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American Horror Story: Roanoke | Recensione 6×07 – Chapter 7

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American Horror Story: Roanoke | Recensione 6×07 – Chapter 7

“Lo yoga mi aiuta a gestire lo stress e i dispiaceri”
– Shelby, sicuramente

Attenzione: se avete apprezzato questo episodio e credete che sia la cosa migliore dopo il pane con le olive (semi cit.) lasciate pure perdere questa recensione.
Qui non si tratta più di commentare la qualità e l’innovazione dei temi della stagione, arrivati a questo punto la riuscita della narrazione è ad esclusiva discrezione dello spettatore.
Quindi io, con la mia umile recensione e personalissimo punto di vista, posso dirvi solo questo: l’episodio di questa settimana mi ha fatto cagare. Punto.
Non lo paragonerò alle puntate delle scorse stagioni, non dirò robe del tipo “eh, ma Asylum era il migliore” o “comunque sempre meglio di Hotel”. Questa stagione, al momento – sì, dico al momento perché nutro sempre la speranza di una ripresa dell’ultimo minuto – non stimola per niente il mio interesse e non mi suscita alcuna forma di entusiasmo.
Per dire, dopo aver visto l’episodio di ieri, ho iniziato a pensare alle mille cose che avrei potuto fare in quei 40 minuti di vita, e quando arrivi al punto di dirti “però cavolo… forse avrei potuto finire il capitolo di Organizzazione Aziendale” allora c’è un problema. Ho addirittura tirato fuori dal cappello tutti i cliché da rottura:
Oh no, American Horror Story, non sei tu… sono io. È che sono così presa dalla mia carriera universitaria, ultimamente. Meriti degli spettatori che possano apprezzarti per quello che sei. Ma possiamo restare amici, okay?
Insomma, io ho dato una possibilità a questa stagione, ma evidentemente stiamo andando in direzioni differenti.

Detto questo, analizziamo i fatti.
Sidney e il resto della crew vengono attaccati dalla cosplayer impazzita della Macellaia, aka la nostra cara e per nulla mentalmente instabile Agnes. E lì è tutto un susseguirsi di sangue, sventramenti e io ti accetto per quello che sei, disse la pazza con la mannaia.
A quel punto tifi anche per Agnes perché, parliamoci chiaro, Sidney era davvero una brutta persona, una di quelle che salta la fila alla posta, parla durante i film al cinema e ruba l’ultimo Kinder Bueno dallo scaffale, come la vecchia maledetta della pubblicità. Non poteva sopravvivere.

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Traduzione: “Io il costume per Lucca me lo sono fatto da sola”

Contemporaneamente, nella casa del Grande Fratello Horror, tutti smettono di preoccuparsi per Rory perché lo danno da qualche parte in compagnia di Brad Pitt, che quando la gente scompare è un po’ la prima cosa che ti viene in mente.
Con la storia del divorzio, Brad ha bisogno dell’aiuto di tutti noi. #IStandWithBrad
Le cose iniziano a farsi serie quando Agnes irrompe in casa e inizia a colpire Shelby, che per la prima volta in vita sua si astiene dal gridare MAAAAAATT, sebbene fosse il momento più indicato per farlo.
La fiera del nonsense.
Lee, Audrey e Monet decidono di cercare aiuto a Sidney, quel sadico figlio di donna dai facili costumi che piuttosto che mandare un’ambulanza lascerebbe morire Shelby dissanguata. Scusate, sono giusto un po’ morto, ribatte Sidney dall’aldilà.
Le tre donne mica sanno che Agnes ha fatto a pezzi la produzione perché non ha preso bene la notizia dell’esclusione dallo show, o che Rory è stato trasformato in tetto da gazebo, o che i cannibali drogati amano andarsene in giro di notte per quei boschi… cioè, insomma, non è che avessero girato un fottuto documentario che testimoniava ogni singola catastrofe legata a quella casa! Pure noi, oh… che potevamo aspettarci da loro?

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In ogni caso, sapete qual è la mia cosa preferita di questo sequel? Che chiunque lo abbia montato e diffuso non ha avuto alcun problema a mostrare carneficine, omicidi passionali e cannibalismo, ma si è creato lo scrupolo di censurare le parolacce. Vedi tu, che persona squisita!
La famiglia Polk cattura il trio e fa gli onori di casa: offre da bere, procura del cibo, taglia la coscia di Lee, insomma, tutte cose che una persona guarda più che volentieri, soprattutto dopo pranzo.
Poco dopo i Polk portano il piatto ai giudici per la valutazione. Speriamo bene, che siamo in finale e la competizione si fa agguerrita.

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Nella Casa, invece, Dominic il rovina famiglie e Shelby assistono al tenero scambio di effusioni tra Matt e quello che apparentemente potrebbe anche sembrare un procione, ma che poi salta fuori essere la Strega dei boschi.
Diciamo che Shelby non la prende bene.
Diciamo anche che dovevamo aspettarcelo. Quando la ragazza aveva sospettato il tradimento era riuscita a far incarcerare la cognata per ripicca; ora che praticamente Matt le ha ammesso di essersi innamorato della Strega non è che potevamo aspettarci qualcosa di diverso da un atteggiamento neganiano con un piede di porco. E menomale che lo yoga aiuta, eh!
L’episodio si conclude con Agnes che minaccia di bruciare la casa, circondata da tutti gli amici cosplayer del Lucca Comics. Arriva la vera Macellaia, e Agnes le chiede un autografo e le dice anche che ha comprato qualcosa come 12 photo op con lei.
La Macellaia, commossa da cotanta devozione, la accetta. Anche in questo caso, letteralmente.

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“Senti, per la posa per il photo op pensavo che potresti colpirmi con la mannaia. Sarebbe figo!”

Ora, che numero devo chiamare per eliminare tutti? Come funziona questo televoto?
Il problema di questo episodio, a mio parere, è stato il richiamo ai primi episodi. In pratica, abbiamo rivissuto tutto quello che avevamo già visto, nello stesso identico modo.
Scusate se poi ci si annoia a morte.
I personaggi non hanno modo di crescere o di evolversi, l’unico che poteva avere un margine di miglioramento era Matt, il cui cervello adesso decora i pavimenti di casa.
Tutto quello che ci resta da vedere è una costante e spietata carneficina e io preferirei saltare subito al finale e chiudere qui la stagione. E vissero tutti mutilati e morenti.

E voi cosa ne pensate di questi sviluppi? Fatemelo sapere nei commenti! Prima di lasciarvi con il promo del prossimo episodio, vi invito come sempre a lasciare un like alla pagina American Horror Story ITALIA.

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Classe 1992, messinese, ha viaggiato molto durante la sua vita pur non avendo staccato gli occhi dal computer: ha passato un certo periodo a San Francisco con le sorelle Halliwell e ha frequentato il liceo di Sunnydale; ha bazzicato per un po' al Sacro Cuore, è precipitata su un'isola sconosciuta e ha passato parte dei suoi anni on the road a bordo di una Chevy Impala del '67. Deve alle serie tv la sua felicità attuale e la sua più che certa infelicità futura (sa fin troppo bene di non poter incontrare un Klaus o un Dean Winchester dietro l'angolo, purtroppo). È ossessionata dagli angeli, da Leo di Charmed ad Angemon dei Digimon; da Angel di Buffy (che non è un angelo ma... who cares?) a Castiel di Supernatural, e spera di cuore che arrivi a salvarla dalla perdizione telefilmica, almeno quel tanto che basta da farla laureare senza problemi in tempi accettabili.

8 COMMENTS

  1. speravo morisse Shelby ma sono stata delusa!
    oltre che inutile è pure stupida, speriamo non salti fuori che sarà lei l’unica superstite, se no Maria io esco!

    oh pure Audrey non è che sia un genio eh! tuo marito risulta scomparso ma te ne stati tranquilla sul divano a farti i cavoli tuoi -_- boh infatti lo trova nel peggiore dei modi!

    • Shelby, poverina, è una ragazza disturbata. Ne avevamo avuto il sentore, ma non pensavo fino a questo punto! Il prossimo episodio di Donne Mortali è dedicato a lei!

  2. Sono d’accordo al 100% su ogni punto, anche le virgole, va.
    N-o-i-o-s-o.
    Mi è sembrato un The Blair Witch Project dei poveri (e ho dormito per tutto il film, just saying…).
    Bocciato.

    • Io ho trovato un mare di doppie punte ai capelli durante quei 40 minuti. L’ho trovato noioso anche perché ormai sappiamo che tutti (tranne uno) faranno una brutta fine. Dov’è la sorpresa?
      Possiamo solo sperare in un mega ultra iper twist finale!

  3. A questo punto mi sono convinta che Murphy ci stia trollando tutti alla grande, se no non mi spiego come possa aver fatto dire quella battuta ad Audrey (quella “I’m not american” per intenderci): lì mi sono piegata dalle risate ed ho capito che in realtà stavo guardando American Pirla Story. Per Matt un po’ mi dispiace, ma giusto perchè alla fine forse era il meno scemo, considerando l’abisso di stupidità di tutti i suoi coinquilini.

    • Al mai io SPERO che Murphy ci stia trollando. Tipo che alla fine salta fuori che non è vero nulla, che sono tutti vivi e che era una montatura. Okay, ti dirai, a che pro? Non lo so, ma sempre meglio di quello che sta succedendo adesso!
      Anche a me dispiace per Matt, però magari lo troviamo in versione fantasma, chissà 😀

  4. Credo che siate tutti dei poveracci che si divertono a fare i rompicazzo e criicare a prescindere. Questa puntata è piena zeppa di innovazioni, le riprese col cellulare mettono un’ ansia difficilmente provata prima, interpretazioni eccezionali. E tu mi vieni a parlare delle scene crude che non ti piacciono? Ma sul serio? Si chiama american horror story e tu ti lamenti delle scene troppo crude? Concentrati sullo studio che questo non è il tuo mestiere

    • Buon pomeriggio, mio carissimo e delicato amico. Forse ti sei perso giusto due righe ad inizio recensione. Te le riporto, onde evitare fraintendimenti: “Qui non si tratta più di commentare la qualità e l’innovazione dei temi della stagione, arrivati a questo punto la riuscita della narrazione è ad esclusiva discrezione dello spettatore”.
      In poche parole: ognuno ha i suoi gusti, la bellezza sta negli occhi di chi guarda, il mondo è bello perché è vario e qui una volta era tutta campagna.
      Questa stagione ha separato di netto il pubblico, senza sfumature. Per cui, se trovi questa stagione innovativa e accattivante, non mi può che fare piacere. Deve essere bello guardare qualcosa ed appassionarsi. Ma i poveracci come me si svegliano la mattina e si dicono “oh dai, sprechiamo importanti momenti di vita a guardare qualcosa e poi dire che non ci piace” perché questo non comporta inutili sprechi di energia. Affatto.
      Parli di criticare a prescindere, ma criticare a prescindere significa criticare sin dal primo episodio, cosa che non ho fatto. Dopo 6 episodi, però, se trovo qualcosa che a me non quadra, devo dirlo. Perché la recensione è un parere personale, non universale. E io scrivo recensioni, e non dichiarazioni dei redditi (anche se, come mi hai consigliato tu, forse mi ci dovrei applicare).
      Infine, io non mi sono mai lamentata delle scene troppo crude. Non è la loro presenza che mi disturba. American HORROR Story per me non significa carneficine gratuite e cannibalismo. Non a caso la prima stagione è ancora la mia preferita.
      Spero di aver risposto alle tue domande retoriche. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, e ti auguro una buona serata.

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