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Flash Recaps #28 | Castle, The Originals, The Good Wife, NCIS: Los Angeles, The Musketeers

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Flash Recaps #28 | Castle, The Originals, The Good Wife, NCIS: Los Angeles, The Musketeers

Castle| 7×17 – Hong Kong Hustle by WalkeRita
Tempi di bilanci per la detective Kate Beckett nell’ultimo episodio di Castle, di ritorno dopo l’ennesima pausa in programmazione, con questo passo la stagione finirà nel 2020. In una puntata non particolarmente esplosiva o estremamente originale come questa serie sa fare, è invece impeccabile con un pizzico di comicità la caratterizzazione di Beckett che si ritrova a dover assistere ai numerosi successi dei suoi coetanei con cui aveva frequentato l’accademia e non può fare a meno di chiedersi se anche la sua carriera abbia bisogno di un decisivo passo in avanti, come aveva avuto modo di fare nella sua breve esperienza federale, naufragata per il suo senso di giustizia difficile da mettere a tacere. E a dare il colpo di grazia alla vacillante sicurezza di Kate, ci pensa la super detective Zhang arrivata dalla Cina con furore con tutti i suoi traguardi e le sue svariate abilità per risolvere lo stesso caso di omicidio su cui lavora il team del Dodicesimo. La vittima è proprio un amico d’infanzia di quella donna che diventa per Kate l’emblema di tutto ciò che vorrebbe essere ossia l’equilibrio perfetto tra donna, moglie, madre e detective riconosciuta e stimata a livello mondiale, oltre che innegabile badass in grado di disarmare Ryan & Esposito contemporaneamente come fossero reclute al loro primo giorno. Mentre Beckett sente quindi il bisogno di confrontarsi con Zhang, le indagini sembrano gettare numerose ombre sul ricordo impeccabile di un uomo ligio al dovere e al senso di giustizia. E così come Zhang comincia a conoscere lati del suo fedele amico che forse ignorava, anche Beckett inizia a rendersi conto che Wonder Woman in realtà non esiste o probabilmente non può esistere, non in un lavoro come il suo, e proprio collaborando fianco a fianco con la sua collega asiatica, Kate Beckett capisce di avere più equilibrio di quanto ne ammirasse nella sua partner. Alla fine delle indagini, Zhang riesce a riconoscere nella vittima e nelle sue azioni l’amico che l’aveva sempre protetta mentre Beckett capisce di voler avere di più nella sua carriera ma senza dover rinunciare a quelle che da sempre sono le sue priorità ossia le persone che ama e che la amano tanto da restare sempre al suo fianco, qualunque cosa accada.

 

The Good Wife | 6×15 – Open Source by Bravissima6
Si ritorna alla vera azione sul campo di battaglia, i nostri gladiatori sono pronti: Diane e Finn sono alle prese con un caso sui generis. Solo in America possono rilasciare un software che permette, a chi è in possesso di una stampante 3D, di stamparsi la propria pistola. Giusto perché non hanno problemi a sufficienza relativi al possesso illegittimo di armi!!! A rendere questo caso ancora più interessante, oltre ai soliti colpi di scena che portano i due opponenti a trovarsi a turno nella posizione di vantaggio, c’è il marito di Diane, che è il perito di parte nel caso in oggetto. Non so voi, ma io mi sono ritrovata a sorridere vedendo una donna forte e tutta d’un pezzo come Diane in preda all’ormone impazzito come una ragazzina!!! Anche per questo caso gli autori hanno tirato fuori dal cappello magico un altro dei loro personaggi prodigiosi, il Giudice Abernathy, con tutte le sue strane idee e convinzioni politiche!!!
Standing ovation per MJ Fox, la cui performance nei panni di Canning è stata più esilarante del solito: anche moribondo nel letto d’ospedale, dopo un trapianto di rene, continua ad architettare e mettere in pratica piani malefici alle spalle di una ingenua Alicia. Lei, esasperata, ma troppo buona per essere davvero cattiva con lui, si vendica “togliendogli” il cellulare. Sto amando le interazioni tra i due in quest’ultimo periodo. Spero davvero che non muoia anche lui…
La campagna elettorale è giunta alla fine. I campaign manager non sono contenti della scelta di Alicia e Frank di giocare pulito, anche se in realtà entrambi hanno qualcosa da nascondere: lei da dove prende i soldi per finanziare la campagna, lui le sue credenze religiose. Solo che i segreti di Alicia sono più sporchi e per un attimo ho avuto la brutta sensazione che lei avesse intenzione di lasciar perdere tutto e consegnare la vittoria all’avversario, sarebbe nello stile della nostra buona moglie! Ad ogni modo, Prady se la prende con Peter ed Alicia risponde dandogli pienamente ragione. Questa scelta scatena non poco scompiglio: Eli che minaccia John, John che manipola Alicia, ma soprattutto Marissa che attacca John, il quale alla fine prende la giusta decisione e permette ad Alicia di dire la sua vera opinione su Peter. E, come si sa, l’onestà ripaga: quanto è dolce e imbranato quando si presenta a casa di Alicia? Sull’ultima scena ero praticamente così *__*

 

The Originals | 2×15 – They All Asked For You by Etty90
Dopo tre settimane di pausa, The Originals torna con un episodio molto interessante, che aggiunge molti dettagli e mette in luce la forte volontà dei personaggi nel cercare di conquistare ciò che più bramano: Klaus più protezione per Hope, Freya degli alleati alla ricerca della libertà ed Elijah determinato a salvare Rebekah dalla persecuzione della “Treme Coven” guidata da Josephine LaRue.
Mi sembra doveroso partire da Klaus, che dimostra ancora una volta la sua sete di potere e di controllo nei confronti di tutti coloro che gli stanno intorno. Nel tentativo di voler proteggere Hope, Klaus cerca di avere una influenza sulle decisioni di Jackson, che ritrovatosi ospite in casa di un potenziale nemico, non si lascia intimorire da quelle che sono le sue pretese. E davanti a questo palese rifiuto di rispettare le sue volontà, Klaus reagisce stranamente in maniera molto tranquilla e se non riesce ad avere presa su Jackson, perché non provarci con colui che più ha perso potere dal ritorno dall’esilio dell’alpha: infatti è proprio ad Aiden che Klaus si rivolge, colui che, nel bene e nel male, ha guidato il branco di lupi mannari durante l’assenza di Jackson. Mossa da vero stratega quella di Klaus, consapevole della influenza che Aiden può avere sul branco, che ha saputo sfruttare le differenze di opinioni fra il ragazzo e Jackson, a toccare i punti giusti nel suo ego, desideroso di avere più potere sul branco. Se da un lato Klaus ha agito in modo mirato, dall’altro non ha previsto la ripercussione che questo potenziale conflitto interno può avere sul branco stesso, un branco da poco unificato, non proprio coeso e forte. Se lo scopo del suo agire è proteggere la figlia, questa mossa potrebbe in parte ritorcerglisi contro.
La reputazione della vera identità del corpo che Rebekah sta occupando torna a perseguitarla: il nome della strega è Eva Sinclair, una psicopatica con una tendenza omicida verso adolescenti con lo scopo di canalizzare i loro poteri magici. Dal momento in cui viene avvistata, Eva/Rebekah diventa bersaglio di coloro che hanno perso i propri figli a causa della sua condotta. Questo evento porta sia al riavvicinamento fra Marcel e Rebekah, la cui chimica non appare sbiadita dal tempo, sia a quello fra Elijah e Gia, che nel tentativo di salvare Rebekah dalla persecuzione, si recano nella congrega di appartenenza della Sinclair, per cercare di chiedere una tregua. Elijah dimostra di essere un altro stratega non indifferente, niente da invidiare a Klaus. E nel tentativo di arrivare a un accordo con Josephine, la scelta più azzeccata si è dimostrata quella di portare Gia, piuttosto che tutta la scenetta di contorno, un personaggio dotato di grande carisma e di una certa schiettezza. Nelle fasi finali dell’episodio, è stato bello vederli insieme, una coppia che potrebbe funzionare. L’unica cosa che mi ha lasciato perplesso, è il film che Gia si è fatto su lei e Marcel: cioè quando mai c’era stata una minima avvisaglia che fra i due potesse succedere qualcosa?
A mano a mano che gli episodi trascorrono, Freya sta pian piano ritrovando tutti i membri della sua famiglia. Se da un lato chiede al redivivo Finn di poter parlare col padre, ecco un’altra Mikaelson che odia profondamente la “povera” Esther, che ormai sembra sempre più destinata verso una triste fine. L’incontro tra Michael e Freya è stato un momento molto bello, con i due che non si vedevano da mille anni. Quante volte l’abbiamo sentita questa frase? Troppe volte, e mi sa che la sentiremo fino alla nausea. Dopo Michael, per Freya arriva il momento di incontrare Klaus e Elijah, coloro con cui vuole stringere un accordo per poter combattere e distruggere Dahlia. Una standing ovation va fatta a Freya, nel momento in cui nel suo ciondolo imprigiona l’anima/spirito di Finn, liberandoci almeno temporaneamente di quel rompiballe. E dopo questo grande gesto nei nostri confronti, purtroppo Freya si scontra contro la pervasiva mancanza di fiducia che Klaus nutre verso gli estranei e, forse ancora di più, verso coloro che affermano di far parte della sua famiglia: nonostante Klaus non sia da biasimare visto i trascorsi(almeno un membro della sua famiglia ha sempre cercato di farlo fuori), questa mancanza di fiducia è un po’ triste, visto e considerato che Freya è l’unica che conosce le vere potenzialità di Dahlia, colei che ci ha vissuto più di tutti a contatto, è riuscita a scappare dalle grinfie della zia e forse rappresenta La possibilità concreta di annientarla, più del branco di ibridi di Jackson e della mini-armata di vampiri che Elijah e Marcel stanno costruendo. Alla luce di questo, Elijah si dimostra l’unico, fra i due, dotato di buon senso, quanto meno disposto a concedere alla sorella maggiore il beneficio del dubbio.

 

NCIS: Los Angeles | 6×17 – Savoire Faire by Claw
Torniamo ai tranquilli (per così dire) inizi di episodio con persone random sullo schermo questa settimana e questo può voler dire solo una cosa: nessuno del team verrà sparato/sarà in bilico tra la vita o la morte/ o avrà un significativo sviluppo. Questa puntata ha visto dei bei momenti, delle belle trame e una storia non semplice da decifrare in principio, almeno per me, ma che ha lasciato spazio anche ai classici momenti divertenti in puro stile NCISLA. Caso della settimana è l’omicidio di un soldato straniero portato in America per un addestramento con la DEA e la sparizione dei suoi due compagni. Non è semplice inquadrare la situazione, soprattutto quando non si sa con chi si ha a che fare e uno dei due, già visto in Devious Maids e per questo dall’aria familiare, sparisce dai radar. Per fortuna del team, un ottimo lavoro in sala operativa e un buon Callen durante un interrogatorio riescono a mettere insieme i vari tasselli e grazie agli agenti ed in particolare a Sam il caso viene risolto, e l’ultimo soldato rimasto recuperato vivo e prima che potesse rivelare qualche scottante informazione ai suoi aguzzini. Ciò che ho apprezzato maggiormente di questo episodio è stato prima di tutto lo scambio di partner, voglio dire adoro le coppie Callen/Sam e Deeks/Kensi ma una ventata di aria fresca come il rimescolamento degli agenti ogni tanto non può fare che bene, lasciar spazio a nuove dinamiche, nuovi teatrini, ad un Deeks che si ritrova a parlare da solo davanti a Nell, Eric e soprattutto Granger, cioè meglio di così davvero non si può chiedere. Inoltre ricordo che agli inizi le coppie non erano così definite e si poteva assistere a varie interazioni che con questo consolidamento difficilmente si riesce a vedere dunque WELL DONE. Altro apprezzamento va ai cenni e la preoccupazione per ciò che è successo a Sam lo scorso episodio, fa sempre piacere vedere la linearità e come gli avvenimenti non vengono dimenticati o semplicemente tenuti off screen cosa che invece in questa serie ogni tanto succede. Menzione d’onore anche allo splendido momento tra Nell ed Hetty e il loro discorso finale, ormai ai miei occhi è quasi palese il fatto che l’analista possa veramente seguire le orme del suo capo e portare avanti una crescita del personaggio non indifferente. Davvero, ha del potenziale, il fatto che Hetty straveda per lei non è un mistero e soprattutto in questa stagione e precedentemente abbiamo già visto quali sono i suoi limiti e di cosa è capace per cui son felice che stiano portando avanti questa storyline. Ora non ci resta che attendere nuovi sviluppi, dopotutto siamo già al diciassettesimo episodio della stagione, il tempo passa veloce a LA e c’è ancora tanto che vorrei vedere e che mi auguro per questi episodi che ci portano verso il finale.

 

The Musketeers | 2×08 – The Prodigal Father by Eilidh
Sono le donne ad essere al centro di questo episodio. Anche se il motore della storia di questa settimana è la scoperta, da parte di Porthos, delle sue origini, quello che emerge sono i vari volti della femminilità: vittime, costrette a vendersi per i guadagni di qualcun altro, sottoposte ai desideri di uomini che vogliono possederle; donne abbandonate (la madre di Porthos, incappata nell’uomo sbagliato); oggetto di un desiderio morboso con cui devono fare i conti, (Anna con Rochefort); donne che capiscono di poter prendere una decisione in libertà (Constance, che realizza di poter essere felice con l’uomo che ama); ma anche donne carnefici, pronte a rinnegare l’umanità di altre donne per il proprio tornaconto.
C’è anche spazio per la solidarietà femminile, come quella, ormai consolidata, tra Anna e Constance, che si aiutano e sostengono a vicenda. Sono due donne che vengono da ambienti diversi, e anche se, apparentemente, è Anna quella ad essere avvantaggiata dalla sua posizione sociale, è, alla fine dei conti, Constance quella che ha la maggior libertà di scegliere per la propria vita.
Non che Porthos non sia presente, o non riceva il giusto spazio; anzi, arriva per lui il momento di confrontarsi con le sue origini, e la risposta che trova non è delle migliori. E’ un uomo miglio di suo padre, della sua sorellastra e di suo cognato, un vero guerriero che sa riconoscere quando qualcuno lo sta ingannando. Messo davanti alla scelta tra il suo sangue e il suo capitano, sceglie il secondo perché, anche se ha sbagliato, ha sempre riconosciuto il valore di Porthos, e gli ha dato il meglio, come ogni padre dovrebbe fare.
Athos, invece, è invischiato in una storia che si ripete sempre. Aveva dato tutto a Milady, ma era stato tradito, e ogni volta che prova a fidarsi della donna, resta prontamente ferito: Milady non svela il segreto di Aramis e Anna, ma lo fa per un suo vantaggio personale. Di nuovo, Athos si ritrova con il cuore spezzato, in un meccanismo che sembra non trovare mai via d’uscita. Burke è bravissimo a rendere la frustrazione e la sofferenza di Athos, incapace di smettere di sperare di vedere una luce nella donna che, purtroppo per il cuore a pezzi, è l’amore della sua vita.
L’unico ad avere risolto, almeno per ora, i suoi problemi amorosi è D’Artagnan: è orgoglioso, e la sua risposta infastidita a Constance all’inizio dell’episodio lo dimostra, ma i due riescono finalmente a ritrovarsi.
Dei quattro, invece, quello che è davvero a rischio è Aramis, che si trova in una posizione difficile ora che Rochefort sa la verità. Aramis e Anna hanno commesso una serie di imprudenze che potrebbero essere fatali per loro. Aramis non è stato in grado di capire quanto Marguerite tenesse a lui, e quanto la gelosia o la paura dello scandalo che l’avrebbe colpita se si fosse scoperta la loro tresca l’avrebbe resa uno strumento della sua rovina. Anna ha regalato ad Aramis un gioiello regalatole tempo prima da Rochefort. Anche se, forse, non pensava che l’avrebbe rivisto, questo ha giocato a suo sfavore e ha scatenato la rabbia di lui. Pensavo che non le avrebbe fatto del male, visto che la ama, ma sono stata smentita: Rochefort metterà a rischio la vita di entrambi.
Il finale di stagione regolerà i conti: i moschettieri dovranno fare fronte comune contro la minaccia di Rochefort, più pericoloso che mai. Si prospetta un finale interessante.

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