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A Discovery of Witches – Sull’orlo della guerra

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A Discovery of Witches – Sull’orlo della guerra

E siamo giunti a metà di questa prima stagione di “A Discovery of Witches”. Questi tre episodi dopo il pilot hanno segnato un crescendo nella narrazione e nella realizzazione dello show, riuscendo a costruire un percorso sensato e compiuto in uno spazio che di certo è molto ristretto (otto episodi di poco più di quaranta minuti non sono molti per un romanzo di settecentoquarantre pagine). Gli spettatori sono stati introdotti a nuovi personaggi e nuove situazioni, nonché nuove parti della mitologia, nello stesso modo coinciso ma puntuale del pilot.

NUOVI PERSONAGGI

Abbiamo conosciuto Hamish e il suo rapporto con Matthew è stato reso in modo completo, trasmettendo con piccoli particolari (tipo quello del porgere il bicchiere di vino) il senso di intimità, “routine”, tra i due, la profonda conoscenza che esiste tra migliori amici, l’accettazione reciproca, l’avere tra le proprie priorità il benessere dell’altro… ed è stata introdotta la caratteristica di Matthew, cioè l’istinto di proteggere la sua regina sempre e comunque, così radicato che non capisce come possa perdere a scacchi.

Finalmente siamo stati introdotti anche alla terza fazione delle creature, ovvero i Daemon, grazie ad Agatha, suo figlio Nathaniel e la moglie Sophie. Quest’ultima in particolare è risultata perfetta, dolce e “tra le nuvole”. Nei romanzi lei e Nathaniel vivono altrove, ma è bello come abbiano costruito un richiamo a tutto ciò facendoli vivere in un paesino sul mare (Cornovaglia?). Grazie a loro (e alle parole di Miriam) si sono avuti particolari sulla loro società.

Infine si è arrivati a Sept Tours, dove è stata presentata Ysabeau de Clermont, splendida e terribile come descritta nei romanzi (anche se in essi ha un aspetto più giovane). La dinamica tra Ysabeau e Matthew è stata resa meravigliosamente, abbiamo visto rispetto, fiducia, amore, richieste di aiuto e sostegno, confidenze, ma anche indipendenza e fermezza; quella tra Diana e Ysabeau ha trasmesso un senso di potenza. Due donne meravigliose che se vogliono possono essere terrificanti e che, per amore di Matthew, cercano un terreno comune, il tutto favorito dalla capacità di comprendere di Diana.



EVOLUZIONE DELLA STORIA

Con la “caccia parallela” è stato chiarito che Diana è la vera preda e chi sono i veri nemici, perché quella di Matthew era solo una metafora per mostrare che Diana è il cervo… la caccia è iniziata, sarà lunga e coinvolgerà molte persone (Gillian, Satu, Domenico e Juliette tanto per cominciare).
Proprio con tale scelta narrativa gli autori hanno potuto costruire il percorso di avvicinamento tra Diana e Matthew. Un percorso veloce, sì, ma nondimeno graduale. Abbiamo visto Diana comprendere che Matthew, che doveva essere il nemico (essendo un vampiro), in realtà è l’unico a essersi preoccupato di lei, mentre la “sua gente” l’ha usata, ingannata, minacciata e tradita; per questo lei è arrivata all’All Souls tremante ed è apparsa disperata quando ha capito che lui non era in casa: Diana è sola, non ha nessuno e l’unico a cui rivolgersi è Matthew. Come detto la scorsa settimana, la parte nell’appartamento di Matthew è bellissima. Lo scambio sul cuore di lei ha avuto un duplice significato: ovviamente sottolineare il costante sforzo di lui per mantenere il controllo, ma altresì il fatto che Matthew sia sempre concentrato sul cuore di Diana.
Infine, con il laboratorio e il dialogo conclusivo tra i due è stata definitivamente chiarita la questione principale, ovvero ciò che accade alle creature; in più, oltre a mostrare l’attrazione reciproca, tutto questo è servito ad approfondire i personaggi e a mettere in risalto la dedizione di Matthew per le sue ricerche, la sua passione, come abbia cambiato il suo modo di pensare alle Streghe (le sue parole si ricollegano anche a quelle iniziali del pilot) e le sue capacità di insegnante. Più importante ancora, le sue parole nel giardino hanno rivelato il messaggio della storia: l’allegoria della paura e della persecuzione del diverso. Quelle parole hanno parlato a noi spettatori, dicendoci che non dobbiamo temere le nostre differenze, poiché è questa varietà che rende magico e bellissimo il nostro mondo.

Con l’Old Lodge (il nome della splendida casa di Matthew a Woodstock) hanno iniziato a spiegare qualcosa delle origini di Matthew, nonché della famiglia de Clermont; con il suo racconto Matthew ha rivelato la sua età ma soprattutto con poche parole (“… And done”) e quello sguardo ha portato alla luce il suo passato ricco e molto complicato.

Tutto ciò ha condotto alla parte finale del terzo episodio, la partenza dei due per Sept Tours. La scena è tra le migliori per un motivo ben preciso: come detto, sembra semplicissima, ma in realtà non lo è affatto, è carica di simboli. Il primo è l’impressione che i due danno insieme, di “coppia consolidata”; il secondo è Matthew che aspetta Diana fuori dalla porta, poiché non è casualmente appoggiato nell’attesa, sta controllando che non arrivino nemici, come è tipico di lui (e della sua famiglia). Infine, la camminata dei due: Matthew e Diana gradualmente si avvicinano l’uno all’altro e sebbene possa sembrare solo dovuto al fatto che si stanno dirigendo all’uscita, in verità è un simbolo del percorso che stanno compiendo, avvicinandosi l’uno all’altro per legarsi indissolubilmente… e quest’ultimo aspetto è rappresentato dal prendersi per mano. Nel momento in cui lo fanno diventano una cosa sola (per questo la camera stringe sulle mani), è un punto di non ritorno. E il passare attraverso il portone simboleggia l’abbandono della vita che hanno avuto sino a quel momento per intraprenderne una nuova, un’avventura incredibile che li cambierà per sempre; è il simbolo del viaggio che stanno intraprendendo, che li porterà incredibilmente lontano.

VENEZIA

Come accennato la settimana scorsa, è un’integrazione rispetto al romanzo, e tutto è realizzato magnificamente e in accordo con la storia che i lettori ben conoscono. Gli interpreti scelti sono perfetti nei rispettivi ruoli e sono stati creati dei collegamenti per legare insieme la storia (tramite Domenico all’obitorio, ad esempio, si è creato il collegamento con Matthew da vari punti di vista, Juliette, Domenico stesso e poi Gerbert; allo stesso modo, non sono casuali il fatto che Juliette abbia morso il povero Matthieu al petto e il baciamano di Domenico a Gerbert, indizio sull’identità di quest’ultimo, e ovviamente il flashback Matthew-Juliette). Il tutto per permettere ai non lettori di avere chiaro chi siano e il quadro generale nel momento in cui essi dovranno interagire con altri personaggi (come accaduto per Juliette, Marcus e Miriam).
E’ stata rappresentata la perversa relazione padre-figlia tra Gerbert e Juliette e in questo modo è stato spiegato che lei non è solo malvagia, è anche una vittima e la sua ossessione è stata alimentata dalle torture subite da Gerbert. Una relazione perversa che non è l’unica esistente: davvero un’ottima idea mostrare che lo stesso avviene tra Peter Knox e Satu Jarvinen, sebbene qui ci si trovi davanti a mentore-pupilla. In questo modo è stato chiarito che Peter Knox è uguale a Gerbert.

Infine, con il terzo e quarto episodio siamo stati finalmente ammessi nelle sale della Congregazione. Meraviglioso l’effetto dell’Isola della Stella nascosta da un incantesimo e bisogna dire che la soluzione delle chiavi che si compongono è stata molto intelligente, ha permesso di far comprendere che tutti i membri sono necessari, ma ha altresì evitato lungaggini inevitabili se si fossero usate tutte e nove (come nel romanzo).

In ultimo, Venezia ci ha portato un altro membro dei de Clermont: Baldwin, capo della famiglia dalla morte di Philippe, che grazie all’interpretazione perfetta sin dal primo istante di Trystan Gravelle sembra essere uscito direttamente dalla carta dinanzi ai nostri occhi.

Tutti gli interpreti, a partire da Matthew Goode e Teresa Palmer, passando per Lindsay Duncan, Edward Bluemel e gli altri, sono favolosi nei rispettivi ruoli, portando in vita i personaggi cartacei tanto amati.

FLOP: uno solo. Possibile che in fase di montaggio non si siano accorti della cravatta di Matthew?! Si poteva togliere lavorando al computer.

Ecco la TOP 3:

    • La scena della cavalcata e quella del ballo, perché momenti di pura gioia (e il secondo più bello di quanto si immaginasse).

 

  • I momenti Matthew-Ysabeau (in particolare il discorso dinanzi alla porta dello studio di Philippe e l’entrata in tale stanza di Matthew, devastato dall’assenza del padre) e Ysabeau-Diana, per le splendide dinamiche tra i personaggi e perché Matthew e Ysabeau parlano Occitano.
  • Matthew vs Domenico, che ci ha permesso di vedere i vari aspetti di Matthew, la sua forza e la sua fragilità, e i suoi cambi repentini (gentleman, figlio amorevole, uomo innamorato, essere sinistro, spietato e letale, e figlio bisognoso del sostegno della madre, passando velocemente tra essi), e la scena finale, la WitchWater, un altro potere di Diana, realizzata benissimo e con il particolare degli occhi di Diana che divengono acqua.


BONUS: Miriam badass e, posto che fotografia e regia si sono confermate meravigliose, l’uso della musica per la costruzione delle scene e la presentazione di personaggi e situazioni (“Rabbit Hole” per Juliette; “Demons” per Sophie e Nate,“You Ca n Go Your Own Way” per la partenza di Diana e Matthew).

Per leggere alcune curiosità potete cliccare di seguito: una breve spiegazione sui de Clermont e gli easter egg di questi episodi.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio.

Ci ritroviamo dopo la settima puntata per “Tre puntate, tre scene per episodio e un bonus Vol. II” e poi per la recensione di fine stagione!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

18 COMMENTS

  1. Eccomi a commentare dopo la visione di quella che, per me, è stata finora la puntata più bella e coinvolgente. Leggendo in contemporanea il romanzo, anche se sono solo a un quinto, ho in mente una serie di dettagli che non so più di preciso da dove provengano: . da un lato vado avanti con la storia con le puntate, dall’altro mi riempio di sfumature grazie alla narrazione scritta. Trovo tutto bellissimo e in questo momento onestamente mi ci voleva di perdere la testa in una storia anche romantica, oltre al parlare di streghe che attualmente mi interessano parecchio.
    Come mi avevi anticipato, Diana ha un carattere di fuoco e io l’ho visto soprattutto nel quarto episodio: “Torna dentro”- “Non ci penso nemmeno”, “Non decidere per me”, e la suocera che le dice “Lascialo condurre, almeno nel ballo” XD
    Di lui mi piace moltissimo il garbo e quell’istinto protettivo che ha per lei, di lei ammiro la forza finora repressa e il suo rimanere sempre fedele a se stessa. La scena in cui fa piovere le sue lacrime è stata strepitosa (e ok, ovviamente anche il ballo e il bacio e i paesaggi magnifici e Ysabeau, donna di enorme carisma, che sa riconoscere una donna di valore come Diana). Mi è piaciuto soprattutto il concetto, forse espresso meglio nel libro (?) che è inutile opporsi alla propria natura, ma si deve anzi accettarla e gestirla, invece che tentare di essere qualcosa che non si è.
    E infine il tema dell’amore ostacolato perché si appartiene a mondi diversi è topico e romanticissimo! Ora immagino ci aspetteranno puntate di drammi e battaglie.
    Grazie per i tuoi articoli dettagliati che mi aiutano a non perdere nessuno snodo/particolare della storia. Alla prossima!

    • Ciao!
      Sono d’accordo con te. Questo quarto episodio è stato il più bello e coinvolgente sinora.
      Mi fa piacere che tu stia apprezzando il libro. Dove sei arrivata nella lettura?

      Diana è così anche nel libro. All’inizio, come credo tu stia vedendo, è un po’ più fragile di quanto mostrato negli episodi, ma a Sept Tours è praticamente identica. In verità Matthew le ripete tre o quattro volte di andare via, ma lei niente. Lui comincia pure a incazzarsi perché lei non obbedisce. XD Poi ci fa l’abitudine al fatto che Diana non obbedisce, semmai comanda. Ed è proprio quello che amo di lei. E’ molto dolce, materna, affettuosa e protettiva con le persone che ama, ha una sua fragilità, ma è fiera e indipendente e indomita, anche.
      Sì, Ysabeau all’inizio le ripete sempre che lei deve fare ciò che Matthew ordina e la riprende un poco per la resistenza che mostra… il che è divertente perché, senza fare spoiler su Ysabeau… “Il bue che dice cornuto all’asino”.
      A tal proposito posso dire che quello sguardo che si sono scambiate dopo il “Chiunque sia stato, fagliela pagare. Non porterà via il dolore, ma aiuta” di Ysabeau non è a caso. E non so se hai notato, ma Diana accenna un sorrisetto con un angolo della bocca. Non è un caso nemmeno quello. Si sono riconosciute a vicenda.
      Ysabeau è STRAORDINARIA. E’ uno dei miei personaggi femminili preferiti. Lei e Diana in primis, poi altri, tipo Miriam.

      Matthew è così. E’ terrificante se vuole e sì, è molto pericoloso, è dispostissimo a uccidere e non si fa particolari problemi a farlo, ha un lato oscuro molto spiccato (ovviamente, è un vampiro ultra millenario), ma ha una ricchezza interiore incredibile. Con le persone che ama è di una tenerezza infinita, è un gentleman, con Ysabeau è un figlio ben più che amorevole e devoto, è un padre meraviglioso (Marcus)… ed è un amico leale, generoso con chi ha bisogno…
      L’istinto protettivo è tipico della figura letteraria del Vampiro. Anche in questa storia. Matthew non è l’unico ad averlo nei confronti delle persone amate, solo che lui non è un vampiro comune, diciamo.

      Il concetto fino a questo momento è espresso meglio nel libro perché c’è più spazio per narrare e Matthew può ripeterlo più voltea Diana (perché è quello che fa), ma credo che lo scopo sia man mano ampliarlo anche nella serie perché, come scoprirai, è uno dei tempi portanti di tutta la storia, centrale nell’intera trilogia. Come ho scritto nella recensione, il tema è la natura e la persecuzione del diverso, e il percorso di Diana è quello di comprenderlo e assumersi la responsabilità di combattere tutto ciò.

      Il tema dell’amore ostacolato deriva un poco da Rome e Giulietta, diciamolo: Matthew e Diana appartengono a due “specie nemiche”, che si sono fatte la guerra e non si fidano l’una dell’altra, e in più l’unione tra esponenti di creature diverse è proibita dalle regole della Congregazione.

      Mhmm… drammi e battaglie… mhm… dramma sì, battaglie… dipende. Questa è una guerra che viene combattuta non in campo aperto come quelle cui la Storia umana ci ha abituato. E’ subdola e complessa, fatta di intrighi e segreti.

      Grazie per aver letto e commentato! Hai letto anche la sezione de Clermont ed Easter egg?

  2. *SPOILER
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    Nel libro sono al punto in cui Diana riceve la foto a colori dell’omicidio dei genitori ed è sconvolta e lui riceve i risultati del DNA di lei, su cui sono curiosissima.
    Mi spiace che nella serie non ci siano state le lezioni di yoga, avrei amato vedere Amira creare uno spazio in cui le creature si sentissero a proprio agio tra loro.
    Il libro mi rimanda un’atmosfera e una dimensione che forse apprezzo di più, non tanto perchè ci sia più tempo per descrivere tutto in modo dettagliato, ma ha proprio un impatto più forte su di me.
    Vorrei porre alcune domande
    1. è possibile che un vampiro morda una strega e la trasforma in vampiro? O mordendola la ucciderebbe e basta (se non riuscisse a trattenersi)? In sostanza, una specie può ibridarsi? Gli umani cambiano proprio specie diventando vampiri a loro volta (nel senso che esiste la possibilità), ma una strega?
    2. come fa un vampiro a vivere millenni senza che nessuno si renda conto che non invecchia? Dovrebbe almeno cambiare residenza ogni tot anni, immagino
    3. le tre specie non potrebbero in teoria unirsi e formare una famiglia, perché lo vieta lo “statuto”, ma ci saranno stati altri casi di innamoramenti interspecifici?
    4. cosa c’è nel dna di Diana?!
    5. in quale modo gli esseri umani si rendono conto che vampiri, demoni e streghe sono diversi da loro, soprattutto quando sono insieme? Che cosa dovremmo vedere noi umani di diverso da farci insospettire? (*cerca un modo di riconoscere vampiri all’orizzonte 😀 )
    6. come fanno loro invece a sapere chi è chi? In base alle sensazioni corporee che percepiscono in loro presenza?
    Poi.
    Gillian nel libro non viene mai presentata come un’amica, non c’è quindi il senso di tradimento avvertito nel libro, eppure riesce a essere ancora più odiosa che nella serie tv.
    Bellissima la scelta del nome “Diana” a riferirsi alla dea della caccia. Preda, mai. Mi piace molto quando, nel libro, a contatto ravvicinato con lui, non venga mai schiacciata dalla sua personalità: I mean, con un vampiro che mi ordina di non muovermi, io non avrei il coraggio, non tanto di dirgli “Ma con te sono al sicuro”, proprio quello di parlare in the first place. (Però potremmo anche fare una prova, se Matthew desidera farmi una visita e sentire l’odore della mia adrenalina :D).
    Ho concluso i miei sintetici interrogativi, spero non siano troppi, è che la faccenda mi sta prendendo molto!

    • ATTENZIONE SPOILER!!! Più o meno
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      Ah, quindi sei giusto prima della partenza per Sept Tours.
      Io invece non sono dispiaciuta per la mancanza delle lezioni di Yoga, pur da persona che ha fatto Yoga e lo adora, perché sebbene mi piacciano tanto nello show non avrebbero avuto molto senso. Ha molto più senso mostrare Venezia che la lezione di Yoga, anche perché Diana fa Yoga per tenere a bada gli attacchi di panico, che nello show non ha.
      Personalmente, da amante della saga letteraria, che ho letto in tre lingue diverse, lo show ha l’atmosfera che ho sempre immaginato leggendo i libri. Semplicemente in questi ultimi, soprattutto per questo primo, che finora è l’unico adattato, c’è più spazio narrativo e quindi il ritmo può essere diverso, meno veloce. Io spero che per adattare il secondo e il terzo pensino a più episodi, per dare modo di mettere più cose e dover affrettare meno la narrazione. In questo modo si dà maggiore possibilità di gustare e apprezzare l’atmosfera.

      Le tue domande.
      1. Sì, eccome. E’ quello che capita. Anche una strega diventerebbe un vampiro.
      2. Infatti Matthew nel terzo episodio ha detto, quando sono andati all’Old Lodge (la sua casa a Woodstock) che lui va via, poi dopo qualche anno torna cambiando l’arredamento, non può stare sempre lì perché gli umani diventerebbero sospettosi e si accorgerebbero che lui non invecchia. Per questo spesso i vampiri in questa storia tendono a isolarsi tra loro, riapparendo con nuove identità. Per questo, ad esempio, i de Clermont hanno Sept Tours e altri castelli nella zona, perché lì possono essere chi sono visto che, come detto da Matthew in questo quarto episodio, gli umani abitanti della zona sanno che loro sono vampiri. Lo sanno da sempre. E in verità, de Clermont sono i signori di quelle terre e si prendono cura degli umani che vi abitano. Da più di un millennio hanno anche un sistema d allarme per avvertire la popolazione di pericolo imminente (attacchi e via dicendo). E lo usano, proprio per proteggere gli abitanti.
      Nel mondo Matthew al momento è conosciuto come Matthew Clairmont, il celebre scienziato, ma nella sua vita ha avuto altri cognomi, usando quello vero, de Clermont, solo tra chi sa la verità. Lo stesso ha fatto Baldwin (che al momento nel mondo è conosciuto come Baldwin Montclair), lo stesso hanno fatto tutti gli altri fratelli e sorelle.
      Avviene in ogni storia di vampiri. In The Vampire Diaries, Stefan e Damon spiegano ad Elena che pur essendo i proprietari della Salvatore’s Mansion a Mystic Falls, lasciano la casa ai parenti umani (che sanno di loro), tornando di tanto in tanto fingendosi dei nipoti. I Vampiri Originari, nati proprio in The Vampire Diaries come personaggi per poi passare al loro show, The Originals, raccontano di essersi spostati per il mondo, tra Europa e America soprattutto, vivendo ovunque, proprio perché non potevano stabilirsi definitivamente in un luogo, per nascondere la verità. Trovano un luogo da poter rendere casa loro nel XVIII secolo: New Orleans. Perché lì c’è una nutrita comunità soprannaturale (streghe, licantropi) e gli Originari praticamente costruiscono New Orleans, rivelandosi alle autorità umane e creando una sorta di “consiglio” con esponenti delle varie specie per mantenere un equilibrio (anche se in verità tendono a comandare loro XD ). E lì tornano a vivere nel XXI secolo, dopo aver lasciato Mystic Falls.
      3. Ci saranno stati altri casi, prima di Matthew e Diana? Avrai una risposta, negativa o positiva che sia.
      4. Avrai la risposta nel prossimo episodio.
      5. I Vampiri sono bellissimi, molto più di un umano bellissimo, sono aggraziati, fisicamente più prestanti (con la trasformazione possono anche crescere ancora in altezza) e sebbene si noti anche con un solo vampiro per strada, se è uno solo il pensiero è che è solo una persona particolarmente bella; i Daemon sono geniali e un po’ “svampiti”, oltre la normale eccentricità umana; le streghe hanno una sorta di aura, alcune più di altre. Ora, il concetto della storia è che presi uno alla volta possono passare inosservati perché gli umani pensano a una persona particolarmente bella, o particolarmente eccentrica o carismatica. Messi insieme, a gruppi singoli o mischiati, tutto questo diventa oltremodo evidente e sorge il sospetto che non siano umani.
      6. Loro si riconoscono tendenzialmente per istinto, anche se Matthew per esempio non sente quando Diana lo guarda, mentre lei lo sente.

      Gillian. Per alcuni è più odiosa nella serie tv proprio per il tradimento, che è anche peggio, mentre nel libro è una falsa bigotta e violenta. Tuttavia, hanno lasciato la caratteristica di base presente nel libro: l’invidia. Perché fondamentalmente è questo che Gillian è, oltre a essere falsa, è un’invidiosa.
      Io mando maledizioni a entrambe le versioni. XD

      Bellissima sì, la scelta del nome di Diana. Non è un caso. Niente è un caso in questa storia. Nemmeno il nome “Matthew” è casuale.

      Io invece sono come Diana. Il mio automatico pensiero quando lui comincia a essere iperprotettivo, sin dalla prima lettura, è stato: “Matthew, placati. Beviti una cup of tea, una camomilla, tié, mangiati un pancake con Nutella e stai buono, rilassati e non rompere.”
      Sarà che ho una lunga storia letteraria coi vampiri, quindi non mi impressionano. Mi lasciano indifferente nei loro atteggiamenti, anche le loro sfuriate. XD

      No, non erano affatto troppi. Spero che le risposte siano state esaustive.

      • Spero d rispondere al posto giusto e non sotto commenti di altri.
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        Rispondo adesso che ho finito il primo libro e iniziato il secondo, in questi giorni l’ho divorato e ho pensato non avesse senso commentare, visto che un minuto dopo avrei ripreso la lettura.
        Non so nemmeno se ha senso commentare qui il libro in sé. Grazie per le risposte esaurienti, io conosco poco i vampiri a parte Dracula che ho letto all’università.
        Dal momento in cui si trasferiscono a Madison la trama diventa per me molto avvincente. Mi piace tutto l’intreccio che coinvolge i genitori di Diana e la famiglia di Matthew e che lui sia l’uomo che attendevano. Questo non tanto perché io ami le storie destiniche (sì), quanto perché il loro amore è simbolico di una sorta di rottura del potere costuituito a favore di una mescolanza tra i generi che rappresenta il futuro.
        1. Quindi demoni e streghe diventano vampiri, ne hanno la possibilità perdendo la loro identità, ma i vampiri rimangono vampiri?
        2. Sophie è strega, il marito demone e la figlia demone? Ho capito giusto?
        3. L’incantesimo di Rebecca sulla figlia come funziona? Diana usa la magia, lo ha sempre fatto
        4. La Casa è uno tra i protagonisti più divertenti
        5. Mi incute molto timore reverenziale la promessa fatta da Diana alla dea, di offrirle in cambio quello che vuole, purché salvi il marito
        Ora sono molto più curiosa di prima di vedere come avranno declinato televisivamente tutto quello che manca!

        • Eccomi a risponderti.
          Mi fa piacere che tu stia amando la saga. Gli aspetti che hai citato sono quelli che piacciono anche a me, in particolare l’ultimo.

          ATTENZIONE, SPOILER!!!













          1. In che senso perdono la loro identità e i vampiri invece rimangono vampiri? Non sono sicura di aver capito. Le cose stanno così: non si sa chi sia stato il primo vampiro, come hai letto Matthew ha cercato di scoprirlo. Ma non si sa nemmeno quando e come sono apparsi per la prima volta le streghe e i daemon (lo scrivo così perché la traduzione in italiano è sbagliata: c’è differenza tra Daemon e demoni) Come in quasi tutte le storie, i vampiri (almeno quelli conosciuti), vengono creati con persone che hanno natura umana (in senso lato, cioè sangue caldo, cosa che ricomprende anche Stereghe e Daemon), che mutano geneticamente per via dell’assunzione del sangue di vampiro in sostituzione di quello umano. Quando una persona diventa un vampiro solitamente fa in modo di sparire per un po’ (perché avviene anche un cambiamento fisico che a chi la conosce bene può essere evidente) e magari cambia identità. Col passare degli anni la cambia di sicuro, per evitare che gli umani si accorgano che la persona fisicamente non invecchia, non cambia.
          Streghe e Daemon non hanno bisogno di cambiare identità, loro si limitano a tenere segreta la loro vera natura.
          2. No. Sophie è un Daemon nato da una stirpe di streghe, Nathaniel è un Daemon (ed è il figlio di Agatha) e la loro bambina è una strega. E questo è il punto: com’è possibile?
          3. Sì, ma la usa inconsapevolmente e i suoi poteri si sono sempre palesati solo quando lei aveva bisogno di qualcosa. Non è mai stata in grado di fare incantesimi, non è mai stata in grado di usare la magia in modo conscio e consapevole, non ricordava nemmeno che almeno fino alla morte dei genitori viaggiava nel Tempo. Rebecca e Stephen, con il loro incantesimo, hanno fatto sì che la vera estensione dei poteri di Diana fosse “bloccata”, di modo da nascondere i suoi poteri e la sua vera natura alla Congregazione. Fino a che non fosse arrivato Matthew, perché in grado di proteggerla dalla Congregazione (e per altri motivi). In questo modo, la Congregazione ha sempre pensato che Diana non fosse dotata di particolari talenti e l’hanno lasciata stare. Altrimenti non sarebbe andata così.
          4. La Casa è MERAVIGLIOSA ed è assolutamente un personaggio vivo.
          5. Ha delle conseguenze. Non è una promessa da prendere alla leggera.

          Io sono ansiosa di vedere tutti a Madison.

          • Grazie come sempre! Ti rispondo sul primo punto, perché poi a pranzo c’è il mio rituale magico di visione della puntata (il lunedì).
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            Stavo riflettendo sul fatto che un vampiro è in grado di trasformare le altre creature (oltre agli umani semplici) in vampiri, sicché tutti (umani, streghe, daemon) saranno “vampiri completi”, con tutte le caratteristiche vampiresche, ma perderanno le loro (ho capito giusto? Altrimenti perdo la base del ragionamento). Quindi una strega sarà un vampiro e basta, non un vampiro-strega con la somma dei propri poteri più le caratteristiche vampiresche. È come se non lo trovassi intellettualmente giusto, infatti io ero convinta che le tre specie non potessero mai essere trasformate, ovvero che i vampiri trasformassero solo umani e basta, mentre la componente sovrannaturale di daemon e streghe prevenisse la trasformazione. Capisco però che di questo passo, se si potesse tenere le proprie caratteristche aggiungendone delle altre, si creerebbe una super-razza perché immagino che tutti vorrebbero avere i propri poteri e in più essere immortali (e, permettimi la battuta, pure tutti molto fighi!).
            Grazie per il chiarimento su Sophie, avevo capito male, e la cosa diventa anche più intrigante di prima.

          • ATENZIONE, POSSIBILI SPOILER!!!

            Ah, ecco.
            Se una strega o un Daemon vengono trasformati in vampiri perdono le loro capacità, sì. Non si può essere metà e metà con la trasformazione, perché questo comporta una vera mutazione genetica (descritta nel libro uscito da poco).

            Oh, la piccola Margaret (la bambina di Sophie e Nathaniel) è piena di sorprese.

  3. Che puntata! L’ho trovata intensa ma anche con una nota nostalgica. Poi Matthew super affascinante un questo episodio. La scena del ballo è uguale al libro (tranne per il fatto che ad un certo punto si sollevano da terra). La scena della passeggiata anche quella molto bella.
    Per quanto riguarda il resto, la scena finale mi è piaciuta,però avrei preferito più disperazione in Diana(come nel libro) invece di fare tutta la scena in slow motion.
    Avrei anche preferito un urlo straziante per via di quello che Matthew ha detto (che non infrangeranno il patto) ed anche perchè ritorna ad Oxford senza di lei.

    Spero di essermi spiegata bene, non sono brava con le parole ahahah.
    Recisione bella come sempre.

    • Ciao!
      È vero, ha avuto una not a nostalgica: il passato è stato molto presente in questa puntata, tra Philippe, la vita com’era una volta a Sept Tours e i genitori di Diana.

      La scena della cavalcata e del ballo sono state splendide.
      E l’entrata in scena di Baldwin FAVOLOSA.

      Per quanto riguarda la scena finale, ma Diana nel libro piange. Non urla, inizia semplicemente a piangere. Ed è questo che scatena il Diluvio delle Streghe. Sullo schermo sarebbe stato ridicolo far vedere l’acqua che le esce dalla bocca e via dicendo, così è stato molto più intenso, straziante e poetico.
      Sarebbe stato bello vedere lei che ha le visioni, ma credo non abbiano voluto mettere troppa carne al fuoco, magari è un particolare che useranno nel quinto episodio o dopo.

      Grazie mille! 🙂

  4. Si si l’acqua che esce dalla bocca sarebbe stato ridicolo. Però mi ricordavo che ci fosse più disperazione. O cmq in pianto più sentito. Però si mi è piaciuto lo stesso.

    • Ciao!
      No, nel libro dice solo che inizia a piangere e l’acqua comincia a uscirle dappertutto perché come dice Ysabeau, lei si trasforma in acqua.

  5. Salve Sam bellissima recensione, la migliore letta fino ad ora! Ho divorato il libro , vista e rivista la serie, ascolto spesso le musiche. Il secondo e terzo libro (stanno già girado le serie) si trovano solo ebook, ho rubacchiato qua e là da recensioni e commenti ma ho letto il quarto “Il figlio del tempo” ordinerò il kindle per leggere il secondo e il terzo. Resto con il pensiero di cosa ha chiesto la Dea e il dispiacere perché penso che Matthew è immortale e lei no. A presto! Pat

    • Ciao!
      Perdona il mio tremendo ritardo, grazie mille di aver letto e commentato!
      Sono contenta ti sia piaciuta la recensione.
      Spero che tu sia riuscita a leggere i libri e li abbia apprezzati!

  6. Sam salve! Volevo dire che quando si vede Matthew che balla con Diana con la cravatta, è quando tornano indietro di 25 giorni nel tempo. Hanno unito i due balli.

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