Nel Grande Fratello, Survivor e The Real World, i produttori non fanno altro che mettere i partecipanti sotto una campana di vetro virtuale aspettando di vedere cosa succede quando le persone smettono di avere comportamenti di circostanza ed iniziano a essere se stessi.
Under the Dome della CBS parte sostanzialmente dalla stessa premessa, solo che in questo caso la campana di vetro è letterale e lo show è fittizio, basato su di un romanzo di Stephen King, e a trovarsi intrappolati sotto una cupola di dimensioni sconosciute senza possibilità di fuga sono gli abitanti di Chester’s Mill, una normale cittadina.
Come sopravvivranno? Ci sarà ancora un governo? Le persone continueranno a lavorare? I soldi avranno valore? I contadini autosufficienti erediteranno la terra? Ogni episodio mostrerà un giorno all’interno della cupola. “Vogliamo mostrare gradualmente la maniera nella quale la società cambierà quando Chester’s Mill verrà isolata dal resto degli Stati Uniti,” afferma il produttore esecutivo Brian K. Vaughn.
“Quando le risorse scarseggiano, entra in gioco un nuovo tipo di democrazia,” aggiunge il produttore esecutivo Neal Baer. “Chi starà al comando? Chi otterrà cosa? Come si divideranno le risorse? Esploreremo tutti i lati della vita quotidiana che vengono dati per scontati.”
Fra i cittadini troviamo Big Jim Rennie (Dean Norris di Breaking Bad), un consigliere e venditore di auto che spera di prendere le redini del potere, Julia Shumway (Rachelle Lefevre), una giornalista che cerca di svelare il mistero della cupola, e l’ambiguo nuovo arrivato Dale “Barbie” Barbara (Mike Vogel). Ma non siate frettolosi nel giudicare, come dice Baer. “Non credete a tutto ciò che vedrete all’inizio. Coloro che crederete essere i cattivi potrebbero non esserlo, e lo stesso vale per quelli che sembrano i buoni.”
Anche se gli autori sono rimasti il più fedeli possibile al romanzo, ci saranno comunque delle differenze significative. Innanzitutto, il personaggio di Angie (Britt Robertson) sopravvive alla discesa della cupola, al contrario che nel libro. Ma Under the Dome si atterrà al finale originale? “Abbiamo proposto a Stephen un’idea innovativa – se saremo fortunati abbastanza da andare avanti per un po’ di anni – per un finale diverso, e lui è stato molto entusiasta, al punto da dire “vorrei averci pensato io, è grandioso,” afferma Vaughn.
La prima stagione sarà composta solo da 13 episodi, ma i produttori hanno già pianificato le prossime stagioni. “Scopriremo qualcosa di importante sulla cupola entro il finale di stagione, ma non ci verranno fornite tutte le risposte,” dice Vaughn. “Lost ha avuto successo perché alla gente importava di quei personaggi. La mitologia diciamo che è stata un bonus.”
“Ho avuto come l’impressione che questo fosse una sorta di nuovo Twin Peaks, perché si sa come tutti siano finiti in questo luogo, ma si scava a fondo nei personaggi e si svelano i misteri,” afferma Baer. “Questo è ciò che sembrava, perché in realtà è molto diverso da quello show anche se ne prenderà alcuni elementi, mischiandoli con altri da Twilight Zone e ricavandone qualcosa di nuovo.”
E voi, guarderete Under the Dome?