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I Medici – Lorenzo il Magnifico, di nome e di fatto

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I Medici – Lorenzo il Magnifico, di nome e di fatto

Martedì sera si è conclusa la seconda stagione de “I Medici – Lorenzo il Magnifico” e devo confessare che questa seconda stagione è stata davvero ben fatta e trattandosi della RAI non era così scontato (seppur anche la prima stagione non fosse niente male).

Ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire questa seconda stagione, per diversi motivi:

1. Lorenzo il Magnifico. Stiamo scherzando?!? Chiunque in Italia sa chi sia Lorenzo il Magnifico (okay, potrei avere aspettative troppo alte sul popolo italiano), chiunque sa che il suo essere mecenate, Principe umanista, l’ha reso uno degli esponenti più illustri del Rinascimento sia fiorentino che italiano.

2. Daniel Sharman. Conoscevo Sharman per la sua interpretazione di Kol Mikaelson in “The Originals” e l’avevo adorato; qui a mio avviso ha fatto vedere le sue doti. Molto credibile, emozioni, drammi e turbamenti tangibili. Bravo!

3. Serie in costume, Firenze, Botticelli. Credo che tutto questo si commenti da sé.

(qui posavano per Botticelli comunque…)

Questa seconda stagione mi è sembrata più fresca, più dinamica, più attiva; ogni episodio è passato in men che non si dica, lasciandoti con la voglia di averne ancora e, arrivati al finale, anche se ovviamente scontato, l’ansia era a mille. Gli autori sono riusciti a costruire storie credibili per questi personaggi, rimanendo anche abbastanza fedeli alla loro caratterizzazione storica.

In particolare a mio avviso hanno fatto un ottimo lavoro con Giuliano de Medici (ne parleremo dopo) e Simonetta Vespucci: inutile dire che la ship salpa subito e tu, che sai già come va a finire, sei depresso per cotanta bellezza e cotanto amore romantico.

(ammirate quanto è splendida, è perfetta per questo ruolo. KUDOS AL CASTING)

La rivisitazione dei fatti è stata ben costruita, anche se io personalmente non ho apprezzato la piega finale che hanno dato alle decisioni di Lorenzo, il voler creare sulla sua coscienza un peso non necessario. Mi riferisco alla decisione di far scegliere a Lorenzo il destino di Francesco, di far sì che fosse lui a condannarlo a morte quando, stando alle ricostruzioni storiche, fu la folla a linciarlo e impiccarlo. Il percorso di Lorenzo è stato ben strutturato, ma ridurre tutto a un discorso di bene o male e di perdita dell’anima mi è sembrato riduttivo. Nella scorsa stagione ci hanno mostrato Cosimo de’ Medici ascoltare gli insegnamenti del padre racchiusi nella frase “E’ necessario fare un po’ di male per raggiungere un bene più grande”.  In questa stagione ci hanno mostrato un percorso che è culminato nella frase di Contessina “l’odio genera odio” e abbiamo visto Lorenzo confessare un “Io c’ho provato” così sofferto da lasciarti quasi pensare che lui si sia arreso, quando comunque Lorenzo starà al potere ancora per vent’anni, portando avanti il suo progetto di creare, nella giustizia, una vera Repubblica. Non credo che la sua anima fosse compromessa o danneggiata, forse affranta per la sua tendenza alla giustizia, infatti, Lorenzo era un giusto, un idealista, ma i Pazzi volevano il potere a qualunque costo e prezzo, dinnanzi a questo doveva scegliere il male minore. Nonostante questo, quello di Lorenzo è stato un godibilissimo percorso, forse non del tutto veritiero, ma comunque ben fatto nella sua costruzione.

Ho letteralmente adorato la storia di Giuliano de’ Medici, eterno secondo, incompreso (più da se stesso che dagli altri). Fantastiche alcune sue battute, da lacrime agli occhi quasi, la migliore quando Vespucci dichiara “Mi chiedo come abbia potuto sposarmi”, con lui che risponde “Anche noi ce lo chiediamo”. Chapeau. Anche nella sua storia ci sono state alcune differenze rispetto alla realtà, probabilmente però si tratta di particolari che non andranno a influire sulle future stagioni della serie e io mi sono goduta, soffrendo come un cane ovviamente, la ship Simonetta/Giuliano.

Vogliamo parlare di quanto fossero meravigliosi nel loro essere così romantici? Giuliano che si strugge per la perdita dell’amata, il suo desiderare d’esser morto o all’inferno pur di non essere senza la sua Simonetta? Degno di uno dei migliori sonetti. E la sua morte è stata epica nella sua tragicità: ucciso per la dare al fratello la possibilità di salvarsi. Ancora mi scendono le lacrime.

Sandro Botticelli un artista, in tutto, bravissimo l’attore, ha saputo ricreare l’ansia per la creazione e ispirazione artistica e il disperato tentativo di omaggiare Dio.

Tra gli italiani ho apprezzato soprattutto Filippo Nigro e ovviamente l’attore che interpreta Francesco de’ Pazzi, davvero bravissimo. Ancora mi chiedo quanto fosse insicuro per dichiarare “Non ti devi fidare di mio zio” e poi dopo due secondi netti rimanere senza moglie (ma sì, creiamo un po’ di tensione…) e girare le spalle a Lorenzo in favore di suo zio. Un personaggio che non si può non odiare per la sua assenza totale di spina dorsale, la sua invidia nei confronti di Lorenzo, la sua cecità dinnanzi a quanto ha e il non rendersi conto di quello che avrebbe perso. Per questo l’attore è stato bravissimo, ci ha restituito un antieroe coi fiocchi. Certa della sua morte, non vedevo l’ora arrivasse. Bellissima la scena dell’abbraccio fuori dalla Duomo, lui che cerca di capire se i fratelli avessero la maglia, INFAME FINO ALLA FINE PROPRIO. E sì, lo sto urlando. Se lo merita.

Boccio totalmente sia Bova che la Mastronardi:

1. Far fare a Bova il Papa?! Suvvia, non è credibile con la sua faccia. Ancora rido quando lo vedo!

2. La Mastronardi già mi era insopportabile perché amante di Sharman, lo so che erano Lorenzo e Lucrezia, fa niente. Inoltre, in mezzo al popolo le hanno fatto urlare “Lorenzo ci ha regalato la Poesia”. Lorenzo scrisse poesie, forse le scrisse anche per lei, ma gridato così mi ha fatta crepare dal ridere. Per quanto riguarda la Mastronardi secondo me a livello di recitazione non regge il confronto con Clarice o la madre di Lorenzo, o Novella o qualsiasi altra figura femminile dello show.

Bellissima ed emozionante la chiusura:

La chiamerò “Primavera” perché dopo la morte torna la vita: si rinasce

Vero, ma io sto ancora cercando di riprendermi dalla morte di Giuliano.

Insomma, questa seconda stagione ha raccontato e coinvolto, ci siamo trovati parte della Storia, e le emozioni sono state tangibili. A questo punto aspettiamo la terza stagione, hanno nominato Leonardo Da Vinci e ho fatto un salto sul divano. Se ci sarà, sarà bellissimo!

 

 

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

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