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Dracula | Recensione 1×09 – Four Roses

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Dracula | Recensione 1×09 – Four Roses

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Che dire dell’episodio di questa settimana? Mi aspettavo qualcosina in più, lo ammetto, soprattutto in vista del season finale, dove pare che molti nodi verranno al pettine. Proprio basandomi su questo mi chiedo: non si poteva diluire il tutto su due episodi anziché concentrare duemila cose solo nell’ultimo? Per carità, questo nono episodio è senz’altro pieno di fatti…solo meno rilevanti rispetto alle prospettive che si aprono adesso in vista del gran finale. Sì, Mina scopre di Lucy e Jonathan; sì, Mina e Jonathan si lasciano; sì, Mina cerca di intavolare un discorso con Grayson sui loro sentimenti reciproci; sì, i figli di Browning sono ancora dispersi. Ok, ma a parte questo cosa?

Queste ovviamente sono solo mie riflessioni personali totalmente opinabili: la scelta degli autori è stata di dedicare un episodio al 70% allo sviluppo di dinamiche “sentimentali”, diciamo… Il che ci può anche stare, oltre ad essere un lato della trama che magari in molti sono interessati a veder trattato, alla fine quella sentimentale è anche una componente imprescindibile di questa serie, e lo è ancora di più dal momento che questo Dracula ci è stato presentato non solo come un demone vendicativo ma, più profondamente, come un personaggio distrutto dalla perdita della sua umanità e con un desiderio smodato di riconquistarne almeno la parvenza, desiderio così radicato in lui da rischiare di mandare a monte anche il piano originale, come un impaziente Van Helsing non manca di far notare a Renfield:

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– …And together you and he would destroy your common enemy.
– ‘Would have’, had your client restrained his passion to be human, but he did not, and in the process he lost possession of the resonator. And now our plan has failed and the contract is broken.

Ciò premesso, non è il trattare questo tipo di temi che mi lascia un po’ freddina, ma piuttosto la tempistica…o. per meglio dire, il minutaggio dedicatogli, perché alla tempistica mi si può rispondere che il rapporto di Mina con Grayson andava sviluppato con una certa gradualità, non è che questa di punto in bianco molla il suo fidanzato storico perché le parte l’ormone e tutti gli stringono la mano e festa finita (d’accordo), così come il suo staccarsi da Harker non poteva essere improvviso e immotivato (d’accordo anche qui) e il cambiamento generale di prospettiva di Jonathan, nei confronti dell’intera esistenza e non solo della sua ragazza (più d’accordo che mai su questo punto).  Al minutaggio invece non c’è scusa: se hai deciso di aspettare il nono episodio per farmi un polpettone di Beautiful in salsa vittoriana, almeno riducilo al minimo: abbiamo avuto almeno metà episodio dedicato ai vari intrallazzi tra Mina in ospedale che riceve rose da Grayson, Harker che si è appena ripassato Lucy ma non sembra tanto convinto, Lucy che c’è stata ma continua a non piacerle il willy (ho scoperto da poco questa espressione bimbominkiesca e ci tenevo un casino a usarla, abbiate pazienza…) quindi va da Mina a cui però confessa a mezza bocca la sua scappatella, allora Mina affronta direttamente Jonathan, poi va a piangere da Alexander e…insomma, NO! Non a -1 dal season finale! Questa almeno la mia opinione…

 
Non fa una piega…

Gli unici fatti rilevanti che mi sento di annoverare sono quindi l’entrata di Jonathan nell’Ordine del Drago e il suo aver iniziato a fare la spia per loro, il fatto che il Ministero della Salute sembra aver finalmente dato il via libera a Grayson per mettere in scena la sua dimostrazione (lo stallo creato ad hoc per sospendere la cosa per altri due episodi e tornarci con calma nel season finale) e, volendo, il fatto che abbiamo scoperto che Mina CONOSCE Ilona: l’ha sognata spesso da quando era bambina. Solo una sua reincarnazione quindi o magari proprio una discendente? Punto interessante questo, comunque, non solo perché ho apprezzato il momento delle confidenze a cuore aperto tra Grayson e Mina, ma anche perché questo essere consapevole da parte di Mina di essere la copia sputata della donna un tempo amata da Grayson mette tutta la loro relazione su un piano diverso. Come detto, la confessione di Grayson è stata meravigliosa a mio vedere: le ha fatto intendere molto chiaramente il suo interesse (come d’altronde lei, e ho trovato quasi ironico che, in un certo senso, è stato come se fosse stato Jonathan ad aprirle gli occhi su questo fatto e in un certo modo a darle l’input iniziale) ma allo stesso tempo si è tirato indietro davanti alla domanda di lei:

 

La risposta di Alexander è, in fondo, esattamente quello che potevamo aspettarci da lui: prima di qualsiasi altra cosa, prima di pensare a se stesso, prima di guardare al futuro (magari anche un futuro con lei), Alexander non può prescindere dal suo passato e dal debito che ha con la donna che amava. Qui vediamo finalmente un lato diverso della vendetta di Grayson: non strettamente personale, ma legata alla donna che gli è stata portata via. E nonostante nella scorsa puntata avesse dichiarato che Mina È Ilona, allo stesso tempo non scorda che si tratta però di due persone diverse: sua moglie è morta secoli addietro, è quel capitolo che deve chiudere definitivamente prima di poter voltare pagina, e la sua devozione verso questa causa (e questa donna) anche di fronte al suo ricordo fatto persona è incredibilmente forte.

Altri due piccoli appunti ai comprimari del nostro protagonista, che in questa puntata ricoprono rispettivamente i ruoli di ragione e impulsività: Renfield, come sempre imperturbabile e lucido nei suoi ragionamenti, che fa notare al suo cliente/amico come a suo vedere l’attacco a Mina e tutto ciò che vi gravitava intorno (a partire dal furto del Trittico di Dresda) sembri essere più l’opera di un “cane sciolto”, ovvero Davenport, che dell’intero Ordine (come infatti noi sappiamo essere). Grayson però non vuole sentire ragioni, e il suo non vedere più le cose nitidamente dà un solo risultato: bloodbath. Nell’angolo dell’impulsività vediamo invece una new entry del circolo “prima agisco poi ci penso”: Van Helsing, ancora deciso a chiudere il patto con Grayson perché ai suoi occhi fallito, ancora misterioso sequestratore dei figli di Browning, ancora deciso a vendicarsi di quest’ultimo togliendogli definitivamente una cosa cara come è stato fatto a lui… senonché alla fine non ci riesce. L’avevo detto che eri migliore di così, non ho mai dubitato di te! E qui però torniamo al dente dolente: per me le scene con Abraham, specialmente quelle in cui vediamo la sua sofferenza, sono tra le migliori in assoluto, ma nonostante ciò è la seconda puntata di fila in cui il “previously on…” mi illude che andremo oltre quei brevi flashback e invece continuiamo a rimanere all’oscuro del suo passato.

Infine (ho lasciato la parte più succulenta alla fine), parliamo dell’attacco di Grayson a Lucy:

dal romanzo sappiamo che il vampiro a un certo punto adesca l’amica di Mina e, col tempo, la rende sua simile, ma mi ero ormai abituata all’idea che la serie procedesse su binari decisamente diversi sotto molti aspetti. Quindi, commento positivo: ho apprezzato la svolta per Lucy, anche se anche questa arriva in zona Cesarini; commento negativo: non ho apprezzato come è successo… o meglio, perché?? Grayson voleva davvero solo “punirla per aver fatto un dispetto a Mina”? Mi sembra un po’ riduttivo e, sebbene sarebbe stata una scena finale di tutto rispetto, nel contesto l’ho trovata abbastanza forzata, come se fosse il culmine di un ottimo sviluppo che però poi si sono scordati di inserire in fase di montaggio, giusto per rendere l’idea.

Direi che da parte mia è tutto per quanto riguarda questo penultimo episodio della serie, sono stata forse un po’ duretta nel complesso ma queste sono le impressioni a caldo che ho avuto. Vi lascio ora al promo del decimo episodio che, come molti di voi avranno notato, è stato già mandato in pre-air. La puntata è già disponibile con i sottotitoli, quindi l’appuntamento con l’ultima recensione di questa stagione di “Dracula” sarà leggermente anticipato. In attesa del prossimo recap, vi invito se avete voglia a commentare con me questo episodio, ovviamente pregandovi di evitare spoiler sul season finale qui sotto per rispetto di chi ancora deve vederlo 🙂 Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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