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Agents of S.H.I.E.L.D. | Recensione 1×04 – Eye-Spy

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Agents of S.H.I.E.L.D. | Recensione 1×04 – Eye-Spy

“Meriti una seconda occasione”

Un’espressione che è una premessa.   Agents_of_S.H.I.E.L.D.
Quarto episodio per la nuova serie firmata Joss Whedon, dove si comincia ad evincere la struttura logistica.
Credo che gli stand-alone siano, in gran parte degli show televisivi, il miglior modo per raccontare determinate storie, non solo per il maggior numero di materiale che lo show andrebbe a contenere, ma anche per approfondire aspetti psicologici ed interessanti tematiche.
E’ ovvio però supporre che gli episodi siano ben fatti e che lo spettatore sia quanto meno interessato da ciò che viene portato in scena. Ecco, il mio problema con questa puntata è che non ne sono stato abbastanza coinvolto. E non perchè il contenuto fosse banale o scadente, seppure non stiamo parlando del miglior risultato raggiungibile, ma perchè il disequilibrio tra narrazione e introspezione non regge.
Oltre a Skye e Coulson, che senza troppi giri di parole si aggiudicano la nomina di personaggi principali, gli altri sono apparsi piuttosto messi da parte. Cosa che va bene per una puntata, al massimo due. Ma siamo giunti alla quarta settimana di trasmissione, e Fitz-Simmons risultano ancora privi di un proprio spessore, e questo è un grande peccato considerando l’ideologia con il quale vengono scritti. Ma non si può brillare sempre e solo di caratterizzazione, per quanto essa interessante sia.
Ad ogni modo, le carte sono state messe in tavolo, e pare che lo show si sia finalmente circondato di una cifra certa di fans che tocca gli 8 milioni, con un target maschile tra i 18 ed i 49 anni.

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La squadra questa volta è riunita in Svezia, dove una donna ha eseguito un gran colpo (di classe) rubando diamanti per un ente individuato come “l’inglese“.
Il soggetto viene identificato e riconosciuto da Coulson come Akela Amador, un’ex componente dello S.H.I.E.L.D. data per dispersa in seguito ad una violenta missione ad esito infelice.
Così, in seguito ad un tentato omicido da parte di Akela nei confronti dei membri nerd della combriccola, avvenuta prima della scazzottata con Melinda May, si viene a conoscenza delle vere intenzioni del personaggio. Sta svolgendo delle missioni perchè costretta da un’organizzazione segreta, causa tra l’altro del malvagio occhio bionico inseritogli.
La vicenda vede insistere nuovamente sulla nuova condizione di Coulson, alludendo al repentinoed evidente cambiamento che il personaggio ha adottato. Forse un pò troppo evidente.

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La funzionalità della tematica morale contribuisce, come nelle puntate addietro, a far salire il livello qualitativo dello show. E se il rapporto tra sicurezza e protezione, miscelato per bene alla convivenza cooperativa di una squadra composta da membri tendenzialmente diversi eppure così indispensabili l’uno per l’altro non fosse già abbastanza, ecco tirare in ballo qui l’ etico concetto delle seconde possibilità.
Akela deve all’agente Coulson un’enorme gratitudine, che va al di là della consapevolezza di un qualsivoglia cambiamento, in quanto lui non aveva altra intenzione se non quella aiutare la sua ex pupilla.
Se questo è fonte di un nuovo atteggiamente provocato da cause incerte o dalla brutta esperienza avuta con lo scettro di Loki, a noi non è dato di saperlo (almeno per il momento)
Questo va a riempire ulteriori buchi di caratterizzazione, allargando gli orizzonti nel rapporto Skye/Coulson. E se la prima si mostra favorevole e disponibile alla collaborazione nei confronti delle idee del leader dello S.H.I.E.L.D. (poichè lei stessa ora esegue il processo di nuova addetta), May non apprezza la sfumatura di grigio con il quale le situazioni vengono trattate.

Indiscutibilmente piacevole:

  • L’ interpretazione impeccabile di Pascale Armand nei panni di Akela fa trapelare sospiri drammatici e convince appieno questo inaccontentabile recensore (ma nemmeno troppo inaccontentabile dopo tutto).
  • Ward che soffre il solletico.
  • Una scena finale indubbiamente divertente.
  • Cavellerie femminili nemiche: May vs Akela.

Meno piacevoli:

  • Cavellerie femminili nemiche: May vs Akela (lo scontro rapido e ad esito probabile fa perdere punti)
  • Poca introspettività ancora per Fitz e Simmons.
  • Datemi le citazioni. Io amo le citazioni.

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Puntata che non eccelle, considerabile forse come la più debole della combriccola sul piano generale sino ad ora.

Si cominciano a delineare particolari aspetti della story-line percorribile, e le domande irrisolte vengono a molteplicarsi.
A proposito del cliff-hanger della 1×02, pare che il prossimo appuntamento farà versare qualche lacrima in proposito.
Non vi dico altro, vi lascio con il promo, ma solo dopo avervi indirizzato come sempre nella pagina facebookiana Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. Italia.


http://youtu.be/9U2OS1m1gdQ

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Gli ormai lontani anni che segnarono la sua infanzia videro l' interesse dirompente per le storie, i racconti, i tanto amati film Disney che hanno accompagnato la crescita di milioni di bambini. Ma l' acquisto di un nuovo televisore al plasma e di un decoder satellitare, fecero slittare un diverso tipo di interesse alle stelle. Il continuo zapping e la curiosità delle novità che la televisione offriva sballottolarono il ragazzo in universi misteriosi e bizzarri. Lele visitò quindi, in compagnia dei personaggi che lo hanno tramutato in un ossessionato, Newport Beach, Stars Hollow, Capeside e la tanto famosa Sunnydale. I vari processi che lo porteranno ad essere una persona (quasi) adulta, saranno notevolmente influenzati da un' isola abitata da orsi bianchi e fumi tenebrosi, da vampiri con complessi interni, da terapie magiche e, in fine, da infiniti viaggi per le oscure strade d' america a bordo di una rockeggiante impala del '67. Cosa cerca da una serie? Emozione. Qual'è il suo sogno nel cassetto? Magari essere egli stesso ideatore di un best-seller.

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