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Dexter | Jennifer Carpenter e Sara Colleton parlano del finale di serie

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Dexter | Jennifer Carpenter e Sara Colleton parlano del finale di serie

dexALLERTA SPOILER: Questo articolo contiene ENORMI spoiler per il finale di serie di Dexter. Leggete a vostro rischio e pericolo!

 

Non c’è happy ending per un serial killer…almeno stando a Dexter.

Dexter (Michael C. Hall) ha deciso di sistemarsi con Hannah (Yvonne Strahovski) e suo figlio Harrison invece di liberare il mondo dal Brain Surgeon, Saxon (Darri Ingolfsson), ma in cambio ha perso l’unica persona che avrebbe mai potuto amare davvero, sua sorella Debra (Jennifer Carpenter). Sentendosi costretto ad agire da fratello maggiore e proteggerla, Dexter ha staccato la spina che teneva in vita la sua sboccata sorella – dopo aver saputo che non sarebbe mai più stata in grado di prendersi cura di se stessa dopo l’insorgere di una grave complicazione –, essenzialmente rendendola la sua ultima vittima.

Per non rischiare di fare del male a tutti coloro che ama – ovvero Hannah ed Harrison, che si sono trasferiti in Argentina senza di lui – Dexter ha messo in scena la sua stessa morte e si è costretto a relegarsi ad una vita in solitudine. Niente famiglia, niente amore e, soprattutto, niente Oscuro Passeggero. TvGuide.com ha parlato con il produttore esecutivo Sara Colleton e con Jennifer Carpenter dello straziante finale, del perché Deb sia dovuta morire e in che modo la Colleton abbia essenzialmente anticipato il finale della serie prima che iniziasse.

La mia conclusione: i serial killers non ottengono un happy ending. È un giudizio corretto?

Carpenter: Non lo so. Penso che la vita di Dexter sia la sua punizione. Nessuno lo adagerà nell’acqua e gli dirà di riposare in pace.

Colleton: Penso che in una visione molto semplicistica sia così, ma mi piacerebbe pensare che ci siano anche dei livelli ulteriori: il paradosso di Dexter è sempre stato che è un mostro che desidera essere umano. C’è un momento in cui la voce narrante, almeno per me, riassume l’intera serie: è appena prima del momento in cui va a portare via Deb, è sul balcone e dice “Per tanto tempo tutto quello che ho desiderato era essere come gli altri, sentire quello che sentivano, ma ora che lo faccio, voglio solo che smetta”. Si tratta del peso del senso di colpa. Uccidersi sarebbe una punizione troppo semplice. È una punizione ben più dura relegarsi a questa esistenza solitaria in cui non ha relazioni e non ha niente e, mentre si volta e guarda in macchina, non ha nemmeno la sua voce narrante. Il resto è silenzio.

Quindi Dexter non sfamerà più il suo Oscuro Passeggero in futuro?

Colleton: Non farà più nulla. Si è escluso da ogni cosa. Ha provato ad essere umano e ora si è completamente tagliato fuori e non c’è nulla.

Quello sguardo sul volto di Dexter è un po’ ambiguo. Tu dici che non c’è nulla, ma io l’ho preso come un “forse potrebbe esserci speranza per lui in futuro”.

Colleton: In questo momento c’è silenzio. È tutto ciò che c’è nella sua testa. È tutto ciò che è attorno a lui. Porterà a termine una condanna a una vita molto solitaria. Si è autoesiliato da tutto ciò a cui teneva.

Dexter ha sempre avuto in mente di fingere la propria morte e andare a nascondersi o aveva intenzione di uccidersi quando è andato incontro all’uragano?

Colleton: Nel corso degli anni abbiamo visto che Dexter ha un sacco di passaporti e carte d’identità. Lo abbiamo stabilito in molti episodi. Non penso avesse pianificato in anticipo gli aspetti specifici di come arrivare lì,  ma è il luogo più lontano dal caldo, dal sole e dalla luce della Florida, è un posto privo di tutto questo. È stato fatto intenzionalmente in modo ambiguo il fatto che dica che è inevitabile che uccida tutti coloro che ama e riesca invece a salvare Hannah ed Harrison – le due persone che ama di più – da se stesso.

Avete considerato altri possibili finali?

Colleton: Non c’è mai stata nessun’altra possibilità. Due anni fa abbiamo progettato questo finale. Magari ci sono stati meccanismi un po’ diversi, ma nelle nostre intenzioni è sempre stato chiaro che la definitiva punizione per la sua arroganza sarebbe stata la morte di Deb, che è il punto di riferimento della sua esistenza e la sua anima gemella.

Avete mai preso in considerazione l’idea di non includere quella scena finale di Dexter che fa il tagliaboschi e lasciare che gli spettatori facessero ipotesi riguardo al fatto se fosse davvero morto oppure no?

Colleton: No, perché sarebbe stato troppo ambiguo.

Parliamo di Hannah ed Harrison. Ora lei dovrà farlo crescere in Argentina. Ma ero curioso di sapere se Harrison avesse ereditato gli impulsi di Dexter. È qualcosa che potreste esplorare in un potenziale spin-off?

Colleton: Ci sono state milioni di idee per uno spin-off, ma assolutamente niente è stato preso in considerazione in via definitiva. Semplicemente Hannah alleverà Harrison. Non penso che Harrison abbia tendenze omicide. Dexter è stato un padre esemplare. È ironico: cercando di fingersi tale, lo è diventato.

Perchè uccidere Deb?

Colleton: Non è mai stata la storia di Deb. Era la storia di Dexter. Come nella stagione 4, quando Dexter ha sottovalutato Trinity (John Lithgow)…e Rita (Julie Benz) è morta. Qui, Deb è la persona più importante nella sua vita e lui non è mai stato così vicino all’essere un essere umano. Il prezzo che paga per essere un essere umano completamente vivo e consapevole è affrontare la vera natura dei suoi crimini.

Carpenter: Ho detto al PaleyFest che ho interpretato Deb dalla A alla Z e che non pensavo che ci fosse una chance di happy ending per lei. E non penso si potessero uccidere altri dei suoi fidanzati. [Ride] Aveva senso. Mi sembrava che Dexter dovesse subire una perdita. Non mi sembrava sensato che le forze dell’ordine riuscissero a sbatterlo in una cella sufficientemente piccola o gli mettessero manette sufficientemente strette da far rispettare la legge naturale. Doveva perdere qualcosa e doveva soffrire. Lei era colei che, se possibile, poteva farlo soffrire di più.

Com’è poter parlare davvero, ora, della morte di Deb?

Carpenter: È fantastico. Non l’ho vista. Sfortunatamente, ero un’abbonata di Time Warner e mi sono persa l’intera stagione!

Descrivici il tuo ultimo giorno sul set.

desmond-harrington-20090205-490236Carpenter: C’era la scena dell’ambulanza insieme a Quinn, ovvero la prima volta che nello show ho pianto davvero: quando ero in ospedale e ho sentito il dottore dire a Desmond e Michael che Deb non si sarebbe mai ripresa, ho sentito che Desmond – anche se non ho mai visto l’episodio – era venuto a lavoro tra le otto e le dieci ore prima quel giorno perché  era molto commosso, quindi, quando dovevamo girare la scena dell’ambulanza, era come se l’amore che provavamo l’uno per il personaggio dell’altra stesse aleggiando nella stanza. Immagina quanto sia grande una stanza insonorizzata per le riprese, eppure non lo si poteva ignorare. Mi ha spezzato il cuore perché entrambi sapevamo che Deb sarebbe morta. Vedi tutto quel potenziale e non c’è modo di sfruttarlo. È straziante. Ha aumentato il mio rispetto per gli attori con cui ho lavorato. Non ho mai visto l’impegno che ho visto quel giorno con Desmond e il suo personaggio. Spesso le persone guardano Desmond e pensano di conoscerlo e fanno supposizioni sul tipo di persona che deve essere per via del personaggio che interpreta, ma è solo un riconoscimento del suo talento recitativo. Lui è un enigma.

La mia ultimissima scena, e mi sembra importante dirlo, è quella in cui sono nel letto d’ospedale. È un letto diverso perché serviva una ripresa dall’alto. Michael si protende dicendo “Ti voglio bene, Deb”. Lo ha fatto due o tre volte. Quando sapevo che sarebbe stato l’ultimo ciak, mi sono seduta, mi sono tolta i tubi e gli ho bisbigliato all’orecchio “Dillo. Come. Se. Lo. Pensassi. Sul. Serio”. Sapevo che era l’ultima cosa da fare. Era l’unica cosa che Deb avesse mai voluto sentire da lui. Volevo che sapesse che lo stavo davvero ascoltando. Era importante.

Ora che hai trascorso un po’ di tempo lontana dal personaggio, sei riuscita ad andare avanti?

Carpenter: È buffo. Mi sembra di aver raccolto i miei effetti personali dalla mia roulotte, averli messi in macchina ed essermene andata. Il mio ultimo ciak, quando ho detto a Michael di dire quella frase come se lo pensasse davvero, nella mia mente ho guardato Debra, un viso che era uguale al mio e le ho detto addio e me la sono immaginata fluttuare fino al soffitto dello studio. L’ho immaginata allontanarsi da me. Sembrava che l’avesse fatto. Ero libera, in un modo. È come se queste tenaglie invisibili mi avessero liberata. Ero libera di andarmene.

Quali sono le tue ultime parole su Deb?

Carpenter: Ho detto che non riesco a immaginare che ci possa essere qualcuno che adagerà il corpo di Dexter nell’acqua e gli dirà “Riposa in pace”. Spero che, dopo otto anni di sangue, sudore, volgarità e lacrime, il pubblico voglia prenderle la mano e dirle di riposare in pace. Hai presente quando alla fine di Breakfast Club Judd Nelson se ne va dal campo di football con il pugno in aria? Ecco come mi sento [Ride].

Il finale non ha chiuso le storie dei poliziotti, soprattutto di Quinn (Desmond Harrington), che ha perso Deb.

Colleton: È sempre stata una storia su Dexter e sul viaggio di Dexter e dal momento che si è autoesiliato dal mondo, dovrete usare la vostra immaginazione. Penso che Quinn fosse distrutto. Finalmente aveva trovato la sua metà.

Dopo aver guardato il video di Dexter che uccide Saxon, Quinn ha lanciato un’occhiata a Dexter. Pensi che Quinn abbia capito?

Colleton: Quinn ha sempre saputo che c’era qualcosa di sospetto riguardo a Dexter, qualcosa che non ha mai saputo ben identificare, ma non credo che abbia mai pensato che fosse il serial killer giustiziere di Miami. Quello sguardo a Dexter dopo l’uccisione di Saxon è dovuto al fatto che sta dando la sua tacita approvazione a quello che Dexter ha fatto a Saxon. Gli sfugge il quadro generale, ma sa che Dexter è entrato in quella stanza con una missione in mente. Nell’universo di Quinn, ha fatto bene.

I fans non hanno amato il finale. Questa è la tua chance di difenderti.

Colleton: Rispetto l’opinione di tutti quanti. So che noi che abbiamo lavorato allo show dall’inizio pensiamo che questo fosse il viaggio naturale che avevamo intenzione di creare dal pilot. Dexter cambierà ed è cambiato. In parte, penso, è stata dura per i nostri fans ma siamo rimasti fedeli a quello che pensavamo fosse giusto. Ci sentiamo decisamente a nostro agio con quello che abbiamo fatto.

Come ti senti riguardo alla serie nella sua interezza?

Colleton: Sono molto felice di dove sia finita. È dove è sempre sembrato giusto sarebbe finita. Ricordo che al primo tour dei Television Critics Associaton, prima che iniziasse la prima stagione, mi venne posta una versione simile di questa domanda. Ho detto questo, cosa che non avrei dovuto fare, senza nemmeno pensare che avremmo superato il primo anno: “Mentre Dexter mette insieme tutti i pezzi di umanità e realizza quello che ha fatto, dovrà punirsi suicidandosi”. È una di quelle osservazioni improvvisate ma io ho sempre pensato che, mentre il viaggio lo portava sempre più vicino ad essere un essere umano, il prezzo aumentasse e ci fosse un prezzo definitivo che doveva pagare. Ma ancora, uccidersi sarebbe troppo facile. Deve vivere con un senso di vuoto e negarsi ogni cosa.

Carpenter: Ha aiutato ad innalzare il livello di quello che la tv via cavo poteva fare. Per questo motivo sarò sempre orgogliosa di aver contribuito. Ancora, è solo una mia opinione, altre persone magari sputano su quest’idea, ma io penso che sia questo il caso. Tanto quanto a Dexter, è un riconoscimento a Michael. Una delle sue battute iniziali è “Non provo emozioni”. Che modo terribile di iniziare con un personaggio! Quanto deve essere dura interpretare qualcuno che dichiara di non provare emozioni! Ma ancora, dire di non provare emozioni significa che devi provare qualcosa riguardo al fatto di non provare nulla. Ad un certo punto ha dichiarato che la sua vita con Rita (Julie Benz) non era più una messa in scena. Magari questo, nella storia del mondo, è il più lento risveglio dopo un lungo sonno. Nella stagione 1 Dexter comincia a risvegliarsi e, alla fine, è completamente sveglio quando guarda in macchina nella scena finale. In un certo modo, questo lascia un sacco di possibilità per quello che potrebbe accadere tra vari anni se Michael o qualcuno dei creatore decidesse di proseguire.

Che cosa speri che resti ai fans della serie?

Colleton: Spero che sentano di aver fatto un viaggio con Dexter. Anche se magari avrebbero voluto che finisse in un modo piuttosto che in un altro, sembrerà loro appropriato, in base a quanto accaduto, un finale in cui Dexter ottiene la giusta punizione e deve accettarla.

Che cosa pensate del finale di Dexter? Come avete preso la morte di Deb? Eravate stupiti nel vedere che Dexter è sopravvissuto?

Fonte

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Con il corpo è in Italia, con il cuore è in Giappone, con la testa è negli USA. Ritiene di avere ottime potenzialità come sceneggiatrice di “finali alternativi” e come moglie di attori talentuosi e affascinanti (magari con l’accento british e le fossette). In una serie cerca persone e non semplici personaggi, mondi più che location, non un sottofondo ma vere e proprie emozioni musicate, vita, non una storyline. Nel suo universo ideale la birra è rossa e il sushi è in quantità abbondante, le Harley Davidson sono meno costose, la frangia non è mai né troppo lunga né troppo corta e il suo favorito arriva incolume al finale di serie. Forse ha troppi smalti, mentre per i tatuaggi, i cani, i gadget di Spongebob e i libri troverà sempre il posto. Tiene pronti la balestra, i viveri e l’hard-disk zeppo di serie: l’Apocalisse Zombie non la coglierà impreparata!

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