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Doctor Who | Recensione The Day Of The Doctor

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Doctor Who | Recensione The Day Of The Doctor

Scrivere su The Day Of The Doctor credo sia stata la cosa più complicata fatta da me per Telefilm Addicted finora, vuoi per le grandi aspettative, per la mitologia dietro la serie, per cercare di dare una spiegazione a tutto o per la mole di materiale di cui parlare. Detto ciò ho cercato, guardando e riguardando, di risolvere un po’ di dubbi che in diversi avevano sollevato e di dare un senso a delle cose poco chiare anche a me, ovviamente non detengo la verità assoluta dei fatti ma provo ad arrivarci.

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Andiamo con ordine e parliamo del plot di questo speciale di 75 minuti.
Inizialmente abbiamo la visione di 3 Dottori, ognuno nella sua linea temporale ed apparentemente in momenti slegati l’uno dall’altro:
tumblr_mwqssh32VW1qcm7zzo2_250Eleven e Clara sono nella Londra moderna e vengono richiamati dalla UNIT sotto il nome della Regina Elisabetta I, tramite una lettera nella quale questa affida al Dottore il compito di essere il curatore di una Galleria Sotterranea segreta, messa in piedi da lei stessa e come credenziali, per dimostrare che è davvero le Regina a parlare, lascia al Dottore un quadro dal titolo ambiguo ma a lui ben noto, in quanto raffigurante la caduta di Arcadia, ultima città libera di Gallifrey durante a Time War. Il duo quindi dovrà risolvere il mistero delle strane “fughe dai dipinti”.
Ten  è nel 1562, con la Regina Elisabetta I e tenta di catturare gli Zygon, alieni già presenti nel passato della serie con la capacità di copiare le sembianze umane
– il War Doctor (presentatoci in The Name Of The Doctor per la prima volta e rivisto, nel prequel a questo speciale The Night Of The Doctor) la “mancata” rigenerazione tra l’Ottavo ed il Nono Dottore, colui che ha combattuto la Time War e ha distrutto Gallifrey per salvare l’universo.
tumblr_mwqssh32VW1qcm7zzo1_250  E’ dalla realtà di quest’ultimo che inizia il tutto, il War Doctor non ha ancora distrutto il suo pianeta a questo punto della storia ma si è armato per farlo, rubando il Momento, un’arma di distruzione di massa, tanto potente da aver sviluppato un’anima senziente, una coscienza. Sarà proprio questa, una volta prese le sembianze di qualcuno ben noto al Dottore, a farlo riflettere e ad aprire un flusso temporale (a dimostrazione di quanto potente sia) per mostrargli le sue future rigenerazioni, e come la caduta di Gallifrey ha segnato la loro lunga vita. I tre s’incontreranno nello scenario del 1562 e dopo varie peripezie e confronti riusciranno a dare un senso alla “fuga dai dipinti”. Come? Uno Zygon sceglie di copiare la regina Elisabetta lasciando i Dottori nel dubbio di chi sia delle due l’originale. La Regina è però scaltra, nei boschi riesce ad uccidere la sua copia per poi fingere di essere lei, scoprire quale sia il piano degli alieni-polpo e rivelare tutto ai Dottori. Per la prima volta vediamo il cubo di stasi, una sorta di sfera di vetro che permette di congelare al suo interno cose più grandi (il bigger on the inside è sempre una prerogativa dei Time Lord, c’è poco da fare) è un tipo di arte che i Signori del Tempo utilizzavano per creare una sorta di animazione sospesa. Tramite il cubo gli Zygon tumblr_mwugi3RbHk1qd3no2o1_250vengono intrappolati all’interno dei dipinti, gli stessi che finiranno nella galleria sotterranea, gli stessi dai quali fuggiranno per conquistare il pianeta. Tutta l’allegra brigata riesce quindi ad arrivare nella Londra moderna in tempo per fermare una strage che, a grandi linee li riporta con la mente a Gallifrey. Dopo aver vissuto insieme tutto questo, il War Doctor torna al suo Momento, pronto comunque a procedere nel suo intento di fermare la guerra distruggendo tutto; le sue future incarnazioni però lo raggiungono per non lasciargli portare da solo questo fardello e qualcosa succede, arrivano ad un’alternativa che, per quanto comunque rischiosa, lascia una speranza per il Gallifrey e per la sua salvezza.
Questo è in pillole quello che accade nell’episodio, tralasciando il finale di cui parlerò infondo, ora veniamo all’analisi un po’ più dettagliata degli avvenimenti, ai chiarimenti, ma anche degli omaggi che quest’episodio offre alla serie stessa.

IL MOMENTO E LE SUE FATTEZZE
tumblr_mwr2g5doJQ1qii97qo1_250L’anima senziente del Momento, la sua coscienza ha le fattezze di Rose, precisamente della sua versione Bad Wolf (perchè la prima stagione l’avete vista tutti, vero?!). Devo ammettere che dalle foto e dalle clip non avevo minimamente considerato il Momento, avevo dato per scontato che fosse solo Bad Wolf ma sono rimasta stupita da quanti pensavano di rivedere la Rose “originale”. Alla fine nel corso di questi mesi diversi indizi avevano fatto capire che non avremmo rivisto la prima compagna del Dottore in New Who (il vestiario, il poco tempo passato insieme sul set con Tennant etc…) e so che mi metterò contro molti, ma sono stata contenta di questa scelta: se m’avessero riportato la brutta copia di Ten con Rose (perchè, considerati i fatti,
tumblr_mwr2g5doJQ1qii97qo3_250sarebbe stato l’unico modo per averli a quelle condizioni) mi sarei infuriata, in più mi è piaciuta molto l’interpretazione della Piper.
Perchè il Momento sceglie proprio Rose in quella versione?
E’ ancora un mezzo mistero ma se devo trovarci una spiegazione direi che è perchè la Rose Bad Wolf è forse stata la compagna più “potente” del Dottore in questi ultimi anni e forse perché la Rose “originale” il suo l’aveva fatto, la sua storia era stata chiusa in precedenza quindi non avrebbe avuto senso in termini di continuity riportare indietro la sua versione, ma ripeto che è una mera congettura della sottoscritta. Il Momento ha un ruolo chiave in quest’episodio, con il suo essere cosciente offre al War Doctor la possibilità di fare una scelta,
tumblr_mwr2g5doJQ1qii97qo2_250vedendo prima le conseguenze di quest’ultima e in ciò lo guida, un po’ come a voler essere la sua di coscienza, quella che in questa reincarnazione un po’ manca, se consideriamo anche che ben sa cosa c’è nella sua mente e lo dice sin dall’inizio.
Perchè il Momento ha una coscienza? Alcuni si lamentavano si fosse poco approfondito questo aspetto ma in realtà è chiaro e senza bisogno di grossi giri di parole, viene spiegato dai membri dell’Alto Consiglio: “E’ un’arma così potente, che il suo sistema operativo e’ diventato senziente. Secondo la leggenda ha sviluppato una coscienza. Come si fa ad utilizzare un’arma il cui scopo e’ la distruzione di massa, quando puo’ giudicarti lei stessa?”

THE WAR DOCTOR
Considerato il prequel mi sarei aspettata da questa particolare versione del Dottore più azione e meno coscienza, visto che si è fatto forgiare guerriero appositamente per la Guerra Del Tempo, credo che quindi fosse intenzionale il tentativo di portarci fuori strada, visto che a noi mostra tutt’altro come personaggio. Vediamo un Dottore del tutto diverso dal solito, che non si reputa tale e che se ne vergogna, ha perso quello spirito di eterno bambino, è cinico ed è pronto ad accettare il suo destino, a continuare a vivere in eterno col peso di milioni di vite sulla coscienza come punizione per le sue azioni, comunque non compiute in cattiva fede; è un Dottore che manca del suo tratto distintivo: la speranza, e fa male vederlo così. Inoltre il War Doctor ha anche qualcos’altro di diverso rispetto le sue precedenti incarnazioni: invecchia. Di riflesso nel prequel che vede la sua nascita lo vediamo giovane,  nell’episodio è invecchiato e in più, quando tutto è finito e rientra nella sua TARDIS si rigenera in modo spontaneo. Perchè? Considerata questa diversa dinamica possiamo comunque non considerarlo a tutti gli effetti un Dottore e quindi non alterare la numerazione?

OMAGGI E RIFERIMENTI
La sigla è quella del primo episodio di Doctor Who andato in onda nel 1963 (“An Unearthly Child”) ma non solo, infatti la prima scena è un richiamo alla prima “dimora” del Dottore al 76 di Totter’s Lane, in più c’è la scuola dedicata a Ian Chesterton, uno dei compagni del primo Dottore. Clara insegna proprio in questa scuola e sulla lavagna è ben visibile la scritta “no more”, peraltro in apertura sentiamo la frase “Non sprecare altro tempo a discutere su cosa sia un buon uomo. Sii un buon uomo.” Che fa un po’ da preludio a tutto quello che accade dopo, nel corso dell’episodio. Altro richiamo al passato, quindi celebrativo, lo abbiamo negli stessi primi 10 minuti: quando Clara per raggiungere il Dottore, sfrecciando in motocicletta, passa vicino ad un orologio che segna le 5.16pm, lo stesso orario della messa in onda per la prima volta di An Unearthly Child. Ancora  facile da notare è la sciarpa del Quarto dottore al collo della scienziata della UNIT Osgood. Rivediamo la Tardis di Ten e per la prima LIZvolta quella del War Doctor che ricorda, con le “round things” le Tardis della serie classica, in più poi quando si passa alla Tardis di 11 la battuta sul ridecoro della Macchina è una citazione “rubata” al Secondo Dottore che l’ha pronunciata in “The Three Doctors”. In qualche modo molti compagni vengono ricordati, nel black vault c’è il manipolatore di Jack, le scarpe di River e la girandola di Amy, oltre ad essere presenti le schede e le foto di tutti loro in bella mostra sulla lavagna di Kate. Riusciamo a chiudere il cerchio anche per quello che riguarda la famosa liason tra il Dottore e la Regina Elisabetta I e capiamo perchè in The Shakespeare Code, quest’ultima non era molto felice di vederlo. Non c’è da dimenticarsi dei sempre presenti “Reverse the polarity” e “timey wimey”, del fez e sicuramente ce ne saranno altre che riportano alle stagioni classiche ma che ancora non riesco a cogliere perchè in fase di recupero. Poi ce n’è stata una in particolare che è un pugno allo stomaco e provate ad indovinare di quale sto parlando (Moffat sei un sadico).


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GALLIFREY,  LA TIME WAR, TIMELINE E CONTINUITY
E’ testato che se ci ci mette a ragionare sulla Time War non ci si esce, perchè purtroppo è tutto molto confuso ed impreciso per quello che riguarda gli eventi, a monte proprio. Sono due giorni che rivedo The Day Of The Doctor ed altri episodi legati a questi avvenimenti, leggo alla ricerca di spiegazioni, mi confronto con altri fan ed in un qualche modo sono riuscita ad arrivare ad una pseudo conclusione. Secondo me il Dottore prima di distruggere Gallifrey la mette sotto timelock, impedendo quindi di entrarvi o di uscirvi, per confinare il conflitto nell’attesa di decidere se usare o meno il Momento.

Da quest’episodio poi sappiamo con certezza che Gallifrey viene congelata dai (1)3 Dottori tramite il cubo di stasi in un qualche punto dell’universo, causando allo stesso tempo la mutua distruzione dei Dalek e sappiamo anche che i dottori antecedenti ad 11 non se ne ricorderanno. Quando 9 si sveglierà dopo essersi rigenerato penserà di aver distrutto Gallifrey, lo stesso Ten più avanti  racconterà prima del timelock e poi della distruzione. A questo punto gli  eventi di The End Of Time (ve lo ricordate tutti vero?) prendono anche un altro significato, perchè testimoniano che il pianeta è ancora disperso da qualche parte. (Sottolineo che è una pseudoteoria con ancora qualche probelmino tecnico ma ci sto lavorando xD).
Ora, in che modo questi eventi s’incastrano?! In The Day Of The Doctor l’Alto Comando dice che il Consiglio Maggiore è oltremodo impegnato ed ha già fallito col suo tentativo. In luce a ciò è facile quindi collocare gli eventi di The End of Time subito prima di quelli di The Day Of The Doctor. Poi il War Doctor è collocato nel suo tempo prima della distruzione di Gallifrey, mentre le avventure del Decimo con Elisabetta I vanno ad inserirsi dopo Journey’s End e prima di The End Of Time Part I.
In più c’è da tenere conto del fatto che i tre dottori insieme sono un’anomalia,  contenuta però grazie ai poteri del Momento e che il loro modo di salvare Gallifrey non è in ultima analisi una riscrittura del tempo.

DOTTORI: LE INTERAZIONI E L’EPILOGO DELLA TIME WAR
Le scene con i tre dottori insieme sono state stupende, ci hanno fatto ridere, piangere ed emozionare. La chimica sullo schermo degli attori non poteva essere migliore (applausi davvero a tutto il cast, specialmente a loro tre). Alcune delle scene più divertenti che li vedono protagonisti si svolgono nel 1562, con battutine sull’abbigliamento, sull’aspetto fisico, sui cacciaviti sonici (non posso mettervele tutte ma se girate su tumblr ne trovate una miriade).

E sin da subito si notano le differenze tra le varie incarnazioni: Ten e Eleven sempre più “giocherelloni”, dinamici e sul chi vive mentre il Guerriero è più maturo, anche se sulla carta più giovane dei due, pacato, quasi pragmatico, tanto che all’inizio non riesce a capacitarsi di come il suo futuro potesse essere rappresentato da quei due giovani sgallettati. Il Dottore interpretato da Hurt, come dicevo prima, non ha più traccia del suo bimbo interiore e lo dice anche durante il confronto che ha con gli altri due mentre sono intrappolati nella Torre ed in quel discorso, evadendo per un attimo dal fine plottistico io ci vedo un po’ la storia del fandom della serie. Capita sempre che qualche scettico (mentre noi nerd parliamo di Doctor Who e del fatto che ci faccia ritornare un po’ bimbi dentro, che ci faccia evadere dal mondo che ci circonda) critichi quest’aspetto della cosa, dicendo appunto “Perche’ vi vergognate cosi’ tanto ad essere degli adulti?”. Tutto quello che vediamo nella Torre è il conflitto interiore del personaggio centrale della serie, che in questo caso è triplice nella forma ma unico nell’animo, un po’ come i cacciaviti: “Same Software, Different Case” con l’unica eccezione del War Doctor che ancora non ha ben realizzato le conseguenze del suo programmato gesto ed in questo episodio ha la possibilità di vedere che ne sarà si lui e quindi di prenderne atto ed è molto commovente anche il discorso sui bambini di Gallifrey.

Arrivati alla fine il Guerriero decide di proseguire comunque con il Momento, nonostante tutto ma stavolta non è da solo, quasi con accettazione Ten e Eleven sono al suo fianco e qui c’è uno dei grandi messaggi della serie: l’accettarsi. Finora quest’incarnazione del Dottore era stata ripudiata e nascosta, un po’ come chiunque cerca di tenere nascosta la parte del suo carattere di cui non va fiero, qui in questo momento i Dottori accettano e si accettano, abbracciano insieme il destino a loro comune senza puntare  il dito, coscienti che la responsabilità di quanto accadrà sarà un peso che porteranno insieme. Ten e Eleven gli portano la speranza di essere uno di loro nonostante tutto e la speranza ha il suono della TARDIS.


Sappiamo bene poi che tutto ciò non accade, perchè Gallifrey riesce ad essere messa in salvo senza riscrivere il tempo, perchè i calcoli e le tumblr_mwqshoFMCT1qm1x8bo6_250coordinate necessarie a mettere in salvo il pianeta vanno avanti dalla prima incarnazione del dottore, tutti loro sono protagonisti di quest’evento, tutti e 12… “No sir, all 13!”
Quanto bello ed inaspettato è stato vedere Capaldi ai comandi della TARDIS?
Come abbiano fatto tutti i Dottori a mandare avanti i calcoli dall’inizio non ci è stato spiegato, probabilmente in futuro ci verrà detto, o probabilmente, in un angolo della sua grande coscienza ha sempre avuto un meccanismo di autoconservazione che l’ha portato in modo inconscio a tutelare il suo pianeta…
P.S. Scusate  ma questa scena è stata troppo bella non potevo non ritagliarle un piccolo spazio. xD


IL RUOLO DI CLARA
Clara si riconferma essere la guida del Dottore, una compagna fidata che lo aiuta a prendere una delle decisioni più difficili della sua storia, è lei che in ultimo appello, con le sue lacrime riesce a dare speranza ai Dottori per non proseguire nella distruzione di Gallifrey. A mio avviso, dopo Donna è la compagna che riesce a leggere meglio nel cuore del nostro alieno preferito, ma nel suo caso è anche giustificato visto che può dire di conoscerlo più o meno da sempre.

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PUNTI DEBOLI

– La mancanza di Eccleston: un po’ si è sentita, in particolar modo verso la fine, sarebbe stato carino vederlo almeno nella rigenerazione.
– La Time War: essendo un evento molto complesso e poco conosciuto c’è ancora molto in sospeso in merito, molto di non spiegato, ma ciò non toglie che magari, avendo riportato fuori l’argomento, nel corso della stagione a venire, verrà chiarificato
– Wibbly Wobbly: a sto giro è impiegato in modo un po’ strano, quasi “selettivo”. I Dottori non ricorderanno il loro incontro, non ricorderanno quello che hanno fatto insieme per salvare Gallifrey, ma qualcosa di quel tempo insieme gli resta comunque, tipo che il Decimo ricorderà del suo matrimonio con la Regina, anche se celebrato in presenza delle sue incarnazioni. Quindi perchè  avranno memoria di qualcosa si e di qualcosa no?
– Collegamento con The Name Of The Doctor: non pervenuto.

PRELUDIO A TRENZALORE

Il discorso s’inizia ad intravedere già a metà episodio quando Ten vuole sapere dove si sta dirigendo ed Eleven si rifiuta di dirglielo. Viene poi ripreso alla fine, quando, cosciente del fatto che non ricorderà nulla, il Decimo vorrà spiegazioni. Undici gli dice di aver visto la loro tomba a Trenzalore, che moriranno lì in battaglia c’è un curioso scambio di battute tra i due che termina però con Ten ed un suo “mai dire mai”. A questo punto sono sempre più convinta che a Trenzalore ci sarà la caduta dell’Undicesimo o che il Dottore in futuro, perderà lì la sua ultima rigenerazione e quello che per me accade dopo l’ho scritto nel punto che segue.

 IL FINALE

Credo che questo sia stato il momento più toccante e forse significativo di tutto l’episodio, senza parlare dell’arrivo sulla scena di un volto più che noto ai fan della serie: Tom Baker. In realtà sono alquanto stupita di aver letto poche teorie (rispetto a quelle fatte sul resto dell’episodio) in merito a chi fosse realmente l’ex quarto dottore nell’ultima scena, io una mezza idea me la son fatta. Non avrebbe senso che fosse il quarto dottore perchè non si presenta giovane come lo ricordiamo ma da anziano quindi credo si tratti della versione futura e umana del Dottore, una volta esaurito il potere rigenerativo (ricordate River Song?), da The Night of the Doctor abbiamo appreso che la sorellanza di Kahn è in grado di far rigenerare il Dottore in qualsiasi forma lui voglia, quindi questo potrebbe decidere di tornare ad essere un volto a lui noto uno di quelli che più preferisce (Trenzalore, vedi sopra). Molto di tutto ciò può essere validato dallo splendido discorso che fanno i due davanti al dipinto. In primis Baker si presenta come Curatore del museo, ad inizio episodio Elisabetta nomina il Dottore come custode e Eleven poco prima d’intavolare il discorso con lui parla di ritirarsi e diventare il Curatore del museo, quindi tutto punta alla stessa persona. In più il Dottore di Smith ricorda il volto dell’uomo “sconosciuto” e c’è appunto una sorta di accenno al rivisitare alcuni dei vecchi volti, ma solo quelli che preferisce. Poi c’è  rivelazione del nome del dipinto “Gallifrey Falls No More” dalla quale l’Undicesimo capisce di essere riuscito nell’impresa e dopo secoli ha finalmente uno scopo nei suoi viaggi, quello di trovare il suo pianeta e poi c’è un passaggio splendido che è chiarissimo, che al solo pensare di spiegarlo con parole diverse da quelle utilizzate mi sembra di profanarlo…


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Chi se non un Signore del Tempo o un ex Signore del Tempo, può avere tante informazioni in merito a Gallifrey? Poi come se non bastasse, c’è un altro indizio, una delle pareti ha un particolare motivo che ricorda niente popo’ di meno che l’interno della Tardis… Voglia di sentirsi sempre a casa eh?

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Oltre tutto ciò la cosa bella di quest’incontro tra i due è il sottotesto che cattura un aspetto diverso della serie, uno più “concreto”: un Dottore classico che ne incontra uno nuovo, che lo incoraggia, che si rivede in lui e che quindi per certi aspetti vede parte della sua personale storia continuare, con gli occhi fieri di qualcuno che guardandosi indietro sa di essere stato importante per chi oggi ha intrapreso il suo stesso percorso. E nell’ultimissima parte, nell’ultima gif del set precedente io non vedo Undici ed il curatore, ma Baker che si complimenta con Smith per il lavoro fatto e quest’ultimo quasi in imbarazzo lo ringrazia, è un gesto universale di come chi ha fatto la storia di questa serie ringrazia coloro i quali la stanno portando egregiamente avanti, continuando a farla vivere.
Da qui Eleven è pronto a ripartire, ad abbracciare il suo destino e a dirigersi finalmente alla ricerca di qualcosa che per lui ha un valore, niente più bighellonare, vuole trovare casa sua ed ora può sognarla senza avere incubi ma solo speranza, perchè non conta l’età, la provenienza, la razza e tutto il resto: tutti sentiamo il bisogno di appartenere, di sentirci a casa, nel posto giusto e nel momento giusto. Grazie agli effetti speciali in chiusura quest’episodio ci regala una bellissima immagine di tutte le incarnazioni del Dottore insieme, mentre in sottofondo ascoltiamo il magnifico monologo de Eleven e non poteva esserci modo migliore per concludere un episodio celebrativo ed innovativo come questo.


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Ci sarebbero tantissime cose di cui vorrei ancora parlare in merito, ma credo di essermi già dilungata abbastanza quindi, mi fermo qui. Spero che, a prescindere dalla condivisione o meno delle teorie e delle visioni romantiche e sognatrici, la recensione sia stata di vostro gradimento e che magari sia stata anche un po’ più chiarificatrice per certi aspetti; al solito per qualsiasi cosa vi aspetto nei commenti e sono sempre ben felice di confrontarmi con voi. Vi ricordo inoltre di andare a visitare le nostre affiliate ed affezionate pagine facebook British Artists Addicted, David Tennant Italian Page e Doctor Who Italy, sempre ricche di news e curiosità. Detto questo non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento a Natale per commentare insieme lo speciale.
Allons-y!

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