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Hannibal | Fuller dà anticipazioni sul finale della serie e prende in considerazione il cannibalismo

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Hannibal | Fuller dà anticipazioni sul finale della serie e prende in considerazione il cannibalismo

Bryan Fuller

Dopo tre stagioni, Hannibal (NBC) è arrivato al capolinea – un capolinea molto, molto sanguinolento. “Tutti stanno cospirando contro Hannibal”, ha detto lo showrunner Bryan Fuller a EW. In altre parole? Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen) è nei guai. Ma in guai proprio grossi.

E anche quelli che hanno letto Red Dragon – il romanzo su cui si basa questa stagione, e, in grosso modo, la serie intera – resteranno sorpresi dagli eventi. “Chi conosce il romanzo riuscirà a riconoscere la sua ombra nella storia che stiamo raccontando noi” ha detto Fuller. “Ma nel finale la storia cambia completamente”.

Continuate a leggere per sapere di più sul finale, per cosa Fuller vuole che sia ricordato Hannibal  e, se giocherà un colpo da Hannibal e mangiucchierà qualcuno.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Qual è la scena dell’ultima puntata che non vedi l’ora che i fan guardino? 

BRYAN FULLER: In questa stagione sono nati diversi fili che legano Will Graham e Hannibal Lecter in una relazione intricata, quindi sono felice del risultato interessante che hanno dato.

Quanto vicino al libro sarà il finale?

Oh, beh. Come con tutto il resto della serie, tendiamo a mischiare diverse esperienze, non soltanto il nostro filo narrativo, ma anche quelli di altri libri e di questo: in molti punti siamo rimasti fedeli al libro, ma sono punti di partenza e li sviluppiamo in una direzione differente. Quindi chi conosce il romanzo riuscirà a riconoscere la sua ombra nella storia che stiamo raccontando noi, la quale è però diventata un prodotto totalmente nuovo nel finale.

Quali sono state le difficoltà incontrate nell’adattamento di Red Dragon, visto che è un’operazione già svolta da altri prima di te?

Parlo per me, e penso che parte dell’idea su cui si basa questo show sia la volontà di esplorare parti dell’originale letterario che non sono state esplorate negli altri adattamenti. E quindi tutto ciò esce nella nostra storia, si appoggia agli eventi presenti in tutti gli adattamenti, ma se ne allontana perché la nostra versione, rispetto alle altre due, ha più storia alle spalle. Quindi le relazioni di Will e Hannibal e Bedelia e Jack Crawford sono assurdamente legate e il ruolo di Alana Bloom nel libro era insignificante, mentre qui non lo è, influenza il corso degli eventi. E c’è qualcosa di così inevitabile e dettato dal destino riguardo al finale di questa stagione che lo fa sembrare al modo perfetto per concludere quest serie sulla NBC. Ma è un po’ anche un inizio.

Hai già detto che il finale sarà soddisfacente. Ma, personalmente, credi che se dovesse essere un finale di serie, funzionerebbe comunque? 

Si, assolutamente. E’ stato scritto per esserlo.

Puoi dirmi qualcosa su una fantomatica quarta stagione?

E’ difficile farlo… Quando tutti stanno lì a dire “Oddio mio, e la quarta stagione, come sarà la quarta stagione?” E tu “Prima guardati il finale”. Perché per come finisce l’episodio la serie potrebbe restare lì, come a maggese, per un paio d’anni.

Se il peggio si avverasse, e se questo fosse l’ultimo atto del tuo Hannibal, come vorresti che fosse ricordato?

Onestamente, quello che vorrei di più è che la gente ricordi Mads Mikkelsen come l’Hannibal Lecter definitivo. Mi farebbe molto felice. Per quanto ami Anthony Hopkins e per quanto pensi che sia fenomenale e fantastico nella sua interpretazione di Hannibal Lecter, mi sento più vicino alla performance di Mads Mikkelsen [ride]. Quindi sarebbe un grandissimo onore per me se alla gente, finita questa serie, venga in mente proprio quando pensa ad Hannibal Lecter.

C’è mai stata una scena tanto schifosa o comunque difficile da guardare anche per te?

Ce n’era una nella prima stagione: Will Graham che re-immagina Eddie Izzard mentre uccide brutalmente un’infermiera. L’ho guardata prima di andare a dormire e ho avuto gli incubi. Ed è stata difficile anche perché si tratta di un uomo che uccide una donna, ed è stato terribile vedere una cosa del genere; non mi ha dato soddisfazione, ma sentivo fosse importante vederla e poi vedere Will Graham inorridito da quello che ha immaginato. Quello che, nella mia testa, ha dato valore a quel momento è stata l’interpretazione di Hugh Dancy, che trema e sussulta dopo averlo immaginato, e allora gli spettatori possono capire quanto sia orribile per lui.

Si, me lo ricordo. Era inquietante.

Si, non mi è piaciuto nemmeno un po’. [Ride] Ma stavo seduto nella editing room e pensavo “questo è necessario per raccontare la storia di Will Graham”. In un certo senso dobbiamo vederlo mentre cava gli occhi con i pollici per capire lo stato mentale che continuerà a perseguitare quest’uomo ed è per questo, perché è terribile.

Se Hannibal ti trasformasse in un piatto, quale sarebbe?

Vorrei tanto essere un dessert. Vorrei concludere un pasto con una sensazione dolce che dà al commensale un colpo nel didietro mentre si allontana dal tavolo.

Lavorare a questo show ha, in qualche modo, cambiato il tuo rapporto col cibo? 

Assolutamente. Ho smesso di mangiare animali selvatici. Una volta ogni tanto provo ad assaggiare qualcosa quando qualcuno mi dice da dove proviene l’animale, come è stato trattato e preparato; c’è un che di artistico in questo. E allora mi concedo un morso, una volta ogni tanto. Più che altro mangio pesce, non soltanto perché in questi ultimi tre anni ho scritto di cannibali, ma anche perché ho fatto molte ricerche sulla psiche degli animali e di come siano sofisticati i maiali, le mucche e gli altri animali che mangiamo; hanno emozioni come gli uomini, anche se ci hanno insegnato a disumanizzarli per poterli mangiare.

E quello che ho scoperto scrivendo Hannibal, è che sto umanizzando gli animali e che li metto al livello degli esseri umani e li vedo simili piuttosto che differenti.

E quando sei diventato un pescetariano?

Sin dalla prima stagione. [Ride] Ha avuto un impatto molto forte sul mio modo di vedere la carne e ciò che mangio e anche quelle poche volte che mi concedo un pezzo di carne lo vedo come un atto di cannibalismo. Sto mangiando un altro essere dotato di senno e per me è come mangiare un altro essere umano. E mi va bene così in quei momenti. [Ride] Il trauma di Hannibal è una lama a doppio taglio.

E’ un cambiamento positivo per te e per gli animali, direi.

Sì! E in più, se riesco a mangiare carne di maiale o di vitello, allora posso anche mangiare un essere umano.

Lo faresti?

[Ride] Se fosse ugualmente accettabile dal punto di vista etico e se fosse portato in tavola… Se non creasse problemi sarei curioso di scoprire che sapore ha un essere umano. Però sarebbe più facile che io mangi maiale o vitello, anche se comunque io li vedo come appartenenti allo stesso gruppo degli esseri viventi.

Ha senso. 

In sintesi, ho comportamenti da cannibale quando si parla di certi animali, quando capita che, hai delle emozioni complesse e sofisticate, ma sei sminuito come creatura, quindi è difficile per me dire, “Sono molto meglio di te”. Questo ha cambiato il mio regime alimentare.

Quando interagisci con questi animali, ti rendi conto che “Oh, sei vero.”

Si, entro in sintonia con gli animali molto in fretta. Mi perdo nei loro occhi e, ovviamente, è solo una questione di proiezione visto che le relazioni che si creano tra uomini e animali sono più che altro il risultato di proiezioni da parte dell’uomo, visto che non è possibile misurare l’intelligenza animale come si misura quella umana. Allora riempiamo quelli spazi vuoti. Ma è difficile guardare una creatura e non sentirsi legato ad essa.

Il finale di Hannibal andrà in onda sabato sulla NBC. 

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Valentina, classe 1991. Da piccola il suo appuntamento quasi-fisso era con Young Hercules e Xena L’addiction però è arrivata più avanti, con Lost. Ricorda un momento preciso, come un colpo di fulmine: accende la tv e appare un gruppo di persone a lei ancora sconosciute, una ragazza bionda prende la mano di un ragazzo e poi un’asiatica esclama: “Boat, Boat!”. Ecco, quello è stato IL Momento. Dopo aver recuperato telefilm che le erano inspiegabilmente sfuggiti (Buffy in primis) inizia a guardare un numero sempre crescente di serie tv, vecchie e nuove, (tanto i network “risolvono il problema" facendo stragi e cancellandone una buona percentuale) e ad affezionarsi, sempre e comunque, a quei personaggi destinati a tirare le cuoia nei modi più assurdi e dolorosi. Per ora fa la spola tra Gotham City e l’Enchanted Forest, tra il Seattle Grace e Central City, tra Baltimora e il salotto di Freddie e Stuart… Ma è sempre alla ricerca di nuove destinazioni.

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