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I 5 momenti migliori del Team Sparia – Spencer & Aria

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I 5 momenti migliori del Team Sparia – Spencer & Aria

Mi manca “Pretty Little Liars”. Lo so che non è passato poi tanto tempo dalla conclusione del suo percorso, so che non era uno show perfetto e che in tanti adesso penseranno che in realtà andava chiuso anche prima, e soprattutto so che tra meno di una settimana partirà finalmente il tanto atteso spin-off “Pretty Little Liars: The Perfectionists” che mi permetterà di curare in parte la mia nostalgia attraverso Alison DiLaurentis e Mona Vanderwaal, ma non sarà esattamente la stessa esperienza.

A me manca l’originale, mi manca Rosewood e quell’atmosfera di che si respirava la notte, quando sembrava solo un paesino innocente avvolto in una serena oscurità e invece era custode di terribili segreti; mi mancano strade e luoghi che ormai sentivo quasi familiari, mi mancano la chiesa e la scuola, l’Apple Rose Grill e il Brew, il distretto di polizia e il Radley Sanitarium, mi mancano le case, così problematiche e colme di errori e decisioni sbagliate, e il capanno di casa Hastings, mi manca scrivere di tutto questo, difendere la serie anche contro il mondo intero, ritrovarne l’intimo valore e riportarlo alla luce affinché anche gli altri potessero vederlo, ma più di ogni altra cosa mi mancano quelle anime che erano l’inizio e la fine di tutto: Aria Montgomery, Spencer Hastings, Hanna Marin ed Emily Fields.


Il legame incondizionato, assoluto ed essenziale tra queste ragazze così diverse eppure così straordinariamente complementari è stato per me la ragione di tutto: il motivo per cui ho iniziato a guardare la serie, l’aspetto che più mi ha fatto innamorare, la ragione che per cui ne è sempre valsa la pena. Realizzare episodio dopo episodio quanto queste giovani donne avessero trovato l’una nelle altre tutto l’affetto e la comprensione di cui erano mancanti ha rappresentato per me il motore del mio amore per questo show.

Ma come una madre un po’ degenere che fa preferenze tra i suoi figli, fin dall’inizio ho avvertito un trasporto diverso e speciale verso un rapporto in particolare, quello tra Aria Montgomery e Spencer Hastings.

Spencer & Aria racchiudevano nelle loro personalità individuali e nel legame che le univa tutto ciò in cui credo, insieme erano un connubio di creatività e razionalità, di forza e debolezza, di coraggio e paure, di umane imperfezioni che entrambe erano disposte a salvaguardare e a proteggere quando l’altra credeva di non farcela. Spencer e Aria erano l’una la guerriera dell’altra, erano diverse ma sempre sulla stessa lunghezza d’onda, distanti ma in grado di incontrarsi a metà strada, custodi di una chimica differente, unica, indispensabile, che le rendeva straordinarie individualmente ma invincibili insieme.

In onore quindi di uno dei legami d’amicizia che più mi hanno rapito l’anima, vi offro i miei 5 momenti preferiti dell’ormai iconico Team Sparia e vi mostro quindi perché nessuno prenderà mai il posto di Aria Montgomery e Spencer Hastings.


5. The Defenders

Uno degli aspetti che più amavo di Aria & Spencer era la tenace determinazione con cui affrontavano e travolgevano qualunque minaccia osasse mettere a repentaglio la reciproca sicurezza. Personalmente, non avrei mai voluto schiacciare i piedi a Spencer Hastings: la commistione di acuta intelligenza, cinismo familiare e capacità di abbracciare il proprio lato più oscuro la rendevano all’occorrenza un avversario temibile ma ancor di più un angelo custode piuttosto inarrestabile. E mi ha sempre colpito molto notare che, per difendere Aria, Spencer riservasse questo lato di sé soprattutto ad Ezra, perché rendeva evidente fin dove fosse disposta a spingersi pur di vegliare su Aria, pronta infatti a proteggerla anche dal suo stesso amore.

Al contrario, assistere alla rabbia di Aria significava vedere un cucciolo di labrador atteggiarsi come un mastino perché in fondo non era un lato preponderante della sua personalità solitamente pacifica e creativa, ma il crollo psicologico di Spencer nella terza stagione spinge anche Aria a sfidare i suoi stessi limiti e ad affrontare a viso aperto e senza riserve l’unica responsabile capace di assestare un tale colpo alla persona che ai suoi occhi era sempre apparsa quasi invincibile.

4. “You’re little but you’re big

Questo è probabilmente uno dei momenti più iconici di Spencer e Aria e soprattutto racchiude anche il motivo per cui ho sempre considerato questo rapporto assoluto nella sua semplicità, vale a dire la straordinaria complicità di due caratteri fondamentalmente diversi ma in grado di ritrovarsi perfettamente sullo stesso percorso e di completarsi come pezzi che risolvono un puzzle. Seppur inevitabilmente attanagliata da ragionevoli paure, Aria è sempre stata la partner ideale di Spencer, l’unica con cui Spencer sapeva di poter oltrepassare i limiti (anche legali) delle sue indagini intricate e delle missioni senza via d’uscita.

 

3. Il messaggio in segreteria

In tanti forse non avranno neanche davvero notato questo momento ma è in realtà uno dei miei preferiti. Si tratta contestualmente di uno dei punti più problematici del percorso di Spencer, preda di teorie, aspettative, paure e pressioni psicologiche offuscate ormai da una lucidità compromessa che la lascia in balia di paranoie e dubbi distanti dalla realtà concreta.

Ritrovare in Ezra il volto del suo ipotetico nemico diventa per Spencer per la prima volta un doppio fallimento anziché un traguardo: aver ragione, infatti, significherebbe causare ad Aria quel tipo di dolore da cui aveva sempre cercato di proteggerla e aver torto significherebbe tradirla come non avrebbe mai voluto fare e perderla oltre ogni possibilità di riconciliazione. Nonostante la sua genetica determinazione e il suo coraggio inarrestabile, Spencer non riesce a sopportare nessuna delle due possibilità e, contro la sua stessa natura, sceglie di rimandare una conversazione inevitabile restando ancora sola con i suoi atroci timori e i demoni personali.

2. “You’re really tiny

Ancora una volta in realtà, Ezra rappresenta una leva fondamentale nel rapporto tra Spencer e Aria, ma questa volta come alleato inaspettato. La vicinanza di Aria con Jason DiLaurentis fa scattare in Spencer tutti gli allarmi di probabile pericolo che la sua personalità costantemente all’erta possiede e di fronte alla tipica testardaggine di Aria, Spencer fa sua la filosofia di estremi rimedi per mali estremi, coinvolgendo un ignaro Ezra nella sua missione, seppur aspettandosi dopo la peggiore delle reazioni da parte di Aria.

Ciò che rende questa scena e questa decisione così importante nel legame tra Aria & Spencer è proprio la responsabilità di cui Spencer si fa carico nel momento in cui rivela ad Ezra di essere a conoscenza della sua relazione con Aria, una scelta che a conti fatti avrebbe potuto causare una serie di conseguenze negative soprattutto nel suo rapporto con l’amica ma che Spencer accetta stoicamente pur di saperla al sicuro. E una tale devozione incondizionata poteva solo essere premiata con la totale comprensione da parte di Aria che non ha bisogno di scuse o spiegazioni per liberare Spencer dal peso dei suoi sensi di colpa.

 

1. Heroes

Non tutti gli eroi indossano un mantello, alcuni indossano una giacca di pelle nera. Questo momento avrà sempre un posto speciale nel mio rapporto con “Pretty Little Liars” perché è l’ennesima dimostrazione di quanto queste ragazze abbiano affrontato l’inferno insieme sorreggendosi a vicenda e soprattutto di quanto Aria sapesse essere la roccia e il sostegno anche di una giovane donna tenace e combattiva come Spencer.

L’aspetto migliore di questa scena e dell’arrivo provvidenziale di Aria è la sua caparbietà nel restare accanto a Spencer anche quando lei cercava in ogni modo di allontanare tutti da sé. Aria riesce a salvarla dall’ultima trappola di A perché non ha mai rinunciato a lei, perché è andata oltre tutte le sue ombre e perché ha vegliato su di lei proprio come Spencer aveva sempre fatto nei suoi riguardi. Ed è proprio tra le braccia di Aria che Spencer può finalmente tornare a respirare.


No, “Pretty Little Liars” non era una serie perfetta, non credo volesse o potesse esserlo, ma è una di quelle serie tv che proprio grazie a legami come quello tra Aria & Spencer, sono diventate una parte di me, sono entrate sotto la pelle e da lì non sono più andate via.

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

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