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American Horror Story | Recensione 5×10 – She gets revenge

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American Horror Story | Recensione 5×10 – She gets revenge

Interessante, Interessante, Oh.. Interessante! HOOOOOLYYY SHIT!
Questa punta di AHS mi ha fatto veramente girare la testa. Non posso definirla sublime o indimenticabile, ma sicuramente il livello si è alzato al punto tale da attrarre la mia attenzione.

L’intro che mostra due dolci nonnini che decidono di farla finita è stato decisamente agrodolce: vediamo ancora una volta quell’umanità, quella dimensione che ormai manca al Cortez, quella sensazione che molti degli abitanti dell’hotel hanno dimenticato. Molti, ma non tutti. Liz Taylor torna ad essere protagonista di questo episodio; nel percorso che credeva l’avrebbe portata a chiudere i conti.
Sciolto ed interessante è stato l’incontro con il figlio che, beh onestamente avrebbe potuto avere una brutta reazione, ma sono stata sorpresa in positivo quando Douglas ha deciso di dire a Liz che c’è un posto nella sua vita. Perdonare non è mai facile, ma tentare di farlo cercando di capire i motivi che hanno costretto il padre ad andarsene lo è ancora di più. Questo riavvicinamento inaspettato ha dato non solo a Liz un motivo per non suicidarsi, ma anche una ragione per ritrovare la libertà: non solo la libertà dai pregiudizi, ma questa volta la libertà di innamorarsi e di farsi amare dal figlio. Ed è proprio questa voglia di vivere che ci ha condotti ad un finale, ad un cliffhanger a dir poco inaspettato: Liz e Iris che, come due angeli vendicatori, tentano di liberarsi della donna che pur avendo regalato loro una nuova vita, non ha permesso loro di vivere. Ma perché la scena è tanto sorprendente? Okay tralasciando quello slow-motion sublime e quegli sguardi decisi, pronti ad ottenere vendetta; sono le motivazioni a sorprendere. Liz, come ho già detto, è pronta ad uccidere la donna che le ha fatto accettare la vera se stessa e Iris, disposta ad uccidere il figlio per arrivare ad un bene superiore, per vivere la sua rinascita.

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Quel figlio che ha dato decisamente il meglio di sé in quest’episodio: un Matt Bomer favoloso che ha dato vita alla versione migliore di Donovan, quell’addicted d’amore che per una volta, forse per la prima volta nella sua vita, ha avuto coraggio di combattere per la sua addictioin, di combattere per la speranza di essere visto sotto una luce diversa, di combattere per avere la possibilità di vincere.

La scena del duplice omicidio è stata semplicemente poetica: durata giusta, musica perfetta, battute azzeccate, ma soprattutto movimenti di macchina mozzafiato.

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Sebbene l’uccisione dei coniugi Valentino sia avvenuta per motivi diversi,la Contessa e Donovan si sono ritrovati al punto di partenza: soli, con nessun altro da amare, da volere, da cacciare E forse proprio in quel momento di disperazione e sconforto, FORSE, la Contessa è arrivata alla conclusione che Donovan è l’unico uomo che ha voluto sempre e solo lei, che avrebbe fatto di tutto per lei, persino uccidere l’uomo che lei reputava il suo unico vero amore per dimostrarle che lei ha potere completo su di lui. E il messaggio è chiaramente arrivato perché per la prima volta ho visto la contessa esitare.

BEH, come si può non esitare di fronte a questo spettacolo?!

Poco interessante è stata la parte di John. Alex l’ha cercato solo perché è opportunista e aveva bisogno d’aiuto, quell’aiuto che spera la possa salvare dalle grinfie della Contessa. Sally aveva, comunque, ragione: quando Alex scoprirà che John è il killer dei dieci comandamenti, lo respingerà di nuovo in quanto non lo riterrà adatto a fare il padre. Ma arriverà davvero quel momento? O Sally agirà facendoci avere un finale alla Murder House per la famiglie Lowe?
Puntata buona, ha intrattenuto e sorpreso. Voto: 8
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Ecco il promo della prossima puntata in onda a gennaio!

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Linguist, writer, reader, filmgoer and totally addicted to telefilm. Studia lingue, le ha sempre studiate e sempre le studierà. Fin dalle elementari ha sempre e solo avuto in testa l'inglese, ora sa anche francese, spagnolo, russo e tedesco, ma se avesse tempo imparerebbe tutte le lingue del mondo. La sua vita da strega.. Ehm cioè filmica e telefilmica è cominciata con Hocus Pocus, poi con Charmed ed infine con Harry Potter (sì, è fermamente convinta che il mancato arrivo della sua lettera sia stato solo una svista del sistema postale italiano – qui girano solo gufi ubriachi- ù.ù ). Non essendo stata convocata a Hogwarts ha passato l'adolescenza prima a Capeside con Dawson e la sua compagnia, poi a Stars Hollow dalla famiglia Gilmore ed infine ha deciso di frequentare i “quartieri alti” di Orange County in compagnia di Ryan, Seth, Summer e Marissa e dell'Upper East Side cercando di scoprire chi fosse Gossip Girl. Per guarire la sua dipendenza da quella gioventù ricca; è andata a farsi curare al Seattle Grace Hospital, luogo dove fa ritorno ogni anno anche se Shonda cerca di ucciderla. Deve confessare, però, che gironzolando per Mystic Falls e per Beacon Hills ormai è abituata a rischiare la vita. Nel tempo libero legge, legge, legge e scrive, scrive, scrive. Sogno nel cassetto: vivere a New York e scrivere sul cinema. Piano B: piazzarsi davanti agli studios di Los Angeles e, in qualche modo, farsi assumere. Motto: A volte possiamo far avverare i sogni. Non succede spesso, ma quando possiamo dobbiamo farlo.

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