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Agents of S.H.I.E.L.D. | Recensione 1×01 – Pilot

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Agents of S.H.I.E.L.D. | Recensione 1×01 – Pilot

‘La verità è nel vento.’ Agents_of_S.H.I.E.L.D._logo
Martedì 24 Settembre 2013 la ABC manda in onda il suo nuovo show firmato Joss Whedon, Agents of S.H.I.E.L.D., classificando il pilot come il più visto degli ultimi quattro anni, con una media di quasi dodici milioni di telespettatori. La potenza e la logica riuscita di un prodotto che fa da sequel ad uno degli ultimi capitoli Marvel dell’ anno scorso (The Avengers) è da attribuire ai fedeli fans che l’ autore si è guadagnato nel tempo.
La briosità della nuova crew, e l’ entusiasmo degli attori, tra cui emerge l’ormai noto Clark Gregg, già apparso nei precedenti film sul grande schermo, ha radunato un vasto numero di appassionati (veterani e non). Personalmente, penso di far parte di quella fetta di pubblico che non vedeva l’ ora di rivedere l’ ex produttore di ‘Buffy’ all’ opera, forse proprio perchè quest’ uomo ha una visione del mondo eroico in cui non tutto gira intorno all‘ essere eroe. La trama segue a grandi linee il percorso già tracciato, collocandosi immediatamente dopo “la fine del mondo” avuta in The Avengers. La storia dell’ uomo è profondamente cambiata in seguito agli avvenimenti di New York: il mondo ha la piena comprensione di cosa ha intorno, sà che esistono gli alieni, le divinità, i giganti verdi e tutte quelle belle storie che la S.H.I.E.L.D. ha in tutti i modi tentato di conservare nell’ ombra. Ma cos’è lo S.H.I.E.L.D.? Una risposta oggettiva ce la dà Grant Ward, una solitaria macchina da guerra mobile (che mente spudoratamente pur di conservare la sua virilità) ingaggiato insieme ad una riluttante Melinda May proprio da Phil Coulson. Esatto, lo stesso Coulson (interpretato da Gregg) dato per morto nel film precedente. Whedon trascrive una chiara scaletta degli eventi, specificando che Nick Fury ha avuto bisogno del fittizio sacrificio dell’ agente per motivare i vendicatori. Quando il fine giustifica i mezzi. La squadra che si sta andando a comporre membro per membro ha lo scopo di affrontare ogni fenomeno sovraumano ed extraterrestre. Conosciamo così anche gli ultimi membri: Fitz e Simmons, due geni di ingegneria e biochimica che corrispondono alla potenza scientifica del gruppo, e l’ ultima recluta, Skye, un’ attiva hacker che risiede momentaneamente in un furgone. L’ episodio interessa il caso di Mike Peterson, trasformato in un esperimento da superpoteri artificiali. L’ etica intorno al quale si svilupperà la storia toccherà importanti punti di riflessione, e vedrà tracciare a grandi linee le tematiche che in futuro si tenterà di affrontare. Così, oltre all’ introspezione umana, Whedon pone una classica analisi eroica. “Da grandi poteri derivano… una vagonata di casini stranissimi che non sei pronto ad affrontare adesso.” (Skye) Il cambiamento di una vita di abitudini, che spinge l’ individuo ad una lotta con la propria essenza, la meraviglia per ciò che si può fare contrapposto alla responsabilità che ciò comporta.

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La trama avrà il suo percorso logico, deludente o meno che sia; ma dando un giudizio soggettivo a quanto visto non si può nascondere che se le premesse erano buone, gli svilluppi sono stati anche meglio. La scrittura ha coinvolto il pubblico con un ritmo incalzante, regalando una serie di scene epiche già dai primi minuti. Anche le lunghe parti dialogate non sono state appesantite con eccessi, ma hanno avuto un retrogusto ironico che non è risultato forzato o fastidioso. I personaggi restano invece ancora piuttosto statici (ma ehi, siamo solo al pilot), delineando una completa caratterizzazione solo per il già celebre Coulson e per la frizzante Skye, alla quale si devono i maggiori momenti di humor. Per quel che riguarda trascorsi e interazioni, sarà il tempo a darci aggiuntive e pretese informazioni (perchè io le pretendo, voi no?). La vicenda, oltre ad una presentazione di fondo, porta in scena anche due forti tematiche:

  •  Il rapporto discusso tra etica morale e limitazioni, che sceglie come suo tramite lo stesso Coulson, in un altalenarsi di controllo e protezione.
  • La precaria condizione umana di fronte ad eroi grotteschi e organizzazioni miliardarie (ditemi pure che sono esagerato, ma io ho trovato palesi parallelismi alla situazione religiosa).

A conti fatti, ciò che davvero questo pilot ci sbatte davanti agli occhi è un tòpos quasi del tutto nuovo in una vicenda che per altro non dona eccessiva originalità. Non è la storia di eroi che salvano uomini, ma la storia di uomini che salvaguardiano quel che fin’ ora è stato considerato inverosimile. E’ la nuova visione dell’ uomo. “Non riusciamo a spiegare tutto quello che vediamo, ma abbiamo gli occhi aperti.” (Skye) Whedon ha spalancato di fronte a sè migliaia di porte contenenti spunti di riflessione. Lo studio a tutto tondo della variegata neo-squadra in cui l’uno completa l’altro sia nei pregi che nei difetti sarà sicuramente in lista. A visione conclusa lo show regala senza ombra di dubbio altri noti elementi costruttivi, quali un impeccabile uso degli effetti visivi (anche l’ occhio ha la sua parte), una soundtrack ben scelta e la distruzione dei clichè tradizionali. Marvel.Agents.of_.SHIELD-cast

Tra le tante note positive da elencare spicca anche l’ottimo uso delle citazioni, capaci di creare collegamenti convincenti. In queste poche scene emerge con evidenza la conoscenza dell’autore di un mondo già esplorato, con il quale ha quindi una confidenza tale da crearne una continuity. La struttura utilizzata  lascia indurre allo spettatore la probabile costruzione che si seguirà. E’ vero che forse è un pò presto per parlare generalmente, ma chi conosce Supernatural o Arrow (tanto per citare qualcosa a caso) saprà sicuramente cosa sono gli Stand-alone episodes: episodi autoconclusivi legati da un arco narrativo di fondo. Ciò che a primo impatto riesco ad evincere, è che avremo a che fare pressantemente con questo tipo di episodi; ma forse è davvero troppo poco quel che abbiamo tra le mani per dedurre concretamente. Alla fine chi ha atteso tanto per vedere come il mondo avrebbe reagito alla scoperta dei vendicatori è stato accontentato, ed ora come ora le cose positive sono molte, molte di più rispetto a quelle negative. Personalmente, soddisfatto appieno dal lavoro eseguito, posso solo sperare che oltre agli spunti di riflessione Whedon abbia fatto i conti anche con la narrazione. Chi vivrà vedrà.

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La situazione è in sospeso. Cos’è la Centripede e chi sono i suoi esponenti? Potrebbe trattarsi di un prossimo villain? E cosa sono i numeri dettati da Ward (0-8-4), che compongono tra l’ altro il titolo della prossima puntata? Quanti di voi sono curiosi dei prossimi sviluppi? E cosa pensate di questo pilot che ha generalmente soddisfatto la critica? Vi lascio con il promo della 1×02, che pare momentaneamente essere esplosiva (letteralmente)!


http://youtu.be/utiosiohEUw

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Gli ormai lontani anni che segnarono la sua infanzia videro l' interesse dirompente per le storie, i racconti, i tanto amati film Disney che hanno accompagnato la crescita di milioni di bambini. Ma l' acquisto di un nuovo televisore al plasma e di un decoder satellitare, fecero slittare un diverso tipo di interesse alle stelle. Il continuo zapping e la curiosità delle novità che la televisione offriva sballottolarono il ragazzo in universi misteriosi e bizzarri. Lele visitò quindi, in compagnia dei personaggi che lo hanno tramutato in un ossessionato, Newport Beach, Stars Hollow, Capeside e la tanto famosa Sunnydale. I vari processi che lo porteranno ad essere una persona (quasi) adulta, saranno notevolmente influenzati da un' isola abitata da orsi bianchi e fumi tenebrosi, da vampiri con complessi interni, da terapie magiche e, in fine, da infiniti viaggi per le oscure strade d' america a bordo di una rockeggiante impala del '67. Cosa cerca da una serie? Emozione. Qual'è il suo sogno nel cassetto? Magari essere egli stesso ideatore di un best-seller.

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