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Absentia 1×04 – Per sempre fedele a Emily Byrne

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Absentia 1×04 – Per sempre fedele a Emily Byrne

Ho sempre bisogno di un momento di decompressione dopo la visione di questa puntata, perché la trovo in qualche modo estrema, molto più intensa e decisa delle precedenti. Il ritmo si fa incalzante, a tratti schizofrenico. La storia ha preso il volo, e lo stesso fa “our little girl” (papà Byrne, sei il nostro idolo e mascotte), che adesso è da sola ad affrontare le avversità, potendo contare soltanto su se stessa, l’innato desiderio di giustizia e il bisogno spasmodico di chiarire la situazione (e  la sua reputazione), soprattutto per amore del figlio. In questo ha giusto l’appoggio del padre e il nostro che, in quanto pubblico, stiamo dalla sua parte e continuiamo a credere alla sua innocenza. But what about you, Nick?

[Io durante la puntata]

Nonostante le reazioni forti,  ho comunque evitato di scrivere sull’onda del trasporto che mi avrebbe portato a montare una filippica contro Nick di sei ore a flusso di coscienza ininterrotto, dichiararlo colpevole di tutti i mali del mondo, l’udienza è tolta.

No, davvero, io non capisco Nick. Ho voltato e rivoltato la puntata da ogni angolazione e ancora non comprendo come mai, dal fidarsi totalmente di lei – perché io ti conosco, io so chi sei, non riesco a starti vicino senza bisogno di amarti carnalmente (ehm) mentre l’altra moglie quasi non la guardo in faccia, figurarsi toccarla-, finisca nel giro di minuti dall’altro lato della barricata, cioè a darle la caccia. Ho esaminato ogni attenuante, ma mi rimane un profondo sconcerto e molta amarezza. Come mai io, spettatrice, non ho motivi di smettere di crederla perseguitata, e tu sì?

D’accordo, lei ha tradito la sua fiducia dopo il loro imprevisto e inarrestabile momento di vicinanza fisica e passione, culmine di un’attrazione visibile e in costante crescita, una sorta di ritorno a casa pieno di ardore, ma soprattutto tenerezza e vulnerabilità. I baci amorevoli, esitanti. Le cicatrici sulla schiena da toccare con dita leggere, nel dolore di trovarsi davanti ai segni concreti della violenza fisica subita. La delicatezza di gesti familiari e rimpianti. Il modo che ha di toccarla, rispettoso e sensibile, prima di essere entrambi travolti dal desiderio. Il desiderio palpabile di Nick di riaverla e confortarla, e amarla, insieme, attraverso l’amore fisico. Farla stare bene.

 

Nick è un uomo buono, lo si vede. È introverso, certo, esprime poco i suoi sentimenti, ma è profondamente corretto. E se da un lato capisco che gli è sprofondato il cuore nelle viscere, quando ha scoperto la sua fuga, perché Emily ha tradito la sua fiducia dopo un momento di grande intimità soprattutto emotiva, dall’altro il voltafaccia è clamoroso.

Emily è sola, dicevamo. La persecuzione nei suoi confronti è diventata effettiva e ufficiale e adesso non è più solo una nostra percezione, quella che lei sia vista come un elemento disturbante all’interno di un sistema che tende alla quiete. È un comodo capro espiatorio. Emily è una persona profondamente coraggiosa, forte, impavida, non si arrende di fronte a niente ed è il motivo per cui è sopravvissuta all’indicibile. Ma è anche una donna, voglio ricordarlo sempre, che è stata torturata, maltrattata e che può portare ancora in sé il carico delle nefaste conseguenze del sadismo che ha vissuto. E si sente sola, perché nessuno crede in lei, perché anche chi è forte – perché si è trovato a tirar fuori tutta la propria resistenza-, ha bisogno che qualcuno stia dalla sua parte. Perché è disumano essere considerata da chiunque il Nemico.

Emily si illumina ed è in pace con se stessa solo con Flynn. Il loro rapporto ha raggiunto in fretta una grande complicità. Il bambino si è aperto all’amore materno e sembra l’unico in grado di percepire la sua innocenza, a qualche livello non razionale, non mediato dal sospetto del mondo degli adulti. Emily sorride di gioia solo quando si connette con il figlio. Al momento è l’unico legame che le dà la forza di combattere, anche se non di fermarla del tutto, quando prende strade che, all’apparenza, sono vicoli ciechi suicidi. Amo il modo in cui lei e Flynn rappresentino l’isola felice e incontaminata della storia.
 

All’altro capo di un rapporto filiale di grande delicatezza, ancora in fieri, abbiamo la Madre Badessa che arriva a imporre la sua autorità e far danni. Capiamoci. Io penso che Alice abbia una personalità forte, sotto quegli strati di cardigan zuccherosi e che sia alle prese con un uomo che è l’anello debole della situazione. Capisco benissimo la sua frustrazione e il senso di impotenza, perché lei si considera la sua vera madre e come tale agisce. Il problema mi si pone quando fa scontare a Flynn le conseguenze delle sue decisioni impulsive e non ponderate. Agisce in base alla paura (di Emily o di perdere quello che ha?) e di fatto sconvolge il figlio che dice di voler proteggere. Anche se è fermamente convinta di dover fare lei la Giustiziera della Piscina, perché il resto del mondo non sa prendere in mano la situazione (il piglio da perfezionista dispotica si vede benissimo), NON può denunciare la madre biologica davanti a Flynn. Non dico di lasciarla fuggire e diventare complice, ma magari evitare traumi a un bambino già provato?

Nick, nelle trecento scene in cui è ripreso in auto a telefonare a qualcuno (inizia a farsi ilare la cosa), diventa progressivamente afono, sempre più tormentato e distrutto nel corpo e nello spirito. È convinto che Emily sia un’assassina, con buona pace della mia indignazione e dei suoi sensi di colpa (oh, se li vedo, Nick) per aver ceduto al fascino ammaliatrice della donna-strega che lo ha poi mollato in un cantone, dopo averlo sedotto, tradendo la sua fiducia. Conosco Emily da tre puntate e non ho trovato inaspettato che fuggisse, l’ho sempre avvertita volitiva e cocciuta. Perché lui se ne stupisce? Date una spina dorsale a quell’uomo.

La scena finale – una scena che dura a lungo ed è insopportabilmente intensa – non è semplice da guardare e nemmeno da metabolizzare. Emily, di fatto, tortura Adam, come lei è stata torturata. E ci verrebbe da dire che una normale reazione, dopo quello che ha passato, è chiaro che soffre ancora di profonde ferite psicologiche non del tutto analizzate e guarite, che non è lucida e che ha alle calcagna l’intera FBI e Boston PD nelle vesti di due uomini scalcagnati che non dormono da giorni (uno non avendo nemmeno più un’alcova matrimoniale). Si trova di fronte quello che crede sia il suo aguzzino e non ha una reazione mediata dalla razionalità. Ma potremmo davvero chiederglielo? Sono profondamente vicina a lei tenendo conto che ha vissuto un’esperienza al limite della sopportazione umana. Ciò nonostante, ed è l’elemento di maggior disturbo della puntata, sussulto quando la vedo mollare un pugno al volto di Adam, perché lo trovo gratuito e fuori luogo. Ma so che è un campo psicologico di enorme complessità che non so valutare, non sono un’esperta.

Mi chiedo quanta violenza abbia interiorizzato, come non si renda conto di essere passata dal ruolo di vittima a quello di carnefice, se è davvero necessario non avere un minimo di compassione e se sto pretendendo io da lei qualcosa di eccessivo. Non lo so. Ci penso e ci ripenso e non trovo una soluzione. È chiaro però che la giustizia privata non è giustificabile eticamente, perché viviamo in una società le cui leggi dovrebbero garantire proprio il non ricorso all’occhio per occhio (ma anche qui finiamo in un discorso lunghissimo e questa non è la sede opportuna).

Per tornare su una nota positiva – e concludere la recensione, di seguito i miei tre momenti top della puntata:
L’incontro tra Tommy e il padre di Emily (da me chiamato Il Nonno). Papà Byrne è una forza della natura, spudoramente a favore della figlia e disposto a mentire in faccia al detective (da notare il disprezzo con cui sillaba il suo titolo) con una spavalderia e una sicurezza da farmi piegare. Tommy, tra l’altro, capisce benissimo cosa bolle in pentola, ma è lui per prima affascinato dalla volontà ferrea come l’acciaio e i modi spicci dell’uomo anziano che non cede di un millimetro.


“I love you. Do you love, me?”. Awwww. Ma quanto, quanto sono carini madre e figlio? È un amore quasi tangibile quello che avverto tra i due. Li adoro.

Top del top, Flynn che le tocca i capelli come quando era piccolo. Una dolcezza inenarrabile in una scena tenerissima.

Last but not least, sono indecisa tra l’incredibile badassaggine di Emily mentre fa l’interrogatorio ad Adam e fa volare sedie metaforiche e, well, la scena d’amore che per la sua complessità simbolica ho dovuto guardare per circa 167 volte, per analizzarla proprio bene, metti caso io mi perda qualcosa.

That’s all! Sempre ansiosa di conoscere le vostre impressioni. Che effetto vi ha fatto questa puntata? Fatemelo sapere!

– Syl

12 COMMENTS

  1. Io ero sicura che la scena di sesso sarebbe arrivata, pensavo addirittura arrivasse prima. Lui sicuramente aveva metabolizzato la morte di Emily ma non oso immaginare cosa debba aver provato Nick quando se l’e trovata davanti viva e vegeta. Lei è la donna con cui avrebbe voluto passare il resto della sua vita, la madre di suo figlio. Un giorno tutto questo gli è stato portato via ma adesso ha una seconda possibilità di poter passare anche solo un’ora con lei, intimi, e poterle dimostrare che la ama ancora.
    Non mi meraviglio neanche che lei sia scappata per tentare di farsi giustizia da sola, gli spettatori hanno capito il suo carattere in 4 puntate non capisco come lui che la conosce da sempre, sia rimasto sorpreso dalla cosa.
    La mamma numero 2 la odio, so che dovrei provare ad empatizzare con lei dato che all’improvviso qualcuno sta tentando di strapparle tutto quello che ha costruito, ma proprio non ce la faccio, mi irrita.
    Dopo questo episodio abbiamo capito che quella forte nella coppia Emily-Nick è sempre stata lei e che quel carattere da “non mi arrenderò mai” lo ha preso da suo padre, uomo fantastico.

  2. Tensione a tutto spiano, mi piace, mi piacissima. Bravi tutti, attori e compagnia filmante.
    Allora, comincio da Nick. Non lo vedo proprio come un voltafaccia, ma un tentativo di salvare Emily dalla sua più che legittima e giustificata ossessione. E’ dell’FBI, abituato a rispettare le regole e per di più teme (e a ragione) che l’indomita combini dei disastri che possano peggiorare la situazione già incredibilmente pasticciata. In effetti, si deve riconoscere che lei sembra proprio un’invasata fuori controllo.

    Fratello: abbiamo così appurato che è decisamente un pirla. Non sappiamo bene cosa abbia patito in passato, ma è comunque meschino vendicarsi sulla sorella. Via, eliminato.

    Per Emily, Flynn rappresenta il futuro, la speranza e l’innocenza (in un senso per uno e nell’altro per lei), per questo solo con lui Emily si sente serena e sorride. E’ un angolo di sicurezza in un momento dove non ha alcuna certezza. Piuttosto, i repentini affetto e fiducia verso la “nuova” madre sono un tantino forzati ma va beh, un personaggio positivo ci vuole in mezzo a tutto quel tetrume.

    Così come l’odio di Al nei confronti di chi ritiene usurpatrice del suo status. Anche qui, cosa comprensibile ma assai meschina nei modi. Beh, per lo meno ci fa amare ancora di più Emily. L’avranno fatto apposta.

    Infine, lei: Emily si sente tradita, dal mondo intero, non può contare sull’aiuto di nessuno per dimostrare la propria innocenza e tornare, finalmente, alla normalità. Ecco perché si decide a superare il confine dell’etica. Sono passati sei anni a dir poco drammatici, mica un giorno, credo che vada capita. Inoltre, sa che non riuscirebbe mai a cavarsela altrimenti. Io la giustifico: è l’unico modo per riacquistare la sua vita, non può fidarsi della giustizia. Sì, ci sono dei rischi di valutazione dettati dalla sua disperazione ma per lei è l’unica via da seguire. E’ l’extrema ratio.

    Sembra che tutti, padre a parte, l’unico che la conosce davvero e chi si fida fino in fondo, non vedano l’ora di togliersi dai piedi la poveretta, rea di aver spezzato certi equilibri. Persino Adam rimprovera Nick di amarla ancora. Cosa sarebbe, una colpa? E perché mai non dovrebbe?
    Concludendo, un paio o tre di situazioni e atteggiamenti un po’ forzati, ma va bene così, in fondo è solo un telefilm. O no?

    • Ciao! Io penso che in Emily si mescoli una nuova consapevolezza di sé, che in effetti recupera puntata dopo puntata, anche nel modo in cui dice “Ho diritto di vedere Flynn”, invece di scusarsi di esistere, come faceva all’inizio, il riemergere di una personalità volitiva, e naturalmente ancora una parte di trauma insieme al fatto di capire con lucidità che, se vuole scagionarsi, deve farlo da sola. Ha solo una strada davanti.
      E infatti a me sembra completamente logico che sia lei a rapire Adam, se pur andando di fatto contro la legge, come le ricorda Nick. Per cui il torturarlo in acqua mi sta bene. Meno, nella mia percezione, il pugno dato per frustrazione. C’è ancora, per me, una linea sottile tra fare l’unica cosa possibile e sfogarsi con un atto violento, senza nessuno scopo. È qualcosa in più che per me rimane gratuito.
      Nick per me non ha scusanti, se non l’essere completamente all’oscuro di come ragiona la sua prima moglie. Sembra quasi non si renda conto di avere davanti una donna che non è la versione femminile di se stesso. Può aver deciso di spingerla a costituirsi pensando di essere nel giusto per come ragiona lui, ma non per chi è lei. Dubito che prima fosse tanto diversa, ma deve mettere in conto di avere davanti una donna che è qualcosa di più di quello che ricordava. Ostinarsi a seguire la strada della giustizia significa, a mio avviso, una certa visione ottusa della faccenda che NON può risolversi, a questo punto, nelle maglie delle forze dell’ordine (visto che Adam tanto trasparente non era, come puoi escludere gli altri?). Per me è un tradimento quando chiama Tommy e gli svela dove Emily si trova, non tanto per salvare lei da se stessa, quanto per salvare Adam dalla pazza. Mi risulta illogico e un gran bel voltafaccia. Dove è finito “I know you?”
      In ultimo, per me Flynn si affeziona a lei molto in fretta (se hai avuto questa sensazione), non tanto perché deve esserci un elemento positivo, quanto perché è un bambino che deve aver sognato la vera madre (non può non averlo fatto) con fantasie che di colpo diventano realtà. Nel vederla affettuosa, divertente e disponibile ad amarlo, si è fatto conquistare subito, anche perché non intervengono modalità di pensiero adulte in lui.

      • Grazie per la risposta. Aggiungo solo che forse, ma forse, Nick si aspettava ingenuamente di ritrovare una Emily “normale” e si ritrova spiazzato. Assorbito il colpo, penso che l’aiuterà ancora seguendo la strada intrapresa dalla moglie (perché per me è lei la moglie). Se mi sbagliassi, sarà meglio che lei si trovi qualcun altro. Non riesco a togliermi dalla testa quanto deve aver sofferto ‘sta donna e quale trauma abbia di conseguenza subito. Magari è proprio questo che l’ha cambiata da come lui la conosceva. In passato, potrà anche aver capito quanto lei fosse forte, ma l’esplosione della rabbia potrebbe averla portata a livelli per lui prima inimmaginabili. Insomma, il dubbio che lui debba ancora metabolizzare la faccenda mi rimane. In ogni caso, direi che è molto probabile che la coppia, per come ci viene presentata, sia male assortita. Il pugno ad Adam credo sia liberatorio, non dico corretto, ma utile a lei come sfogo. Come piangere aiuta a superare il dolore.
        D’accordo su Flynn.

        Sai qualcosa dell’accoglienza presso il pubblico?

        • Esatto, a noi manca in sostanza la parte precedente, su come fossero come coppia prima del rapimento. L’idea è che lei sia sempre stata più ribelle – anche da come ce la presenta il padre tra le righe – e lui più “mite”. Anche la seconda moglie a me pare più forte caratterialmente di lui.
          Sugli ascolti so solo che le prime puntate hanno avuto successo in Portogallo e Spagna, non ho idea degli altri Paesi, anche perché sono più esperta di ratings americani, qui si deve valutare sia il Paese in questione, che il fatto di andare su una tv via cavo.

          • Grazie. Abbi pazienza, ma devo aggiungere che per la seconda moglie è più facile. Non è presa in mezzo come lui, ha una sola direzione da seguire. Nick è per forza di cose combattuto tra le due donne (immagino che abbia scelto la seconda per amore) e comprendo le sue difficoltà, ingigantite dalla drammatica situazione extra coniugale. Anche per questo le è più facile essere forte, pur nella sua meschinità. Non voglio difendere Nick per partito preso, è che sto cercando di immaginarmi quali travagli mentali stia affrontando. E’ un caso limite. Arrivo a dire, a suo demerito, che un eventuale “condanna” di Emily potrebbe significare più o meno inconsciamente una liberazione dal problema. Credo comunque che gli vada dato del tempo affinché possa risolvere i suoi dubbi. In ogni caso, io sto con Emily, come penso tutti, ma per noi è più facile.

          • Assolutamente d’accordo con la tua analisi. Credo di aver usato la parola sbagliata per Alice, avevo in mente più qualcosa come “volitiva”, un tratto comune a Emily. Nick è sicuramente preso tra due fuochi e se ci penso anche io è una situazione folle, al limite. Ma continua a sembrarmi uno poco incisivo perchè di fatto bravo ragazzo, bravo cittadino ma non determinato come le mogli.

  3. Ciao, sono ancora un po’ …basita dopo la visione e non riesco ad esprimere un’opinione che non sia “di parte”. E come si fa a non difendere la nostra eroina a spada tratta? Insomma…io personalmente ho visto poca “chemistry” tra Emily e Nick anche se la situazione è delicata e non facile da gestire. Anch’io amo di un amore sviscerato il nonno,orgogliosissimo della sua girl (al punto da suscitare la gelosia di Jack!) e Flynn ,che dopo lo shock del ritorno della madre “sconosciuta”, si sente incuriosito dalla sua figura e anche intenerito dalla sua fragilità. Un’altra cosa che mi ha colpita,negativamente, è l’accanimento dell’ FBI contro di lei e,allo stesso tempo,la superficialità nel gestire la faccenda.Ma uno psicologo non basta,ce ne vorrebbe uno per ogni singolo personaggio! I familiari vengono lasciati troppo soli e non riescono a reagire positivamente. However…se questo episodio era pieno di angst… i prossimi sono ancora più forti (in base a qualche spoiler che ho visto qua è là) e…mah! si vedrà ! See you!

    • Ciao! L’angst è sicuramente in crescita, dopo la seconda puntata il ritmo e l’impatto anche emotivo sono andati salendo di intensità e quindi, in proiezione, lo saranno anche i prossimi, perché credo che sia una scelta deliberata, e anche ben impostata. Sul fatto che tutti abbiano bisogno di uno psicologo in effetti è una situazione talmente fuori dal normale che un aiuto io lo consiglierei davvero, ma temo che adesso sia più urgente risolvere il problema di chi sta incastrando Emily (perché io sono convinta che il punto sia lì, a meno di non entrare nella fantascienza!).
      Grazie per il commento! 🙂

  4. Mi sbilancio e azzardo una congetturina, naturalmente senza prove e basata su quanto si è visto finora e valida (si fa per dire) a meno dell’irrompere di nuovi personaggi. Di solito, nei “gialli” tradizionali (tipo ehm… Castle, uno a caso) il reprobo è uno dei primi due interrogati. Secondo questa regola quasi aurea, il primo collega sospettato da Nick è coinvolto in qualche modo e agisce per conto di qualcun altro (che magari lo ricatta).
    Riguardo al lato sentimentale, Emily, dopo aver ottenuto ufficialmente la sua innocenza nonostante il maligno l’abbia tenuta in vita per poterla incastrare, provvederà a far dichiarare nullo il secondo matrimonio di Nick, riappropriandosi della sua maternità. Lo stesso Nick manderà al diavolo Al ma… a quel punto Emily farà altrettanto con lui, avviandosi da sola col figlio sulla strada di nuove avventure. A meno che quel detective… Mah!
    Va beh, tanto per passare il tempo nell’attesa.

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