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I momenti migliori di Endgame

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I momenti migliori di Endgame

Sono qui a raccontarvi i momenti migliori di Endgame. L”ho visto e sono sopravvissuta – dovrebbero creare delle spillette a tema da esibire con orgoglio in modo che noi persone emotivamente provate per colpa della Marvel, possiamo essere identificate come se fossimo eroi di guerra. Perché sì, la Marvel – che si tratti di film, di fumetti o di cartoni animati – ha questo raro dono di riuscire a farti piegare in due dal ridere mentre stai piangendo di disperazione perché il tuo cuore sta andando in frantumi dal dolore, visto che non ci pagano il terapeuta, almeno la spilletta!

PRIMA DI PROSEGUIRE, VI DICO CHE SEGUIRANNO COPIOSI SPOILER SUL FILM, QUINDI SE NON L’AVETE VISTO È IL MOMENTO GIUSTO PER CHIUDERE L’ARTICOLO E RIPASSARE QUANDO SARETE USCITI DAL CINEMA.

Capitan america endgame

Inizio col dirvi che il film è meraviglioso, che merita ogni singolo centesimo del biglietto iMax, che vi lascerà svuotati, coi canali lacrimali in secca e il cuore incrinato in più punti ma non al livello di Infinity War. Ogni volta che guardo quest’ultimo, arrivo a tanto così dal strapparmi il cuore a mani nude pur di farlo smettere di soffrire, mentre Endgame l’ho accusato molto meno a livello emotivo anche se ho pianto di più. È un po’ difficile da spiegare a parole, forse perché in IW tutto è stato improvviso e inatteso, mentre Endgame fa una mossa molto alla Baz Luhrmann e ti fa capire fin da subito chi non vedrà la fine del film, preparandoti psicologicamente fin dai primi venti minuti e dandoti quasi tre ore di tempo per metabolizzare la perdita ancora prima che accada.

È una tecnica narrativa per la quale occorre una capacità narrativa magistrale per cadere nella banalità e nella noia, e questo è stato il primo punto in cui gli sceneggiatori hanno vinto tutto. Il secondo è stato il riuscire a unire dieci anni di mitologia cinematografica in un unico film senza scivolare anche qui nella banalità ma, soprattutto, nelle incongruenze. Io non so se sia stato tutto pianificato fin dal principio su un’enorme lavagna, oppure se si siano lasciati guidare un po’ dall’improvvisazione e dall’ispirazione del momento – in ogni caso, questi sceneggiatori sono i veri eroi del MCU.

Ma veniamo all’analisi vera e propria del film, che ho amato tremila.

avengers endgame

 

Sono felicissima del fatto che siano riusciti a rendere i sei Avenger originali il fulcro vero e proprio della storia, nonostante Rocket, Nebula e Scott passino a tutti gli effetti tutto il film insieme a loro. Endgame è la fine degli Avenger come li abbiamo conosciuti per gli ultimi undici anni e quindi, anche se nel corso del tempo a loro si sono uniti molti altri personaggi, è stato giusto che tutto sia finito là dove è iniziato: con Steve, Tony, Clint, Natasha, Thor e Hulk protagonisti indiscussi a pari merito di questa pellicola.

tony steve endgame

Steve e Tony hanno sempre avuto un rapporto difficile fin dal giorno in cui si sono conosciuti. Hanno due approcci alla vita estremamente differenti, sono in disaccordo su quasi tutto, sono stati più i bisticci che li hanno visti protagonisti che i momenti in cui si sono stretti la mano e hanno deciso di starsi ad ascoltare a vicenda. Endgame ci mostra di nuovo tutto questo. Tony che rinfaccia a Steve di non esserci stato quando lui ne aveva più bisogno, che lo allontana, che lo manda a quel paese senza mezzi termini ma che poi, quando Steve torna a cercarlo, non riesce a sbattergli la porta in faccia in maniera decisa, che gli riconsegna lo scudo di Capitan America a mo’ di ramoscello d’ulivo perché non è mai stato bravo a esprimere i sentimenti con le parole, che decide di fidarsi di lui di nuovo e gli chiede di ricambiare il favore. E Steve ricambia, Steve si fida ciecamente di lui, della sua scienza ma anche e soprattutto dell’uomo Tony Stark. Sono fratelli, e come tali bisticciano, si odiano a giorni alterni, non si dicono mai ti voglio bene, ma alla fine della giornata Tony si fida di Steve più di qualunque altra persona al mondo, perché è a lui che chiede la promessa di non fargli perdere quella famiglia che ha faticato tanto a costruirsi, e decide di prendere parte al piano di “rubare il tempo” solo dopo che Steve glielo promette. Alla stessa maniera Steve si fida ciecamente di Tony, non mette in dubbio nemmeno per un secondo che la tecnologia sviluppata da Tony per i viaggi nel tempo possa fallire e quando il piano non va esattamente come previsto e Tony gli dice che c’è ancora una possibilità, Steve si fida e lo segue senza nemmeno chiedere i dettagli del nuovo piano per recuperare il Tesseract. È Scott a capire come salvare il mondo, ma è solo quando Tony entra in gioco che Steve inizia a crederci davvero, che passa dal dobbiamo provarci al a qualunque costo. Steve e Tony hanno bisogno l’uno dell’altro – e ci hanno mostrato un’ultima volta in maniera superba questo dato di fatto, rendendo le loro interazioni i momenti migliori di Endgame.

Thor è stato gestito magnificamente. In mancanza dei Guardiani tocca a lui deliziarci con la propria stupidità, ed è proprio attraverso di essa – attraverso il pancione alcolico, i capelli sporchi e sfatti, la barba incolta, le battute infelici – che ci arriva con inattesa potenza il pugno allo stomaco rappresentato dal suo dolore, quello per aver perso gran parte del proprio popolo, il lutto mai superato per Loki (e anche per la madre), e la consapevolezza che uccidere Thanos con le sue mani non è servito a nulla, non ad attenuare il suo senso di impotenza e inutilità, non a dargli l’occasione di ricominciare tutto da capo e rifarsi una vita. Ho trovato assolutamente appropriato il fatto che alla fine sia ripartito proprio insieme ai Guardiani, questo improbabile gruppo di strampalati anti eroi che trova terreno comune e comprensione reciproca nelle rispettive ferite emotive.

clin natasha endgame

Natasha e Clint sono stati probabilmente i miei personaggi preferiti di questo film – dopo Steve ovviamente. Quando dico che le morti sono state citofonate fin dall’inizio della pellicola, intendo che è palese fin dalla scena che vede Nat seduta al quartier generale degli Avenger, intenta a mangiare un toast al burro d’arachidi, che si sarebbe sacrificata per Clint. Loro due si sono sostenuti e salvati a vicenda troppe volte, hanno visto l’oscurità che albergava nell’altro, l’hanno accettata e non l’hanno giudicata, non poteva esserci un finale diverso da questo. E non poteva essere Clint a sacrificarsi per lei, perché Nat non gli avrebbe mai permesso di abbandonare la sua bellissima famiglia “solo” per concedere a lei di vivere. Muore in pace, Natasha, in quella che è stata uno dei momenti migliori di Endgame, consapevole di aver aiutato a salvare il mondo un’ultima volta e felice di essere riuscita a salvare la vita al suo migliore amico.

Infine c’è Bruce, che finalmente ha accettato l’Hulk che è in lui, che insieme a Clint piange Natasha e ne ricorda il valore, che non si tira indietro nemmeno per un istante, anche quando gli chiedono di lavorare al piano per rubare il tempo, lui ci prova nonostante sia consapevole che l’unico che potrebbe effettivamente costruire un congegno in grado di funzionare a dovere, è Tony. Personifica l’attitudine positiva di cui ogni gruppo ha bisogno.

Altre scene che ho amato alla follia e che si meritano di rientrare fra i momenti migliori di Endgame:

  • il confronto fra le due Nebula;
  • il fatto che Steve sia assolutamente consapevole del fatto che l’unica cosa che può distrarre Steve dall’ucciderlo, è tirare in ballo Bucky;
  • la pace nello sguardo di Bucky quando capisce che Steve non è tornato dal suo viaggio nel tempo per riportare al loro posto le gemme, perché ha finalmente trovato la felicità;
  • l’abbraccio fra Tony e Peter quando quest’ultimo torna in vita;
  • il TONY disperato di Peter quando capisce che è tornato dal mondo dei morti solo per veder morire il signor Stark;
  • la capacità di Steve di essere fino all’ultimo il leader di cui questi Avenger hanno bisogno;
  • la maniera in cui hanno riportato in gioco Gamora e, di conseguenza, il fatto che non abbiano ceduto alla tentazione delle resurrezioni miracolose – chi è non è stato ucciso dallo schiocco delle dita di Thanos (quindi Gamora e Loki), è rimasto morto.

Questi erano i momenti migliori di Endgame, ma sarò sincera, ci sono state un paio di scelte che invece non mi sono piaciute per nulla, e una di queste è il finale riservato a Steve. Ma di ciò che mi ha fatto storcere il naso vi parlerò nei prossimi giorni, ampliando anche quello che ho scritto qui, soprattutto su una delle morti!

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