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British Addicted | #2

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British Addicted | #2

Bentornati nella rubrica che mira ad allungare esponenzialmente la vostra lista dei recuperi con la scusa “ma tanto le serie british sono corte”.
Questa settimana partiamo con una notizia di cui per sette giorni ho sperato uscissero ulteriori fonti. Il 18 febbraio Johnny Flynn, protagonista di “Lovesick” – di cui vi avevo parlato qui – ha retwittato questo:

Vuoi che un attore si sbagli sul rinnovo di una serie? Davvero Netflix avrebbe intenzione di cancellare uno show a basso costo, dopo averlo già salvato una volta dalla fine prematura, e farci questa scorrettezza?
“Lovesick” è stata rinnovata per una terza stagione. Gioiamo, ma con moderazione, aspettando la conferma definitiva. Nel caso, prendetevela con Johnny Flynn.

Arriva il rinnovo anche per un’altra comedy d’oltremanica: si tratta di “Witless” che tornerà con la terza stagione, dopo l’enorme cliffhanger dell’ultima puntata.

Contrastanti, invece, le notizie per quanto riguarda lo spin off di “Doctor Who”, “Class”, che è a quota una stagione di otto episodi. Giovedì sera, il giornale britannico “The Mirror” ha iniziato a far circolare la notizia della sua cancellazione, ma ieri uno dei suoi interpreti, Fady Elsayed (Ram), ha scritto questo sul suo profilo Twitter:

E la notizia della cancellazione, al momento in cui vi scriviamo, non è stata ufficialmente annunciata dalla BBC, né mai riportata da “RadioTimes”, che come molti di voi sapranno è fonte attendibile.
E’ pur vero che “Class”, rilasciato in streaming su BBC Three, non ha mai raggiunto i risultati sperati, nemmeno nel passaggio sulla tv tradizionale qualche mese dopo.
Nel caso venisse cancellato, ci lascerebbero, ancora una volta, con una storia a metà e un cliffhanger di non poco conto. Avremmo dovuto ormai farci l’abitudine, ma infastidisce sempre parecchio. Tra l’altro, era una serie a cui non avrei dato due lire e che invece mi ha convinto sin dalla prima puntata. Spiacerebbe molto, dunque, se venisse cancellato, “Class” era un prodotto più adulto rispetto a “Doctor Who”, che aveva ingranato sin da subito con la trama orizzontale.
Staremo a vedere. Dita incrociate.

Qualche giorno fa si è tenuto a Liverpool l’evento di BBC Worldwide, volto a presentare agli acquirenti stranieri i prodotti britannici. Tra gli italici figurava un’emittente che ha suscitato la curiosità, e l’ironia, del Telegraph e che si è portato a casa ben 9 period drama targati BBC.
Tenete d’occhio nei prossimi mesi il palinsesto di TV2000 perché tra una messa di Padre Pio e un rosario in diretta da Lourdes – ma c’è anche Licia Colò, se il Telegraph lo sapesse si inchinerebbe –  potrete seguire “Pride & Prejudice 1995” (cuori, cuori, cuori, l’unico “Orgoglio e Pregiudizio”), “Sense & Sensibility 2008” (come conobbi cugino Matthew), “Emma 2009” (non si può essere prima Edmund Bertram e poi Mr. Knightley), “Miss Austen Regrets” (fazzoletti a portata di mano), “Jane Eyre” (Ruth Wilson sempre convincente), “Great Expectations” (questo mi manca), “North & South” (noi Richard Armitage lo conoscevamo ben prima de “Lo Hobbit”) e “The Durrells” (una mandria di pazzi).
Solo “The Durrells” è recente, essendo andato in onda lo scorso anno, ma sono dei classici che meritano tutti una seconda, terza, quarta, ennesima, visione.
Dopo il passaggio di LaEffe su sky, noi amanti dei period drama abbiamo un nuovo canale che ci considera. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato proprio TV2000?

Mentre la sua fidanzata è impegnata negli States in “The Good Fight”, Kit Harington, ormai quasi terminate le riprese della settima stagione di “Game of Thrones”, si aggiunge al cast di Gunpowder”, nuova miniserie BBC basata sulla Congiura delle Polveri del 1605, in cui un gruppo di cattolici inglesi cospirò ai danni del Re Giacomo I con l’intenzione di far saltare in aria la camera dei Lord e uccidere il Re e il suo governo in occasione della cerimonia di apertura del Parlamento inglese. Ancora oggi lo sventato attacco è celebrato il 5 di novembre in quella che viene chiamata la “Guy Fawkes night” o “Bonfire night”.
Harington interpreterà il cospiratore, e mente del complotto, Robert Catesby, di cui dice di essere anche un lontano discendente. Nel cast figurano Liv Tyler (recentemente impegnata con “The Leftovers”) e l’onnipresente Mark Gatiss (tra i tanti, “Sherlock”).

Come mi è stato fatto notare la volta scorsa, nel precedente articolo non avevo fatto alcuna menzione al ritorno di “Inside no.9”. Per chi ancora non lo sapesse, la terza stagione è ripartita il 21 febbraio, dopo l’episodio trasmesso nel periodo natalizio.
Tra le puntate ad oggi andate in onda, vi consiglio caldamente la 2×02 “The 12 days of Christine” con Sheridan Smith.

E’ l’ora di introdurre una nuova comedy di E4 (emittente di “Misfits” e “My Mad Fat Diary”), iniziata il 23 febbraio.
Si tratta di “Gap Year”, un viaggio lungo tre mesi in giro per l’Asia, con compagni di avventura discutibili. Gli episodi saranno 8 e mi rendo conto che il problema principale per molti di noi è la mancanza di sottotitoli.
Prendete esempio da me: rompete amichevolmente le scatole ai siti che se ne occupano. Se c’è richiesta è molto più probabile che si venga accontentati.

Lady Sybil cosa fai!
Jessica Brown-Findlay è tra le protagoniste del nuovo period drama “Harlots”, prodotto da ITV e l’americana Hulu. La serie spicca per avere un team tutto al femminile, dalla regia alle autrici, sino alle produttrici.
Ambientato in un bordello del periodo Georgiano (1760 circa), si comporrà di otto episodi e partirà il 29 marzo. Nel cast anche Samantha Morton.
Dall’addio a “Downton Abbey”, la Brown-Findlay non ha avuto il successo sperato, prendendo parte a progetti per lo più dimenticabili. Con “Harlots” la vedremo in vesti decisamente differenti.

Quanti di voi seguono Line of Duty”Qualche giorno fa è stato rilasciato il teaser trailer della quarta stagione che andrà in onda fra qualche mese, data ancora da definire (la BBC ha questa mania di rilasciare le date a pochi giorni dall’effettivo inizio).
La serie che vede tra le sue fila Keeley Hawes (“The Durrells”, “The Missing”), Vicky McClure (che vedremo nel nuovo drama “The Replacement” di cui vi ho parlato la settimana scorsa) e Thandie Newton (“Westworld”), quest’anno farà il salto di qualità e andrà in onda non più su BBC Two, ma sull’ammiraglia BBC One.
Non è tra le serie che seguo, voi me la consigliate? Il recupero è veloce, si tratta di soli 17 episodi.

Per l’angolo del British Addicted consiglia vi lascio nelle fidate mani di Sam che ha visto la prima puntata di “SS-GB”.

Domenica 19 scorso è iniziata sulla BBC One una nuova serie, intitolata “SS-GB”, adattamento dell’omonimo romanzo di Len Deighton, che con Ian Fleming e John Le Carré è considerato uno dei migliori scrittori di romanzi di spionaggio (e il quale è anche un acclamato storico militare e artista grafico). Il romanzo è stato pubblicato nel 1978, in Italia con il titolo “La Grande Spia”.

La storia è ambientata nella Londra del 1941: la Battaglia d’Inghilterra è stata vinta dal Terzo Reich, che ha potuto portare a compimento con successo “L’Operazione Leone Marino” e, dunque, ha invaso la Gran Bretagna. Grazie agli sforzi dell’esercito, che hanno rallentato l’avanzata tedesca, la Marina Britannica è riuscita a salpare verso gli Stati Uniti, le riserve auree e via dicendo del Paese sono state portate in Canada, la Regina Elisabetta e le due figlie sono scappate in Nuova Zelanda, un Governo britannico è stato formato in esilio, a Washington D.C., ma ha difficoltà a ottenere il riconoscimento internazionale. Tuttavia, il Re Giorgio VI è prigioniero nella Torre di Londra e Winston Churchill è stato arrestato, processato e condannato a morte a Berlino. Come a Parigi, Hitler ha sfilato per le strade di Londra.

Il titolo si riferisce, per l’appunto, alla sezione che opera nel Regno Unito sotto occupazione tedesca delle temibili “SS”, il braccio armato del partito Nazionalsocialista del Terzo Reich.

Siamo nel novembre del 1941, il protagonista della storia è il Detective Douglas Archer della Polizia Metropolitana di Londra presso Scotland Yard, la cui moglie è morta sotto i bombardamenti e che ha un figlio di circa otto anni. L’uomo viene convocato per il ritrovamento di un cadavere in un appartamento nella zona dello Shepherd Market, un apparente “comune” omicidio, ma nel Detective Archer sorgono dubbi in merito sin dal primo sopralluogo della scena del crimine, rafforzati quando dalla Germania arrivano alti ufficiali per supervisionare l’indagine.
Nel frattempo, gli Inglesi non sembrano intenzionati a tollerare l’occupazione e una Resistenza, come in Francia, si è già formata e ha già iniziato a operare e di essa fanno parte anche persone vicine ad Archer.
Prima di rendersene conto, il detective si ritrova coinvolto in una lotta di potere fra i suoi superiori, nonché nelle attività della Resistenza britannica, che vuole portare gli Stati Uniti a entrare in guerra.

Introdotto da una sigla semplice ma bella ed evocativa, il primo episodio ha subito mostrato la situazione e le macchinazioni, da parte dei Tedeschi, da un lato, e della Resistenza britannica, dall’altro, nelle quali Douglas Archer è destinato a essere coinvolto.
A questo si aggiungono, ovviamente, le ambientazioni e i costumi, che sembrano accurati (ad esempio in sottofondo in un ristorante si sente anche la musica dell’epoca). In effetti, i due sceneggiatori sono Neal Purvis e Robert Wade, che in passato hanno fedelmente adattato alcune storie di James Bond per il cinema, i quali per adattare il romanzo di Deighton si sono basati su documenti nazisti originali, stilati da Hitler e dai suoi uomini, recanti i piani per l’invasione britannica, con tanto di mappe, cartine e strategie, proprio al fine di ricordare cosa ha subito l’Europa e quale grande sacrificio sia stato posto in essere da migliaia di uomini e donne per ridare al Continente la libertà, sacrificio che i due autori hanno dichiarato di voler onorare.

La serie, dunque, si presenta interessante, nonché con interpreti noti del panorama non solo britannico, ma internazionale: il protagonista, Douglas Archer, è interpretato da Sam Riley (il Mr. Darcy di “Pride and Prejudice and Zombie”), a cui si affiancano Kate Bosworth nei panni di una giornalista americana, James Cosmo (“Game of Thrones”, “Sons of Anarchy”), Aneurin Barnard (“The White Queen”, “Thirteen”) e molti altri.


Anche per questa settimana è tutto, un saluto alle pagine affiliate! A sabato prossimo.

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