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GoT: lo Spettatore Casuale e la Trama Presunta (Stagione 5)

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GoT: lo Spettatore Casuale e la Trama Presunta (Stagione 5)

La stagione si apre con un flashback dedicato a una giovane Cersei che, colpevole di aver visto una volta di troppo The Blair Witch Project, si infila in una capanna dall’aria sinistra per farsi predire il futuro da una megera destinata a campare sì e no altri cinque minuti.
La vecchia profetizza che proprio quando Cersei sarà diventata una milfona da sballo, arriverà una squinzia attraente che le porterà via tutto quello a cui tiene, lasciandola con un palmo di mosche (e probabilmente con una cirrosi monumentale dovuta all’abuso di sostanze alcoliche).

Varys, preoccupato che gli ascolti scendano troppo per colpa del cincischiare di Daenerys, decide di affiancarle uno dei preferiti dei fan, in modo che la sua storyline diventi un pelino meno insostenibile e convince Tyrion a raggiungerla con un sacco di menate politiche e di discorsoni sul bene dei Sette Regni.

Nel frattempo, i Guardiani dela Notte decidono di arrostire Mance Rayder come un capretto. Le sue urla però distraggono Jon Snow, impegnato senza successo a completare il gioco Unisci i puntini sulla Settimana Enigmistica e il bastardo, frustrato dai tentativi di ricordarsi cosa viene dopo il diciannove e di concentrarsi con tutto quel baccano, decide di ristabilire la pace piantando una freccia nel petto al Re Oltre la Barriera.
Nella loro ignoranza, i Guardiani nella Notte non capiscono il vero significato del gesto, scambiandolo per un’azione nobile, e cominciano a tramare alle spalle del loro compagno.
Per impedire che inizi a leggere anche solo le regole del Sudoko, Sam con un abile colpo di mano lo fa eleggere Lord Comandante, anche se si sospetta un broglio elettorale, dal momento che tutti lo schifano e lo odiano e non si capisce chi caspita possa averlo votato.

Intanto a Braavos Arya reincontra H’ghar ed inizia il suo apprendistato nella Casa del Bianco e del Nero, che non è un negozio dove si confezionano solo abiti per matrimoni e funerali, come potrebbe sembrare dal nome, ma una scuola per assassini speciali in cui tutti si chiamano Nessuno, cosa che rende decisamente problematica qualsiasi forma di conversazione con più di un singolo partecipante.
Non va meglio a Sansa, che, dopo una sfilza di fidanzati improbabili, viene promessa in sposa a Ramsay Bolton, che ha le potenzialità per rivelarsi persino più stronzo di Joffrey e da cui, dopo alcuni fallimenti, riuscirà a fuggire grazie all’aiuto di Theon, che ha deciso di voler essere meno inutile di Bran (che se non l’aveste notato, in questa stagione manco c’è).

Seguendo l’esempio di Stannis, Cersei decide che per un sovrano il fervore religioso è estremamente cool e si impone di trovarsi un dio tutto suo. Ci rimane però letteralmente di cacca quando scopre che mentre il Signore della Luce permette ai suoi adepti di divertirsi con scherzoni pirotecnici ed effetti speciali, il culto della sua città è composto principalmente da pezzenti invidiosi che pretendono che tutti quanti si vestano come loro e si prendano le pulci.
La sovrana riesce però a sfruttare questa nuova alleanza per far arrestare Loras e Margaery e rinchiuderli nelle segrete, salvo poi finire imprigionata essa stessa per la sua relazione incestuosa con un cugino a caso.

Per festeggiare l’arrivo nella nuova regione, Tyrion decide di iniziare il giro di tutti i bordelli della città, ma viene catturato da Jorah che, ben lungi dall’essere una cima, si illude ancora di riuscire a convincere Daenerys a sposarlo e a fare tanti bambini con lui… #mainajorah, ma un po’ te le cerchi anche!
Dal momento che le sue disgrazie sembrano non avere mai fine, lungo il percorso il guerriero viene anche infettato da una malattia di cui francamente non ricordo il nome e che finirà per trasformarlo nel sogno erotico di tutti i geologi del continente nel giro di un paio d’anni.

Poiché la legge di Murphy ci insegna che quando pensiamo che le cose non possano andar peggio regolarmente lo faranno, i due improbabili compagni di viaggio vengono pure catturati e rivenduti come schiavi.

In un momento che sa tanto di Ai Confini della Realtà, Gilly decide di sacrificarsi e raccogliere il fiorellino di Sam (if you know what I mean), meritevole di essersi fatto ramazzare come un tappeto per difendere il suo onore. Il ragazzo inizialmente pensa al sacro giuramento che ha prestato, ma la riflessione dura tipo cinque secondi, perché di fronte a miracoli di questa portata si può soltanto fare atto di fede.

Jaime viene inviato a Dorne per salvare Myrcella, che però non vuole saperne di tornare a casa perché si è invaghita di una specie di Justin Bieber autoctono. Rassegnato, il sant’uomo acconsente a riportarsi in patria anche il fidanzatino.
La ragazza, complice forse l’entusiasmo di averla avuta vinta, confessa a Jaime di aver sempre saputo che lui era suo padre, ma siccome in Game of Thrones nessuno ha diritto a una gioia manco per sbaglio, tira le cuoia subito dopo.

Jorah viene costretto a combattere in una fossa da combattimento sotto gli occhi di Daenerys. Sconfitti tutti i nemici, il guerriero offre Tyrion in regalo alla sua sovrana manco si trattasse di una sorpresina dell’ovetto Kinder, ma lei lo esilia nuovamente senza nemmeno passare dal via, mentre l’erede dei Lannister, non si sa bene in virtù di quale merito, viene immediatamente eletto suo consigliere.
Mormont non si arrende e decide di non mollare il colpo, ma proprio quando sembra a un passo dal perdono, il gruppo viene assalito dai Figli dell’Arpia.
Daenerys fugge in groppa a Drogon, facendo a tutti l’universale gesto dell’ombrello.

Arya approfitta delle sue nuove abilità da ninja per uccidere uno dei suoi numerosi nemici (seriamente, quella lista ormai è così lunga che non basterebbe l’inchiostro di mille Bic a trascriverla, ci sta dentro pure il gatto del mio vicino), ma per punizione diventa cieca (ai miei tempi questa era la punizione per tutt’altro genere di attività, ma lasciamo stare).

I Guardiani della Notte, come prevedibile, finiscono per liberarsi di Jon Snow che, dopo essere stato ridotto a un puntaspilli, viene lasciato ad agonizzare nella neve nel cliffhanger più enorme di tutti i tempi. Neanche a dirlo, gli spettatori passeranno i mesi successivi in preda alle allucinazioni, vedendo indizi inesistenti in ogni fiocco di neve e ammorbando chiunque con l’annosa domanda: “Ma secondo te Jon Snow è vivo o morto?”.

Prima di salutarvi vi invito a ingannare l’attesa fino al prossimo episodio passando da queste due fantastiche pagine:

The White Queen Italia
Gli Attori Britannici Hanno Rovinato La Mia Vita

Alla prossima!

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