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Flash Recaps #21 | Banshee, Stalker, Castle, NCIS: LA, Parenthood!

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Flash Recaps #21 | Banshee, Stalker, Castle, NCIS: LA, Parenthood!

NCIS: Los Angeles | 6×13 – In The Line Of Duty By Claw

10945639_824619790928723_940295716813761627_n Dopo due settimane di pausa tornano ancora una volta i nostri agenti speciali preferiti in un episodio che sinceramente non mi ha intrigato più di tanto ne ha riservato grossi colpi di scena. La puntata ruota intorno alla figura dell’ambasciatrice americana in Tunisia Nancy Kelly interpretata dalla guest star Julie Chen a cui Eric e Daniela, o meglio Deeks e Kensi in persona hanno consegnato lo script proprio mentre il suo programma The Talk andava in onda. Il suo personaggio non ha ricevuto molto spazio, ne una caratterizzazione adeguata, la vediamo come perno della vicenda e come apparizione in qualche scena non proprio significativa per poi sparire nel dimenticatoio dei casi dell’NCIS. Almeno per me sia chiaro, la sua vicenda non mi ha proprio preso per nulla, ciò che mi ha veramente sorpresa, fatta sorridere e entusiasmata è stata invece quella che considero la VERA protagonista (?) di questo episodio: la stampante 3D. Avevo già imparato a conoscerla in Grey’s Anatomy grazie ai miei dottorini di Seattle ma quella portata a Los Angeles è proprio di un altro livello. Cioè quante cose potremmo ricostruire con una tecnologia simile? Veramente FAVOLOSA. Ma torniamo all’episodio, al caso della settimana che si ritrovano tra le mani i nostri agenti, l’ennesima minaccia terroristica a cui devono far fronte. In seguito ad un attacco all’ambasciata nel quale Nancy riesce fortunatamente a fuggire Callen e Sam son mandati in Tunisia per recuperare prove che possano far luce sulla vicenda. Una missione rapida, precisa e che per poco non si trasforma in un incubo ma per fortuna i due agenti, supportati dal team nella sala operativa chiaramente riesce a riportare a casa la scena del crimine proprio come prestabilito.

“What doesn’t kill you

Makes me want to kill you!”

(Menzione d’onore a una delle battute migliori di Callen e Sam)

Il caso comunque viene risolto senza grossi problemi, grazie ad un riconoscimento effettuato tramite un impronta di stivale, Nell e Eric non smetteranno mai di stupirmi , e ad un azione combinata che permette agli agenti di eliminare una volta per tutte anche questa minaccia alla sicurezza dell’america e soprattutto dei loro uomini in missione. WELL DONE NCIS.
Questo episodio però non è stato un filler totale, in quanto viene fatto riferimento alla sottotrama che continua a scorrere al di sotto di tutte queste operazioni e cioè quella riguardante la talpa. Spero che si riallaccino a questa vicenda molto presto, o che almeno si possano osservare degli sviluppi, anche se lenti, riguardo la possibile figura dietro tutto questo. Per quanto riguarda i Densi son ancora in attesa di una scena significativa, voglio dire loro son sempre favolosi, e il fatto che il loro rapporto non abbia intaccato le precedenti dinamiche è qualcosa che mi rende veramente felice ma preferirei veder più marcato il loro nuovo percorso. Inutile dire che ho apprezzato davvero la scena nella quale Deeks, avvertito il pericolo, chiede alla compagna se gli coprirà le spalle in qualsiasi diavoleria gli venga in mente e Kensi risponde “always” come se fosse scontato. L’episodio si conclude poi con l’intero gruppo che si ritrova a descriversi come una grande, strana famiglia che ormai ha imparato a convivere nel migliore dei modi e io non posso far a meno che concordare con loro. Il prossimo episodio uscirà tra altre due settimane per cui mettiamoci comodi e restiamo in attesa, ci si rivede presto!

Castle | 7×12 – Private Eye, Caramba! By WalkeRita
10898065_1593010957599692_7348378325453565070_nE torniamo in tv! È ufficiale, in Castle amano la meta-televisione, adorano sguazzare in un mondo in cui la realtà incontra la finzione e infatti a intervalli quasi regolari ci ritroviamo con un corpo senza vita proveniente da un set del piccolo o grande schermo. Amann, Marlowe, state cercando di dirci qualcosa? Paul Lee vi ha ucciso il gatto? Se continuano così inizierò a credere che lavorare per un network o in un qualsiasi prodotto televisivo potrebbe rivelarsi più pericoloso dell’arruolarsi nei servizi segreti russi. Questa volta è il turno delle telenovelas e non dovete avere dubbi sul fatto che il team Beckett abbia mantenuto una certa professionalità e un rigoroso distacco nel condurre le indagini. Certo, se non contiamo Esposito segretamente innamorato del genere e della star principale … e Ryan che sta subendo una pericolosa trasformazione in Castle … e Beckett e Castle evidentemente ancora in luna di miele! È inutile, l’unica persona seria in questo lavoro è sempre Lanie … che dobbiamo ancora trovare ma state tranquilli, le ricerche continuano! In realtà, al di là di meccanismi che in questo caso tendono a ripetersi e di una certa staticità che ultimamente sta attanagliando la serie, il caso dell’episodio è stato più interessante di quanto sperassi e mi ha anche sorpreso nel finale in cui ho amato il desiderio di queste tre donne diverse ma uniche ognuna a modo proprio di affermare la loro indipendenza e di far nascere una rete tutta al femminile in cui poter dimostrare libertà, potere, talento e bellezza senza sottostare a regole altrui. Per quanto riguarda i nostri protagonisti invece, l’attività di investigatore privato di Castle non va a gonfie vele così come aveva immaginato nelle sue fantasie più vivide e qualunque strada lui cerchi di intraprendere, alla fine si ritrova sempre al Dodicesimo Distretto ad indagare sul caso principale accanto a quelle persone che si completano e si compensano l’un l’altro in un perfetto equilibrio. Non appena termineranno le matite da temperare e da lanciare sul soffitto, prevedo un escamotage che permetterà a Castle di tornare a collaborare ufficialmente con la polizia di New York e l’attività di investigatore privato rimarrà soltanto un’altra pagina della sua storia così come l’esperienza di agente federale era stata per Beckett precedentemente. Tra equivoci volutamente stereotipati e momenti esilaranti, il gruppo del Dodicesimo riesce a chiudere brillantemente il caso, mantenendo vivo ciò che restava del sogno della vittima.

Stalker | 1×13 – The News By Lestblue

Stalker-season-1-Episode-13 Come forse avrete capito dalla mia altalenante presenza con i recap di Stalker, la serie mi sta un po’ deludendo, ci sono episodi estremamente banali e altri un po’ meno. Questo tredicesimo incontro lo è stato un po’ meno, il plot twist finale è stato meno scontato e più “psyco” come ci aspetteremmo da questa serie. Non voglio soffermarmi troppo sul caso, la storia mi è sembrata ben sviluppata, così come anche la rivelazione finale. Però vorrei spendere due parole sulla trama orizzontale che ormai ha perso quasi del tutto rilevanza. Le vicende di Larsen compaio e scompaiono senza rigor di logica, una settimana ha un ultimatum, quella dopo gioca ai videogiochi con il figlio e ora boh, son settimane che non ne vediamo l’ombra. Diversa sorte invece tocca il tenente Davis, la sua storyline prende forma, ma è ancora ben lungi dal decollare e seppure venga inframmentata al “case of the week” risulta ancora confusa e un po’ zoppicante. A forza di risultare noioso ma non posso far a meno di paragonare lo show a una delle mie serie preferite, Criminal Minds, dove troviamo il giusto mix (e soprattutto il giusto modo di mescolare le scene) tra vita privata e lavorativa dei personaggi. Se avete letto qualche mio commento precedente saprete che il mio più grande dubbio riguardo a Stalker riguarda l’impossibilità di creare sempre casi nuovi e riuscire a mescolarli in modo che non sembrino sempre la stessa solfa. Ci stanno riuscendo?! Bah, io ho qualche dubbio, tutto mi sembra sempre qualcosa di già visto e la tensione emotiva che le azioni in scena dovrebbero suscitarmi il più delle volte riguardano la sfera della noia.

Banshee | 3×03 – A Fixer of Sorts By Lestblue

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LA MERAVIGLIA! Non esiste altro modo per definire questo episodio, la sua carica emotiva, il suo splatter, la sua violenza, la sua tensione e tutta l’adrenalina che ci ha risvegliato nelle vene. Banshee è questo, la meraviglia! Questa settimana la violenza ha fatto da padrona di casa, l’abbiamo vista sotto tutti i punti di vista a partire dal feroce duello tra Burton (il suo essere così dissociato me lo sta facendo amare sotto tutti i punti di vista) e Nola, dall’incontro con i pugni elettrici e la sparatoria nel locale di Proctor, fino poi ad arrivare all’esplosione del boss malavitoso sotto alle ruota del camion. Ma seppur ci sia stata così tanta violenza, questo non è stato l’unico sentimento messo in scena, abbiamo rivisto l’amore materno, la paura per una perdita prematura, il votarsi alla religione come ancora di salvezza fino ad arrivare al quasi amore di Hood e alla sua paura di deludere Siobhan e il terrore per aver sprecato la sua unica occasione con Deva. Un episodio complesso sotto tutti i punti di vista, un episodio carico che ci ha lasciati con un cliffhanger da panico: Siobhan avrà scoperto il vero nome di Lucas e tutta la sua storia? Come metabolizzerà la cosa? Avrà scoperto pure il passato di Carrie? La gelosia entrerà in scena e che ruolo avrà la sua fiducia ormai strappata? Tantissime domande, domande pesanti e che segnano le sorti dello show perchè ora come ora la copertura di Hood non è stata mai così fragile e pronta a cadere trascinando lui e chiunque gli stia attorno in un vortice di distruzione. Ho una sola mezza nota negativa da rimproverare questa settimana: l’infermiera non riesco ancora ad inquadrarla, se da una parte mi è piaciuta mentre aiuta Burton, dall’altra l’ho vista fuori luogo in ginocchio vicino a Kai. Il suo essere entrata così prepotentemente in casa Proctor mi sembra un po’ forzato, Kai stesso è abbastanza schivo e non fa avvicinare nessuno, invece con lei è stato diverso, vuoi per una situazione di assoluto bisogno però quella stretta di mano non era solo un conforto, sottolineava qualcosa di più, qualcosa di pericoloso. La reazione di Becca continua a spaventarmi, potrebbe uscire di matto e fare la cosa sbagliata, potrebbe essere (vista la richiesta volta a Kai da sua madre) o venire allontanata a breve e questo, come ben saprete, non lo vorrei proprio.

Parenthood | 6×10 – 6×11 – How Did We Get Here?/ Let’s Go Home By Etty90

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Il winter finale di Parenthood ci aveva lasciato con un po’ di situazioni in stand-by, su tutte le condizioni critiche di un Zeek dolorante e spaventato a morte. Dopo la pausa, gli autori della serie ci regalano due episodi fantastici, il decimo in particolare, colmi di tante emozioni, che spaziano dall’ansia, alla paura, alla gioia, alla sorpresa, alla rabbia, la speranza e alla nostalgia, e di importanti scelte da prendere. “How did we get here?” ci ha mostrato come una famiglia che si vuol bene reagisca di fronte a quella che potrebbe essere una perdita incommensurabile: l’essere uniti, tutti in un sol posto, per supportarsi  e farsi forza a vicenda. Ed è così che i Braverman reagiscono alle condizioni critiche di Zeek, con Camille terrorizzata più di tutti per quello che potrebbe succedere al suo amato e testardo marito. Se da un lato dopo l’intervento di qualche episodio fa le condizioni di Zeek sembravano esser migliorate, questo nuovo infarto è come un macigno, un colpo che i Braverman non hanno visto nemmeno partire.

Le scelte da compiere non vanno mai sottovalutate, soprattutto come le conseguenze delle nostre scelte si possano riflettere sul futuro. E qui i personaggi di Parenthood ne hanno dovuto compiere nell’arco di questi due episodi:

– Se da un lato il Luncheonette di Adam e Crosby stava attraversando una difficile crisi economica, dall’altro il destino  si accanisce sui due poveri uomini, il cui posto di lavoro viene svaligiato. Qui entra in gioco il discorso relativo alla speranza e la necessità di compiere una scelta. Se da un lato Crosby vuole prendere i soldi dell’assicurazione per rimettere in sesto l’attività, dall’altro Adam inizialmente distrugge le sue speranze, vedendo nel rimborso una via di uscita da quella che è una situazione problematica. Entrambi gli uomini ricevono il supporto delle rispettive mogli, e in questo Jasmine mi ha sorpreso parecchio, perché mi aspettavo che spingesse Crosby a mollare, magari per un posto di lavoro più sicuro. E’ proprio la donna a giocare un ruolo chiave nel far cambiare idea ad Adam, che capendo quanto Crosby avesse investito emotivamente nella loro attività, torna sui suoi passi, nonostante il suo volere e il  prezioso consiglio di Zeek.

– Le condizioni di salute di quest’ultimo, finalmente stabilizzato, necessitano un trattamento risoluto, le scelte son due, entrambe prevedenti una certa percentuale di rischio. L’uomo comunica alla moglie che questa scelta deve essere presa soltanto da loro due, e solo i prossimi due episodi faranno luce su ciò che accadrà.

– A Sarah cade fra capo e collo una proposta di matrimonio piuttosto inaspettata, vista soprattutto la situazione che la famiglia sta vivendo: fuori dall’ospedale, un Hank dimostratosi volenteroso, a volte anche troppo, di essere presente per la compagna, le chiede di sposarlo, lasciando la donna, con altro per la testa,  piuttosto sorpresa e incredula. L’indecisione di Sarah viene risolta dalle parole di sua madre: ed è questo l’altro fattore portante dei due episodi, la saggezza mostrata dai più grandi della famiglia Braverman. Sia Camille che Zeek sono stati determinanti in questi episodi nelle scelte compiute dai loro ragazzi: in primis Zeek che spinge Adam a compiere una scelta senza farsi condizionare da ciò che gli altri vogliono; in seguito Camille che fa capire a Sarah cosa sia veramente importante in un matrimonio: “Do you love him? Does he make you happy?” E la decisione finale Sarah la prende dopo aver visto come Hank si fosse preso cura di Amber.

– Veniamo ora a Julia e Joel: dopo parecchi “discorsi” a letto, i due son tornati insieme, anche se non è tutto rose e fiori, c’è del lavoro da fare sul loro rapporto, situazioni imbarazzanti a lavoro di lei, timori e ansie su errori del passato che possano ripetersi, il voler prendere una decisione giusta anche per rispetto della stabilità dei propri figli.

L’undicesimo episodio ha introdotto quello che sarà il nostro stato d’animo al termine della serie: la nostalgia sarà sicuro uno dei sentimenti prevalenti quando ripenseremo a Parenthood. Nell’episodio in particolare, Zeek, alla ricerca di una palla da baseball firmata da regalare al figlio di Amber( l’idea di avere una nipotina non gli è nemmeno sfiorata ahahah), porta alla luce la scoperta di una serie di rullini mai sviluppati, tutti contenenti foto del passato dei Braverman. E questo episodio è stato davvero difficile emotivamente: Camille che ripensa alla litigata che portò Sarah ad abbandonare la sua famiglia troppo giovane, le foto dei loro figli piccoli, i ricordi che riaffiorano. E poi per chiudere il cerchio, l’epifania di Zeek sulla location della palla ci riporta alla vecchia casa, dove la famiglia ha vissuto a lungo ed  è cresciuta; seppur con un aspetto più moderno, la casa accoglie una famiglia che ci ha dato un piccolo assaggio di quella che può essere stata la vita passata dei Braverman: una madre felice che guarda i suoi bambini giocare felici in giardino, in un’atmosfera gioiosa e rilassata.

In questi due episodi si son visti davvero tutti i personaggi, tranne, per fortuna, la figlia e l’ex moglie di Hank. Rispetto alle ultime due, ho un atteggiamento ambivalente: da un lato spero che facciano vedere come reagiranno alla notizia del matrimonio, mentre dall’altro, visto e considerati il numero esiguo di episodi rimasti, spero vivamente che non levino tempo prezioso a quelli che sono i veri protagonisti della serie.
Alla prossima!

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Classe 1988, nasce e cresce in Sicilia ma fin da piccola sviluppa una passione (direi quasi insana) per i viaggi. Ama conoscere nuove persone, lingue, culture e tradizioni, per questo ha mollato la facoltà di Giurisprudenza per studiare Lingue e Culture Straniere. Passa l'infanzia immersa nel suo primo amore: i libri. Ha praticamente letto di tutto, e seppur il suo libro preferito rimane Wuthering Heights (Cime Tempestose) ha sviluppato una predilezione per il genere Urban Fantasy (Le Cronache Dei Vampiri di Anne Rice e Lestat in particolare, la fanno da padroni nel suo cuore). L'adolescenza invece le spalanca il mondo delle serie tv, e fu così che tra Lestat e Morgana iniziarono a farsi spazio Lost, Charmed, Buffy, Veronica Mars, Scrubs, Dawson's Creek, The O.C e le Gilmore Girls. Quando deve scegliere un libro da leggere o una nuova serie da guardare segue molto l'istinto e le vibrazioni che essi le trasmettono e quasi mai è rimasta delusa. Vive seguendo due motti: Ad Maiora e Carpe Diem, e proprio questi l'hanno fatta approdare a Telefilm Addicted. Twitter: https://twitter.com/bettytossica88 Facebook: https://www.facebook.com/betty.smolder Instagram: bettysmolder88

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