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L’Occasione Fa il Telefilm e Il Telefilm Fa L’Occasione

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L’Occasione Fa il Telefilm e Il Telefilm Fa L’Occasione

In questo venerdì estivo ci troviamo qui per un altro dei nostri appuntamenti settimanali.
La scorsa volta vi ho parlato dell’importanza della musica nei telefilm e nei film, grazie, altresì, alla gentile collaborazione di Bill Brown, compositore per “Dominion” e “CSI:NY”, che ho potuto intervistare.
Questa settimana ho pensato di allargare un po’ l’argomento e di parlarvi di telefilm in generale.

Il pensiero mi è sorto in seguito a discorsi quotidiani con un’amica, anche lei autrice per Telefilm Addicted; come potete immaginare, infatti, gli scambi di consigli e opinioni in merito a cosa guardare e a cosa pensiamo di un determinato show sono all’ordine del giorno tanto quanto i discorsi privati.
E, peraltro, gli incontri con un’altra mia amica si svolgono quasi sempre così: aggiornamenti sugli eventi belli e meno belli e poi la parte “total relax”, nella quale lei di solito tira fuori carta e penna (se siamo a casa di una delle due) o il cellulare (quando siamo in giro, impostandolo in modalità block notes) e mi dice: “Ok, Simo, sono pronta a prendere appunti. Quali telefilm devo iniziare?”
E così ho pensato “Perché non parlarne?”
D’altronde, come sapete, abbiamo anche una rubrica apposita, “TA Consiglia”.
I telefilm sono tantissimi, potremmo dire innumerevoli o quasi, e il numero è destinato ad aumentare senza sosta, vista la costante produzione, non solo made in USA (che, per forza di cose, per vastità e maggiore disponibilità economica è quella più ingente), ma anche made in UK (siano sempre benedetti i Britannici, che, oltre ai migliori attori in assoluto, anche se hanno una produzione più limitata, sfornano quasi sempre vere e proprie perle).
Altrettanto vari sono i generi che connotano gli show televisivi. Un vero telefilm addicted non si fa mancare quasi mai nulla, per cui è in grado di spaziare tra essi e passare dall’uno all’altro con la stessa facilità con cui si passa dal tiramisù ai profiteroles o viceversa.
Non tutti, però, sono quelli senza i quali sentiamo che “non potremmo vivere”, o per i quali possiamo essere disposti a batterci in lunghe diatribe verbali o scritte; quindi, per quale motivo ne guardiamo così tanti?
Personalmente io seguo circa una quarantina di telefilm (in diversi periodi dell’anno, alcuni in contemporanea, altri nella pause dei primi durante l’anno o in estate, e il numero aumenterà sicuramente con l’arrivo della nuova stagione televisiva) e ho tre “grandi categorie”, diciamo, in cui essi possono essere suddivisi.
Passo a illustrarvele.

Relax

In tale denominazione rientrano tutti quegli show che fanno passare i quaranta minuti / un’ora di rilassamento totale. Essi sono quei telefilm che ti fanno sedere sul divano, allungare le gambe e ti permettono di trascorrere momenti di mero intrattenimento, alla fine dei quali non si ha alcun pensiero, niente su cui riflettere e/o interrogarsi… una mente rilassata in toto, fino alla puntata successiva.
Tra questi rientrano, magari, anche quelli che non ci disturbiamo a guardare in streaming, attendendo la quasi contemporanea messa in onda in Italia, sui canali a pagamento (per chi li ha), o in chiaro.
I generi possono essere i più vari: comedy, avventura, azione, romantico o simili… esempi ne sono “Gossip Girl”, “Arrow”, “The Flash”, “Once Upon A Time”, “Galavant”, “Reign”, “The Big Bang Theory”, “Modern Family”, “Agents Of SHIELD”… e tanti altri, ovviamente.

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Per quanto mi riguarda, ad esempio, “Arrow” e “The Flash” li seguo su Italia 1 sin dai loro inizi, anche perché il giorno in cui vengono mandati in onda è quello in cui si può finalmente dire “Stasera c’è qualcosa in tv!”

Oggettivamente belli e ben realizzati

Qui troviamo, invece, quegli show che, a prescindere dai propri gusti personali e, quindi, dalle proprie preferenze, sono obiettivamente di qualità e per questo meritano di essere visti.
Anche in questo caso, i generi possono essere vari e, dunque, anche le comedy possono far parte di tale definizione; pensiamo a quelle al momento più famose, ovvero “The Big Bang Theory” e “Modern Family”: entrambe presentano una recitazione di qualità, condizione che caratterizza anche la commedia in se stessa (e infatti vengono ricoperte annualmente di premi, anche molto prestigiosi); entrambe, inoltre, hanno un sottotesto sociale che non deve essere ignorato o sottovalutato. “The Big Bang Theory”, con il suo gruppo di adorabili nerd, sottolinea l’importanza e la bellezza della cultura, in grado di arricchire le persone, così come l’importanza e la bellezza di essere se stessi, con tutto il proprio bagaglio di stranezze e passioni; “Modern Family”, invece, con la sua famiglia allargata e variegata presenta un nuovo modello sociale connotato da accettazione, solidarietà, tolleranza.

Cambiando genere, tra questi troviamo “Boardwalk Empire”, ambientato nella Atlantic City degli anni ’20 del XX secolo e del Proibizionismo, con personaggi (appartenenti alla criminalità organizzata) realmente esistiti (come Al Capone, Lucky Luciano e lo stesso protagonista, “Nucky” Thompson). Abbiamo, inoltre, “Breaking Bad”, con la straordinaria evoluzione del suo protagonista; “Mad Men”, affresco culturale sulla società dagli anni ’50 agli anni ’70 del XX secolo.

BE-BB-MM

Tutti questi sono terminati, quindi citiamone alcuni in corso.
Abbiamo, ad esempio, “Empire”, spaccato piuttosto crudo e accurato su parte dell’ambiente musicale, che presenta anche bellissime ambientazioni e musica strepitosa e in cui le ispirazioni ai grandi artisti e geni musicali dell’era contemporanea si sprecano sia per quanto concerne la musica che alcune vicende personali (uno su tutti Michael Jackson, l’unico e solo “King Of Pop”).

https://www.youtube.com/watch?v=dBzu_jKLJek

Made in UK abbiamo poi “Downton Abbey” (il quale è una coproduzione, in verità, ma come tutti sappiamo presenta davvero molto british style), “Sherlock”… e questi due non hanno bisogno di descrizioni, direi. Ci sono anche “Broadchurch”, “Peaky Blinders” e “Poldark” e a breve inizierà un nuovo show in costume, ambientato nel XVIII secolo e ispirato alla figura di una nobildonna realmente esistita, “The Scandalous Lady W”.

DA-B-P-TSLW

In questa categoria troviamo, ovviamente, anche telefilm che sono vere e proprie opere d’arte; d’altronde, parlare di televisione può equivalere al parlare di cinema, che, come sappiamo, è considerato una forma d’arte. La televisione in questi anni ha fatto salti di qualità incredibili, testimoniati dall’impegno, in essa, di grandi attori, registi e produttori provenienti proprio dal cinema; per questo motivo, quando ci si trova dinanzi a un prodotto che, per tutta una serie di ragioni, non è solo obiettivamente ben realizzato ma è oltre questa definizione, si può parlare di opera d’arte.
E’ il caso, ad esempio, di “Penny Dreadful”. Nonostante il genere horror, infatti, lo show è un qualcosa di assolutamente sublime, grazie all’altissimo livello recitativo, alle bellissime ambientazioni vittoriane e ai meravigliosi costumi, che permettono di creare immagini tanto belle da sembrare veri e propri quadri (un esempio ne sono il gran ballo per Angelique e quello privato tra Lily e Dorian, entrambi nella casa di quest’ultimo), alla fantastica caratterizzazione dei personaggi e ai dialoghi, che raggiungono livelli poetici… e, come se ciò non bastasse, questi spesso contengono vere e proprie citazioni di poeti come John Clare e William Blake. D’altro canto, parte degli stessi protagonisti proviene proprio dalla grande letteratura, come il Dottor Vicktor Frankeinstein e Dorian Gray. Certo, il genere può non piacere a tutti (nemmeno io amo l’horror, quantomeno quello moderno), ma l’horror di “Penny Dreadful” è, per l’appunto, quello del “Dracula” di Bram Stoker, del “Frankenstein” di Mary Shelley, di Edgar Allan Poe… e questi romanzi, racconti, poesie non sono forse considerati opere d’arte nella letteratura?

 

https://www.youtube.com/watch?v=yCfWICE3TAw

Probabilmente molti si aspetterebbero, a questo punto, che io inserissi anche “Hannibal”… il fatto è che non lo guardo. Lo so che è realizzato benissimo, con immagini stupende… ho letto molto al riguardo; solitamente non ho problemi a vedere qualcosa in cui ci siano dei serial killer (li ho studiati, ho studiato Criminologia, ci ho scritto la tesi…) il problema è uno solo: io amo cucinare e, per quanto ami il cibo vegetariano e lo mangi volentieri, non voglio diventare vegetariana (W la carne impanata). Se lo amate, fate conto che io lo abbia inserito.

E passiamo all’ultima categoria.

Storie che ti rapiscono il cuore

Questo è, chiaramente, il gruppo connotato dalla maggiore influenza personale; di esso fanno parte quelle storie per le quali siamo disposti a batterci nelle famosi diatribe verbali/scritte.
Essendo una categoria molto personale, in essa si possono trovare show che appartengono alle due precedenti: si può amare perdutamente uno show da “relax” perché in qualche modo ci rende felici, ci fa sognare o ci fa ridere sino alle lacrime e a sentire male ovunque e perché caratterizzato da comicità assolutamente geniale; così come si può amare senza freni un’opera d’arte, non solo per il suo obiettivo valore, ma perché essa ha, altresì, toccato il nostro cuore, i nostri punti sensibili, il che è precisamente ciò che l’arte è in grado di fare di solito.
Oppure, si può amare in modo totale qualcosa che, pur non essendo da mero relax non è nemmeno, obiettivamente, un’opera d’arte e si pone, quindi, nell’ “oggettivamente ben fatto anche se non perfetto”.
Può dunque capitare di amare uno show di tal genere anche più di quanto si ami l’opera d’arte, perché, per quanto la si apprezzi e ci si senta toccati da essa, la storia che non è altrettanto perfetta ci tocca ancor più in profondità, per la trama che la connota o per i personaggi… o per entrambi gli aspetti. E, quindi, in questa categoria si trovano i nostri show preferiti, quelli senza i quali non possiamo vivere, per i quali le nostre ansie hanno l’ansia, quelli da “Ne voglio ancora!”, tanto che sembriamo dei drogati in crisi d’astinenza, quelli degli after infiniti e del “Non sottovalutare il mio potere”, quelli che ci fanno fare le notti alla ricerca di informazioni, video e quant’altro.

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E, durante la loro visione, se qualcuno ci disturba, anche se si è la persona più pacifica al mondo, come Malefica ci si trasforma nel drago e si fa a pezzi chiunque: “IO STO GUARDANDO…!”

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Il mio Olimpo personale è occupato da “Doctor Who” e “Sherlock”.
Un tempo c’era “ALIAS” (Che. Telefilm).

Non nell’Olimpo ma comunque tra i preferiti c’è “The Originals” (adoro la versione dei vampiri dalle dissertazioni filosofiche, che non disdegnano l’edonismo, oltre a una buona dose di magia e mitologia).
Recentemente si è aggiunto “Dominion”. Gli esseri immortali mi affascinano irrimediabilmente, se poi hanno caratteristiche shakespeariane mi si perde in un battito di ciglia. Se per di più si aggiungono una bella mitologia, battaglie “bene vs male”, azione e quel pizzico di romanticismo che non guasta, allora non c’è proprio ritorno, per me.

https://www.youtube.com/watch?v=VTbp-vQqIq8

https://www.youtube.com/watch?v=dZTSqfZoly4

E voi avete categorie personali in cui suddividete i telefilm? E se sì, quali sono? Oppure vi rispecchiare in queste tre piuttosto generiche? E i vostri telefilm preferiti quali sono? Fateci sapere.

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Judging Netflix

Alla prossima!

E grazie a gnappies_mari per l’aiuto con la scelta del titolo.

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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