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Lucifer 3×07 – Di episodi buttati lì a caso e cubicoli infernali

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Lucifer 3×07 – Di episodi buttati lì a caso e cubicoli infernali

Okay, sono ufficialmente stufa. Si può trovare tutto ciò che volete di buono in questi episodi – perché oggettivamente non sono brutti – ma il punto forte di Lucifer è sempre stata la forza delle storyline. La loro linearità, il loro senso, il loro non avere tempi morti, il loro riuscire ad andare avanti a prescindere da tutto e nonostante tutto. Ora siamo al settimo – S E T T I M O – episodio della terza stagione e abbiamo avuto tre – T R E – puntate con un filo logico. E quattro episodi standalone. Q U A T T R O . Di cui l’ultimo, ovvero quello di questa settimana, addirittura avrebbe quasi stonato perfino all’interno della seconda stagione, figuriamoci qua.

Carini tutti, per carità. È stato interessante vedere uno scorcio del passato di Linda, come lo è stato vedere il funzionamento proprio dell’Inferno – perché alla fine (credo) fosse quello il senso ultimo dell’episodio – meravigliosa la scena in cui Linda esclama he’s a good man riferendosi a Lucifer e abbastanza bella anche quella in cui Chloe cerca di psicanalizzare Lucifer con Reese, ma… MA!

È una cosa che odio, che proprio non sopporto, quando accantonano completamente le storyline principali – senza nemmeno citarle di sfuggita – per intere settimane, per poi tornare a dove erano rimasti come se nel frattempo non fossero passati mesi. In Bones lo facevano tantissimo – killer del momento, due episodi spettacolari, poi dieci puntate di casi della settimana in cui il killer di cui sopra non veniva nemmeno citato e poi tac, puntatona in cui torna in grande stile e tu ti eri perfino dimenticato che fosse mai esistito. Io francamente non sto capendo più gli autori di Lucifer. Hanno girato questi episodi singoli, dovevano andare in onda la stagione scorsa, hanno deciso di posticiparli, poi hanno pensato di metterli uno dietro all’altro senza un senso logico e nel frattempo – per ovvi motivi – i buchi di trama si sprecano, la suspance sta scomparendo del tutto, c’è solo una gran confusione (e Amenadiel, per dire, chissà dov’è finito).

Mi dispiace proprio tanto, perché nel giro di poco stanno riuscendo a rovinare il lavoro praticamente impeccabile che avevano portato avanti per due stagioni intere.

FLOP 3: 

  1. Non so voi, ma io ho trovato così assurdo che tempo zero Reese abbia scoperto l’identità di Lucifer, ma così assurdo, che non ve lo so nemmeno commentare. Quello che sarebbe potuto succedere miliardi di volte con Chloe, o Dan o chiunque altro al distretto, succede invece con il primo cretino che passa per strada. Quando noi siamo qua da due anni ad aspettare il momento.
  2. Per quanto io ami il fatto che Lucifer non sia la causa delle sofferenze infernali delle sue “vittime”, stavolta ho trovato un po’ una forzatura il fatto che sia stato sottolineato di nuovo. Più che altro, il punto è che Reese è solo un povero cretino per l’appunto. Non è cattivo, non è malvagio, si ritrova solo a compiere azioni tremendamente stupide perché non riesce ad accettare che la moglie l’abbia abbandonato. Avrei preferito che ci mostrassero l’inferno e che ci sottolineassero certi concetti con una tipologia di personaggio molto diverso.
  3. Io ho capito che questo episodio sia stato per tre quarti un flashback, ho anche capito che non si colloca nell’attuale linea temporale (come i due precedenti e come quello di Maze), ma mi sta dando molto fastidio che abbiano ripreso a mostrare Lucifer solo come il donnaiolo pieno di kink perversi che non è più da tanto tempo.

Il tweet della settimana by yours truly, non è altro che un riassunto spicciolo delle ultime 2/3 recensioni.

Stando a TVLine, la serie dovrebbe rientrare nei binari con l’episodio del 4 dicembre. Speriamo bene!

-Elsa

 

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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