Sette mesi dopo la sua improvvisa uscita da Chicago P.D., Sophia Bush parla sulla sua decisione di consegnare la pistola e il distintivo.
L’attrice, che ha interpretato il detective Erin Lindsay per quattro stagioni nel drama della NBC, ha parlato della sua uscita di scena nel podcast Unstyled di Refinery 29, rivelando che “sapevo fin dalla fine della seconda stagione che non avrei più potuto fare quel lavoro”. Ha aggiunto che non rivelerà esattamente perché abbia lasciato la serie “fino a quando non sarò pronta a farlo”, ma i suoi commenti chiariscono che la sua scelta è stata maturata nel corso degli anni.
Definendo il suo ruolo in Chicago P.D. il suo “lavoro dei sogni”, Bush ha chiarito che “certi aspetti… erano meravigliosi”. Ma ha anche ricordato quando si è riunita con i produttori dello show dopo la terza stagione e ha detto loro: “Se qualcosa di veramente drastico non cambia, me ne andrò alla fine dell’anno… vi sto dando un preavviso di 23 episodi”. Si è sentita “libera” dopo averlo detto ai produttori, ma la conversazione l’ha aiutata a realizzare “quanto sarei stata triste andando a lavorare ogni giorno”.
“Mi sentivo come se fossi intrappolata in un edificio in fiamme”, ha aggiunto. “Ero così infelice, ed era il lavoro dei miei sogni, ed ero triste e dovevo andarmene”. (Lo scorso mese è emerso un resoconto che i problemi di rabbia del co-protagonista Jason Beghe potrebbero aver contribuito alla decisione di Bush di lasciare la serie).
Bush ha lasciato lo show a maggio e da allora ha firmato un accordo con la 20th Century Fox TV per sviluppare una nuova serie con lei come protagonista. E promette che il giorno in cui spiegherà a pieno le ragioni della sua uscita da Chicago P.D. “sta arrivando… L’analogia che mi piace usare per le cose importanti è quasi come se si stesse avvicinando qualcosa, ma è ancora un po’ sfocata in primo piano, ma puoi vederla. Puoi vederne la forma. Questa è la fase in cui mi sento al momento”.