Home Lucifer Lucifer | Recensione 2×07 – My Little Monkey

Lucifer | Recensione 2×07 – My Little Monkey

4
Lucifer | Recensione 2×07 – My Little Monkey
11 12 13 14

Questa qua sopra nelle gif, è una delle scene che mi hanno scaldato di più il cuore, perché è un quadretto famigliare così bello e così perfetto di fronte al quale non si può non sciogliersi.

Questa settimana Lucifer ci ha fatto ben due super regali: il primo è stato un tuffo – finalmente – nel passato di Chloe, cosa le sia successo, come sia arrivata dov’è arrivata. Il secondo invece, è un passo assolutamente da giganti nel rapporto fra la nostra detective e Lucifer. Infatti, proprio quando potevamo pensare – e personalmente lo pensavo – che qualcosa si fosse incrinato in maniera difficile da riparare dopo il rifiuto aperto di lui a confidarsi con lei, ecco che la vita ha messo Chloe di fronte a una grossa prova che l’ha portata non solo a riavvicinarsi immediatamente a Lucifer, ma anche ad eliminare ogni confine fisico fra loro – in connotazione del tutto non sessuale, non pretendiamo troppo dai!

La cosa straordinaria, è che non è stato un mettere subito da parte tutto ciò che era accaduto nello scorso episodio come se non fosse mai successo, e nemmeno un metterci una pezza temporanea così tanto per, no. È stato un ripartire da quel momento di rottura – se così vogliamo chiamarlo – per poi procedere fino al momento in cui entrambi hanno capito di aver bisogno l’uno dell’altra e viceversa.

Lucifer sta ancora affrontando il senso di smarrimento provocato da ciò che ha fatto a Uriel, e si smarrisce a tal punto da decidere che il suo problema sia la propria identità – being me seems to be a problem. Decide quindi di imparare how to Douche dal solo e unico Sir Douche, perché per quanto Dan possa essere a volte insopportabile e a volte stupido, agli occhi di Lucifer è una persona che alla fine della giornata sceglie sempre di fare la cosa giusta e finisce per fare del bene, a differenza sua che apparantemente fa del male a tutti coloro che gli stanno intorno.

10

Eccolo quindi vestire i panni di Douche e diventare Douchifer, e lasciatemelo dire… nemmeno così riesce a perdere il suo solito fascino, perché in fondo è vero che l’abito non fa il monaco. Questa sua scelta però mi ha fatto riflettere sul suo rapporto con Dan: è vero che non conosce molti umani, ma sceglie di essere Douche e Dan glielo lascia fare senza opporre più di tanta resistenza, in un teatrino che ci porta a scoprire che tutti gli insulti che si sono sempre lanciati a vicenda non sono altro che un modo come un altro per mascherare il fatto che in realtà si invidiano a vicenda. Lucifer invidia l’umanità di Dan e il fatto che sembri venirgli tutto facile, Dan invece gli invidia lo charme e… il fatto che sembri venirgli tutto facile. La verità però – e lo scopriamo in un momento molto bello, quello dopo la performance di improvvisazione – è che nessuno dei due ha la vita facile e nessuno dei due è perfetto. Ho apprezzato molto questa scena, perché per la prima volta i due sono riusciti a mettere da parte le ovvie mire che entrambi hanno su Chloe e a capirsi a vicenda. Capirsi al punto che, se Lucifer non fosse già stato scottato dall’esperienza con Linda, probabilmente avrebbe finito per mostrare il proprio volto anche a Dan, quando lui l’ha sfidato dicendogli di mostrargli cosa ci fosse di così tremendo nella sua esistenza. Mi piace questa specie di legame che si sta piano piano instaurando fra loro, così come mi è piaciuta la maniera con la quale si sono rapportati insieme al caso della settimana, unendo le forze per riuscire ad aiutare Chloe al meglio.

È grazie a Dan, ma soprattutto a Chloe, che Lucifer ricomincia ad accettare un minimo la propria identità, nonostante tutto il fardello che si porta dietro. All’inizio dell’episodio Chloe non vuole nemmeno rendere partecipe l’altro dei propri problemi, e perché dovrebbe? Non è che Lucifer si sia seduto con lei davanti a una birra a parlarle dei suoi problemi anzi, l’ha completamente esclusa da essi. Ma quando il presunto assassino di suo padre viene a sua volta trovato morto, da lei per giunta, Chloe non ha altra scelta se non quella di affidarsi ai due uomini della sua vita. Qui vediamo Lucifer mettere completamente da parte i propri problemi per poter dare il mille per cento di se stesso nel caso, per poter aiutare Chloe al meglio e il più in fretta possibile. E anche se lavora spalla a spalla con Dan perché lei è stata esonerata dal caso, a Chloe arriva tutto. Tutto. La preoccupazione di Lucifer. L’affetto di Lucifer. La vicinanza di Lucifer. Tutto ciò che Lucifer sta facendo per lei. Lo vede, lo sente, lo accetta. E anche se sta affrontando un passato doloroso e un presente problematico, ha la presenza di spirito per capire che Lucifer non l’ha esclusa per mancanza di fiducia nei suoi confronti e arriva al punto da essere pronta ad andare avanti. Lo guarda dritto negli occhi e glielo dice, gli dice I need my partner and that’s you, Lucifer Morningstar. Questo è il momento topico, quello in cui cambia tutto di nuovo. Quello in cui Lucifer può smettere di fare Douche-cosplay e sente che essere se stesso va bene, che essere se stesso non è il male. E lo sente perché è Chloe a dirglielo, e il giudizio di Chloe per lui continua a contare più di quello di chiunque altro. Chloe Decker ha bisogno di Lucifer Morningstar, quindi Lucifer Morningstar forse non è un mostro. Lucifer può tornare a vestire i panni di Lucifer, ovvero i propri, senza doversi per forza odiare.

Chloe invece deve fronteggiare il proprio passato, e rivivere da capo l’incubo che è stato perdere il padre. Inizia l’episodio credendo di doverlo fare da sola, ma piano piano capisce che Lucifer è lì per lei, che nonostante lui non abbia mai avuto questo gran rapporto con il padre e quindi capisca solo fino a un certo punto quello che lei sta passando, è lì per lei perché lei è per l’appunto lei. E andiamo avanti così fino alla scena finale, quella che è diventata istantaneamente la mia preferita degli episodi andati in onda finora.

00 01 02 03 04 05

Lucifer che le dice che suo padre sarebbe stato fiero di lei, lei che scoppia a piangere, lui che pensa di averle involontariamente fatto del male, lei che lo zittisce e si butta fra le sue braccia. Si abbracciano. Si abbracciano, loro che rifuggono entrambi il contatto fisico, quello vero, quello che conta, quello denso di sentimenti e di emozioni. Si abbracciano e capiamo che si appartengono, che Lucifer troverà sempre un porto sicuro in Chloe e Chloe lo troverà in Lucifer. Che non sono partner sono sulla scena del crimine, che lo sono nella vita pur non essendolo in senso stretto. Che fra loro c’è qualcosa che ormai si è consolidato al punto da renderli inscindibili l’uno dall’altra. Si allontanano in ogni maniera possibile, ma nel momento del bisogno vero finiscono di nuovo per spalleggiarsi a vicenda, ad offrirsi conforto e speranza  senza nemmeno rendersi conto di starlo facendo, perché per loro ormai è normale, è normale esserci.

E la celebrazione dei rapporti umani prosegue con Maze e Linda. Linda finalmente si rende conto che l’essere demone di Maze non è una metafora sessuale come aveva sempre pensato, ma che è la sua vera natura, e allora decide di tagliarla completamente fuori dalla sua vita, perché non può sopportare questa verità. Ma Maze non si arrende, Maze considera Linda un’amica vera, la sua prima amica vera ed è decisa a non mollare.

06 07 08 09

Così è da lei che si reca con la notizia di aver finalmente trovato un lavoro vero, uno che non dipenda per forza da Lucifer, uno che possa renderla una donna indipendente con un proprio posto nel mondo terreno. E non se ne va dallo zerbino di Linda accettando il rifiuto, accettando che una stupida e banale etichetta si metta fra lei e la psicologa. Perché Linda la conosce, e lei è esattamente così, è la stessa identica Maze che era stata fino a due giorni prima e what’s changed? Ed è Linda ora a trovarsi dalla parte di colei che deve riflettere su una domanda, a trovarsi nella posizione di dover comprendere, quasi si fosse trasformata da psicologa a paziente. Ma lei è una persona estremamente intelligente, e seppure con riluttanza, decide di aprire quella porta. Perché capisce che Maze è Maze e continuerà a essere Maze, che sia umana, demone o chissà cos’altro. È il trionfo più vero dell’amicizia. Sicuramente ora ci sarà un periodo di aggiustamento, dovrà abituarsi all’idea, ma poi anche le cose con Lucifer potrebbero tornare alla ‘normalità’. E allora lui potrebbe trovare in Linda un’alleata potente, un’amica vera, qualcuno che possa fornirgli punti di vista appropriati a una realtà che ha perso finalmente il suo status di metafora. Lo studio di Linda potrebbe diventare quel posto in cui si può rifugiare quando ha bisogno di essere se stesso, veramente se stesso.

Ho trovato particolarmente appropriato che in questo episodio non siano comparsi né Mamma né Amenadiel né chiunque altro abbia a che fare con quella parte di storyline, perché questi sono stati i quaranta minuti di Lucifer e Chloe, nonché dell’accettazione di se stessi e del trionfo dell’amicizia – allargando il discorso anche a Maze, Linda, e perfino a Dan. Perché quando Lucifer sotto copertura ha chiesto a Boris di uccidere tale Lucifer Morningstar perché he hurts people, Dan ha colto la sua vulnerabilità. E quando Dan si è aperto con lui dopo lo spettacolino di improvvisazione, Lucifer ha compreso le imperfezioni di Dan. E non sto dicendo che adesso diventeranno compagni di merende, ma secondo me inizieranno a rispettarsi un po’ di più a vicenda, questo è sicuro.

Mi sono sciolta e commossa in più di una scena e sono molto, molto soddisfatta dalla visione di questo episodio, perché abbiamo lasciato da parte tutti i problemi sovrannaturali per concentrarci solo e soltanto sui rapporti umani, li abbiamo visti spezzarsi per poi essere ricostruiti, li abbiamo visti crescere e li abbiamo visti evolversi. E abbiamo capito che quando gli affetti sono veri, non c’è niente che possa davvero considerarsi un ostacolo insormontabile.

Ora vi lascio con il promo del prossimo episodio, ‘Trip To Stabby Town’, e vi do appuntamento a settimana prossima!

 

Previous article Shameless | Recensione 7×06 – The Defenestration Of Frank
Next article Conviction | ABC non ordina puntate aggiuntive. Cancellato?
Avatar photo
Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

4 COMMENTS

  1. Non aspettavo altro che la vostra recensione su questo splendido episodio…e come sempre, non sono stata delusa!
    Lucifer al momento è una delle serie che sto guardando con un interesse e che vorrei non finissero dopo soli 40 minuti….

    Per quanto riguarda l’episodio: il teatrino dei douchifer è stato splendido….non solo superficialmente(le pose,i vestiti) ma anche psicologicamente ci hanno permesso di vedere quanto Lucifer sta soffrendo e quanto vuole cambiare. E stando vicino al detective ha capito che tutti sono imperfetti e nessuno ha vita facile.
    Non vedo l’ora di vedere il rapporto con Linda come e se cambierà.

    • Grazie per il commento 😀

      Sì, il teatrino dei Douchifer è stato spettacolare proprio per quello che c’era dietro, perché ci ha permesso proprio di esplorare ulteriormente la psicologia di questi due personaggi che in fondo sono più simili fra loro di ciò che sembrano… un pochino devo ammettere che sto iniziando a fare il tifo per la loro amicizia!

  2. Mi sono finalmente messa in pari con Lucifer e, wow, che bella sorpresa le tue recensioni!
    Lucifer è diventata una delle mie serie preferite, così curata, equilibrata nelle componenti che la rendono così magnifica. Ed episodi come questo non fanno altro che indurmi a ritenere questa serie una perla. E Tom Ellis… non ci sono parole, solo tanto amore!
    Mi sono sempre trovata d’accordo con le tue idee e spesso mi hai fatto notare cose di cui non mi ero resa troppo conto 🙂 In più mi hai fatto venire l’idea di dare uno sguardo ai fumetti, io che, troppo pigra, non ho mai letto fumetti fuorché Topolino xD
    La scena clou dell’abbraccio è stato quanto di più dolce potessero mostrarci! Lucifer e Chloe si completano sul serio, l’ho pensato dal pilot, ma vedere l’evolversi del loro rapporto, a piccoli passi, non mi è mai pesato. Certo, all’abbraccio, oltre agli occhi a cuoricino, mi è scappato pure un “era ora!”, però mi sembra tutto perfettamente coerente: Lucifer non è proprio abituato ad avere sentimenti umani, spesso non li riconosce appieno e rimane perciò confuso, ma con Chloe è come se trovasse sempre la sua bussola, nonostante non si sia ancora interrogato sul serio, senza battute, sul loro rapporto. Linda l’ha ascoltato e capito attraverso quelle che lei credeva fossero metafore, è vero, ma c’è sempre stato quel qualcosa che ha reso Chloe un rifugio più familiare, anche un solo sguardo di Chloe riesce a rassicurare Lucifer. Dopo aver visto il promo, non so se riuscirò ad aspettare l’episodio!

    • Concordo al mille per cento su Lucifer e Chloe, si completano a vicenda ed è bellissimo ;___;
      Io mi sono un po’ arenata nella lettura dei fumetti per problemi di tempo, ma quel poco che ho letto lo consiglio assolutamente, anche perché ci sono autori di tutto rispetto dietro! E comunque Topolino continuerà a vincere tutto ù___ù

      Grazie per il commento 😀

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here