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Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. 5×07 – Sangue Blu

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Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. 5×07 – Sangue Blu

Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.” non si ferma e continua a sostenere un ritmo incalzante che occupa perfettamente ogni singolo minuto dell’episodio, non concedendo neanche il tempo di riflettere con calma su un mistero svelato perché si è già passati al successivo. Eppure l’ordine e l’equilibrio con cui la storia sta progredendo non appaiono disorganizzati e confusionari ma impeccabilmente confezionati in spazi e tempi che riescono a dosare risposte, curiosità e dubbi. Un cambio di scenario inevitabile ci viene concesso in questo frangente, spostando la scena dalla schiavizzata colonia supervisionata dai Kree all’infernale superficie terrestre rimanente, custode con buone probabilità dell’effettiva “chiave” di risoluzione dell’intero arco narrativo che sta occupando questa prima parte di stagione. Ma ancora una volta, la straordinaria ricchezza dell’episodio viene espressa da una puntuale caratterizzazione dei protagonisti, apparentemente condannati a non poter proseguire insieme il percorso per ritrovare la strada di casa, subendo infatti costanti separazioni, volontarie o meno. Ma il team S.H.I.E.L.D. non è il solo ad arricchire questa storyline e l’ultimo episodio l’ha reso incredibilmente evidente.

 

A life spent is a life earned” – Mai come in questa puntata, la caratterizzazione della razza dei Kree ha raggiunto uno spessore e una tridimensionalità totalizzanti, rivelando nuovi aspetti dei personaggi presentati finora e confermandone quelli di partenza, trasmettendo così la sensazione di un’evoluzione ma anche di un ricongiungimento col principio.

L’arrivo di suo fratello Faulnak nel piccolo e illusorio regno in cui è stato confinato ha minato profondamente la stabilità di Kasius, portando a galla tutte quelle radicate insicurezze e gli evidenti complessi d’inferiorità che questo “sovrano” esiliato in parte custodisce da sempre e in parte ha accresciuto in seguito alla natura di una personalità completamente differente da quella che la tradizione di famiglia si aspetterebbe. Devo ammettere che, nonostante abbia trovato fin dall’inizio questo personaggio estremamente affascinante, al principio dell’episodio la rappresentazione di Kasius mi è apparsa più debole, patetica e a tratti quasi imbarazzante di quanto non mi sia mai sembrata precedentemente. Il suo estremo estetismo appare ora quasi banale rispetto alla crudele concretezza militare di Faulnak ma a far tremare quasi la sua caratterizzazione è in realtà la scarsa incisività del suo carattere, apparentemente in balia del potere decisionale e del giudizio di altri: di suo fratello, di Sinara, di suo padre che, pur avendolo sempre relegato a “pecora nera” della famiglia tanto da affidargli una missione suicida in battaglia, resta ancora la causa principale delle azioni di Kasius e del suo bisogno disperato di tornare a casa.

Completamente differente ma ugualmente, o forse ancora di più, squallida appare dall’altra parte la personalità di Faulnak, emblema della superbia e della volgare crudeltà dei Kree, portatore di tutti i peggiori “valori” di una razza guerriera e sanguinaria ma accecato probabilmente proprio dalla sua superbia e privo di conseguenza di un’intelligenza superiore che gli permetta di capire le strategie avversarie ma soprattutto di vedere per davvero chi sia effettivamente il suo nemico. Sicuro della sua incontrastata superiorità, Faulnak si crogiola nella convinzione di poter archiviare facilmente la cattura della “Distruttrice di mondi” ma errore ben più grave secondo me è quello di sottovalutare la sua stessa razza, di ignorare le debolezze intrinseche che anche i Kree presentano proprio come gli umani e di “voltare le spalle” all’unica variabile della sua battaglia che non aveva preso in considerazione.

Sinara si rivela sorprendentemente, in questo episodio, il vero motore dell’intera storyline dedicata ai Kree nonché anche l’esempio più evidente dell’evoluzione più intelligente della razza. Finora letale e silenziosa consigliera, Sinara è in realtà la mente e il braccio che guida tutte le azioni di Kasius, prima ancora del suo esilio, quando ne aveva riconosciuto la natura non adatta alla guerra e lo aveva assecondato e protetto nei suoi piani alternativi di conquista del potere. Sinara si è mostrata in questo contesto non solo come straordinaria stratega e quasi imbattibile guerriera ma anche come conoscitrice di caratteri, al punto da saper colpire Maston-Dar quando meno se lo aspetta, affrontare Faulnak senza quasi pronunciar parola ma più di tutto, far emergere in Kasius esattamente la personalità di cui LEI ha bisogno. Ed è grazie a lei infatti che la caratterizzazione di Kasius affronta nell’episodio un percorso di crescita e di riaffermazione di sé. Se inizialmente ho creduto che il loro rapporto fosse in realtà dettato dalla “convenienza”, notando anche la facilità con cui Kasius ha permesso che Sinara affrontasse Daisy in uno scontro che si sarebbe dovuto concludere solo con la morte di una delle due, in questo episodio si è reso evidente quanto non solo le redini di questo legame siano ben salde nelle mani di Sinara ma anche quanto Kasius provi nei suoi confronti una profonda e non del tutto salutare gratitudine, un sentimento che lo spinge ad affermare, forse per la prima volta, un lato di sé sorprendente: violento, impulsivo e frutto anche di un limite di sopportazione che sembra aver raggiunto il suo punto di rottura.

 

“Together or not at all” – Sul fronte S.H.I.E.L.D., l’episodio si è colorato di piccoli momenti portatori di “luce” che hanno dissipato anche solo per brevi istanti il grigiore costante che pervade la realtà in cui i membri del team sono immersi. Impreziosito da riferimenti e citazioni provenienti dal mondo di “Star Wars” e da quello di “Doctor Who”, il tempo dedicato alla squadra mira al raggiungimento di due obiettivi fondamentali: la ricomposizione del gruppo [anche se per un periodo limitato] e il progredire della storia orizzontale di questa stagione, alimentata infatti da piccoli dettagli che potrebbero risultare “innocenti” ai fini delle motivazioni che sostengono l’intero arco narrativo o che potrebbero rivelarsi catartici. La particolarità da questo punto di vista sta nella scoperta, affrontata da Fitz, Jemma e Daisy durante la loro fuga, dell’utilizzo del Gravitonium come supporto gravitazionale della base Kree, una sostanza che ci riporta indietro alla stagione d’esordio della serie e che potrebbe far affondare le radici di questa storia proprio al suo principio.

Sebbene quindi sia ancora affascinante e intrigante seguire il trio Daisy-Jemma-Fitz nella loro missione personale, in fuga dall’arena di Kasius e dalla spietata caccia di Faulnak, messa in pratica da Maston-Dar, è irraggiungibile la sensazione di familiarità che si respira nell’episodio nel momento in cui il team si ricompone e sembra quasi che ognuno di loro riprenda il posto perfetto che gli spetta in un quadro complessivo che adesso appare finalmente più armonioso, seppure ancora mancante di un elemento costitutivo. Anche dal punto di vista della sceneggiatura e della caratterizzazione dei personaggi, questa reunion sembra infondere nuova linfa vitale a protagonisti imprescindibili, come Coulson in primis, che in questi ultimi episodi erano apparsi insolitamente sottotono. Con il ritorno di Daisy infatti, Coulson ricomincia lentamente ad occupare quella posizione di leader naturale che gli appartiene da sempre, si riappropria dell’originalità irresistibile della sua dialettica e ritorna ad essere un punto di riferimento un po’ folle ma mai arrendevole. [e la sfiducia che lui e Daisy condividono per Deke è un guilty pleasure di cui non posso e non voglio fare a meno]

Angosciante e toccante al tempo stesso però si rivela la decisione di Mack e Elena di distaccarsi momentaneamente dal resto del team e restare sulla base per sostenere Flint nella la sua missione di aiutare la restante umanità sfruttando al meglio i poteri inediti di cui dispone. L’evoluzione di Flint è stata piuttosto rapida, inevitabilmente considerati i tempi ancora a disposizione, e il ragazzo sembra aver raccolto il testimone di Tess e di ciò che il suo personaggio significava in questo contesto, ma per quanto da una parte mi spaventi questa ennesima separazione, dall’altra non posso negare di aver apprezzato fin dall’inizio la scelta di Mack & Elena di indossare un po’ istintivamente i panni “genitoriali” nei confronti del giovane Inumano, una presenza inaspettata che ha travolto le loro vite in maniera sorprendente. Credo che Flint rappresenti per entrambi un modo per riscattarsi e compensare le perdite subite in passato, nella speranza però che non si trasformi in un ultimo sacrificio.

Infine, su ciò che resta della superficie terrestre, Melinda May continua a lottare stoicamente contro nemici informi e dai contorni indefiniti, affiancata adesso esclusivamente da Enoch, che ancora una volta sembra rivelarsi davvero un alleato. Ma ciò che ha rappresentato l’effettiva svolta di questo scenario per il momento solo accennato è l’arrivo provvidenziale di un team di salvataggio targato S.H.I.E.L.D. e guidato, a quanto sembra, da un’ormai anziana veggente Robin.

In attesa dunque di ulteriori risposte, io vi lascio anche questa settimana con la TOP 3 dei momenti migliori dell’episodio:

  • Jemma & Fitz abbracciano il defensive mode nei confronti di Daisy quando le colpe di Deke vengono rivelate;

  • Coulson si mette alla guida del Peschereccio sotto gli occhi spaventati di Daisy, Jemma e Fitz;
  • Jemma Simmons lascia libera la feroce Whovian che è in lei facendomi perdere completamente la testa!

Vi ricordo di passare da queste bellissime fan page per restare sempre aggiornati sulle ultima novità riguardanti Clark Gregg e Chloe Bennet:

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

5 COMMENTS

  1. Con sinara stanno riuscendo persino a superare aida e non era semplice.
    Sono curioso di scoprire come il team shield tornerà indietro e come gestiranno i possibili paradossi temporali.

    • AIDA è stata uno dei punti più alti della serie!! Sinara è davvero una sorpresa strepitosa, pensavo fosse solo una “spalla” e invece manovra Kasius come preferisce!! Io ho il terrore che non facciano ritorno in 7 … spero di sbagliarmi!

  2. – Ho sinceramente creduto che, nella scorsa puntata, Jemma avesse tagliato la gola a Kasius, invece ne è uscito solo con un piccolo sfegio sulla guancia, peccato. Essendo lui un esteta, la faccenda deve avergli comunque fatto parecchio “male”.
    – Se mai rientrerà nelle grazie paterne, Kasius ucciderà il genitore? Lo chiedo perchè, vista l’assenza di affetto che lega il padre al figlio, non mi sorprenderebbe se, potendo scegliere tra lui e Sinara, il caro paparino non decidesse di “adottare” la prima e sbarazzarsi definitivamente del secondo, magari proprio per mano di Sinara.
    – Comincio seriamente a temere anch’io che Mack ed Elena rimarranno, in questo futuro, ad aiutare Flint e l’umanità in generale anche quando i nostri avranno trovato un modo per tornare a casa, e dopo aver già perso Bobbie e Hunter, decisamente la cosa non mi farebbe piacere (cavoli, ancora devo riprendermi dalla morte di Lincoln, abbiate pietà!!)
    That’s all, mia fellow.
    Come sempre, complimenti per la recensione e… alla prossima.

    • Hi honey!!!!!! Non so se Jemma abbia mirato davvero al volto o se purtroppo la combinazione “rapidità + coltello da burro” abbia rovinato i suoi piani, ad ogni modo come hai ben detto, ha colpito la sua vanità quindi 100 punti per Jemma! Sul secondo punto, nutro lo stesso dubbio, anche perché Kasius comincia a prendere un po’ le sembianze di Loki da questo punto di vista, infatti se al momento il suo piano è quello di riscattarsi agli occhi del padre, dovesse riuscire a tornare a casa, al primo insulto che il padre gli rivolgerebbe (nel caso sia della stessa pasta dell’altro figlio), credo davvero che perderebbe nuovamente la pazienza e semplicemente toglierebbe anche suo padre dai giochi, prendendo possesso di tutto il potere. Sinara, da fantastica Lady Macbeth quale è, lo condurrebbe facilmente a quel punto! Infine se perdo uno tra Mack & Elena o entrambi, mi ritiro in convento e non esco più! Grazie mille per il tuo commento, darling, è sempre un piacere!

  3. Signori, non voglio spoilerare niente, ma io non vedo l’ora di leggere la recensione del prossimo episodio perche’… SI… abbiamo raggiunto un livello decisamente alto!

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