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Lucifer | Recensione 1×07 – Wingman

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Lucifer | Recensione 1×07 – Wingman

BOOM!
Super episodio quello di questa settimana, che non solo ci ha fornito innumerevoli spunti di riflessione ma ha anche aperto le porte per quella che secondo me sarà una corsa adrenalinica verso il finale di stagione – perché mi rifiuto con tutta me stessa di credere che il network possa decidere di cancellare una simile perla.

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Come era facilmente prevedibile questi quaranta minuti ci hanno mostrato la caccia di Lucifer alle proprie ali. Quello che invece probabilmente non avremmo previsto è la divisione fra lui e Chloe – che a sto giro non ha avuto tempo per occuparsi di quella che lei stessa ha battezzato Luciferness – così come i due colpi di scena finali. Per la prima volta dall’inizio della stagione, non abbiamo avuto un ‘caso della settimana’, lasciando molto spazio alla trama orizzontale – fatto che ho apprezzato tantissimo – sia per quel che riguarda Lucifer che per quel che riguarda Chloe. Lei è stata impegnata insieme a Detective Douche a fare luce sul caso di Palmetto, quello che l’ha resa una paria al distretto di polizia per la denuncia di corruzione che ha fatto nei confronti di un poliziotto coinvolto nella sparatoria in questione. Lui invece aveva un solo obiettivo per la testa, ovvero ritrovare ciò che gli era stato sottratto.

Interessante come l’episodio si sia aperto mostrandoci una collaborazione fra lui e Maze, uniti da uno scopo comune dopo tanto – forse troppo per lei – tempo. Ancora più interessante è stato vedere l’approccio completamente diverso che i due hanno nei confronti della caccia all’uomo: lei, che non esiterebbe a uccidere l’uomo che hanno stanato anche se a tutti gli effetti non sa nulla, e lui che invece non vede perché debbano continuare a torturare qualcuno che non ha niente da dire. La tortura usata per un fine va bene, quella gratuita no, a sottolineare una volta di più che il sovrano degli inferi non si diverte a procurare dolore al prossimo – ma che i demoni invece sì, si divertono eccome.

Insoddisfatto di come le indagini vanno avanti con Maze, Lucifer si rivolge a Chloe ristabilendo momentaneamente quell’ordine a cui siamo stati abituati finora. Dura però poco, perché quando lei gli propone di cercare un punto di vista esterno a entrambi i loro casi – intendendo l’ovvio, ovvero di aiutarsi a vicenda – Lucifer accetta di buon grado il consiglio e… va a cercare Amenadiel. Ecco un’altra novità assoluta dell’episodio, il fatto che Lucifer sia poco incline a trascinarsi dietro Chloe perché stavolta ci sono in ballo cose più grandi di tutti loro messi insieme e lei… well, she’s only human. Ad Amenadiel invece non ha bisogno di spiegare nulla, gli basta metterlo al corrente del furto delle proprie ali perché il fratello comprenda immediatamente tutto. Ho trovato assolutamente intrigante tutto questo, il fatto che in fondo il legame con Amenadiel per Lucifer conti e non poco – è vero che non aveva molte altre scelte, ma è anche vero che coinvolgendolo nella ricerca delle proprie ali, di un bene così prezioso, dimostra un certo grado di fiducia nei confronti dell’altro – e anche il fatto che per una volta è Chloe a voler a tutti i costi l’aiuto di Lucifer, apertamente, senza giri di parole, ma che lui glielo neghi perché per una volta è preso seriamente da questioni più importanti.

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È vero che i due lavorano separati per quasi tutto il corso dell’episodio, ma i dettagli, soffermiamoci sui dettagli: all’inizio lui, seppur preso da problemi piuttosto pressanti, trova quei trenta secondi di tempo per preoccuparsi per lei e farsi aggiornare sul caso di Palmetto. Alla stessa maniera trova cinque minuti del proprio tempo per recarsi sul luogo dov’è avvenuta la sparatoria e dare il suo parere, un parere che Chloe ripeterà a oltranza nella sua testa fino ad arrivare a uno sviluppo nel caso. Chloe dal canto suo accetta di emettere un warning per delle ali d’angelo – per quanto assurdo possa sembrare un comunicato del genere – e quando scopre che l’FBI farà irruzione all’asta alla quale si presume verranno rivendute le ali di Lucifer, corre sul posto per avvisarlo e metterlo in guardia. Quindi, anche se non lavorano spalla a spalla e si occupano di affari differenti, continuano a trovare tempo per preoccuparsi e prendersi cura l’uno dell’altra e viceversa, in una maniera propria solo di persone che ci tengono all’altro. Ormai sono diventati amici a tutti gli effetti, e anche se continua a essere evidentissimo che provano sentimenti ben più profondi della semplice amicizia, siamo almeno arrivati allo stadio in cui sono disposti ad ammettere ad alta voce almeno questa. E vorrei sottolineare mille volte in mille colori diversi, che anche stavolta Lucifer ha scelto di essere completamente onesto con lei, rivelandole dell’esistenza delle ali.

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Torniamo però alla fratellanza angelica, ad Amenadiel che si rifiuta di aiutarlo perché you wanted free will e quindi ora ti attacchi al cavolo, ma che poi si presenta all’asta – perché le ali di Lucifer stanno per essere vendute come reliquie sacre di fronte a un gruppo di credenti bigotti – perché c’è in ballo molto più di una semplice disputa fra fratelli e non può assolutamente permettere che quelle ali cadano nelle mani di un qualche umano qualunque. E come a inizio episodio abbiamo notato reazioni differenti fra Lucifer e Maze, ora le notiamo fra Lucifer e Amenadiel. Quando il padrone della casa d’aste fa il suo discorso blasfemo sul raggirare poveri cristiani disperati all’idea di voler credere, mentre lui ha votato la propria esistenza solo al dio denaro, Lucifer è divertito – “Humans” – mentre Amenadiel è disgustato. Lucifer riesce a comprendere molto meglio le peculiarità della più grande creazione di daddy dearest – ovvero il genere umano – rispetto a qualcuno che invece dovrebbe amare tale creazione molto più di lui. Di nuovo vediamo bene e male fondersi e ci ritroviamo a non essere più tanto sicuri del fatto che ciò che ci è stato inculcato da bambini sia poi così vero, che in fondo la distinzione netta fra bene e male possa esistere solo in un mondo utopico. Vediamo poi la rabbia di Lucifer nel rendersi conto che quelle ali sono un falso e vediamo finalmente lo sdegno dipinto sul suo volto quando ritrova quelle vere e le vede chiuse in una teca come se fossero un’opera d’arte qualunque. Quindi sì, Lucifer è #TeamHumans, ma Lucifer è pur sempre anche una creatura divina e a volte questo tratto emerge prepotentemente.

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08E la scena sulla spiaggia, la scena sulla spiaggia è stata PERFETTA. Se è vero che mi aspettavo che dietro a tutto ci fosse Amenadiel – oggettivamente, solo lui e Maze potevano sapere delle ali – non posso dire lo stesso del resto. Vedere Lucifer bruciare le ali che si era strappato cinque anni prima, quando era approdato sulla Terra su quella stessa spiaggia, vedergli cancellare in maniera pressoché definitiva ogni possibilità di tornare all’inferno al quale appartiene… e rendermi conto che quel gesto significa solo una cosa, al di là dell’atto di ribellione, al di là del ‘dispetto’ se vogliamo, nei confronti di daddy dearest e del fratello Amenadiel, rendermi conto del fatto che significa anche e soprattutto che lui non appartiene all’inferno. 09È stato costretto a farsi carico della direzione di quel posto, ma non vi appartiene, non vi è mai appartenuto, e ora vuole bruciare letteralmente ogni legame con esso. E non solo, bruciando le proprie ali è un po’ come se avesse bruciato anche quel pizzico di fiducia che ancora nutriva in Amenadiel, come se avesse bruciato quel lampo di ingenuità che l’aveva portato a inizio episodio a rivolgersi proprio a lui per avere aiuto.
A relic, worth exactly what someone was willing to pay for it. È quello che dirà a Chloe a fine episodio parlando di queste ali, che hanno smesso di avere valore affettivo e di potere per lui, e sono diventate l’incarnazione della falsità che lo circonda.

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Infine c’è Maze, Maze che ci è sembrata subito falsa quanto le ali di Lucifer all’asta quando gli ha promesso lealtà incondizionata al suono di We are a team, right? E Lucifer ci casca, perché nonostante abbia bruciato la propria fiducia nei confronti delle creature divine/sovrannaturali in generale, è ancora disposto a credere a lei che è sempre stata il suo braccio destro (e che conserva una piuma delle sue ali a sua insaputa). Quindi ora ci ritroviamo ad avere guerra aperta fra lui e Amenadiel e la rottura definitiva del rapporto fra lui e Maze, anche se lui ancora non se ne è reso conto. Ma c’è di più: ora Amenadiel sa di Chloe. Ha capito chi sta portando Lucifer a riscoprire ogni giorno di più la propria umanità ma, a differenza di Maze che non ha ancora portato attacchi concreti nei confronti della detective – lui decide di iniziare subito a interferire riportando miracolosamente in vita Malcom, ovvero il poliziotto potenzialmente corrotto del caso di Palmetto. Immagino sia abbastanza prevedibile il fatto che Chloe finirà vittima – spero non in senso letterale – del fuoco incrociato fra le varie fazioni in campo, e sto pensando a tutte le possibilità narrative che abbiamo di fronte e sto urlando alla Fox di rinnovare questo show per altre dieci stagione, please. E non dimentichiamo che ora Amenadiel sa anche dell’improvvisa mortalità di Lucifer, e che, come lui stesso ha detto, gli basterebbe aspettare che lui morisse per farlo tornare nuovamente all’inferno. Let’s wait and see.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, “Et tu, Doctor?” e vi do appuntamento a settimana prossima!

-Elsa

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

1 COMMENT

  1. BOOM!!
    davvero mia cara…puntatona e non potrei essere più d’accordo con te in tutto!
    Alla prossima!

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