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Daredevil | Jon Bernthal parla di Frank Castle, aka The Punisher

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Daredevil | Jon Bernthal parla di Frank Castle, aka The Punisher

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Jon Bernthal, ex attore di The Walking Dead, ha esplorato “gli angoli più bui della sua mente” per dare vita a The Punisher, iconico personaggio dell’universo Marvel, nella stagione 2 di Daredevil di Netflix. In questa intervista l’attore ha spezzato il silenzio sul suo ruolo, quello di Frank Castle, ex veterano militare che utilizza un arsenale di armi e ogni mezzo disponibile per ripulire la città dal crimine. Netflix è stata così impressionata dalla sua performance che ha iniziato a sviluppare l’idea di un possibile spin-off, Punisher, proprio con l’attore nel ruolo del protagonista (abbiamo sentito dire che il progetto è ancora agli inizi).

Anche se Bernthal è stato molto attento a non rivelare nessuno spoiler riguardante Daredevil, l’attore fa riferimento al tragico passato di Castle, che chi ha letto i fumetti o visto i precedenti adattamenti conosce molto bene.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Cosa ti ha spinto ad accettare questa parte?

JON BERNTHAL: Sono stato un grande fan della prima stagione. Ho amato il modo autentico in cui ha approcciato l’universo del fumetto. Inoltre questo è un personaggio che è stato atteso per molto tempo. È un personaggio importante e sono molto onorato di poterlo interpretare. È un uomo che significa molto per molte persone e il suo personaggio è legato alla legge e alle forze militari. Quando ero in giro per New York, le persone si avvicinavano per dirmi: “Non rovinare tutto.”

Come vedi Frank Castle?

Come un uomo che si mette in gioco e che, con il suo coinvolgimento militare, ha compiuto l’estremo sacrificio per il suo paese. È un uomo che ha portato la guerra a casa con sé nel peggior modo possibile. Ci sono un sacco di iterazioni del suo personaggio ed è un uomo che ha sofferto un trauma incredibile: è interessante vedere come questo trauma rimodelli la sua filosofia di vita. Non posso rivelare troppo, ma è interessante come Doug Petrie e Marco Ramirez, gli showrunner della serie, hanno fatto maturare la sua storia, ovvero lentamente. È interessante incontrare quest’uomo al punto in cui lo vediamo per la prima volta. Vogliamo vedere un’evoluzione e un processo. Quando inizia è messo male e finisce in uno stato completamente diverso.

Cosa hai fatto, come attore, per riuscire a dare vita a questo personaggio?

L’allenamento e la fisicità sono estremamente importanti in tutto quello che faccio. Fortunatamente conosco dei ragazzi nel ramo dell’esercito di cui faceva parte. Mi sono preparato con loro e mi sono allenato molto con le armi. Ma, con Frank, quello che era davvero importante era il vuoto che aveva dentro. Sta affrontando una perdita incredibile e terribile. Prova una rabbia inimmaginabile, disprezzo e vergogna. C’è un senso di responsabilità sia come padre che come marito. Se io dovessi perdere la mia famiglia – che dovrebbe essere sotto la mia protezione -…diciamo che ho dovuto esplorare angoli della mia mente davvero oscuri negli ultimi sei mesi.

A quale costo hai dovuto farlo? È stato difficile?

Soprattutto all’inizio quello che era davvero pesante era l’isolamento. I primi mesi facevo delle lunghe camminate, passavo dal ponte di Brooklyn per raggiungere il set, cercando di eliminare qualsiasi felicità e gioia provassi in quel momento. Se questo ha avuto effetto o meno, è ancora da vedere.

È un ruolo davvero fisico: qual è stata la cosa più difficile da questo punto di vista?

Credo che nessun altro sia riuscito a fare quello che il nostro stunt team è riuscito a realizzare. Non c’è niente di paragonabile in televisione o al cinema. Abbiamo realizzato combattimenti di alta qualità, a livelli cinematografici: non solo per la complessità e la fisicità, ma anche perché dietro a ogni combattimento c’è una storia emotiva. Quello che vedete in un episodio, noi lo proviamo e lo realizziamo in otto giorni, mentre in un film lo proveresti per mesi. Quello che sono riusciti a fare è sbalorditivo. Amo la fisicità, amo combattere e credo che il modo in cui un personaggio combatte e affronta le avversità e il pericolo dica molte cose sul suo carattere e sulla sua persona. Man mano che questo personaggio cresce e matura,  diventa più violento e più puro.

Ho visto i primi due episodi. Avrai molti spettatori che tiferanno per te e vorranno che tu uccida certe persone. Che cosa provi al riguardo?

Una delle cose che mi entusiasma di più è la speranza che il pubblico faccia avanti e indietro, che cambi idea. Ci sono cose in cui puoi identificarti e che puoi sostenere, mentre altre azioni di un personaggio sono troppo e a quel punto non riesci più a supportarlo. E questo è proprio l’effetto che voglio. E credo che questa sia la natura del personaggio. È un uomo che si spinge oltre i suoi limiti. È brutale, ma arriva da un periodo in cui ha sofferto in maniera incredibile. E la cosa migliore del personaggio è che a lui semplicemente non importa. La sua è una missione estremamente personale e se lui vi offende, beh, è completamente irrilevante per lui.

I supereroi tendono a non avere pistole, mentre il tuo personaggio ne usa una. Quando pensi a Daredevil, credi che il tuo personaggio sia giusto o credi che sia troppo incasinato?

Il mio lavoro è quello di sostenere questo personaggio ed essere coinvolto dal suo passato, di essere il suo avvocato per il 100% del tempo e credere in quello che sto facendo.

Hai detto che il personaggio si evolve nella prima stagione: puoi dirci qualcosa in più a riguardo?

Ovviamente la segretezza è fondamentale per la Marvel. Posso dirti che a quest’uomo succedono delle cose terribile e drammatiche e vedremo come le affronterà. L’effetto che gli altri personaggi hanno su di lui lo spingerà in determinate direzioni. Credo che quando vedrete questi personaggi scontrarsi, sarà tremendamente interessante ed emozionante. Sarà una stagione davvero speciale. Se pensate che la scorsa stagione di Daredevil sia stata dark e oscura, la prossima sarà ad un altro livello.

Stai ancora guardando The Walking Dead?

Quei ragazzi sono e saranno per sempre una famiglia per me. Io li supporto e li sostengo sempre. Ma ho avuto un anno estremamente impegnativo e sono leggermente indietro. Una delle cose migliori di aver finito di girare Daredevil è che finalmente riuscirò a passare del tempo con la mia famiglia e a mettermi in pari con The Walking Dead.

La stagione 2 di Daredevil sarà rilasciata il 18 marzo.

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Fraise, o meglio Federica, ragazza milanese di 25 anni, ha sempre amato sin da piccola tutto ciò che riguarda libri, telefilm, film, musica e viaggi. Grazie ai suoi genitori che l'hanno fatta viaggiare dall'età di 6 anni, ha sviluppato un amore incondizionato per Inghilterra e Scozia, tanto che da 7 mesi si è trasferita ad Edimburgo (che ama alla follia), insieme a quel santo del suo ragazzo. Si santo, perchè non fa altro che cercare di coinvolgerlo in tutto quello che fa e vorrebbe fare (per non parlare delle serie tv che vuole che lui veda insieme a lei!)! Il suo amore per i telefilm è nato vedendo ER e Beverly Hills, per passare poi a Friends, Dawson's Creek, Buffy, Angel e chi più ne ha, più ne metta!! Attualmente è fissata (si FISSATA) con Game of Throns,The Walking Dead, Vikings, Supernatural, Sherlock, Arrow, Revenge e tante altre! Non riesce a smettere di guardare telefilm, sono una vera ossessione! E non riesce neanche a smettere di cercare qualsiasi news telefilmica qua e là per cercare di sognare cosa potrebbe succedere! E ad ogni nuova stagione telefilmica, riesce anche a fare una lunga lista di nuovi pilot da non perdere! Passerebbe giornate intere a leggere ed ascoltare musica. Altra sua grandissima passione sono i Beatles (soprattutto Sir Paul McCartney) e i Mumford and Sons. Amante degli animali, è una convintissima vegetariana da ben 6 anni e no, se ve lo state chiedendo, non tornerebbe mai indietro e non le manca nulla! Ha viaggiato tantissimo, e continuerà a farlo, ma sente che nonostante la nostalgia della sua famiglia e dei suoi amici, abbia finalmente trovato la sua casa qui, a Edimburgo.

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