Antonio D’Amico, il partner storico del defunto stilista italiano Gianni Versace, non è contento della serie di FX sulla vita e morte dello stilista, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story, e ne ha parlato in esclusiva con PEOPLE, affermando che il progetto contiene molte inesattezze.
“Parti importanti della serie sull’omicidio di Gianni Versace non riflettono la realtà degli eventi così come sono avvenuti, afferma D’Amico, 59 anni. “Credo, insieme a coloro che mi conoscono bene, che il mio personaggio sia stato interpretato erroneamente così come quello che era la nostra relazione.”
In particolare, D’Amico accusa la scena della seconda stagione di American Crime Story dove il killer di Versace, Andrew Cunanan, lo incontra sul palco della San Francisco Opera dopo un breve precedente incontro in un club (non è chiaro come mai la serie avvalli questi eventi, che sembrano raccontati dalla prospettiva di Cunanan).
D’Amico ha raccontato a PEOPLE che quella sequenza “è pura fantasia, visto che io e Gianni siamo stati insieme tutta la sera con altre persone e le signore del Consiglio della San Francisco Opera, e poi siamo tornati in albergo insieme.”
“Ricordo quella sera in modo vivido perché era un evento importante,” continua. “Quell’incontro non è mai esistito. Almeno non in quel giorno e in quella circostanza. Tra le altre cose, Gianni non amava l’alcool, tutti lo sapevano, perciò anche quella scena con Cunanan è pura finzione.”
D’Amico aggiunge che la serie ha dipinto male altri aspetti della relazione di oltre 15 anni tra lui e Versace.
“Né Gianni né io abbiamo mai voluto sposarci o avere figli,” aggiunge. “Tutto ciò che volevamo era vivere la nostra relazione alla luce del sole, come abbiamo fatto. Eravamo più che felici dei nostri nipoti, tanto che non abbiamo mai cercato figli nostri.”
D’Amico non è il primo a commentare The Assassination of Gianni Versace. La famiglia Versace ha criticato lo show definendolo “condannabile” e “fantasioso”.
In risposta il produttore Ryan Murphy ha parlato con Variety, “Abbiamo emanato un comunicato affermando che la nostra storia era basata sul libro di Maureen Orth [Vulgar Favors], un’opera molto celebrata non di carattere fantasioso oramai in giro da più di venti anni. Questo è tutto ciò che abbiamo da dire, oltre che ovviamente che se la tua famiglia viene raccontata è normale avere quella sorta di atteggiamento alla “Ok, vediamo come vanno le cose”.
Parlando della sorella di Versace, Donatella, interpretata da Penélope Cruz nella serie, Murphy ha affermato: “Non so se guarderà lo show, ma se lo farà si renderà conto che abbiamo trattato lei e la sua famiglia con rispetto e gentilezza.”
Lo scorso anno, D’Amico ha parlato con Ricky Martin, che lo interpreta nella serie. Secondo Martin, lui ha rassicurato D’Amico che sarebbe stato soddisfatto della sua interpretazione.
Un rappresentante di FX non ha immediatamente risposto con un commento ufficiale.