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Dominion | Recensione 2×07 – Lay Thee Before Kings

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Dominion | Recensione 2×07 – Lay Thee Before Kings

Siamo giunti a metà di questa seconda stagione di “Dominion”, che con “Lay Thee Before Kings” ci ha regalato un altro flashback e con esso un ulteriore pezzo di storia. E finalmente abbiamo visto l’evento che ha portato Gabriel a perdere se stesso.
Ed eccolo qui, il punto di svolta preparato nei tre precedenti episodi. L’Arcangelo ha cominciato a intraprendere la strada della redenzione.

Vega

Non abbiamo visto molto della città principale della Culla, questa settimana, ma ciò a cui abbiamo assistito è stato più che sufficiente.
Claire just said helloLa situazione dopo lo “scontro” tra le due giovani donne, Claire e Zoe, era tutto sommato stabile e per questo la Lady di Vega ha voluto incontrare la leader dei ribelli, proprio per evitare la degenerazione; di per sé, è stata una buona idea, il momento giusto per tentare ancora una soluzione diplomatica, proteggere Vega, salvare la popolazione dalla minaccia di autodistruzione, visto che oltre le mura ci sono nemici ben peggiori e minacce molto più grandi (e un’altra all’interno). E questa saggia scelta stava per ottenere i suoi frutti… se David Whele non avesse ancora una volta agito come un bastardo fatto e finito.
Fatemi aprire una piccola parentesi: un “hurrà!” per Gates, che grazie al cielo sospetta di Arika e lo ha svelato a Claire. Pensaci, Claire, il genio ha ragione, dagli ascolto. Ho apprezzato anche tutta quella freddezza di Gates nei confronti di Arika, quando Claire è stata ferita, poiché è chiaro che in lui il sospetto è aumentato e questo è un bene, Claire ha bisogno di qualcuno che la difenda e si preoccupi per lei… solo, che stia attento, Arika è capace di avvelenarlo o soffocarlo nel sonno. Presto la scaltra e intelligentissima regina di Helena capirà che Gates sospetta di lei e cercherà in qualche modo di neutralizzarlo, per rimuovere l’ostacolo che egli rappresenta. Gates deve guardarsi le spalle.

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E ora veniamo a loro, le due leader a confronto. Il discorso di Claire a Zoe è stato a dir poco perfetto, in quanto non solo ha rispecchiato in toto la personalità della giovane donna, che, pur avendo un carattere forte, è altruista e generosa, ma soprattutto è stato il degno discorso di un vero leader che ha a cuore la sua città e la popolazione e non il potere, necessario solo alla protezione e alla giustizia. Tuttavia, come è CM5jlAJWUAE4pvs.png largegiusto, non ha mostrato solo la volontà di negoziare, ma anche la capacità di usare la forza, se dovesse esservi costretta, e anche questo, per quanto terribile, è lodevole, poiché la realtà è che un vero leader deve essere anche in grado di prendere (e assumersi) scelte terribili che non vorrebbe mai fare, quando ogni altra alternativa è fallita. Mandare le forze armate vorrebbe dire caos, distruzione e morte, ma potrebbe essere l’unico mezzo per porre fine all’anarchia, che rende Vega estremamente vulnerabile, cosa che nessuno può permettersi.
Il problema dei ribelli, che pure hanno una giusta ragione, è che “vedono solo a breve termine”: vogliono maggiore giustizia sociale e ne hanno ben donde, ma pensano solo a questo ed è un errore, poiché dimostrano di sottovalutare (o addirittura non prendere più in considerazione) ciò che minaccia la sopravvivenza di tutti.
Claire, invece, è consapevole di entrambi i problemi e vuole affrontare ambedue, ecco perché è davvero il giusto leader per Vega e per la Culla… o almeno lo è stata sinora. E, nonostante il caos e i problemi creati da Zoe e dalla sua fazione, che in una condizione d’emergenza e sotto la vigenza di legge marziale (o simile) dovrebbe costare a tutti loro la pena di morte, Claire si è dimostrata disponibile non solo a negoziare, ma a lavorare insieme a lei, per il benessere della città: “Sei un leader, adesso, è tuo compito proteggere la tua gente.” La giovane Lady di Vega è davvero una leader nata.
Per tutto il tempo in cui Zoe ha riflettuto io ho pregato che accettasse… anche perché, come ho già detto, Zoe ha le sue ragioni e, poiché lei e Claire sono simili, mi piacerebbe vederle lavorare fianco a fianco. Vi lascio immaginare il mio sollievo, dunque, quando ha detto sì. A rovinare tutto, però, ci ha pensato David Whele, che ha dato l’ordine di uccidere Claire… piano fallito, che, però, ha infranto la speranza di risoluzione pacifica dei problemi e ha complicato moltissimo la situazione, con conseguenze terribili. Claire è stata ferita all’arteria femorale e l’ingente perdita di sangue ha causato la perdita del suo bambino. Devo dire che, nonostante mi sia sempre chiesta come avrebbero potuto portare avanti una gravidanza in mezzo a una guerra (a livello di sceneggiatura… difficile immaginare Claire con pancione nel bel mezzo di attacchi vari), questo mi rattrista tantissimo, non perché voglia a tutti i costi che lei e Alex stiano insieme (anche se mi sono sempre piaciuti), bensì perché mi addolora la sua perdita, visto che nella sua mente quel bambino era tutto ciò che le restava di Alex e, soprattutto, perché mi piaceva l’idea del figlio del Prescelto. La lettera di Alex è stata così tenera, così intensa e commovente… la comprensione delle scelte di Jeep, che ora lui sta ricalcando, la spiegazione compiuta del sacrificio che deve fare, che lui invece non ha avuto, da bambino, quel “ti voglio bene più di quanto tu possa immaginare. Tuo padre”, mi avevano commosso (e mi commuovono anche adesso mentre scrivo) fino alle lacrime.
E, invece, il bimbo è perduto, Claire ha subìto non solo la perdita dell’uomo che amava, ma anche del loro bambino e Alex, quando tornerà a Vega, scoprirà che il suo bambino non c’è più, dopo tutto ciò che ha passato. Tutto ciò mi rattrista infinitamente.
tumblr_nsoe6xtPhe1qj7reio3_1280Inoltre, la domanda è: quali conseguenze avrà questa perdita? Claire abbandonerà ogni volontà di mediare e passerà alla repressione violenta, disperata e infuriata per le conseguenze del suo tentativo di risolvere la situazione in modo diplomatico (non che sia colpa sua)? Temo che possa succedere. Altra domanda: ma quelle morti sono state davvero opera dei ribelli o di Arika? O del solo David?

Alex e Noma

Il nostro Prescelto si è risvegliato, la mattina successiva alla fuga da New Delphi, a causa dei marchi, che hanno ricominciato a muoversi (forse per avvertirlo del pericolo), e senza Noma. L’Angelo Superiore era fuori dalla casa in cui hanno trovato momentaneo rifugio, nonostante il precario stato di salute in cui continua a versare: ferita, sanguinante, priva di forze (non riusciva nemmeno a vedere distintamente)… detesto vederla così. Noma, questa creatura meravigliosa e bellissima… voglio che guarisca e riottenga le ali e torni a essere forte e combattiva come sempre.
Questo suo “vagare”, però, ci ha riservato una sorpresa: la misteriosa figura che Noma ha visto la notte precedente (e noi con lei) si è rivelata, intimandole di portare il Prescelto a est (Mallory?), per tenerlo al sicuro e, soprattutto, ha mostrato i suoi poteri! E, particolare interessante, nuovamente, si è mostrata solo a lei.
La domanda si fa ancora più importante: chi è? Ora, poiché ha mostrato il suo volto, possiamo escludere che si tratti di Dio, per i motivi che ho esposto la settimana scorsa, che si riassumono nel principio secondo il quale il volto del Padre non verrà mai mostrato. Rimangono altre alternative, ovvero, in primo luogo, Lucifero, che dovrebbe essere introdotto in questa stagione e del quale non sappiamo nulla, cioè se rispecchi la figura tradizionale, dell’Angelo Caduto per eccellenza, assetato di potere e malvagio o se, al contrario, visto che abbiamo Julian-Lyrae (il quale assomiglia alla figura classica di Lucifero e, come ha detto esplicitamente, mira alla distruzione di tutta la famiglia degli Arcangeli, quindi Lucifero, che è il primogenito e il più grande dei cinque fratelli, potrebbe essere incluso in questi piani), sia all’opposto; in secondo luogo, sappiamo che questo nuovo Angelo (direi che possiamo sostenere che probabilmente è un Angelo) non dovrebbe essere Raphael, visto che l’Arcangelo è stato presentato come una donna e come la gemella di Uriel, ma alla luce di quanto visto, ovvero l’eight ball che ha preso fuoco, particolare che rimanda a Mallory, potrebbe essere il famigerato Profeta giunto nella cittadina venticinque anni prima e che ha portato alla fondazione, nella comunità, della “nuova forma di religione”? E in questo caso a chi è legato? Presumendo che, nel caso fosse un Angelo Superiore, sia mandato da qualcuno, lui sarebbe un emissario di un Arcangelo? E se sì, Raphael o Lucifero? Se Lucifero rispondesse alla figura classica, non dovrebbe avere motivo di voler proteggere il Prescelto (né l’umanità), cosa che invece questo “Angelo” ha fatto, non solo dicendo a Noma di portare Alex a est, ma anche facendo prendere fuoco all’eight ball (così come accade a Mallory) e dimostrando, dunque, di scagliarsi contro gli Angeli che fanno del male agli innocenti. Oppure, potrebbe addirittura essere Raphael sotto mentite spoglie? Particolare interessante, non sappiamo ancora se Noma sia al corrente della sua identità, quindi se lo abbia riconosciuto, o meno (a me sembra quasi di sì, ma non lo sappiamo). Noma ha sempre conosciuto l’aspetto non solo di Michael, ma anche di Gabriel. E’ così antica da conoscere anche quello di Lucifero? E nel caso non lo sia, conosce quello di Raphael e, visto che ha avuto una relazione con Furiad in passato e dunque conosceva molti Angeli Superiori al servizio di Gabriel, conosce anche quelli che potrebbero essere al servizio della gemella di Uriel?
La fuga ha portato Noma e Alex a quel supermercato abbandonato, o… ehm… quasi, alla ricerca di tumblr_nsoctlcaDO1qj7reio4_1280rifornimenti medici per curare le ferite di Noma e permetterle di riprendersi almeno un po’. Questa parte è stata ironica (le battute di Alex sono sempre fantastiche) ma decisamente inquietante. CREEPY è la parola chiave, quel dannato “BEEP” me lo sognerò la notte. E purtroppo i nostri due, pur essendo riusciti nello scopo che si erano prefissati (sarei curiosa di sapere chi ha ridotto quell’eight ball in una bambola di pezza infilabile in un carrello…) si sono trovati circondati e noi dobbiamo aspettare una settimana per scoprire come si salveranno.
Prima di questo, però, abbiamo assistito a un momento tenerissimo, in cui Noma ha mostrato la sua forza e la sua fragilità: “Io sono pronta a morire in questa guerra… Non so come vivere così. Voglio dire, guardami. Non sono più un Angelo, non sono umana… Quindi cosa sono? Non lo so. Non sono niente.”
La risposta di Alex è stata la più dolce e la più giusta che si potesse immaginare: “Bé, io continuo a sapere chi sei, anche se tu non lo sai. … Sei Nomes.”
La risposta più giusta perché dimostra ancora una volta quanto fosse corretto il principio espresso da Michael quando lo stava istruendo, a Vega, “Non è una questione di Angeli contro umani. E’ una questione di ciò che è giusto contro ciò che è sbagliato”, e, dunque, non importa chi o cosa si è. Come disse un grandissimo uomo, un adorabile Grande Vecchio machiavellico stratega, “Non importa come nasciamo, non è questo che ci definisce. Sono le nostre scelte che dicono chi siamo.” (Albus Percival Wulfric Brian Silente)
tumblr_nsoctlcaDO1qj7reio3_1280Le scelte di Noma sono state le più coraggiose e altruiste che si possa immaginare, così come quelle di Michael, così come quelle di Alex, per cui sì, Angelo o umano o mezzo e mezzo non importa, lei è e resterà sempre la meravigliosa Noma. Bravo Alex. E mi si venga a dire che questo giovane uomo non è adorabile (oltre che coraggioso e altruista). Sono disposta a difendere Alex a ogni costo, anche se quando maltratta ingiustamente Michael mi fa infuriare.
Noma ha detto che nessuno può porre rimedio a ciò che ha fatto, tuttavia questo non è esatto. Qualcuno c’è e ci sono, dunque, alcune considerazioni da fare; infatti, quando Michael si amputò le ali (affinché nessuno potesse rintracciarlo), sceso sulla Terra subito prima dell’inizio dello sterminio, lo si vide ricucire le ferite sulla schiena da solo… Noma sta passando attraverso la stessa situazione: per il suo dovere, i principi in cui crede, ha rinunciato alla sua stessa essenza e ora è una creatura a metà tra due specie. Michael non ebbe il tempo di fermarsi a riflettere su cosa questo provocasse in lui, dovette correre a difendere Charlie e Alex (non ancora nato e poi bebé appena venuto al mondo), nonché Jeep, e combatté come un leone per quasi due giorni, fino a sacrificarsi completamente per la loro salvezza (anche se fu inaspettato anche per lui, ma come Noma sapeva che il rischio era alto). Il suo sacrificio (in generale, non per forza la vita), la sua difesa di tali principi fu ciò che lo condusse a essere riportato in vita e a riottenere il suo status e, quindi, anche le ali. Fu Dio a riportarlo in vita e a ridargli status e ali. Avverrà anche per Noma? Io me lo auguro.

New Delphi e il flashback

A New Delphi ci siamo trovati ad assistere alle nostre peggiori paure divenute realtà: Michael e Gabriel prigionieri e torturati (chi l’avrebbe mai detto, di includere anche Gabriel), mentre il Generale Riesen è tenuto prigioniero e non torturato per il semplice fatto che non resisterebbe al procedimento e morirebbe. Magra consolazione.
Come ha dimostrato anche il suo dialogo con quest’ultimo, nel suo essere villain in un modo che nemmeno Gabriel ha raggiunto (e, ribadisco, è tutto dire), Julian ha un suo incredibile carisma e “fascino”: è deciso a perseguire con ogni mezzo i suoi turpi scopi (recuperare l’Anfora e ottenere la vendetta sugli Arcangeli) e non solo non è disturbato dal fatto di fare del male, ma ne trae anche godimento, come abbiamo visto, e in questo si rivela nella sua totalità la personalità di Lyrae, il quale, per l’appunto, era un sadico torturatore, come fa notare anche Michael. Eppure, è vero, non ha torto un capello agli umani, in linea generale, e in più è disposto a trovare accordi. Incredibile ma vero, inoltre, è (limitatamente) anche capace di provare empatia, quando ci sono di mezzo gli Angeli Inferiori (come ha dimostrato il racconto del Generale); empatia che, in ogni caso, tramuta immediatamente in arma a suo vantaggio. Portando “Clementine” da Riesen, ha colpito il Generale nel suo punto più sensibile: Riesen, che non è riuscito a separarsi dall’eight ball in passato, cederà, oppure a tenerlo legato era prevalentemente l’aspetto della moglie e, quindi, questa volta sacrificherà “Clementine” per il bene superiore? E sopravviverà?
Anche questa, comunque, è una forma di tortura, in un certo senso; non fisica e molto, molto sottile, ma lo è, poiché serve a piegare la volontà di un uomo e spezzare la sua integrità.

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Julian-Lyrae ha mostrato carisma anche nel dialogo con gli Arcangeli, per quanto terribile sia stato. Egli non ha mai alzato la voce, non ha mai avuto scatti di rabbia come è capitato a Gabriel e anche a Michael, è sempre stato padrone di se stesso, sarcastico, suadente, anche lusinghiero, con quella voce in qualche modo carezzevole… ed è tutto questo che lo rende incredibilmente sinistro. Nel suo terrificante discorso con Michael e Gabriel, nel quale ha illustrato loro con dovizia di particolari a cosa intendeva sottoporli, ha dato quasi l’impressione di descrivere un’opera d’arte (definizione che aveva dato a Noma inchiodata alla parete), o un’invenzione straordinaria; invece, parlava di un tremendo strumento di tortura. Ancora una volta, inoltre, ha mostrato tutto il suo rancore nei confronti degli Arcangeli; è stato interessante sentirlo parlare dell’odio di cui gli umani sono capaci, a differenza degli Angeli… se si pensa a ciò che vuole fare lui e che ha fatto un tempo, a ciò che ha fatto Gabriel e all’odio che hanno provato, è difficile ritenere che sia caratteristica prevalentemente umana… forse gli Angeli non si odieranno allo stesso modo gli uni con gli altri, ma sono capaci di odiare con la stessa intensità, direi. Finalmente, almeno, è emersa la differenza tra gli Arcangeli e Lyrae e, in questo modo, anche la distorta concezione di giustizia divina di quest’ultimo, che riteneva di poter torturare a piacimento, vista la condanna a morte impartita da Dio; Michael, però, aveva ragione, a Sodoma e Gomorra, “Il Padre ci ha ordinato di ucciderli, non di torturarli!”, e sì, c’è un’enorme differenza, come Michael ha ribadito questa volta, marcandola appieno: “Io sfoderavo una spada, tu un ghigno sadico.”
Una semplice battuta sarcastica che delinea ancora una volta la differenza di Michael anche quando dispensava freddo e letale la giustizia divina: egli agiva per eseguire gli ordini, nient’altro. Lui era La Spada e in base a tale ruolo agiva; che abbia sbagliato non c’è dubbio, ma non ha mai goduto del male inferto agli altri, pur trovando una sua bellezza nel suo compito, come lui stesso ha detto (cosa che onestamente non mi stupisce… non per niente lui è La Spada, il Comandante degli Eserciti Celesti e non per niente la chiamano “arte della guerra”). Michael era freddo e letale, Lyrae sadico e malvagio (altra similitudine con Lucifero).
E quindi, eccoli: Michael e Gabriel prigionieri e torturati. Una circostanza terribile e dolorosa da vedere,Gabriel and Michael torture con i movimenti di camera e le inquadrature dall’alto che hanno enfatizzato la sensazione di pericolo e di angoscia per l’imminente e inevitabile inizio delle sofferenze fisiche, il perdurare delle stesse, eppure ho amato ogni secondo dell’interagire tra Michael e Gabriel, ogni sguardo, ogni frase, ogni cenno d’intesa, ogni sorriso, ogni battuta, ogni gesto complementare e a tratti irruente e imperioso fatto per proteggere l’altro, in qualche modo.
Michael, come sempre, è stato il primo ad afferrare l’asta; il suo istinto è sempre quello di sacrificarsi e di proteggere chiunque e in particolar modo coloro che ama, anche quel fratello che lo ha ucciso, lo ha fatto soffrire atrocemente, che era disposto a uccidere il giovane uomo che Michael ama come un figlio e che lo ha costretto alla guerra non solo contro di lui, ma contro la sua stessa specie. E così, a turno, i due Arcangeli hanno sopportatoStrong attitude la tortura e la sofferenza fisica in grado di indebolire i loro corpi, al fine di permettere all’altro di riposare e riprendere le forze, senza mai perdere il loro spirito combattivo e di sfrontata superiorità.
Nonostante abbia fatto fuggire Alex, Gabriel ha sfogato ancora una volta la sua acredine contro di lui, con Michael, “Tu sai perché siamo qui, fratello? Perché Alex è un disastro. Se me lo avessi fatto prendere sin dall’inizio, la nostra famiglia non sarebbe in pezzi. E il Padre… forse avrei potuto raggiungerlo. … Alex e la tua mal riposta fiducia nella sua razza è la ragione per la quale siamo entrambi qui, in punto di morte”. Con “fin dall’inizio” Gabriel intendeva quando Alex nacque, poiché fu allora che Michael gli impedì per due volte nell’arco di pochissimo di uccidere Alex e subito dopo la seconda entrambi gli Arcangeli tornarono nel Regno dei Cieli.
A questo sfogo, tuttavia, Michael ha risposto con la sua solita compostezza e la sua altrettanto solita saggezza: “Un tempo tu sei stato al mio posto. Proteggevi un bambino che era stato scelto. Te lo ricordi?”
E questo ha aperto a noi la strada alla scoperta dell’evento che ha portato Gabriel a perdere se stesso e ha fatto nascere il suo odio nei confronti dell’umanità: un tempo, è stato letteralmente nella posizione che ora ricopre Michael, ha cresciuto sin da quando era solo un neonato orfano un bambino e lo ha cresciuto come se ne fosse stato il padre, vivendo tra gli umani, facendo credere al piccolo di essere suo padre (nel caso aveste avuto dubbi durante la visione dell’episodio, Vaun Wilmott, produttore esecutivo, ha confermato che Gabriel non era umano, viveva tra gli umani per vegliare sul bambino, che aveva allevato sin da quando era un bebé). E quel bambino era Davide, destinato a sconfiggere Golia, come in effetti è stato. Un bambino che era buono, gentile, coraggioso e dallo spirito artistico (cosa che sembra quasi rimandare a Uriel, l’artista della famiglia, la musa ispiratrice di molti grandi artisti della storia, tra cui Beethoven)… un bambino che Gabriel amava come se fosse suo figlio, più della vita stessa, esattamente come ora Michael ama Alex, e che gli è stato strappato via in modo violento a causa dell’invidia umana, di un Re che non meritava di guidare il popolo e si era nascosto dinanzi agli invasori, lasciando da sola la sua gente (il che si potrebbe ricollegare a ciò che sta avvenendo a Vega e alla posizione contraria assunta da Claire). Un pusillanime che non ha sopportato che a salvare il popolo fosse stato un bambino e per non rischiare di perdere il potere lo ha ucciso scaraventandolo giù da un bastione. E questo dolore terribile, questa crudeltà e violenza mostrate nei confronti di un bambino innocente che aveva salvato tutti, questa perdita insopportabile, hanno fatto sorgere in Gabriel una rabbia tale da portarlo a riconsiderare il genere umano, nel quale fino ad allora aveva avuto fiducia, nonché, anni dopo, ad accanirsi sul finto Re Davide e la sua discendenza (e la domanda sorge: sua discendenza inteso come umanità o in senso più ristretto?).
“La sua perdita… della sua vita… è un peso tale sulla mia anima… non posso tollerarlo. … Il piano del Padre è la perfezione, ma essi lo rovineranno, distruggeranno. Padre pensa troppo a loro. … Il tempo non guarirà mai questo.”

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Ho amato questa versione del mito di Davide e Golia, anche se in un certo senso è stata un po’ “estrema”; ho amato la dolcezza di Gabriel nei confronti del bambino, analoga a quella mostrata da Michael con Alex quando era un bebé e quando era rimasto solo ed era spaventato, così come gli insegnamenti impartiti; ho amato la dolcezza di Michael nei confronti di Gabriel e il suo evidente orgoglio per il fratello, così come per Gabriel cryingil piccolo David, quel semplice gesto di “protezione” consistito nel manifestarsi, visibile al solo gemello, e far cadere una pietra ai piedi del bambino con quel piccolo sorriso; ho amato il dolore di entrambi alla morte di David, Michael per non essere riuscito a salvare quel bambino innocente che il suo gemello amava immensamente e lo strazio di Gabriel per la perdita di quello che era un figlio per lui (e complimenti di nuovo a Carl e Tom per l’interpretazione… allo strazio di Gabriel mi sono scesi i lacrimoni); vedere Gabriel in versione “Angelo vendicatore”, ormai sulla via per divenire il Gabriel che abbiamo conosciuto bene, mi ha intristito moltissimo.
Tuttavia, vedere questo pezzo del passato dei due Arcangeli e di Gabriel in particolare mi ha anche fatto pensare che a maggior ragione Gabriel avrebbe dovuto avere rispetto se non per l’umanità, quantomeno per l’amore di Michael nei confronti di Alex, visto che è una situazione identica a quella che lui ha vissuto in passato; invece, ha anche tentato di uccidere il “figlio adottivo” di Michael, per di più dinanzi al fratello, incurante del dolore che gli stava arrecando, e questa è una cosa tremenda; ma alla fine, almeno, l’Arcangelo se ne è reso conto.
Nel confronto con il gemello, Gabriel all’inizio si è difeso dietro un “No, non è la stessa cosa” e poi ha chiesto al fratello “Io ti conosco, Michael, tu non fai niente senza uno scopo. Perché riportare alla mia memoria quegli eventi adesso?” La risposta di Michael è stata una perla di saggezza come solo lui sa esternarne, anche quando lo fa freddamente (e non è stato questo il caso): “Perché è bene ricordare da dove veniamo. E i momenti che ci forgiano.”
E con la sua saggezza e la sua pacatezza, Michael ha portato il gemello al punto di svolta: Gabriel ha finalmente intrapreso la strada della redenzione (che di certo sarà accidentata e non provo nemmeno a immaginare quante ricadute avrà); mentre Michael pativa atrocemente per l’aumento del voltaggio delle scariche elettriche, Gabriel ha rinunciato a se stesso e alle sue convinzioni e si è finalmente messo in discussione. “Alex non sopravviverà in questo mondo senza di te, ci sono troppi mostri… incluso me. Se gli Angeli non uccideranno il tuo Prescelto, allora lo faranno gli umani. Noi dobbiamo risolvere questa situazione prima che sia troppo tardi per lui. Tutti i doni perfetti vengono dall’alto” e dinanzi al fratello che preoccupato gli ha chiesto cosa stesse facendo, ha continuato, “Ti sto dando ciò che io non ho avuto con David. Un’opportunità di salvare il tuo Prescelto. Io non credo in Alex, Michael, ma tu sì. Proteggilo. E se puoi, porta indietro nostro Padre. Niente ha senso senza di Lui.”

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Parole brevi e coincise, ma sentite; inoltre, la situazione drammatica ed estrema in cui i due si trovavano non permetteva altro e ciò non sminuisce minimamente il profondo significato simbolico delle stesse. Con il “Ci sono troppi mostri in questo mondo… incluso me”, Gabriel ha finalmente iniziato ad assumersi le sue responsabilità, a giudicarsi per ciò che ha fatto in tutti quegli anni e, come ho detto, a mettersi in discussione, accettando di considerare che la via più giusta non sia quella che lui ha intrapreso. Un cambiamento radicale, poiché mai, in tutti quegli anni, Gabriel ha anche solo accennato una tale considerazione; ora, invece, non solo lo ha fatto, ma ha anche sottratto il fratello alla tortura facendo sì che la piena potenza di essa si scaricasse su di lui, pronto a morire per permettere a Michael non solo di fuggire, ma di salvare e proteggere Alex, di seguire quella strada in cui lui non ha mai creduto e che per molti anni ha cercato di distruggere, ma alla quale ha deciso di dare una Michael saving Gabrielpossibilità. E quando Michael è intervenuto per alleggerire quella potenza tremenda che si stava scaricando sul gemello, riuscendo infine a spezzare le catene (piano che in tutte quelle ore aveva perseguito e posto in essere, avendo notato subito che le catene si stavano indebolendo a causa del calore), a liberare una delle sue ali (inchiodate anche a lui), uccidere gli eight balls intervenuti e liberare Gabriel, quest’ultimo, nonostante fosse allo stremo delle forze, ha spinto via Michael che non voleva lasciarlo (“Devi andare da lui, Alex sta aspettando!”“Io non ti lascerò!”), chiudendolo fuori, sordo alle suppliche di Michael (“Fratello, non farlo!”), e così imprigionandosi di nuovo e sacrificandosi per Alex. Oh, Gabriel. Finalmente. Stai infine ricordando di essere Il Cuore, spero; stai infine riscoprendo il tuo… Gabriel saving MichaelQuanto ho atteso questo momento, quanto ho sperato che avvenisse. Un percorso iniziato con l’incontro con Michael fuori dalle mura di New Delphi, con il suo acconsentire ad accompagnare Michael all’interno della città per tirarne fuori Alex, proseguito con l’empatia mostrata nei confronti di quest’ultimo e di Noma e ora giunto finalmente al punto più importante. E così facendo, Gabriel sta altresì aprendo la strada a quella parte di Profezia narrata a Michael da Laurel, che vede Alex come il Salvatore non solo degli umani, ma anche degli Angeli, il redentore di entrambi e di questi ultimi in particolare.

Una cosa io ho sempre amato di Gabriel: il suo umorismo. Spesso è stato umorismo nero (e in situazioni in cui la voglia di ridurlo in poltiglie era massima), è innegabile, e lo è stato anche in questo contesto, ma è Something to laugh aboutdavvero unico e favoloso. E con tale umorismo si è chiuso anche questo capito sull’Arcangelo: “E comunque non posso andarmene. Devo ancora uccidere Julian”, ha fatto notare, prima di crollare a terra, privo di sensi. E ora Julian-Lyrae deve salvarlo, perché, come sappiamo, vuole il corpo di uno dei due per renderlo suo, il che è una prospettiva agghiacciante e che mi genera un vortice d’ansia che si autoalimenta da solo, anche a causa di quella famosa immagine di Michael con gli abiti di Julian-Lyrae (le immagini che ho visto, oltre a questa che conoscete anche voi, sono varie e mi confondono le idee in modo incredibile).
Sarà difficile che Michael abbandoni il gemello, per cui o i due si troveranno a New Delphi ancora per un po’, probabilmente tentando di tirarsi fuori a vicenda da quella dannata (mai termine fu più appropriato) città, oppure Michael potrebbe allontanarsi per poi tornare a cercare il fratello, a meno che Gabriel nel frattempo non si sia liberato (e abbia fatto vedere a Lulian-Lyrae i famigerati sorci verdi, come io spero ardentemente).

 

Come sempre, vi lascio con il promo della prossima puntata, “The Longest Mile Home”, episodio in cui daremo il “bentornato” a qualcuno (lo sapevo, lo sapevo!).

Alla prossima settimana!

 

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

6 COMMENTS

  1. Caire è una leader nata, non credo Zoe lo sia altrettanto ma è intelligente e sa ammettere i propri errori. Zoe all’inizio era accecata dalla rabbia e dalla sete di vendetta a causa di tutte le sofferenze e privazioni a cui erano stati sottoposti i V1 in questi ultimi 20 anni ma parlando con Claire ha capito che lavorando insieme possono provare a trovare soluzioni favorevoli per tutti. E poi nessuna delle due si fida di David e già questo è un grande passo in avanti. Purtroppo l’aborto di Claire aggiunge benzina sul fuoco e non vorrei che lei a causa del dolore decidesse di abbandonare la diplomazia e passare alle maniere forti.
    Gates è un ottimo collaboratore per lei ma non credo che arriverà alla fine della seconda stagione, quando c’è Arika di mezzo ci scappa di sicuro il morto.
    Per quanto riguarda Gabriel non vedevo l’ora di leggere la tua recensione perché di quel flashback non ci avevo capito granché, sarà che non conosco 3/4 dei riferimenti biblici presenti nel telefilm ma ero molto confusa dal fatto che l’Arcangelo potesse aver avuto un passato da umano (cosa appunto smentita).
    Bellissime le scene tra lui e Michael e sicuramente Gabriel è sulla via della redenzione ma prima che diventi buono al 100% spero che prenda a calci sui denti per tutta New Delphi quel sadico di Lyrae.
    Per concludere credo che Noma otterrà di nuovo le ali come segno di gratitudine da parte del Padre per essersi sacrificata per il Prescelto ma non credo che Lui tornerà finchè Alex non avrà portato a termine la profezia.

    • Zoe ha le potenzialità, come si è visto dal suo discorso. Lei e Claire insieme potrebbero fare grandi cose.
      Sì, credo che Claire sarà devastata dalla perdita e di certo questo influirà sul suo modo di essere.
      Mag, su Gates vedremo. A me piace e mi dispiacerebbe se morisse, senza contare che Vega sarebbe messa davvero male, senza di lui… anche se è vero che…
      SPOILER…


      Vega se la vedrà brutta, tra non molto.

      Sì, Gabriel ha solo vissuto come umano, ma non lo è mai stato. Felice di essere stata utile. 😉
      Buono al 100% non c’è nessuno, non è possibile. E comunque, prendere a calci sui denti Julian-Lyrae non rientra tra le azioni malvagie, anzi, ma… Gabriel sarà ancora discutibile. Molto discutibile.

      Io spero davvero che Noma ottenga nuovamente le ali! Anche per lei, però, difficoltà in arrivo.
      Di certo Dio non tornerà fino a quando Alex non avrà portato a compimento la Profezia. Al massimo agirà da esterno. Comunque noi Dio non lo vedremo.

  2. Rimontando in in sequenza la parte di New Delphi, che personalmente è la scena che mi ha incatenato letteralmente a questa serie (non che prima mi fosse indifferente, ma c’è per tutti il momento topico e io non faccio eccezione) mi sono accorta di una cosa… Ma quanto forte è il mio/nostro Michael??? *#TeamMichaelForever* Fin dall’inizio, quando risponde a Gabriel “Non stavo dormendo”, aveva iniziato a intaccare le sue manette con il suo fuoco e lungo tutta la scena, oltre a sopportare la sua parte di tortura (che – mi sbaglio o…? – dura parecchio più di quella di Gabriel) per consentire al fratello un po’ di sollievo, continua a lavorare per piegare quel blocco di acciaio empireo… Per poi, una volta presa la decisione di passare a vie di fatto, suonarle di santa ragione ai palle otto che lo attaccano…
    Sono solo io, oppure Michael è un potenziale inespresso di proporzioni, appunto, bibliche? 😀
    Messo da parte il momento fangirl, non posso fare a meno di chiedermi quanto ci metterà Wilmott a sciogliere il dubbio che, ad ogni visione della scena di New Delphi, si va trasformando sempre più nel mio incubo peggiore: che, cioè Gabriel ricompaia più in là nella serie, posseduto da Lyrae…
    Certo, molto dipenderà dalla riconferma o meno, stagione dopo stagione, però…
    Tengo le dita incrociate XXD

    • Dunque, in verità all’inizio Michael stava meditando, non stava intaccando le manette, perché non sapeva né dove fossero né cosa fosse quel marchingegno.

      E’ un dubbio che ho anche io, ma che riguarda anche Michael, vista la foto, diffusa dallo stesso Wilmott, che ho pubblicato due settimane fa, con Michael negli abiti di Julian-Lyrae.

      Tutti dita incrociate, please.

  3. Eccomi!! Allora, che dire.. Che puntata!
    Ho adorato ogni singola scena tra Gabriel e Michael. Gabriel è così, sembra sulla via della redenzione ma io credo che nn debba redimersi. Ognuno è le esperienze che ha vissuto e lui è così. Schifato dal genere umano e desideroso del padre. Della sua famiglia (quindi di Michael). Se gli dipingono addosso la parabola del figliol prodigo spacco il PC. Semplicemente deve saper perdonare e avere speranza. E anche distinguere tra ciò che è giusto e cosa è sbagliato.
    Michael è un grande, astuto e risoluto, e anche il suo umorismo è sempre al momento giusto. Michael tornerà a salvare il fratello. Sicuro.
    Alex e noma: insieme sono forti, si appoggiano l’uno sull’altra e le parole di Alex di fronte al suo sconforto sono state perfette. Io vorrei non tornassero mai a Vega sinceramente.. Che poi obiettivamebte ora non rischia più di essere attaccata dagli angeli, diciamo che adesso deve essere salvata da se stessa e da Arika.
    Pure io ho il sospetto che gates nn arriverà alla terza stagione ma fin tanto che c’è me lo godo, io lo adoro! E lui e claire sono carinissimi. Claire: poveraccia. Ha perso l’uomo che amava (almeno secondo lei) e ora anche il suo bimbo. È ad un passo dal crollo emotivo eppure è lì: ferma e salda. Kudos lady di Vega. L’epilogo con Arika sarà devastante mi sa: quella donna è troppo infiltrata e gliela sta facendo sotto al naso. Secondo me wheel avrà un riscatto proprio in questo senso: quando capirà i piani di Arika farà di tutto per nn lasciarle la città. Non può essere tanto stronzo e bastardo.
    Alla prossima!

    • Eccoti!

      Bé, ma quello che hai descritto, su Gabriel, si chiama redenzione.
      Gabriel non diventerà mai un pezzo di pane, ha sofferto e il suo cuore si è indurito, ma di certo può rendersi conto dei suoi errori e voler in qualche modo, sempre con il suo sarcasmo e il suo spirito attuale, voler porre rimedio, in un certo senso.
      Purtroppo, a breve ne combinerà una grossissima.

      Michael è Michael.

      Noma ha davanti a sé momenti duri.
      Ti dirò, io invece li rivoglio a Vega.
      Vega è la loro casa, è il centro di tutto, della resistenza nella guerra e sarà il centro della resistenza nel caso le forze di New Delphi, o altre, anche peggiori, passassero all’attacco, quindi io voglio sempre vedere Vega. Non che debbano stare solo e sempre lì, ci mancherebbe, ma che vi debbano tornare, di tanto in tanto… questo sì.

      Claire: non è molto salda, al momento, no. Sta per sbroccare. Non che non ne abbia ragione. Comunque a lei kudos sempre.
      Arika anche sta per vedersela brutta. E speriamo per David, per la miseria! Comunque è colpa sua se Claire ha perso il bambino.

      Alla prossima!

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