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Gotham | Ben McKenzie e la battaglia per l’anima di Bruce Wayne

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Gotham | Ben McKenzie e la battaglia per l’anima di Bruce Wayne

Quest’autunno la Fox porterà un po’ di luce sull’oscura Gotham, la metropoli dei fumetti DC Comics che un giorno verrà protetta da Batman. Ma quando la serie avrà inizio ci troveremo in un periodo dove tutte le minacce e i problemi gravano sulle spalle della polizia, incluse quelle del detective modello Jim Gordon e del suo partner Harvey Bullock .

Dopo aver visionato il pilot a  New York, il TVLine si è ritagliato alcuni minuti per parlare con Ben McKenzie, a cui è stato affidato il compito di dare vita a Gordon sul piccolo schermo, insieme ai colleghi  Donal Logue (nei panni di  Bullock), Jada Pinkett Smith (nei panni del capo mafia Fish Mooney), David Mazouz (nei panni del giovane Bruce Wayne), Robin Lord Taylor (nei panni di Oswald “Non chiamarmi pinguino!” Cobblepot), Sean Pertwee (nei panni di  Alfred) e Camren Bicondova (nei panni della giovane Selina Kyle).

TVLINE | Questo ruolo, credo sia il più importante assegnato tra le nuove serie. Come hai celebrato?  
Oh, è stato grandioso. Voglio dire, io sono un tipo tranquillo, quindi sono semplicemente andato fuori a cena con amici e cose così. Non ho fatto nulla di folle. Ma ci sono molti inglesi nello show, per cui insieme al pilot sono venute le grandi bevute.

TVLINE | Senti meno pressione data l’assenza di Batman in Gotham, o invece è il contrario visto che in sua assenza si deve comunque portare in scena uno show che appassioni?
C’è sempre una certa pressione quando si ha a che fare con un mondo amato dai suoi  fans  —  e quello di Batman è probabilmente il fandom più ampio e intenso al mondo. Forse solo quello di Superman è più grande…? Non so se è vero.  Al fandom importa molto, e si ha una grossa responsabilità nel cercare di fare le cose in modo da non essere odiati da loro. Non avere Batman è in un certo senso liberatorio, perché non mette sotto pressione colui che dovrebbe interpretarlo. David Mazouz, che interpreta il giovane Bruce Wayne, è un attore fantastico e un simpatico ragazzo. Abbiamo già visto Bruce all’età di 12 anni, ma di solito serviva solo come base di partenza per Batman, e poi si andava avanti con il presente. Il fatto che noi ci troviamo nel presente con questo ragazzo che cerca di capire cosa ne sarà del suo futuro, visto che gli sono presentate due alternative, è qualcosa di speciale. Alfred ed io lotteremo per la sua anima… ognuno a suo modo.

TVLINE | E’ così che descriveresti la dinamica tra  Jim Gordon e Alfred?
In linea generale sì, perché Alfred è stato rivisitato come un uomo forte, un militare della Royal Forces. E non se ne starà lì buono e tranquillo a spiegare gentilmente le cose a Bruce; sarà più un approccio da “Sii imperturbabile, spalle indietro, petto in fuori, guarda dritto negli occhi e non batter ciglio.” Jim è anche lui un militare, ma ha anche un animo gentile  – almeno inizialmente.

TVLINE | Lo vediamo proprio nella loro prima conversazione, appena dopo che i genitori di Bruce vengono uccisi.         Si, lui sarà tutto un “Questi sentimenti che stai provando a mettere da parte e ignorare sono quelli che ci rendono umani e ci fanno essere onesti.” Del resto, è questo il vero eroismo, no? Il vero eroe non dice,  “Prendo una pillola che faccia sparire la paura e mi faccia gettare nella battaglia.” ma dice “Ho bisogno di avere paura e superarla per un bene più grande.” Queste sono le cose di cui parleremo nello show.

TVLINE | E’ una sfida interpretare uno dei pochi bravi ragazzi presenti nello show?
Lo è, perché non vuoi finire impantanato, soprattutto data l’epoca cinica in cui viviamo. Lo showrunner Bruno Heller ed io abbiamo parlato a lungo di questa cosa durante le riprese del pilot. Se Gordon passerà tutto il tempo a dire “Ragazzi, questo è sbagliato”, le persone inizieranno a tifare per i cattivi.

TVLINE | E c’è  un limite a quante volte possa inveire contro i cattivi.
Esattamente. Così abbiamo trovato un filo conduttore con il suo passato, passato dove idolatrava il padre che era un procuratore distrettuale, eppure lui quel padre non l’ha mai conosciuto da adulto.  Oltre a questo fattore c’è il trauma vissuto oltreoceano come soldato, che ha cambiato la sua visione del mondo. Rifiuta di accettare il relativismo morale che dilaga a  Gotham, quel “Quanto grave può essere?! Un po’ di denaro e si sistema tutto!” Ma al contempo, la sua assoluta morale non potrà durare a lungo in questa città. La vedrete messa alla prova subito, quando verrà messo in una situazione dove non potrà vincere.

TVLINE | Oltre ad essere testato, Jim riuscirà a convincere il suo partner Harvey Bullock ad essere… un uomo migliore?
Ci proverà. Come finirà non lo sappiamo ancora. Sappiamo che Jim diventerà commissario, ma quali sacrifici morali dovrà fare lungo il percorso? Questo dilemma inizierà adesso, e si intensificherà sempre peggio.

TVLINE | Anche la fidanzata di Jim, Barbara, sembra nascondere dei segreti…
Si, ha dei segreti che verranno rivelati col progredire della stagione.

TVLINE | Qualcosa che ha sperimentato “intimamente” al college? 
Si, ma è qualcosa di molto più complicato di quel che sembra. Stiamo raccontando una storia noir, e i rapporti, le storie d’amore nello show non finiranno necessariamente in maniera felice. Non dico che sarà questa la fine di Jim e Barbara, ma certamente non sarà una storia senza problemi. Perché nulla a Gotham lo è!

TVLINE | Ho notato una differenza di classe sociale tra i due, è possibile? 
Lei appartiene ad una famiglia molto facoltosa, e anche se Jim non è per nulla povero, l’innata differenza di classe sarà anche questa un problema. Non importa da chi discenda Jim, lui si sente un operaio. E’ un poliziotto  — non un procuratore — quindi combatterà le ingiustizie in strada.

 

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Classe 1988, nasce e cresce in Sicilia ma fin da piccola sviluppa una passione (direi quasi insana) per i viaggi. Ama conoscere nuove persone, lingue, culture e tradizioni, per questo ha mollato la facoltà di Giurisprudenza per studiare Lingue e Culture Straniere. Passa l'infanzia immersa nel suo primo amore: i libri. Ha praticamente letto di tutto, e seppur il suo libro preferito rimane Wuthering Heights (Cime Tempestose) ha sviluppato una predilezione per il genere Urban Fantasy (Le Cronache Dei Vampiri di Anne Rice e Lestat in particolare, la fanno da padroni nel suo cuore). L'adolescenza invece le spalanca il mondo delle serie tv, e fu così che tra Lestat e Morgana iniziarono a farsi spazio Lost, Charmed, Buffy, Veronica Mars, Scrubs, Dawson's Creek, The O.C e le Gilmore Girls. Quando deve scegliere un libro da leggere o una nuova serie da guardare segue molto l'istinto e le vibrazioni che essi le trasmettono e quasi mai è rimasta delusa. Vive seguendo due motti: Ad Maiora e Carpe Diem, e proprio questi l'hanno fatta approdare a Telefilm Addicted. Twitter: https://twitter.com/bettytossica88 Facebook: https://www.facebook.com/betty.smolder Instagram: bettysmolder88

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