostrato un’ingenuità allarmante e non ha aggiunto nulla alla stagione. Per me potrebbe tornare in Australia, ciao.

Fino a questo punto poteva sembrare un finale di serie. Molte storyline erano state riprese e portate a compimento, le vite delle nostre Mistresses erano andate avanti (quelle delle protagoniste non morte o non forse finte morte, almeno), tutto si era assestato, poteva perfino sembrare che avessimo ottenuto una sorta di happy ending, almeno per due di loro. Certo, il figlio di Harry può portare scompiglio per una nuova stagione, visto che, a quanto parte, i neo coniugi hanno sempre questo vizio di ospitare a casa i parenti di lui, ma niente di troppo grave. (O magari è un pazzo scatenato, chissà!).

Quella che invece è caduta come il proverbiale fulmine a ciel sereno è l’inaspettata faccenda dell’identità di Karen. Già, per dire, solo il fatto di dovercene occupare e farci venire il dubbio che Karen sia viva. I morti non riposano mai in pace, in Mistresses. Non ho assolutamente idea di cosa si siano fumati abbiano avuto in mente gli autori. Mi sembra chiaro che vogliano tenersi aperto un corposo portone per un’eventuale quinta stagione, che al momento non è stata ancora annunciata, né in un senso né nell’altro (lo scorso anno, se non erro, lo abbiamo saputo intorno ai primi di ottobre), ma… non capisco dove vogliano andare a parare.
In sostanza veniamo a scoprire che si aggira una donna a noi sconosciuta che ha la corporatura di Karen, il suo nome, la sua firma e i suoi gusti in fatto di caffè, ma non ha il volto di Karen.

E qui mi sorge spontanea qualche domanda: quando la polizia è arrivata, chiamata da Karen, avrà trovato un corpo? Deduco di sì. Così come immagino che qualcuno sia stato cremato sul serio. (Lasciamo stare la presenza inopportuna di Lydia al funerale. Come mai non era ricoverata in ospedale? Aveva pur sempre tentato il suicidio, no? Perché nessuno si accorge mai di quanto non stia bene?). E perché il fratello non si è mai posto il problema di non aver ricevuto le ceneri?!
Mi viene da pensare che l’ipotesi meno assurda da tirare in ballo a questo punto sia che Lydia ne abbia assunto le fattezze (in diversi interventi chirurgici) e l’identità (che è sempre stata la sua ossessione), ma con quale soldi? E dove è finita Karen?
Oppure Karen non è mai stata Karen? E questa è la vera Karen?
E perché ce l’avete tolta? Che male vi ha fatto, povera Karen?

Aggiornamento: in base a questo articolo la decisione è stata congiunta e la nuova Karen non è Lydia.

Più ci penso e più mi sembra tutto assurdo, contorto e aggrovigliato. Credo che, nel volerci dare per forza qualcosa di sconvolgente, non abbiano curato molto bene la resa del twist che volevano inserire e, se pure capisco che nei periodi di incertezza da rinnovo (per quanto lo scorso anno avessero consapevolmente voluto concludere con un cliffhanger aperto) si debbano cucire insieme dei finali che vadano bene un po’ per tutto, trovo che questa volta, forse, si sia un po’ calcata la mano.
Non che il furto di identità, o una qualsiasi delle ipotesi più fantasiose che ci possano venire in mente per spiegare gli eventi, non sia qualcosa in linea con lo stile di Mistresses, dove abbiamo già avuto casi di Morti-Non-Morti, come ci ricorda April con senso dell’umorismo.

“The last time I thought a dead person wasn’t dead – he wasn’t dead!” 

È solo che ho trovato poco efficace e valido il modo in cui hanno gettato i semi per questa nuova storia di cui posso capire la potenzialità di trasformarsi nella struttura fondante della nuova stagione, ma che è partita francamente un po’ male.

Mentre scrivevo è uscita la notizia che l’attrice che interpreta Karen non tornerà il prossimo anno, nel caso Mistresses venisse rinnovato cosa che, in realtà, non cambia la sostanza dei fatti. Potrebbe essere Karen senza memoria che ha subito qualche intervento al volto dopo essere finita a faccia in giù sull’asfalto, o Lydia novella Wilson (mi piaceva molto questa ipotesi ora saltata) che tiene prigioniera la vera Karen o Karen prima di essere Karen. Le ipotesi sono infinite!

In ogni caso, questo finale ha assolto molto bene il compito di intrattenerci, visto che sono ancora qui a scervellarmi per trovare una soluzione, e a sperare (ma questo a prescindere) che Mistresses venga rinnovato!
Voi avete delle idee/soluzioni/ipotesi per questo twist? Fatemi sapere!

Speriamo di rivederci il prossimo anno con la quinta stagione!

– Syl

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