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Lucifer | Recensione 2×05 – Weaponizer

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Lucifer | Recensione 2×05 – Weaponizer

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Questa qua sopra sono io post visione dell’episodio.
Creiamo un gruppo di sostegno per tutti quelli come me e come voi che sono usciti distrutti da questi quaranta minuti.
Vi prego.

Facciamo che partiamo dalle cose divertenti, per darci l’illusione che Lucifer abbia passato il suo tempo a farsi selfie con attori morti e robe così.

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Ho adorato Sir Douche e Lucifer che hanno trovato il primo e unico punto di incontro in una saga cinematografica che urla trash da ogni fotogramma. Così oddly adorable come li ha definiti Chloe, che già me li immaginavo seduti sul divano di Lucifer con birra e popcorn alla mano a farsi una mega maratona di Body Bags.

Il Hello Brother di Uriel fa molto The Vampire Diaries, ammetto che mi aspettavo di veder spuntare un Damon Salvatore a caso, anche perché se ci pensate, i rapporti fra Lucifer e i suoi fratelli sono complessi tanto quando quelli fra Damon e Stefan – solo che loro evitano di tenerne traccia in una serie di imbarazzanti diari.

Che bella Charisma Carpenter, avrei voluto le dessero un ruolo che ce la lasciasse per un po’ più di tempo ma oh, non si può avere tutto dalla vita.

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C’è poi la faccia di Lucifer quando Chloe gli dice che quello era il giorno in cui gliel’avrebbe data – detto molto terra terra. Espressione impagabile che ci dimostra che in fondo lui non sta aspettando davvero altro, naughty devil.

Infine Trixie, che mi ha fatto una tenerezza assurda nel pretendere la fiaba della buonanotte al mattino, nella speranza di trattenere Chloe e non farla andare al lavoro, dove potrebbe succederle qualcosa di brutto. E vorrei anche fare un inchino alla forza di volontà di Chloe, che nasconde il proprio terrore nei confronti della caducità della vita per tutto l’episodio, salvo poi arrivare ad ammetterlo ma pretendere comunque di affrontarlo da sola, perché sente che quello  è l’unico modo che ha per superare l’incidente.

/fine recensione/

Okay, vorrei tanto poterla chiudere qui, invece questa settimana ci è capitata addosso una disgrazia di quelle con tutte le lettere maiuscole e che porta il nome di Uriel. Abbiamo letto abbastanza fumetti/manga e visto abbastanza film e serie TV da sapere benissimo che Uriel tendenzialmente è bad news, anche se in Angel Sanctuary – che ci dona la mia versione preferita di questo angelo – era difficile farselo stare completamente sulle scatole. Qui invece è stato estremamente facile e lo prendiamo in antipatia fin dal momento in cui capiamo che c’è lui dietro all’incidente di Chloe. Uriel è un esperto in macchinazioni, compie semplici e innocui gesti – come spostare uno skateboard – che danno il via a una reazione a catena le cui conseguenze non piaceranno a nessuno. È anche un angelo che riesce a prevedere le mosse degli altri in anticipo, proprio in virtù del suo talento nella macchinazione, e quindi l’unica maniera per avere la meglio su di lui è sostanzialmente improvvisare.

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Lucifer prima si improvvisa diavolo custode di Chloe poi, quando capisce con chi ha a che fare, si rivolge ad Amenadiel che poverino, ci prova davvero ad aiutarlo. La scena fra lui e Uriel mi ha ricordato la gloria dell’Amenadiel dei primissimi episodi, e anche l’inquietudine che riusciva a incutere. La sua presenza bastava e avanzava per far venire i brividi lungo la schiena, era un angelo potente e fiero, il maggiore dei suoi fratelli, il più grosso fra i pezzi grossi. Non è rimasto nulla di questo Amenadiel, che ora è debole e sconfitto e non riesce ad emanare quest’aura di potere nemmeno fingendo, al punto che Uriel lo smaschera subito. Questo mi ha fatto riflettere: Uriel impiega trenta secondi netti a capire che Amenadiel ha perso i propri poteri, mentre Lucifer proprio non ci arriva da solo. E mi chiedo: è perché è molto più facile scorgere subito i cambiamenti in qualcuno che non si vede da tempo, o perché Lucifer è stato semplicemente distratto? Distratto da Chloe, distratto da Mamma, distratto dal proprio desiderio di umanità? Oppure Lucifer da qualche parte dentro di sé sapeva, ma non riusciva ad esprimere il pensiero a livello conscio perché una cosa del genere non poteva succedere proprio ora che aveva trovato in Amenadiel una sorta di alleato? E se la distrazione fosse l’ipotesi più plausibile, è più colpa di Chloe, o più di Mamma? Non lo so, mi riesce difficile accettare un Lucifer con la guardia così abbassata proprio nel momento in cui avrebbe dovuto tenerla super innalzata, non sapendo cosa passi nella testa di Mamma.

Fatto sta che a un certo punto Amenadiel è costretto a mettere tutte le carte in tavola, ed è solo uno dei tanti momenti topici dell’episodio. Da un lato abbiamo Amenadiel e il suo dolore, lui che non conosce altra vita se non quella dell’angelo, che non conosce altra realtà se non quella della sua missione divina, si sente perso senza i suoi poteri. È diventato un angelo caduto e non ha la più pallida idea di come affrontare questa realtà, perché lui non vuole stare fra gli umani, non vuole che quella sia una sistemazione permanente, non vuole affrontare le conseguenze che questo potrebbe implicare. Dall’altra invece abbiamo Lucifer, che è scappato dall’Inferno perché non ne poteva più di quella vita, che brama i sentimenti umani più di ogni altri cosa e che vede la condizione di Amenadiel come una sorta di liberazione e glielo dice, it’s probably the best thing. A un certo livello, Lucifer lo invidia perché dal proprio punto di vista, Amenadiel ora è libero. Non ha però modo di affrontare ulteriormente l’argomento, perché sul piatto ci sono questioni molto più urgenti ed importanti dei poteri di Amenadiel.

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Lucifer si trova di fronte a un bivio, rinunciare a Chloe o rinunciare a Mamma, dopo che il suo piccolo trucchetto per raggirare il patto fatto con daddy dearest non ha funzionato. E la sua rabbia nei confronti di daddy dearest torna e scoppia, facendoci capire che il fatto che lui abbia salvato Chloe non ha sistemato le cose fra loro nemmeno momentaneamente, perché nulla di quello che sta accadendo ha un senso e Lucifer è stanco di non riuscire a comprendere le motivazioni delle azioni paterne, stanco del fatto che non ci sia comunicazione non solo fra loro due, ma nemmeno fra il padre e il resto dei suoi fratelli, perché al lato pratico, nessuno – non Amenadiel, non Uriel, non Mamma – sa esattamente cosa lui stia architettando. La frustrazione di Lucifer arriva a un livello tale da portarlo in chiesa, in questo luogo dal quale stando alla mitologia lui dovrebbe essere completamente bannato, a congiungere le mani in un atto di preghier, nella speranza di ricevere un segno, una risposta, qualunque cosa. Inutile dire che non riceve nulla. E allora mi accodo al suo selfish bastard, perché quando è stato lui ad avere bisogno di qualcosa, non ci ha pensato due volte ad ascoltare Lucifer e accorrere in suo soccorso. Perché non è stato un atto di magnanimità o di amore paterno l’aver salvato Chloe, l’umana così preziosa per questo suo figlio ribelle, ma è stato un atto di puro egoismo, perché aveva bisogno di qualcuno che scovasse Mamma fra i miliardi di persone che popolano il pianeta, e che la rispedisse nella sua prigione infernale. E a questo punto, non vedendo il senso di tutto ciò che sta accadendo, non ricevendo risposte, sentendosi perfino più allo sbaraglio e abbandonato del solito, non mi sorprende che Lucifer abbia perso il controllo al punto da uccidere il suo stesso fratello.

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Mi ha sorpreso, nel senso che è un colpo di scena che non ho assolutamente visto arrivare, così come non l’ha visto arrivare Uriel stesso. A dire il vero, ero convinta che a fare le spese di tutto questo conflitto familiare sarebbe stata Maze, lei che ha deciso di dare le dimissioni da braccio destro di Lucifer per trovare se stessa, ma che non riesce davvero a starne fuori perché in fondo quello che la lega al guardiano degli inferi non è mai stato un semplice rapporto di lavoro, se così lo si può chiamare. E sarebbe stato devastante per Lucifer perdere il proprio braccio destro, nonché un’amica fedele, forse l’unica creatura nell’universo a essergli sempre stata vicino a prescindere da tutto il resto. Devastante al punto da farlo barcollare sotto al peso del dolore e dei sensi di colpa, perché lei sarebbe morta per aiutare lui, per mettere una pezza all’ennesimo pasticcio combinato da lui. Ma in realtà c’è qualcosa che avrebbe potuto spezzarlo perfino più della perdita di Maze, e questo qualcosa era il macchiarsi le mani in prima persona del sangue fraterno. Fin dal giorno in cui l’abbiamo conosciuto, Lucifer non ha fatto altro che ripetere di non essere un assassino, di non essere ciò che la mitologia religiosa rappresenta. Ha portato avanti questa crociata di redenzione personale con testardaggine e determinazione. E ora è tutto svanito, perché nel momento in cui ha piantato il pugnale nel corpo di Uriel, è diventato un assassino e perfino uno dei peggiori, un fratricida. E il fatto che le sue azioni siano state mosse dall’affetto infinito che prova nei confronti di Chloe – e anche di Mamma, perché non sarebbe arrivato ad arrischiarsi così in là se in fondo non provasse certi sentimenti per lei, perché sarebbe stato estremamente facile consegnarla a Uriel, tenersi Chloe e andare avanti con la propria esistenza – non cambia la sua reazione. È un uomo distrutto, è un uomo improvvisamente curvo sotto al peso del senso di colpa. Ha compiuto un atto tremendo, e nella sua mente non hanno importanza le motivazioni. Non importa che così facendo lui abbia salvato sia Chloe che Mamma (per il momento), non importa che Uriel sia arrivato sulla Terra con il solo scopo di riprendersi Mamma, senza assolutamente pensare alle conseguenze di ciò che avrebbe messo in moto. L’anima di Lucifer si è frantumata in mille pezzi, e l’unico pensiero che riesce a elaborare è l’ho ucciso, ho ucciso mio fratello. E che lo dico a fare, interpretazione assolutamente sublime di Tom Ellis. Perché il dolore di Lucifer a me ha stretto la gola, intrappolato il cuore e contorto lo stomaco come se ci fossi stata io lì, nei suoi panni.

Continuo a non riuscire ad inquadrare Mamma. L’abbiamo vista alle prese con una vita umana che le sta oltremodo stretta, l’abbiamo vista sopportarla per poter stare accanto a Lucifer ed Amenadiel. L’abbiamo vista offrirsi come tributo per salvare Chloe e chiudere una volta per tutte il debito di Lucifer nei confronti di daddy dearest. Tutto questo ci porta a pensare che le sue motivazioni potrebbero anche essere pure, ma poi c’è Uriel che ci racconta la storiella di come, dopo essere evasa dalla prigionia infernale, ora lei stia puntanto al Paradiso e alla distruzione del consorte. E in fondo, come lo sappiamo benissimo noi, lo sapeva benissimo anche lei che Lucifer non avrebbe mai accettato di consegnarla a Uriel, non dopo che le ha pensate tutte per raggirare il patto fatto con daddy dearest. Quindi non so, vedo Mamma come un personaggio molto sfacettato e, perché no? In un certo senso anche con personalità multiple. Dubito si sia data tanto da fare solo per riabbracciare due dei suoi figli, ma allo stesso tempo, ho percepito un fondo di sincerità nel suo discorso ad Amenadiel. Come se in fondo fosse davvero contenta di aver avuto l’occasione di riabbracciare lui e Lucifer, e non importa se si sia trattato di due anni o di due ore. Questo però non esclude che il suo target finale sia il Paradiso e che sia disposta a staccarsi di nuovo da loro, perché anche nello scenario dipinto da Uriel la vedremmo abbandonare di nuovo i figli. Non che Uriel mi ispiri più di tanta fiducia, ma se è arrivato a rubare il pugnale dall’angelo della morte pur di evitare che Mamma arrivi in Paradiso, immagino che ci sia del vero nella sua storiella. Ci troviamo di fronte a dinamiche familiari che sarebbero complicate anche escludendo l’elemento sovrannaturale, figuriamoci con forze di questo calibro coinvolte.

E poi ci sono le ultime parole di Uriel, quelle che ha sussurrato a Lucifer prima di esalare l’ultimo respiro e che lui sostiene di non aver compreso, quando sappiamo tutti che le ha comprese benissimo. E sono certa che siano parole devastanti, una sorta di profezia destinata a sconvolgere ancor di più le esistenze di tutti quanti loro.

Per ora non possiamo fare altro che tenerci questi interrogativi e aspettare il prossimo episodio, intitolato “Monster”. Io vi saluto e vi lascio con il promo!

 

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

2 COMMENTS

  1. Questa seconda stagione sta spaccando di brutto. Di brutto!
    Uriel…da sempre un angelo bistrattato in confronto a Gabriel e Michael..eppure un angelo con dei poteri così grandi. L’hanno reso molto bene, almeno secondo me. Certo, potevano scegliere un attore con un outstanding migliore… perché quello è l’unico neo del personaggio..
    My poor Amenadiel.. chissà come reagirà alla morte di uriel per mano di luci… questi due devono ancora confrontarsi su un bel po’ di cose…
    E maze… ragazzi che donna!!!demonio, ok, ma comunque che donna!!! In difesa del suo luci, perché alla fine anche lei da parte della famiglia, di luci.
    Chloe… giuro che durante il suo discorso mi sono emozionata per lei, volevo abbracciarla! E per lei, dire tutto così ad alta voce è stato propedeutico al suo miglioramento psicologico… anche luci è rimasto colpito dalle sue parole.. erano tanto così dall’abbracciarsi e invece… hai notato come il loro rapporto non sia mai fisico? Mai, in nulla…ma hai notato ella quando ha detto “dovrebbero andare in una stanza?” E poi a douche “troppo presto?” Ahahahhahahhahahaha mitica!! Per la prima volta qualcuno ha riconosciuto tra loro una tensione che va oltre l’amicizia…
    E poi niente, tom ancora eccezionale, lo adoro. Tutto quel dolore, quella paura, quel rimorso per quanto fatto. E la rabbia nei confronti di un padre inesistente. Che metafora molto attuale. eppure io credo ci sia un disegno più grande di papino… un qualcosa che prevede PROPRIO questa umanizzazione di lucifer, e dei fratelli. Perché nessuno ama gli uomini come Dio (forse) è magari lui vorrebbe solo che la sua famiglia li apprezzasse come lui (e chi meglio di luci può aiutarlo in questo?) alla fine abbiamo visto Amenadiel giocare con gli uomini senza cura, anche uriel non ha dato valore alle vite umane..mamma idem.. tutti stanno imparando a essere umani.
    Cosa penserà papino della morte di uno dei suoi figli? Che conseguenze ci saranno per luci?
    Bellissimo commento.. alla prossima!

    • Maze è troppo badass e si sta dimostrando un’amica fedele e fidata nonostante tutto, forse l’unica su cui luci potrà sempre contare!
      Ella mi fa morire, è un po’ come il grillo parlante nella stanza, solo che invece di avere quell’aura di saccenza e moralità tipiche del grillo, dice la verità e basta e lo fa in maniera troppo simpatica ahahaha
      Io non voglio pensare alle conseguenze per Luci, già il fatto che il prossimo episodio si intitoli “monster” non mi fa presagire nulla di bello SIGH ;____;
      Staremo a vedere ;____;

      grazie per il bellissimo commento <3

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