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La seconda stagione di Jessica Jones mi ha deluso, e vi spiego perché

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La seconda stagione di Jessica Jones mi ha deluso, e vi spiego perché

Forse sono partita con troppe speranze ed aspettative – perché la prima stagione, secondo me, è davvero la cosa più bella mai prodotta da Netflix all’interno dell’universo Marvel – forse avevo troppa adrenalina in corpo perché subito prima di buttarmi a capofitto nella seconda stagione di Jessica Jones avevo guardato in poco meno di un giorno e mezzo tutto The Punisher, adorandone ogni secondo. Forse è questo, forse è quello, fatto sta che ho passato le 13 ore che più o meno ci vogliono per guardare questa stagione – spalmate su cinque giorni – a giocare a Bubble Witch Saga, cercare su FB gente che non vedo da vent’anni per accertarmi che fosse ancora viva e… sbadigliare, sbadigliare e ancora sbagliare. Perfino cedere al sonno durante un episodio, che poi sonno non era ma piuttosto noia acuta. Questo per dire che sono rimasta delusissima da quella che per me era una delle serie più attese fra quelle che dovevano uscire quest’anno, e vi spiego anche perché.

  • La mancanza di un vero e proprio cattivo che facesse da antagonista reale a Jessica, si è fatta sentire tantissimo. Non puoi mettere in piedi una serie o un film Marvel – o DC, insomma, un qualcosa tratto dai comics per intederci – senza un vero cattivo al suo interno. Chi è stato il villain della stagione? Alisa Jones, vittima degli eventi, che ha semplicemente cercato di proteggere quel poco che le era rimasto al mondo? Pryce Cheng, investigatore privato che nella metà delle scene sembrava essere stato messo lì a caso? Karl Malus, folle sperimentatore di scienza medica? Trish Walker, annebbiata dai fumi della droga? Kilgrave, che compare in quattro misere scene e non è bastato a risollevare nemmeno le sorti di quel singolo episodio? O nessuno di loro, perché nessuno di loro può essere additato come cattivo di turno propriamente detto? Jessica in questa stagione combatte solo con i propri demoni – e non fraintendetemi, ci sta, ci sta tantissimo… il punto è che secondo me non si possono basare tredici episodi interi solo su questo, perché se analizziamo tutta la stagione, ci possiamo facilmente rendere conto che poteva benissimo essere riassunta nella metà – se non meno – degli episodi, senza tralasciare davvero niente.
  • Il family drama – e non parlo solo di quello inerente Jessica e sua madre, ma lo intendo in senso più ampio comprendendo anche Jessica e Malcolm, così come Jessica e Trish – è stato di una prevedibilità e di una banalità assoluti. Ribadisco, potevano ridurre tutto quanto a cinque/sei episodi per concludere tutte queste questioni e forse non sarebbero scaduti in una prevedibilità ai limiti dell’imbarazzante, con colpi di scena citofonati con almeno tre episodi di preavviso ciascuno e un copione che passati i primi due episodi – il tempo di entrare nella storia, insomma – chiunque avrebbe potuto scrivere stando sicuro di azzeccarne (quasi) ogni singola parola. Ripeto, era d’obbligo analizzare e far evolvere in una precisa direzione tutti questi rapporti, ma ne hanno dilatato i tempi all’inverosimile, rendendo di fatto questa stagione un enorme filler fra quello che è stata la prima e quello che, spero, sarà la terza. E dal mio personale punto di vista, se c’è una cosa che le stagioni di 13 episodi non possono permettersi, è un qualunque tipo di filler. Poi io per natura odio qualunque allungamento del brodo, quindi la maniera più rapida e veloce per farmi perdere attenzione e interesse è tirare per le lunghe una storyline propinandomi gli stessi identici dialoghi cinquanta volte per episodio.
  • La storyline di Patsy è forse quella che mi ha lasciata più senza parole. Anche qui, capisco l’esigenza di mostrare come lei passi dal condurre Trish Talk a diventare Hellcat, ma più che una giovane donna alle prese con i fantasmi e i traumi del passato, è sembrata per metà buona del tempo semplicemente una pazza psicopatica gelosa e viziata, rendendola a mio avviso estremamente OOC e sminuendo il fatto che tutto ciò stava passando non era altro che l’eredità di un passato ritenuto sepolto che è tornato prepotentemente a galla.
  • A un certo punto ho sentito perfino la mancanza di Luke Cage, per renderci conto del livello di noia raggiunto. E la mia domanda è: dov’è Luke Cage? Non penso di spoilerare nulla a nessuno ricordando al mondo che lui e Jessica sono meant to be, e io capisco che in questo filler lungo tredici episodi non si sia trovato un posto per lui – che rischiava di far andare avanti la storia e non sia mai! – ma non citare nemmeno per sbaglio un personaggio che alla fine è importantissimo per la storia di Jessica, mi sembra un po’… strano? Al contrario però si sono premurati di farci vedere Foggy – non che mi stia lamentando – e di ricordarci un episodio sì e l’altro pure che Jeri gestisce gli affari legali della Rand.
  • Ecco, forse la storyline di Jeri è stata quella un pochino meno noiosa, ma anche lì, devo contestarle il fatto di essere stata costruita in maniera da renderla completamente slegata al resto della storia, non fosse per il flebile legame dell’infermiera con la clinica abusiva di Karl.

Voi cosa ne pensate di questa seconda stagione? L’avete trovata all’altezza della prima, o vi siete disperati dalla noia come me?

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

1 COMMENT

  1. de gustibus non disputandum (che non so cosa vuol dire ma ho il sentore che messa li così per caso ci stia bene )
    onestamente quando dici : ” AD UN CERTO PUNTO HO SENTITO PERFINO LA MANCANZA DI LUKE CAGE, PER RENDERCI CONTO DEL LIVELLO DI NOIA RAGGIUNTO ” ecco.. proprio in quell’istante ho capito che tutto ciò che avevo letto prima era da prendere con le “pinze”.A parer mio Luke Cage è il più bello della saga .. dalle musiche all’atmosfera back .. e quiiiiindi .. mo mi tocca vedere la seconda stag. di JJ perchè a questo punto sarà per i miei gusti ATOMICA !

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