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Glee – Le 20 migliori esibizioni

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Glee – Le 20 migliori esibizioni

Carissimi addicted, lo so che “Glee” ormai è finito più o meno un’era geologica fa, ma io ancora non me ne faccio una ragione. Proprio per questo motivo ho deciso di scegliere venti fra le performance con cui Rachel e soci ci hanno allietato per sei lunghi anni.

Vorrei premettere che si tratta di una classifica estremamente  personale. Ognuno ha gusti diversi e sono convinta che se prendessimo cinquanta spettatori e gli chiedessimo di stilare un elenco, otterremmo cinquanta risultati differenti.

Sappiate che è stato difficilissimo scegliere soltanto venti performance. Per riuscirci ho dovuto sforzarmi di lasciare fuori la maggior parte delle canzoni cantate dai Warblers (sacrilegio!), da Adam Lambert (scempio!) e da Jonathan Groff (eresia!). Sappiate che se non avessi cercato di essere un minimo obiettiva, sarebbero stati molto più presenti.

Detto ciò, lasciamo che a parlare sia la musica. Rigorosamente in ordine cronologico (stilare una classifica sarebbe stato al di là delle mie forze), ecco le venti esibizioni di “Glee” che avranno sempre un posto di rilievo nel mio cuore.

  1. “Don’t Rain on My Parade”. La prima volta in cui Rachel ha tirato fuori gli attributi e si è imposta come vero leader (ruolo che solitamente spettava a Finn).
  2. “Don’t Stop Believing”. Questo pezzo è un po’ il simbolo della serie ed è stato cantato innumerevoli volte nel conto della sei stagioni. La mia versione preferita, però, rimane quella delle regionali, a cui tutto il club ha avuto modo di partecipare.
  3. “Bohemian Rhapsody”. Ovvero quando i Vocal Adrenaline facevano ancora paura a qualcuno.
  4. “Singing’ in the rain/Umbrella”. Una Gwyneth Paltrow in stato di grazia e una macchina della pioggia pagata probabilmente con un rene di Schuester… cosa volete di più?
  5. “Teenage Dream”. Scegliere fra la versione dei Warblers e quella al piano di Blaine sarebbe stato impossibile per me, perciò baro e le metto entrambe.

  6. “Loser Like Me”. Praticamente l’inno delle New Directions, che sono riusciti a incanalare in una singola canzone tutta la loro voglia di riscatto.
  7. “Born This Way”. Il glee club si è esibito più volte sulle note delle canzoni di Lady Gaga. Grazie al suo testo, però, “Born this way” rimane quella che secondo me meglio si adatta a descrivere la loro situazione.
  8. “Rolling in the Deep”. Per quanto i duetti Finchel rimangano imbattibili, l’incontro fra Rachel, Jesse St. James e Adele ha creato sicuramente un mix esplosivo.
  9. “We Are Young”. La canzone che sottolinea il toccante rientro di Mercedes, Santana e Brittany nelle New Directions.
  10. “Smooth Criminal”. In questo caso sono stata più che altro influenzata dalla presenza dei 2Cellos, però l’esibizione di Sebastian e Santana è oggettivamente impeccabile.
  11. Glad You Came”. Lo so che avevo promesso che mi sarei limitata sulle canzoni dei Warblers, ma non potevo lasciare fuori la seconda generazione.
  12. “Shake it out”. Per rimediare a un enorme torto fatto alla Beiste, le ragazze portano in scena una toccante versione della canzone dei Florence and the Machine.
  13. “Paradise by the Dashboard Light”. La canzone che ha portato le New Directions alla vittoria delle nazionali, un’esibizione corale bellissima in cui tutti hanno trovato spazio.
  14. “Some Nights”. Il primo tentativo della seconda generazione di diventare un gruppo vero e proprio. Punti bonus per la partecipazione di Joe, il personaggio peggio sfruttato della storia della serie.
  15. “Marry the Night”. Starchild, Starchild, cosa fai al mio povero cuore?
  16. “Roar”. Katy Perry, così come Lady Gaga, è stata più volte omaggiata nel corso degli episodi. Ho deciso di scegliere “Roar” perché vede esibirsi sia le New Directions che i Pamela Lansbury.
  17. “I Still Haven’t Found What I’m Looking For”. Il canto del cigno della seconda generazione. Un’esibizione bellissima che ci ha commosso fino alle lacrime perché è anche e soprattutto un inno a Finn.
  18. “Take Me to Church”. Lo dico subito, sono una grande fan della terza generazione e se fosse per me avrebbero dovuto fare cinque serie dedicate solo a loro. Tuttavia, nonostante la loro permanenza sia stata breve, non hanno mancato di regalarci delle performance indimenticabili, soprattutto grazie alla potente voce di Roderick.
  19. “Chandelier”. Un’altra esibizione bellissima che è servita soprattutto a provare che la fusione con i Warblers è servita solo a far sì che le New Directions raggiungessero il numero minimo di partecipanti per le provinciali.
  20. “I Lived”. Ci sono due tipi di persone: quelli che hanno pianto durante questa scena e quelli che mentono.

Siete d’accordo con le esibizioni che ho scelto? Voi quali avreste inserito? Fatemelo sapere nei commenti!

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Nata come Elisa, fin da bambina dimostra un’inquietante e insopprimibile attrazione per i telefilm e per il bad boy di turno. Le domeniche della sua infanzia le trascorre sfrecciando con Bo e Luke per le stradine polverose della sperduta contea di Hazzard. Gli anni dell’adolescenza scivolano via fra varie serie, senza incontrarne però nessuna che scateni definitivamente il mostro che dorme dentro di lei. L’irreparabile accade quando un’amica le presta i DVD di Roswell: dieci minuti in compagnia di Michael le bastano per perdersi per sempre. Dal primo amore alla follia il passo è breve: in preda a una frenesia inarrestabile comincia a recuperare titoli su titoli, stagioni su stagioni, passando da “Gilmore Girls” fino ad arrivare a serie culto quali “Friends” ed “ER”. Comedy, drama, musical… nessun genere con lei al sicuro. Al momento sta ancora cercando di superare il lutto per la fine di “Sons of Anarchy”, ma potrebbe forse riuscire a consolarsi con il ritorno di Alec in quel di Broadchurch…

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