In questo settimo episodio della terza e ultima stagione di Da Vinci’s Demons abbiamo assistito a varie svolte, un ritorno atteso e scioccante allo stesso tempo e a strade che si sono nuovamente divise.
Partiamo da Leonardo e Riario.
Abbiamo assistito a una sorta di nuovo capitolo del bel rapporto creatosi tra i due, il quale ha, in un certo senso, “chiuso” questa parte di storia, in attesa che si apra la nuova, con il ritorno di Leonardo a Firenze e il nuovo incontro tra i due.
Ancora una volta, i due uomini sono stati il mezzo con il quale è stato espresso un concetto profondo e vero e, di nuovo, è stato Leonardo il veicolo di tale affermazione. Mi riferisco, come penso si sia capito, alla frase del genio a Riario, ovvero “La prossima scelta sarà quella che ti definirà”. E così, anche in questo show è stato affermato il fondamentale concetto “Sono le nostre scelte che dicono chi siamo”, tema portante di alcuni romanzi, show e film più famosi dell’ambito letterario, televisivo e cinematografico.
Un bellissimo momento ha visto protagonisti Leonardo e Zo. Il loro scambio è stato davvero un bel momento. Il rapporto tra Leonardo, Zo e Nico è una delle colonne portanti dello show.
Inoltre, ecco che grazie a loro Vlad Tepes è rientrato ufficialmente nella storia.
Il coinvolgimento di questa figura nelle vicende narrate è sempre stata una delle maggiori esagerazioni della storia, ma in fondo Da Vinci’s Demons vuole essere una versione romanzata e fantasiosa della vita del genio toscano, non la sua cronistoria.
Riario e Laura Cereta si sono scoperti innamorati… dopo le affermazioni di Leonardo dello scorso episodio è un tantino raccapricciante, ma pazienza. L’aspetto più intrigante di questa donna è sapere, dunque vedere, quale sarà il suo ruolo effettivo negli eventi di questa parte finale.
La parte più importante della puntata è stata il ritorno di Lorenzo a Firenze. Il Magnifico è apparso all’improvviso, sotto mentite spoglie, provato, non solo fisicamente ma moralmente, a causa di tutto ciò che ha patito e visto; inoltre, poco dopo essere giunto nella sua Firenze ha scoperto della morte di Clarice. Lo abbiamo visto, quindi, molto addolorato, sconvolto. Personalmente, ho apprezzato questa reazione, perché, sebbene egli non abbia mai amato Clarice, in questo modo ha almeno mostrato una sorta di riconoscimento nei confronti, quale donna e compagna di valore.
Al Consiglio è sembrato quasi divenuto folle, per ciò che ha fatto, e il vederlo, successivamente, da Singh in quello stato, ha dato l’idea di una conferma di tale condizione, eppure non si può non tenere conto di alcuni fattori, che portano a scindere lo stato moralmente provato di Lorenzo dalle considerazioni politiche; fattori che lo stesso Lorenzo ha mostrato ed elencato, per quanto con rabbia, a Leonardo e a Laura Cereta: è stato il Vaticano, pertanto Sisto, a nuocere a Firenze e nessuno di coloro che ora vuole l’aiuto della Repubblica fiorentina l’ha aiutata nel momento del bisogno, anzi, tutto il contrario. Non c’è dubbio che contro i Turchi l’Italia debba essere unita, eppure avere il Vaticano in casa, per un governo come quello fiorentino, non sarebbe certo una mossa saggia e anche lo stesso Leonardo lo ha ammesso, aggiungendo di non sapere come risolvere il problema che verrebbe ad esistere, poiché una volta vinti i Turchi Firenze si ritroverebbe in ogni caso priva di libertà.
La questione è, pertanto, molto delicata, ma Lorenzo non ha tutti i torti.
Tale considerazione è testimoniata anche da Vanessa che (come Nico) è sempre stata contraria all’alleanza col Vaticano.
Parlando proprio di Vanessa, per quanto sia stato triste vederla allontanarsi da Nico, è innegabile che la ragazza non possa fare diversamente, è una madre che mette dinanzi a tutto suo figlio. Inoltre, lei la pensa come Lorenzo.
E’ stata molto bella la scena della cena, il modo in cui lei ha improvvisamente svelato di essere d’accordo col Magnifico, la sua forza anche nell’affrontare quest’ultimo, proprio perché alla luce di quanto successo nella sala del Consiglio, tutti sono stati guardinghi con lui, credendo che egli sia divenuto un mostro instabile e folle.
Altrettanto bello è stato il commento di Lorenzo, che ha svelato a Vanessa come lei gli ricordi Clarice: in effetti è vero, per quanto più giovane e inesperta, nonché originaria di una condizione sociale completamente diversa da quella della moglie di Lorenzo, Vanessa è sempre più simile a Clarice. Sarebbe stato meraviglioso vederle insieme a Firenze, ora. Peccato che la scelta narrativa, per Clarice, sia stata così diversa, tragica e definitiva.
Per questa settimana mi fermo qui.
Ci vediamo la prossima, con l’ottavo episodio, “La Confessione della Macchina”.
A presto!