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Game of Thrones | Recensione 3×05 – Kissed By Fire

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Game of Thrones | Recensione 3×05 – Kissed By Fire

Kissed By Fire è il titolo di questo episodio, il fuoco è una componente predominante all’interno del mondo di Game of Thrones. Non a caso la saga da cui è tratto è intitolata proprio “A Song of Ice and Fire”. Il fuoco è spesso vita e morte, vittoria e sconfitta. L’abbiamo visto in precedenza e lo vedremo anche oggi. Il primo a essere baciato dal fuoco è Sandor Clegane, il Mastino. Il fuoco è proprio il suo punto debole, ricordiamo infatti come suo fratello, Gregor Clegane, deturpò parte del suo volto quando era soltanto un bambino e il suo conseguente terrore alla vista dell’Altofuoco durante la battaglia di Blackwater che lo indusse a fuggire.

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Il colore predominante all’interno della caverna è il rosso del fuoco, il calore opprimente sembra avvolgere anche noi proprio nello stesso modo in cui cinge l’imponente figura di Sandor. Tanto imponente quanto impotente di fronte alla forza del fuoco. Possiamo vedere chiaramente il terrore diffondersi negli occhi di Clegane, un personaggio da sempre inscrutabile, strafottente ora si trova a combattere per la propria vita, a cercare di impedire a quel terribile ricordo di farsi vivo ancora una volta sulla sua pelle, consumandola. Il suo avversario non è realmente Beric Dondarrion ma la fiamma che brucia sulla sua spada. Per tutta la durata del duello sembra quasi di vedere soltanto un lampo infiammato che si avventa sul Mastino, è la danza del fuoco alla quale sta tentando di sfuggire. Forse è proprio questa sua primordiale paura a concedergli la vittoria e la vita,R’hllor sembra avere altri piani per lui.

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bericNel frattempo assistiamo a un altro evento sconvolgente, Beric Dondarrion forse può essere sconfitto ma sembra proprio che non possa essere ucciso. Un dono del Signore della Luce che arriva per mano di Thoros di Myr, ancora una volta questo misterioso dio del fuoco sembra l’unico ad avere un potere effettivo sulla vita delle persone, l’unico a essere qualcosa in più di una leggenda perduta nel tempo. Purtroppo cose del genere hanno sempre un prezzo alto da pagare e Beric stesso ne è consapevole. Ogni volta che torna indietro, vede ciò che era abbandonarlo, ogni nuova vita è in realtà una vita perduta. Non è soltanto la carne a deteriorarsi… bitless

 

Dal fuoco al ghiaccio, il passaggio più simbolico e importante di questo mondo, ci troviamo al di là della Barriera per approfondire finalmente la situazione di Jon e del gruppo di Bruti. Una scena importante per il famoso Ned Stark’s Bastard che tutti stavano aspettando ormai da tempo. Il titolo Kissed By Fire per quanto sia, come sempre, adattabile a tutti i personaggi dell’episodio è principalmente legato a lui e Ygritte. Ygritte è infatti considerata una grande bellezza dal popolo degli uomini liberi per via della sua fluente chioma rossa, i capelli rossi sono rari tra i Bruti e chiunque li abbia, è considerato fortunato, baciato dal fuoco appunto. Personalmente avevo tantissima hype per questa scena, non solo per il belvedere (sì dopo tante donne nude random, era ora di consolare un po’ anche noi con Kit) ma soprattutto per il suo significato. Jon è un personaggio che a tratti sembra quasi semplice, basilare, l’eroe tragico della situazione ma come sempre l’abilità di Martin di rovesciare tutte le convezioni ci permette di osservare qualcosa di molto diverso. L’eroe canonico è confinato lontano dalle vicende centrali, perso tra le nevi e i pericoli ancora lontani. Nessuno può celebrare le sue gesta eroiche, il mondo funziona diversamente sulla Barriera e oltre. Dunque Jon non fa mai il vero e proprio salto verso l’Olimpo degli eroi come suo padre o suo fratello ma resta in disparte affrontando problemi di tutt’altro tipo ed è questo che lo rende il personaggio più singolare dell’intera storia. Parte non avendo una reale identità ma si crea lentamente un mondo ed un proprio codice d’onore che lo porterà, come vedremo in futuro, ad avere una determinazione e fibra morale imparagonabile. Tornando alla scena, la grotta è stata ricostruita alla perfezione, ognuno di noi si sarà creato un’immagine differente leggendo, ma la mia combacia con questa perfettamente. Mi è impossibile però non fare una piccola precisazione, Rose Leslie è meravigliosa e bravissima ma veramente troppo magra. Questo non influisce assolutamente sulla sua interpretazione o sulla caratterizzazione del personaggio, ma è davvero scheletrica e Ygritte è tutto fuorché scheletrica, nulla di grave ma inevitabilmente salta all’occhio.

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La relazione tra Jon e Ygritte è singolare, non si può parlare di grande amore ma di affetto sincero e forte attrazione sicuramente sì, soprattutto da parte della rossa selvaggia che nonostante l’atteggiamento spavaldo è affascinata e intrigata dalla figura del corvo disertore, così diverso da tutti gli uomini con cui ha avuto a che fare in precedenza. Jon dal canto suo ha poca esperienza, si lascia trasportare ma non è del tutto convinto, sempre in bilico tra due mondi.

Il fuoco non ha ancora terminato il suo percorso, anche Jaime si ritrova ad assaggiare la sua fiamma pur di non perdere anche il braccio e salvare il salvabile. Le sue scene sono tutte molto significative, l’incontro con Roose Bolton ci rivela qualcosa d’importante. Bolton è un uomo del Nord, serve gli Stark e Locke è uno dei suoi scagnozzi, dunque in linea generale dovrebbero essere dalla cosiddetta parte dei “buoni” eppure cosa vediamo di buono e giusto in figure del genere? La crudeltà di Locke e la sottile meschinità di Bolton nel giocare col dolore un già provato Jaime a quel modo, non sono certo esempio di bontà d’animo. Jaime farà i conti col fuoco, o meglio con del vino bollente, nella scena con Qyburn, uno dei momenti di dolore fisico più atroce in assoluto. Inoltre come sempre vi ricordo che ci sono sempre alcuni personaggi che al momento potrebbero sembrarvi di passaggio, quasi inutili, ma v’invito a non dimenticare alcuni nomi. Qyburn è uno di questi.
Nonostante il talento di Diana Rigg e Peter Dinklage devo ammettere di non aver particolarmente apprezzato la scena tra Olenna e Tyrion, comprendo perfettamente il desiderio degli autori di fare incontrare/scontrare due figure così piene di potenziale e dopotutto la preoccupazione per le casse della Corona di Tyrion è reale e giustificata ma ho come l’impressione che ormai Diana sia diventata un jolly, una sorta di tappabuchi per risolvere le varie incongruenze nel passaggio da carta a pellicola, messa un po’ a caso ovunque tanto fa bene sempre e comunque. Si sarebbero potuti ingegnare almeno un filino in più per questa scena.

Abbiamo nuovamente una dimostrazione del fragile equilibrio della vita dei protagonisti. In particolar modo per gli Stark, destinati ad affrontare prove sempre più dure. Li abbiamo conosciuti come una famiglia felice, rara nella sua lealtà e genuinità. Abbiamo assistito alla loro completa disgregazione. Con forza si sono però rialzati e hanno provato a ricostruire qualcosa dalle macerie della loro sofferenza, hanno cercato vendetta e giustizia ma la strada è ancora lunga e ciò che hanno davanti al momento è soltanto un’irrimediabile solitudine. Lo vediamo con Robb così come con Arya.

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Il primo vede la fiducia dei suoi uomini abbandonarlo. I Karstark sono troppo assetati di sangue e vendetta per comprendere il significato di un gesto umano e giusto. I due piccoli Lannister vengono barbaramente assassinati durante il sonno e non avevano più di quattordici anni. Ancora una volta mi sento di chiedervi: Vedete ancora il bianco e il nero, giusto e sbagliato, personaggi buoni o cattivi? Non notate come tutto si perde nelle sfumature del grigio? Come tutto sia relativo agli occhi di chi lo guarda?

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Arya invece perde l’ennesimo amico, la lista è troppo lunga per una ragazzina così piccola. Gendry sceglie di restare con la Fratellanza e Arya perde l’ultimo accenno di affetto che le era rimasto. I due lupi del Nord vedono ancora una volta il loro mondo sgretolarsi sotto il loro sguardo impotente.

Mi soffermerei anche sulla scena della decapitazione di Lord Karstark, un momento duro e solenne. Il momento in cui il giovane Robb è costretto a compiere una scelta da Re. Inoltre è impossibile non notare la somiglianza con la stessa terribile scelta compiuta in passato dal suo ex amico e fratello Theon Greyjoy. Le due scene sono molto simili, due giovani uomini che hanno raggiunto una posizione di grande potere in breve tempo si trovano a dover giudicare uomini più anziani e navigati per un motivo o per un altro. La loro scelta avrà inevitabilmente delle enormi conseguenze sia che essa sia giusta o sbagliata. Abbiamo visto Theon precipitare rapidamente dall’alto della sua posizione di conquistatore, quale credete che sia il destino di Robb?
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I nuovi personaggi da presentare in questa stagione sembrano non finire mai, a Dragonstone è tempo di incontrare la famiglia di Stannis, Selyse e Shireen Baratheon, rispettivamente moglie e figlia. Anche qui è l’ambiente prima di tutto a parlarci, camere buie e fredde, figure che quasi non vengono mostrate del tutto dalla luce, segregate nella tristezza delle loro vite. Selyse e Shireen portano un alone di disperazione con la loro apparizione, Selyse in particolar modo è inquietante nella sua rassegnazione. Decide di dare tutta se stessa al credo di R’hllor, fidandosi ciecamente di qualunque scelta compia Melisandre. Non ho mai apprezzato particolarmente questo personaggio ma devo ammettere che è stata dipinta egregiamente.

Shireen è invece una bambina intelligente e dolce ma molto sola, soprattutto a causa della sua terribile malattia. In tenera età fu colpita dal morbo grigio, una sorta di peste che colpisce la pelle rendendola grigia e dura come la pietra, è spesso mortale ma se curata in tenera età può essere fermata ma mai curata del tutto. I segni della malattia resteranno per sempre e possiamo vederlo chiaramente dal volto sfigurato della piccola. Oltre alla terribile malattia la piccola è costretta a convivere con la freddezza dei genitori, Stannis non ha la benché minima capacità di relazionarsi con una ragazzina e lo vediamo dal modo in cui le parla del tradimento di Davos. La piccola cerca allora compagnia altrove in figure come Davos appunto e un bizzarro giullare che per ora non abbiamo ancora conosciuto e forse non conosceremo mai, nei libri è lui a cantare quell’inquietante canzoncina sul fondo del mare.

shireen


http://youtu.be/6Jmy6uBy-kA

By what right does the wolf judge the lion?

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Sono la prima ad amare ed essere fedele agli Stark, sarei un lupo del Nord tanto quanto loro, ma qui torna di nuovo a galla una delle tematiche principali dell’episodio e possibilmente dell’intera saga. Chi decide cosa è giusto e sbagliato? Per quale motivo Ned ha giudicato colpevole Jaime così velocemente? Eppure Aerys, il Re Folle ha condannato suo padre e suo fratello a una morte orribile e crudele e l’ha fatto per il suo solo divertimento. Jaime ha impedito che tante persone innocenti facessero la stessa fine e nonostante ciò  è stato considerato da tutti un traditore, un uomo senza onore. Sono stata positivamente sorpresa dalla lunghezza della scena della vasca, non avrei mai creduto che avrebbero lasciato il racconto della fine di Aerys integralmente, solitamente tendono a tagliare i racconti degli eventi che hanno portato alla situazione alla quale assistiamo oggi, che nei libri sono invece numerosi e dettagliati. Si aggiunge altro spessore al legame tra Jaime e Brienne, questa confessione rappresenta l’essenza intrinseca di Jaime, l’essere umano che è realmente e che vorrebbe essere agli occhi di tutti. Brienne finalmente riesce a vederlo per ciò che è realmente ed è forse la prima e l’unica.

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queenkhaleesi
La parte dedicata a Daenerys non aggiunge moltissimo alla storia, vediamo un breve input di rivalità tra Ser Jorah e Ser Barristan soprattutto dovuto al forte sentimento che prova Jorah nei confronti di Daenerys e che va oltre la semplice lealtà di un cavaliere. Più importante è forse la presentazione di Grey Worm eletto capo degli Immacolati che non farà altro che confermare la grandezza del gesto della Mother of Dragons.

greyworm

Veniamo al vero e unico tasto dolente dell’episodio: Loras Tyrell. Temevo già per la sua “character assassination” e devo ammettere che mi aspettavo anche di peggio, ma ci troviamo comunque di fronte ad un errore madornale. Capisco anche che per i non lettori il problema non sussista neanche, ma forse se avete dato un’occhiata alle scene tagliate rilasciate dalla HBO poco prima dell’uscita della terza stagione, avrete una pallida idea di quanto fosse profondo l’amore che Loras provava per Renly. Personalmente consideravo e considero tuttora l’unione tra questi due personaggi l’unica prova di amore passionale vero e sincero della saga, e vederla deturpata così con uno scudiero a caso, mi fa un po’ male al cuore. Non voglio annoiarvi con citazioni dal libro che non a tutti interessano ma dopo aver letto parole come “when the sun has set no candle can replace it”, pronunciate proprio da Loras, non posso assistere a una scena del genere impassibile. Nulla può giustificare una mancanza così grande, neanche il bisogno di affrettare la storyline del matrimonio di Sansa e le macchinazioni di Littlefinger.

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 Ecco come sarebbe dovuta andare.

Nella scena finale ancora una volta ci scontriamo col difficile rapporto di Cersei e Tyrion col padre Tywin, tutte le loro astuzie si spengono di fronte al tono perentorio del Lord di Casterly Rock. Due nuovi matrimoni in vista, e questa è la stagione dei matrimoni. Siete stati avvisati…

Un episodio incredibilmente intenso, non ricco di scene epiche e spettacolari come il precedente ma psicologicamente colossale. I personaggi affrontano prove contro se stessi più che contro crudeli nemici. Una sfida col dolore, le perdite, la paura, i fantasmi del passato. La grandiosità dei sentimenti domina su tutto l’episodio. Gli sguardi e le parole vanno oltre l’azione. Scaviamo all’interno di molti personaggi, scopriamo le loro motivazioni, i loro errori, chi sono in realtà e dove hanno intenzione di andare o quanto siano bloccati in situazioni fatali. Regge benissimo il confronto col precedente episodio e probabilmente lo supera anche offrendo insights nuovi sia per i lettori sia per i non lettori. La strada ormai è stata imboccata e non c’è modo di cambiare la rotta, ognuno andrà incontro al proprio destino in un modo o nell’altro.

Sperando che si continui su questa scia, vi lascio col promo del prossimo episodio e come sempre vi invito a visitare Game of Thrones Italy.


http://youtu.be/4yiX35ddHRU

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