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Grey’s Anatomy | Recensione 12×09 – The Sound of Silence

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Grey’s Anatomy | Recensione 12×09 – The Sound of Silence

Probabilmente non avrebbero potuto scegliere titolo migliore all’episodio che ha segnato il ritorno di Grey’s Anatomy sui nostri schermi dopo la lunga pausa invernale. MAI prima d’ora il nulla, l’assenza di suoni o per meglio dire il suono del SILENZIO era riuscito a trasmettermi così tante sensazioni ed emozioni come in questo caso.

A dirigere l’episodio è un nome d’eccellenza, Denzel Washington, e lo fa MAGNIFICAMENTE, dando vita ad una puntata che non ha bisogno di grandi catastrofi, tragedie, grandi cover musicali, numerose storyline e interazioni per centrare il suo obbiettivo: colpire lo spettatore nel profondo.

Questa settimana tutto si concentra intorno a Meredith, non la più grande delle novità penserete, ma il personaggio più sfortunato del medical drama (e probabilmente della televisione) ha ancora tanto da dare e lo dimostra regalandoci un CAPOLAVORO, un episodio che non ti aspetti. Tutto si apre in modo leggero, divertente, senza troppe pretese, con quel tono simpatico che lo show gestisce incredibilmente quando non è troppo impegnato a distruggerci psicologicamente con tutti i suoi drammi. Una normale giornata di routine: incidente, medici sul posto, ambulanze, dei controlli di sicurezza, insomma niente di nuovo o particolare all’orizzonte. E invece ecco l’ennesimo stravolgimento, ecco quello che non ti aspetti, ecco che un paziente in stato di shock e fuori di se, in preda all’aggressività post crisi, prende quella dottoressa minuta e indifesa e fa del suo peggio.

Non succedono tante cose, non vi son grandi stravolgimenti o scene rivelatorie, il focus della puntata è la convalescenza di Meredith, il recupero di una donna distrutta nel giro di pochi minuti e che si ricostruisce dopo settimane di dolore, sofferenza e difficoltà. Il finale di metà stagione aveva lasciato mille interrogativi? BENE. Mettiamoli per un attimo da parte, mettiamoli a far da contorno. Jackson e April son diretti verso il divorzio (non una grandissima sorpresa), Alex e Jo non son sicuramente convolati a nozze (anche se non è chiaro cosa sia successo esattamente), Amelia è caduta nuovamente nelle braccia dell’alcool ma si è subito resa conto del grande errore commesso, di Owen e Nathan non si parla nemmeno, così come Arizona, Callie, la Bailey, Maggie e il resto son solo di passaggio, non ricevono né chiedono grande importanza. Meredith è il pilastro della puntata, Alex e Amelia son i personaggi che spiccano di più e vorrei sottolineare anche Webber e Penny, a cui basta una sola scena per brillare e TANTO.

The female voice is scientifically proven to be more difficult for a male brain to register. What does this mean? It means, in this world, where men are bigger, stronger, faster, if you’re not ready to fight, the silence will kill you.

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Questo episodio pone le fondamenta del suo impatto emotivo nel SILENZIO. Nella maggior parte delle scene l’audio è ovattato, inesistente, ridotto al minimo e questo è dimostrato anche dal fatto che la stessa protagonista abbia pronunciato pochissime battute. Tutto ciò, almeno in me, ha infuso un’ansia che posso paragonare solo all’episodio della morte di Derek, lacrime inesistenti per la maggior parte del tempo, ma una sorta di macigno sul petto e una brutta sensazione che non mi ha mai abbandonata. E secondo me è questo il potere del silenzio, è questo l’effetto che si voleva dare. A non farci sentire totalmente come in un film muto ci son le brevi ma importanti interazioni dei medici che si susseguono nel corso della puntata come ad esempio nella scena in cui Meredith viene ritrovata e subito riceve tutte le attenzioni del caso, o ogni volta che si studia la sua diagnosi. Ellen è FAVOLOSA, secondo il mio modesto parere, non è una delle promesse della tv, non brilla come molte altre, ma stavolta è riuscita a dimostrare a tutti il suo valore con un interpretazione che si basa praticamente sulla sua mimica facciale, sugli sguardi, sui movimenti, sul dolore che deve trasmettere senza poter gridare.

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Meredith è confinata in un letto, in una stanza, senza potersi muovere, senza poter PARLARE, senza poter vedere la sua famiglia e questo la distrugge lentamente, pezzo per pezzo, la snerva, le impedisce di poter vedere le cose chiaramente. Una persona che stava tentando di aiutare l’ha picchiata, l’ha sopraffatta, ha messo ancora una volta la sua vita in pericolo e per colpa sua lei è ora un disastro. Non può parlare, è costretta a tenere dei ferri che le impediscono di aprire appropriatamente la bocca, non riesce a sentire per buona parte del tempo, è costretta a letto e in futuro alla sedia a rotelle e non riesce proprio ad accettarlo.

Una delle scene più strazianti è stata sicuramente quella in cui i figli vanno a trovarla per la prima volta dopo molto tempo. I bambini son confusi, spaventati dal cambiamento e Zola soprattutto non si sente sicura di quello che sta succedendo e nonostante sua madre le sia mancata terribilmente non vuole avvicinarsi per stringersi a lei. Meredith non può fare NULLA, non può alzarsi, non può consolarla, non può impedire che i suoi bambini si allontanino da lei ancora una volta e che l’incontro vada a rotoli. Ed è in quel momento che il controllo che le era rimasto svanisce e la donna va nel panico, ha una crisi, non riesce a respirare, si sente persa. Ecco, questa scena mi ha letteralmente DISTRUTTA (grazie Shonda).

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Il recupero di Meredith è lento, è credibile, è graduale, ad aiutarla in questo cammino ci son i suoi amici, i suoi colleghi, la sua famiglia e soprattutto Alex. Quest’uomo è un’altra delle ragioni per cui ho perso la testa in questa puntata, quel suo pianto trattenuto, quelle lacrime contro cui ha combattuto nel vedere le condizioni della sua amica hanno avuto un effetto devastante. Il suo essere sempre costantemente preoccupato per lei, sempre al suo fianco, sempre di conforto o supporto, sia nei momenti peggiori, che nella ripresa, che nei suoi attacchi di rabbia o nervosismo. Alex c’è stato dall’inizio alla fine, on screen e off screen dato che credo sia stato presente anche per i figli di Meredith mentre lei era costretta in ospedale. Alex è stato la sua roccia, la sua ancora, il suo punto di riferimento.

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Altro personaggio che aiuta la donna in questa convalescenza è Penny, che voglio ripetere ancora una volta non merita tutto l’odio che riceve e lo ha dimostrato ormai così tante volte che è quasi fastidioso leggere in giro aspre critiche contro di lei. Penny si occupa di Meredith tutto il tempo, sopportando il suo carattere che sappiamo già non essere semplice ma ora anche peggiorato dalle sue condizioni. Si prende cura di lei nel migliore dei modi, tenendo testa anche alle persone che le vanno contro come nella scena in cui aiuta la donna durante un attacco d’ansia prendendosi la responsabilità delle sue azioni con grinta e forza.

Webber è sempre LA rivelazione di ogni episodio, giuro se avessi un consigliere del genere al mio fianco probabilmente non avrei mai avuto problemi con le decisioni della mia vita. Webber è il guru a cui rivolgersi nei momenti di difficoltà, è quella persona che ti apre gli occhi e che ti impone di ascoltarlo nonostante tu non ne abbia voglia. Rapisce praticamente Meredith dal suo isolamento depressivo e rabbioso e la porta all’aria aperta, alla luce del sole e le dispensa probabilmente la frase migliore dell’intera puntata. Meredith ha bisogno di PERDONARE. Ha bisogno di perdonare l’uomo che l’ha attaccata, ha bisogno di perdonare Amelia che si incolpa per quello che è successo, che è ricaduta nelle tenebre ma ha tentato di rialzarsi subito, ha bisogno di perdonarla per non essere la persona che lei vuole davvero. Meredith deve solo perdonare e perdonarsi e andare avanti, lottare a denti stretti e lucidamente e tornare ancora più forte di prima tra i corridoi di quell’ospedale. E questo è proprio quello che FA.

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La scena Amelia/Meredith l’ho trovata molto credibile, son due personaggi particolari, forti, diversi e che ne hanno passate veramente TANTE. Non sarebbe stato normale se la donna l’avesse perdonata immediatamente, come non sarebbe stato bello da vedere se avesse continuato a tenerle il broncio. Le due hanno bisogno di parlare, di chiarirsi, di affrontare questa cosa insieme e trovare un punto di incontro per poter andare avanti, ancora una volta. Inutile dire che poi per tutto il corso dell’episodio sarei voluta correre incontro ad Amelia e abbracciarla forte, quella donna non si merita veramente tutto quello che le è successo e ha solo bisogno di qualcuno che la supporti e la ami e le impedisca di cadere nuovamente nell’alcool, nelle droghe o comunque a cedere alle sue debolezze.

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Don’t let fear keep you quiet. You have a voice. So use it. Speak up. Raise your hands. Shout your answers. Make yourself heard. Whatever it takes. Just find your voice and when you do, fill the damn silence

La puntata si chiude come al solito, con la voce (TANTO BELLA) di Meredith che ci prende per mano e ci fa fare gli ultimi passi verso quella schermata nera finale. Meredith è tornata nel pieno delle forze, certo ci saranno degli strascichi che vedremo in futuro, ma si è rialzata, ha combattuto e ha vinto. Ha ritrovato la sua voce, l’ha usata per chiudere quei maledetti silenzi e grazie a tutto questo ci ha regalato un episodio, che almeno per me, è entrato direttamente nella mia classifica dei preferiti.

(PARALLELISMI CHE UCCIDONO)

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Per cui voglio concludere questa recensione/analisi su questo ritorno ringraziando Meredith, un personaggio difficile che tento sempre di comprendere, a volte a fatica, ringraziando Ellen per questa interpretazione, Denzel per una direzione IMPECCABILE e Shonda per riuscire a portare sul mio schermo delle perle simili nonostante siano passati praticamente 12 anni.

GREY’S ANATOMY IS BACK

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E voi? Come avete trovato quest’episodio? Avete apprezzato il silenzio? Io attendo sempre i vostri commenti per sapere cosa ne pensate!

Torno nuovamente a consigliarvi queste splendide pagine dedicate allo show che non potete perdervi:

Infine vi lascio con il promo del prossimo episodio che secondo me risponderà agli interrogativi che erano stati lasciati in sospeso nel finale di metà stagione o almeno farà chiarezza su alcune cose, ci vediamo la prossima settimana!

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Nata nel non troppo lontano 1994 si dimostra subito particolarmente affine ai programmi televisivi cominciando la sua vita da divoratrice pomeridiana e seriale di cartoni sino a scoprire il mondo delle serie tv. La memoria non è proprio il suo forte, il suo primo ricordo risale ad una notte passata in compagnia di tre bellissime streghe indaffarate ad eliminare il demone di turno. Fu amore a prima vista, e da Streghe si passò velocemente a Smallville e Buffy per poi venir letteralmente catapultata nel meraviglioso regno dei Telefilm! "Questa è l'ultima serie che comincio!" è la sua citazione più frequente anche se affascinata da qualsiasi cosa in cui si imbatte, non importa di che genere, si ritrova costantemente a doversi districare tra mille show e finisce con l'innamorarsi follemente di personaggi che solitamente non si ritagliano molto spazio o son destinati a far brutte fini! Alcune delle serie nella sua lista sono: Once Upon a Time, Doctor Who, NCIS Los Angeles, Grey's Anatomy, New Girl, The Vampire Diaries, Arrow, Revenge, Castle e tanti altri che vi risparmio per salvarvi da un elenco esageratamente lungo. Ossessiva compulsiva, dalla lacrima facile e dalla risata isterica ama criticare e commentare qualsiasi cosa la colpisca, solitamente senza alcuna ragione!

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