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Mistresses | Recensione 1×09 – Guess Who’s Coming to Dinner

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Mistresses | Recensione 1×09 – Guess Who’s Coming to Dinner

Se pensavate che il finale della volta scorsa sia stato una bomba, allora dobbiamo discutere di questo. Era un dato di fatto, prima o poi il tribunale sarebbe arrivato. Il problema è che Karen non ci ha mai riflettuto a mente fredda, ma ha sempre anteposto il cuore in ogni azione dedicata al caso di Thomas Grey.
Quella stronza diabolica Elizabeth Grey aveva un piano sin dall’inizio, anche se non so dove possiamo collocare la parola “inizio” in questo grande ingarbuglio. Era a conoscenza della relazione extraconiugale quando il marito era ancora in vita, l’ha scoperto in punto di morte o ne è venuto a capo soltanto dopo il funerale?
Se volete la mia opinione strettamente personale, credo che quella donna ne sappia una in più del diavolo e che, dietro la morte del marito, ci sia soltanto lei. Oddio, non tendo ad escludere il figlio, di certo non ha una lucidità mentale invidiabile, quindi mai dire mai.
Ma, siccome di cose assurde ne accadono continuamente in questo show, direi di andare per gradi e dividere l’episodio in tre parti.

PART ONE: la finta quiete prima della tempesta.

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La puntata inizia con un flashback, che richiama il 1988, un periodo in cui Savannah era un’adolescente che si prendeva cura della sorella minore Joss, mentre la mamma sguazzava nell’acqua priva d’inibizioni – il costume era un optional – e di timori, poiché quelli li lasciava interamente alle figlie, che la vedevano allontanarsi sempre più nell’oceano.
Questa è l’anticipazione del tornado Janet, una donna arzilla di una certa età – immagino si aggiri sulla cinquantina – che si presenta con una grande voglia di vivere. Janet è la mamma delle sorelle Davis e, a dirla tutta, l’unica che sembri essere realmente sua figlia è Joss: entrambe hanno un grande carisma, fascino indiscutibile ed effettuano una scelta meticolosa del linguaggio, sempre ricco di metafore e toni spumeggianti. A primo impatto, si direbbe che sia Savannah quella fuori dal coro e, probabilmente, è così.
Janet arriva proprio quando Harry ultima gli scatoloni per il trasloco. A quel punto, convince le figlie a pranzare insieme, ma l’argomento “divorzio” non viene trattato, poiché Janet ha una notizia più importante da comunicare: si trasferirà a Rio. Che invidia ragazzi, quella donna dovrebbe darmi un briciolo della sua volontà, al momento mi sembra d’essere intrappolata nel corpo di un bradipo.
Joss è talmente emozionata e febbricitante che prende in prestito la casa di Savi e organizza un party in stile brasiliano, con tanto di cocktail e abiti a tema. Ma della festa parleremo dopo, perché di cose da dire ce ne saranno e non poche.
Savannah e Harry hanno deciso di prendere le distanze, poiché, se ricordate, l’avvocato ha deciso di tenere il bambino indipendentemente dal DNA. Eppure, non sembra intenzionata di venirne a conoscenza, sicché nel suo ufficio una bellissima busta firmata dallo studio medico attende di essere aperta.
Inoltre, dall’ultimo battibecco, immaginavo che Dominic si sarebbe comportato diversamente nei confronti della futura mamma; non si sono scambiati baci e abbracci, certo, ma non mi sarei aspettata neppure una forma di gentilezza per la donna che gli ha chiesto di rinunciare alla paternità di un potenziale bambino. Forse sono soltanto io che la vedo sotto una luce diversa in circostanze particolari come queste. Ma in fin dei conti cosa mi entra in tasca?!
Credendo di essersi liberata delle spine nel fianco, April è costretta ad affrontare il futuro che si spiana davanti a sé, anche se devo dire che lo ha leggermente calpestato. Prima di tutto, avrei sostenuto un tantino meglio la menzogna e non avrei aggiunto quel “me ne sono dimenticata” perché io l’ho interpretata come: “tutto è più importante di me e te insieme”.
tumblr_inline_mqrsnmCAz51qz4rgpFortuna vuole che Karen sia sempre a disposizione quando le amiche sono alle prese con le verità scottanti che meritano di essere imbavagliate e sepolte. Così April archivia il caso Paul e concede tutta la sua attenzione a Richard e il futuro che li attende. Ne parla con la figlia, che lo accetta con entusiasmo, e si presentano insieme alla festa che organizza Janet per la partenza imminente.
I problemi di Karen non finiscono mai; le ragazze s’incontrano a corte per discutere dell’instabilità mentale della famiglia Grey, del fatto che la madre di famiglia sia al corrente della relazione extra coniugale del marito e che Karen sia l’amante di turno. Il problema è: da quanto tempo ne è a conoscenza? Se ha sempre saputo la verità, su cos’altro ha potuto mentire? Karen inizia a credere che la moglie si sia voluta vendicare dell’amante con l’omicidio del marito e teme di avere il sangue di Thomas sulle sue mani.
Come potrebbe andare peggio di così?, vi sareste chiesti. Io l’ho fatto e ho avuto le mie risposte.

PART TWO: il tumulto durante la tempesta.

Karen riflette sulla possibilità di assumere un investigatore privato, peccato che la scelta che le si presenta è un tantino fuori dagli schemi. Ma, avendo già dei precedenti, l’illegalità sembra non spaventarla quanto dovrebbe per tenerla lontana dai pasticci. La conversazione con il suddetto investigatore viene stroncata dall’arrivo inaspettato di Paul alla sua porta. L’uomo la implora di aiutarlo con April, di ottenere un’ultima conversazione con la moglie e Karen, seppur titubante e contrariata, è combattuta circa la risposta che dovrebbe dargli. Prima di tutto, voglio capire la vera ragione per la quale si è trattenuto e non è partito subito. Seconda cosa, perché April non ha il diritto di rifarsi una vita come le pare e piace, siccome tu l’hai abbandonata bellamente tre anni addietro, con una famiglia a cui badare?
Ci sono molti errori ai quali puoi porre rimedio con delle semplici scuse, anche quando passano anni senza tornare sui propri passi, ma credo che un paio di scuse messe in croce non ti salveranno dall’esserti finto morto soltanto per giocare alla famigliola felice con la tua amante.
Ed è alla festa a tema brasiliano che l’uragano manifesta tutta la sua brutalità.

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Se c’è una cosa in cui madre e figlia sono brave, è organizzare un evento. Il tema brasiliano è talmente suggestivo in queste giornate di afa, che avrei pagato per intrufolarmi e gustare quei drink invitanti. Ma, tralasciando le mie sensazioni, torniamo allo scatafascio creatosi tra i personaggi:
– Karen parla con April e le confida la visita di Paul, al ché la donna entra nel panico. Ogni volta che muove un passo in avanti, è costretta a guardare le impronte di quelli precedenti e alcuni sono così evidenti da marchiare il pavimento.
– Joss chiede alla mamma di partire con lei per Rio, per aiutarla con il trasloco. Janet sembra sorpresa dalla richiesta, siccome il giorno prima Joss aveva decantato la bellezza della compagna in amore, ma accoglie la figlia a braccia aperte, elettrizzandosi al sol pensiero. Che carine, non è da tutti i giorni notare un simile affiatamento tra madre e figlia, soprattutto con un carattere così simile.
– Savannah riceve una telefonata dall’ufficio e viene informata dei nuovi risolvi sul caso di Thomas Grey. L’avvocato è allarmata, anche perché il caso sembrava essere stato archiviato settimane prima. Karen dovrebbe preoccuparsi sul serio? (Io l’ho fatto dall’inizio della stagione.)
tumblr_mqrcrcR4og1swyzd0o1_500La risposta arriva immediatamente, poiché la signora Grey giunge con orecchie fumanti nell’ufficio degli avvocati e immerge Karen nella melma, affermando che i suoi appunti sono frutti di menzogne. Ecco dove voleva arrivare la cara milionaria! Questa è la conferma che quella donna, frutto del diavolo, sia stata a conoscenza del ruolo della psichiatra sin dall’inizio, forse ancora prima della morte del marito, e che abbia deciso di vendicarsi portandole via tutto ciò che aveva, inclusa la sua libertà.
– Janet non ha peli sulla lingua, soprattutto dopo averla inebriata col gusto dell’alcool. Così, con una lucidità da fare invidia, Janet infila il dito nella piaga e cerca di capire perché Savannah e Harry si siano separati. Sospetta di un tradimento, ma addita la persona sbagliata, così capisce di chi è realmente la colpa e cerca di parlare con la figlia. La loro discussione è stata la peggiore, ma anche la migliore, perché ho potuto rivalutare il rapporto tra Joss e Savannah. È difficile estraniarti da un ruolo, quando questo ti viene affidato anche contro la tua volontà, ed è ancora più difficile dimenticare di essere una sorella, anziché una madre. Quando si è piccoli, si guarda ai propri fratelli o sorelle maggiori come se fossero la cosa più bella che ci possa essere, ma per Joss immagino che sia stato sempre confusionario, perché talvolta parlava con una sorella, mentre altre volte parlava con una mamma. E crescendo, diventando una donna, Joss ha odiato quel lato della sua persona che continuava a farla sentire fuori posto in ogni dove. Ma, dopo il discorso struggente con la madre, credo che anche Joss abbia capito perché Savannah sia così autoritaria. Non è facile provvedere a se stessi in un periodo così delicato come l’adolescenza, ma è ancora più difficile dover provvedere anche alla sicurezza di qualcun altro.

PART THREE: i rimasugli dopo la tempesta.

Quando Karen informa April della presenza di Paul, la donna è costretta a rivedere gli scheletri nel suo armadio, così lo chiama e lo incontra. E, rullo di tamburi, Paul è ancora nei paraggi perché vuole incontrare sua figlia. Ma che faccia tosta! Non credo che tua moglie sia così cretina da lasciarti stravolgere la vita di una povera bambina che ha dovuto lottare per superare l’assenza di un padre. Come glielo spiegherai il perché di quella menzogna? Cosa le dirai quando ti chiederà dov’eri finito per tutto quel tempo? La verità la ferirà ancor di più di tutte le menzogne in cui l’hai fatta vivere e, se un mezzo scrupolo da padre c’è ancora in te, faresti meglio a tornartene da dove sei venuto.

tumblr_mqrcr95ZQT1swyzd0o1_500Joss è pronta per la partenza, indossa il cappello e ha tre valigie al seguito. È così emozionata di partire che la delusione arriva come uno schiaffo sonoro sulla faccia. Sua madre, che non rispondeva al cellulare fino a qualche attimo prima, la chiama per informarla che partirà, ma senza di lei. La bionda cerca di mantenere salde le apparenze, ma è chiara come l’acqua la delusione che prova. Un po’ meno chiaro invece è il motivo per il quale Janet si sia comportata in quel modo con l’unica figlia che sembri apprezzarla un po’ di più.

Savannah decide che il test di paternità non verrà letto, così lo affida nelle mani di Joss, affermando che è l’unica persona di cui si fidi ciecamente. Inoltre, è convinta che la sua vita sentimentali sia agli sgoccioli, perché con Dominic non avrà mai alcuna relazione e non vuole che Harry torni da lei semplicemente per crescere insieme il bambino. Ma, detto onestamente, la vedo difficile, perché entrambi gli uomini in questione faranno leva per sapere chi sarà il padre. E non hanno neppure tutti i torti, piacerebbe saperlo anche a me eh.

tumblr_mqr2rz0hgP1qix19so1_500Karen è il personaggio che riceve una batosta peggiore dell’altra di episodio in episodio. Se la volta precedente si era ritrovata faccia a faccia con psico-Sam, questa volta la situazione sembra aggravarsi maggiormente, perché dovrà riscuotere personalmente degli errori commessi in combutta con Elizabeth Grey: è stata citata in giudizio. La vecchia megera ha deciso che dovrà pagare per essersi innamorata di suo marito, quindi ha orchestrato il teatrino affinché Karen se la bevesse – e l’ha fatto ampiamente – dopodiché avrebbe mosso l’ultima pedina e si sarebbe goduta lo scacco matto.
Alla fine del prossimo episodio vedremo Karen con una tuta arancione, per caso?

#La scena più toccante dell’episodio: Savannah e Joss. Sono state di una tenerezza devastante, mi sono immedesimata in entrambi i loro punti di vista e ho capito perché è così difficile talvolta andare d’accordo quando non si riesce a estraniarsi da una figura materna che, tra l’altro, non dovrebbe neppure appartenerti.

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#La verità “gossippante” dell’episodio: Joss è stata concepita con un altro uomo, quindi la differenza tra le due sorelle deriva dai geni paterni?

#Il dilemma dell’episodio: Elizabeth Grey quanto è battona da uno a cento? Ha finto per tutto questo tempo soltanto per accalappiarsi la fiducia di Karen e poi schiacciarla sotto la sua mazza da Baseball? E Sam potrebbe avere un ruolo in questa piccola messinscena? (Sì, farò di tutto per renderlo colpevole.)

Prima di lasciarvi, vi obbligo a guardare il promo del prossimo episodio. Per mezzo secondo di scena, i miei occhi stanno ancora luccicando e, per chi abbia imparato a conoscere il mio tallone d’Achille in questa serie, saprà sicuramente a chi mi sto riferendo. (*_*)
Un ultimo commento circa questo promo è per Savannah: sei proprio una biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip!

Vostre considerazioni | Credete che Karen vivrà abbastanza a lungo per indossare una tuta arancione o Sam Grey batterà la giustizia sul tempo e la strangolerà nella notte?
Savannah riuscirà a comprendere il punto di vista altrui per una volta e anteporre i propri bisogni a quelli degli altri?
Joss capirà finalmente che Olivier è l’uomo che fa per lei o continuerà la relazione con Alex?
April manderà a quel paese il marito per dedicarsi a Richard? Farà intervenire la polizia o lascerà che veda la bambina per darle qualche altro motivo per una visita dallo psicologo?
Tutto questo, a Mistresses!
Vi ricordo che potete essere sempre aggiornati sulla pagina ufficiale di Facebook “Mistresses Italia” e, per i fans di Alyssa Milano, visitate la pagina “Alyssa Milano Italia” per non perdervi neanche un dettaglio dell’attrice!
Detto questo, spero di non evaporare e di tornare la settimana prossima con un’altra recensione!

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Per quanto l’apparenza possa ingannare, ha avuto sempre una ricca immaginazione, sin da bambina: avrebbe voluto indossare un camice azzurro e ubriacarsi con Cristina e Meredith, esibirsi con vestiti pomposi e colorati nel Glee Club, aprirsi un blog con cui infangare amici e famiglia, naufragare su un’isola deserta che tanto deserta non è, prendere a palettate vampiri con Buffy e uccidere i demoni con il Libro delle Ombre, trasferirsi in una città popolata dai personaggi delle favole, sorseggiare Cosmopolitan e indebitarsi per un paio di Manolo, scoprire l’esistenza di una sorella gemella e mangiare tutti i biscotti della famiglia Camden. Se non avesse guardato tanta televisione, a ventidue anni non avrebbe avuto il cervello ridotto in poltiglia. È certa che un giorno imparerà a volare come Goku – c’è riuscito Crilin! –, così potrà arrivare a New York e cercare Carrie Bradshaw o raggiungere Stars Hollow e bere il caffè di Luke o ancora farsi adottare dai Cohen e vivere per sempre sul materassino gonfiabile della piscina; ma, fino a quel momento, si limiterà a prendere appunti e coltivare il suo futuro tra i libri di Editoria e Pubblicistica, sperando di sbocciare nella versione di Anne Hathaway ne “Il diavolo veste prada”, anziché in quella di Ugly Betty, e vedere la propria immagine sugli autobus della città. Almeno sognare non costa niente!

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