Arriva praticamente giusto in tempo per un ripasso questa mia recensione (sorry, life happened) e devo dire che sono anche soddisfatta dalla direzione intrapresa dall’episodio in questione, ora dobbiamo solo capire se realmente questo nuovo filone investigativo porterà a qualcosa di concreto o se è l’ennesima strada senza uscita imboccata dal nostro duo preferito. Fatto sta che, in questo settimo episodio, la storia si stacca in modo netto da quella di Broadchurch e lo fa anche bene, a dimostrazione del fatto che forse sarebbe stato meglio fare un prodotto originale piuttosto che un remake (e magari cambiare anche alcuni membri del cast, ma questa è un’altra storia).
La cittadina si trova riunita per il funerale di Jack, ottimo trampolino per Paul e le sue omelie e per i nostri detective, i quali hanno l’ennesima occasione per poter osservare diversi sospettati, tutti insieme ed alle prese con qualcosa che potrebbe farli vacillare. Hardy dopo un malore cerca anche di interrogare velatamente Tom, ma suo padre interviene rapidamente ed in modo brusco.
Più tardi vedremo Owen tornare all’ovile del Gracepoint Journal con la coda tra le gambe, Coates e Mr Solano litigano tra i boschi e Vincent che prima nasconde qualcosa di insanguinato nel freezer poi confronta sua madre, la quale le dice di aver chiacchierato al parco con Susan.
Il famoso autostoppista viene trovato e condotto in centrale mentre Tom il figlio di Ellie sparisce dalla circolazione, cosa che per ovvi motivi suscita negli abitanti di Gracepoint parecchia apprensione ma che allo stesso tempo li rende uniti nel tentativo di non dover piangere un’altra vittima innocente. Inutile dire quanto in pena siano i genitori del bambino, anche se la Gunn io continuo a non trovarla adatta al suo personaggio e mi sembra sempre che si sforzi troppo, con pessimi risultati.
Ovviamentea fine episodio non abbiamo notizie di Tome, viene rinvenuta la sua bicicletta in un fosso, cosa che non depone per nulla bene ma nel prossimo episodio sono certa che avremo risposte in merito più che definite.
L’autostoppista con evidenti problemi psicologici è parecchio creepy, il pensiero che sia lui il killer viene quasi spontaneo, ecco perché secondo me lui funge solo da diversivo in termini di narrativa, per non arrivare subito al vero colpevole del misfatto
In tutto questo caos, la figlia di Hardy decide di fargli una visita a sorpresa e dimostrare che pessimo padre sia per lei, specialmente quando va via senza salutarlo e lui quasi non batte ciglio. La permanenza della ragazzina dura però quel tanto che basta da farle scoprire che il padre prende farmaci per un problema cardiaco, più nello specifico si parla di Adenosina, impiegato in questo caso come antiaritmico, c’è però un’inesattezza per quel che riguarda la sua somministrazione nello show del farmaco. L’Adenosina è un farmaco utilizzato nelle urgenze e fin qui non ci piove, non voglio entrare nello specifico del meccanismo d’azione (altrimenti vi faccio la palla) ma, in linea generale, ha una sorta di effetto reset sul cuore, per questo e soprattutto per la sua emivita (cioè il tempo in cui la concentrazione di farmaco nel sangue si dimezza) estremamente breve (circa 10 secondi) la somministrazione intramuscolare operata da Carver al momento del bisogno è quasi inutile, perché il farmaco non arriverebbe per tempo e nella concentrazione adatta al cuore. La somministrazione più corretta in questi casi è per via endovenosa (magari con seguente iniezione di soluzione salina, per spingere più rapidamente l’Adenosina in circolo). Volendo entrare nel dettaglio di questo discorso si finirebbe tra un paio di giorni, quindi va bene così credo di aver spiegato il punto della situazione.
In ogni caso comunque Carver dice di stare una Pasqua, in realtà per noi è sempre in splendida forma (come le gif a seguire testimoniano) però non è proprio il ritratto della salute se sbatte a terra un giorno sì e l’altro pure.
V’invito come sempre a mipiacciare su facebook le pagine affiliate Broadchurch & Gracepoint Italia e David Tennant Italian Page, Mental and Phisical Impotence In Front Of David Tennant e vi aspetto alla prossima recensione, con la promessa di essere più puntuale.