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Arrow | Recensione 5×21 – Honor Thy Fathers

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Ma per caso dobbiamo lasciare il passato nel passato? No, perché forse il messaggio non è stato ripetuto abbastanza volte per permettere a tutti di afferrare il concetto.
Peccato che lo afferrino tutti, tranne che gli stessi autori, che nel passato continuano a sguazzare per cercare di portare alla luce qualcosa di decente nel presente, con poco successo, come al solito. Insomma, archiviata una crisi esistenziale, siamo pronti a passare a quella successiva, ovvero quella che trae la sua origine nella colpa originale e cioè l’essere figlio di Robert Queen. Credo che Oliver al posto di Thea sarebbe durato ben poco. La ragazza si ritrova con ben tre genitori psicopatici e nonostante tutto sopravvive, lui si lascia abbattere al primo ostacolo e, come al solito, a rimetterlo in carreggiata provvederà Felicity, con uno dei suoi discorsi super incoraggianti.

Mentre lui si abbatte nel realizzare che la sua crociata è iniziata col piede sbagliato, per onorare una persona che non lo meritava, lei gli fa comunque presente che l’importante è il risultato e non le motivazioni. Ed è grazie a questa lettura machiavellica delle intenzioni del supereroe che lo stesso decide di tornare ad indossare il suo costume ed in men che non si dica ottiene la resa di Chase.

Resa che ad un’analisi superficiale mi è saputa di out of character perché è poco credibile che uno psicopatico come lui si arrenda per così poco (la presunta verità sulle intenzioni del padre nei suoi confronti), ma che per fortuna resa non è, e sul sorriso finale da psicopatico mi ha riaperto un orizzonte di possibilità. Non dimentichiamo che in questa continua sovrapposizione delle colpe dei padri e dei figli, c’è un piccolo William che aspetta il suo turno per essere preso di mira. E non sia mai che non avvenga, soprattutto considerato che a quanto pare questo è l’unico motivo della sua esistenza nello show.

L’unica cosa che avrebbe potuto salvare questo episodio sarebbe potuta essere la contrapposizione tra l’eroe e l’antieroe, accomunati dalla sorte che gli è toccata come conseguenza delle azioni dei loro padri, ma gli autori sono riusciti a rovinare anche questo, introducendo crisi esistenziali laddove non ce ne era assolutamente la necessità. Tanto che Thea supera il tutto in modo molto più veloce ed indolore, nonostante l’aggravante di essere figlia di ben 3 psicopatici con tendenze omicide. Ad aggravare la situazione di Oliver sono i flashback nei quali un brillante Anatoly gli fa notare per l’ennesima volta che dare retta alle personalità multiple non può che portare guai, andando a smontare dalle basi tutti i castelli costruiti da Oliver.

Insomma, pensavamo di essere giunti anche ad una conclusione per i flashback e invece si aprono nuove possibilità. Che culo.

Ho profondamente odiato il fatto che Oliver, come al solito, si sia arrogato il diritto di decidere per gli altri, non rispettando neppure le ultime volontà del padre. Avrebbe potuto far vedere alla sorella il video messaggio lasciatole da Robert, invece no, decide sempre lui per tutti e toglie possibilità agli altri.

Nel frattempo Lance, in piena crisi di onnipotenza stile Oliver, crede che l’aver perso la figlia lo legittimi ad andare a dispensare consigli non richiesti a persone che sanno come gestire i caz*i loro ed in modo più sensato. Renè mostra una grandissima maturità non presentandosi all’udienza per l’affidamento della figlia, a quanto pare è l’unico ad aver appreso qualcosa di come funzionano le cose quando ti trovi in questi giri. Tenere la figlia lontana è il modo migliore per tenerla al sicuro e garantirle una vita tranquilla.

Con l’ennesimo grande “mha” io vi saluto e come sempre vi ricordo di visitare le seguenti pagine per essere sempre aggiornati sulla nostra serie preferita:

Arrow Source Italia

∞ Olicity დ I love spending the night with you ∞

I believe in you • Olicity •

-Fra-

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Divoratrice di telefilm a tempo pieno, avvocato a tempo perso. Cresciuta a pane e telefilm, nei soleggiati pomeriggi della sua infanzia già seguiva grandi classici come Happy Days, MacGyver, Genitori in Blue Jeans, ma ha iniziato il suo vero cammino verso la perdizione con Beverly Hills 90210, che le è costato non poche tirate d'orecchie perché "non è un telefilm adatto alla tua età, se continui a vederlo ti metteremo in punizione"! Ma per Dylan McKay si rischia questo ed altro!Ama leggere e scrivere, non esce mai senza un buon libro ed una moleskine nella borsa, non sia mai che venga colpita dall'idea della sua vita e non abbia dove annotarla! Ama la buona musica, l'arte e il vino! Ma ha anche passioni più frivole che la avvicinano ai comuni mortali, come lo shopping, il calcio e la nail art, a volte pensa seriamente di chiudere lo studio legale ed aprire un centro estetico!Ha da poco scoperto un nuovo lato geek, il suo I-phone è ormai il prolungamento della sua mano. Ama il suo ragazzo, i gatti, la lingua inglese, la sua splendida terra, odia la matematica. La sua citazione preferita, che racchiude un po’ la sua filosofia di vita, è “meglio rimorsi che rimpianti”!

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