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Downton Abbey | Recensione 6×04 – Episode Four

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Downton Abbey | Recensione 6×04 – Episode Four

Quello di questa settimana è un episodio di ritorni: torna Gwen, la cameriera della prima stagione, torna Talbot, il nuovo pretendente di Mary, torna (ma neanche troppo) il Thomas crudele della prima stagione, torna il ricordo di Sybil, e fa ancora male (o sono io che mi affeziono troppo?).
Gli autori di Downton Abbey devono aver deciso, a un passo dal finale, di farmi morire di nostalgia, perché dopo aver riportato indietro Tom hanno deciso di nominare Sybil e io, che, da vera masochista, sono andata a rivedermi la prima stagione, ero già sommersa in un mare di emozioni, mi sono ritrovata ad annegarci dentro.
Gwen ci riporta tutti di qualche anno indietro, quando Matthew era da poco arrivato a Downton, Tom era ancora un autista, Edith era insoddisfatta, Sybil la ribelle della famiglia, Anna e Bates si corteggiavano e il mondo aristocratico era ancora nel suo pieno splendore. Lady Violet era sempre un idolo e Isobel la sua acerrima nemica, e Carson e Mrs Hughes erano meravigliosi già allora, ma erano tempi diversi, e mentre Gwen camminava nei corridoi di Downton e, ancora di più, a tavola, mentre parlava di come Sybil l’abbia aiutata ad arrivare dov’è ora, si aveva proprio la percezione del tempo passato, di tutto quello che era irrimediabilmente cambiato. Sui volti della famiglia Crawley c’erano riflesse le stesse espressioni che avevamo tanti di noi, mentre andavamo, con la mente, ai momenti in cui guardavamo le prime stagioni e vedevamo Sybil diventare grande, forte delle sue idee, coraggiosa e generosa. Insieme a Gwen e ai Crawley, abbiamo ricordato anche noi il passato. E’ una bella scena: tutti ricordano Sybil, sorpresi nell’avere ancora qualcosa da scoprire su di lei, mentre Tom sorride, orgoglioso, come già lo era quando lei era in vita. Io vi confesso una cosa: per quanto mi siano piaciuti Matthew e Mary, io ho sempre adorato questi due, e il momento in cui Sybil confessa a Tom di voler stare con lui è uno dei più belli della serie, per me. Non perdonerò mai gli autori per avermi costretta a dirle addio, e neanche per avermi fatto rivivere tutti i bei momenti passati con lei, a un passo dalla fine. Avanti di questo passo, avrò bisogno di tonnellate di fazzoletti.

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Oggi, i Crawley siedono a tavola con una loro ex cameriera e il loro ex autista, e non solo non sembra per niente strano ai loro occhi, ma sono gentili e accoglienti con Gwen; anzi, si scusano per non averla riconosciuta e si complimentano con lei per i risultati raggiunti. Gwen è l’esempio di come la propria vita possa cambiare, con le giuste occasioni e la perseveranza. Anche lei, come Tom, è passata dal piano di sotto al piano di sopra, ed entrambi vogliono vedere un mondo in cui chiunque, a prescindere dal ceto sociale, possa arrivare in alto, sfruttando le sue capacità.
E’ emozionante vedere Lord Grantham, che anni prima aveva odiato Tom, e gli aveva addirittura offerto dei soldi perché lasciasse la figlia, così felice di rivederlo, come se avesse ritrovato un figlio che si era allontanato da lui.

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E’ bello anche sentire Mary definirlo suo fratello e preoccuparsi così tanto del suo futuro, senza forzarlo in alcun modo, ma anzi, facendogli sentire tutto il suo appoggio. E Tom non è stato in ozio: è un ponte tra il downstairs e l’upstairs, ormai; sta pensando alla sua strada, si è integrato bene nella famiglia ma riesce a pensare a un futuro anche al di fuori di Downton. Finora, promette bene, e se continua così, ha senso che sia tornato indietro.
L’impressione che ho avuto da quest’episodio è che la distanza tra i Crawley e la servitù sia sempre più sottile: non solo non hanno problemi a pranzare con Gwen e Tom, e vogliono ormai bene a lui come se fosse un membro della famiglia, ma li vediamo anche tutti nelle cucine (evento più unico che raro per persone come Lady Violet), a festeggiare Carson e Mrs Hughes. I Crawley sono sempre stati più che rispettosi verso la loro servitù, ma ora più che mai si può dire che considerano tanti di loro con affetto, come se fossero anche loro di famiglia.
Bella e molto delicata la scena in cui Carson dice addio alla sua stanza, quello dove ha passato tanti anni, e che ora lascia per una nuova vita con sua moglie. Carson e Mrs Hughes sono sempre stati i pilastri della casa, ma anche loro hanno dovuto adattarsi a un bel po’ di rivoluzioni, sia attorno a loro, sia nella loro vita privata.
E, rimanendo in tema servitù, anche se Thomas ha ritrovato il suo atteggiamento perfido delle scorse stagioni, anche nel suo caso le cose non sono più come prima. L’aver smascherato Gwen non l’ha danneggiata, anzi, e penso che questa sia l’ultima cattiva azione che gli vedremo fare nella serie. Lo dimostra con Baxter, lo si sente nella sua voce quando le dice che non è vero che non gli importa di quello che pensano gli altri, lo si vide nella sua espressione. Thomas non è mai stato semplicemente “cattivo”: ha fatto degli errori, si è comportato male in passato, ha avuto i suoi problemi con Bates, è stato arrogante e maligno, ma è una persona che ha conosciuto anche la sofferenza, il senso di abbandono, la paura di non essere accettato per quello che è; ha conosciuto la sensazione di non volersi in un certo modo, di non accettarsi, di non voler provare attrazione per gli uomini in un’epoca in cui non potrebbe mai essere omosessuale alla luce del sole. Nelle prime stagioni, lui e O’Brien complottavano e criticavano, agivano nell’ombra, e dopo è stata Baxter ad essere costretta ad essere complice di Thomas, perché ricattata. Ma ora, Baxter e Thomas sono amici, si sostengono a vicenda, si preoccupano l’uno dell’altra. Gli anni hanno cambiato Thomas, e quel momento in cui sembrava il vecchio se stesso era un sfogo dovuto all’insoddisfazione. Non gli fa onore e continua a non aver completamente scacciato i vecchi istinti, ma non è più quello che era prima.

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Daisy, invece, finalmente trova pace. Ha passato gli ultimi episodi a saltare a conclusioni affrettate, arrabbiandosi con Cora o lodandola senza che lei abbia fatto niente per illuderla, ed è stata sorda ad ogni consiglio di Mrs Patmore o Molesley, ma ora, finalmente, l’intera vicenda si è risolta. E’ un bene che non sia stato tirato tutto troppo per le lunghe, perché la faccenda sarebbe diventata stantia.
E pare che, a Downton, ogni probabile coppia debba affrontare dei problemi giudiziari. Dopo le interminabili avventure dei Bates, ora tocca a Baxter e Molesley. Ho sempre ammirato Baxter, perché, anche se ha commesso degli errori, ha sempre riconosciuto le sue colpe. E’ molto coraggioso il suo gesto, ed è molto tenero che voglia Molesley al suo fianco, durante il processo. Mi sono sempre piaciuti insieme, ed è sempre più evidente che si avvicineranno ancora di più nei prossimi episodi.
Buone notizie anche per i Bates: dopo anni di sofferenze, gli autori hanno deciso di mostrare pietà e di donare loro un po’ di felicità. Era così tanto tempo che non li vedevo davvero felici, che spero davvero che non ci siano più guai in vista per loro, ma solo belle sorprese.
Upstairs, invece, c’è ancora in corso la guerra tra Lady Violet e Isobel. Per la prima volta nella serie, Lady Violet ha serie probabilità di perdere, ma è un bene che le abbiano concesso l’occasione di spiegare bene le sue motivazioni. Non ricordo di aver mai visto un confronto tra le due così acceso, e la guerra non accenna a finire.
Lady Mary, invece, è alle prese con il suo pretendente. Talbot è affascinante, di classe, e a Mary sembra piacere molto. Purtroppo, Talbot ha l’ingrato compito di dover cercare di sostituire Matthew, portandoci ad accettarlo come interesse amoroso di Mary, in soli pochi episodi, e l’impresa è piuttosto difficile, considerando quanto fosse meraviglioso Matthew. Talbot avrà bisogno di giocare bene tutte le sue carte, perché il confronto sarà impietoso.

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E Tom? Troverà anche lui l’amore?
Da come sta procedendo la storia, sembra proprio che tutti troveranno il loro lieto fine: l’unica piccola preoccupazione sono i dolori che sta avendo Lord Grantham. Incrociamo le dita affinché la serie decida di trattarci bene, in questi ultimi episodi, e di salutarci col sorriso sulle labbra.

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2 COMMENTS

  1. Altro che fazzoletti!!! Quando Gwen ricordava lady Sybil ho allagato tutta la stanza… ecco quello che mi mancherà di Downton saranno le grandi emozioni che questo show è riuscito a regalarmi, in tutta la sua eleganza e nel suo puro stile british.
    Hai fatto una bellissima analisi di Thomas (che non so se si era capito è tra i miei favoriti). Io l’ho sempre apprezzato perchè non era il classico personaggio buono che si fingeva cattivo per difendere il suo lato fragile; è contemporaneamente tutti e tre gli aspetti senza voler per forza risultare piacevole a tutti. Il percorso difficile che ha affrontato lo ha portato a migliorare e vorrei veramente che il suo lieto fine, quando sembra che tutti ne stiano avendo uno, sia finalmente l’essere accettato ed apprezzato per quello che è dai suoi colleghi downstairs come anche upstairs.

    • Thomas è stato una carogna, in passato. Ha fatto i suoi errori e per questo si è inimicato gente Carson e Bates, ma ha anche sofferto tanto ed è molto più umano di quanto sembri all’inizio. Nella seconda stagione già si era visto, ma anche quando muore Sybil fa chiaramente vedere che non è affatto insensibile. Baxter l’ha capito bene e mi piace il rapporto che si sta creando tra di loro, perché, una volta tanto, Thomas non lega con qualcuno per complottare, ma per creare una vera amicizia. Mi mancherà, mi mancheranno tutti.
      Io, quando ho fatto il rewatch di Downton Abbey, non ho avuto il coraggio di guardare l’episodio dove muore Sybil. Non ce la faccio, non ce la potrò MAI fare. Non mi sono spoilerata niente, all’epoca, quindi per me è stato un trauma. Ho sofferto tanto, perché era la mia preferita e amavo lei e Tom e tutte le reazioni della sua famiglia dopo, dai genitori, a Tom, a Lady Violet sono state un colpo al cuore. E’ una delle morti telefilmiche che non riuscirò mai a superare, quindi capisco perfettamente quello che hai provato, perché mi sono emozionata tantissimo anche io.
      Io spero in un lieto fine per tutti. Chissene se può sembrare sdolcinato: io voglio bene a tutti loro e vogliono che siano felici.

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