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50 Anni di Doctor Who visti dai fan

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50 Anni di Doctor Who visti dai fan

Come vi abbiamo anticipato nel corso della settimana è ora il vostro turno per parlare di Doctor Who. Abbiamo raccolto in quest’articolo tutti i vostri messaggi ed i vostri pensieri, bellissimi tra l’altro, su cos’è per voi Doctor Who, su cosa rappresentano per voi i personaggi e le storie della serie e perchè lo amate così tanto. Quindi non tergiversiamo oltre e iniziamo a vedere cos’avete scritto di bello, partendo dal nostro gruppo facebook.

283234264035553406_3araGFXk_cIl primo commento è stato quello di Gioia De Bonis:

50 anni di Doctor Who… Che cosa dire di questa storica serie tv, che ha appassionato milioni e milioni di telespettatori in tutto il mondo? Che dire degli attori che negli anni si sono avvicendati nel ruolo del Dottore? Tanti visi, tante espressioni, altrettanti modi di essere, Ma un solo nome: DOTTORE! Ma DOTTORE CHI? Pur non sapendo il suo vero nome è diventato l’amico, il confidente, il compagno d’avventura che chiunque vorrebbe avere! Chi, fra noi Telefilm Addicted non è stato geloso, almeno una volta, delle compagne e dei compagni del Dottore? Viaggi inaspettati e sorprendenti i suoi, attraverso mondi spaventosi e spettacolari, incontrando miliardi di personaggi e narrando storie incredibili! Con Dottor Who abbiamo viaggiato, riso, pianto, combattuto, difeso, giocato, affascinato, amato, odiato. Ecco perché quando parlo di lui mi è difficile descriverlo semplicemente come “un personaggio di una serie tv”. Lui è di più! A 50 anni dalla messa in onda della prima puntata non posso che augurare altri 50 anni a questa serie tv che racchiude un mondo che è già vasto, ma che nasconde ancora tante altre sfaccettature tutte da scoprire!

Abbiamo poi qualche altro commento più breve e conciso come quello di Irene Gastaldi che coglie l’occasione per fare gli auguri anche a tutti noi fan:

50 anni e non ci siamo ancora stancati!Tante facce per un solo personaggio perfetto, complimenti a tutti gli attori e sceneggiatori e registi…tutti! Buon anniversario Whovians!

O Ancora quello di Floki Coffaro:

Il Dottore è il Dottore. E’ nato il giorno dopo che hanno ucciso Kennedy, il giorno in cui il mondo ha perso la sua innocenza, il giorno in cui tutto sembrava perduto. E ogni volta che le cose si complicano lui c’è e le aggiusta.

Non manca qualche pensiero nostalgico di Whovian di vecchia data come quello di Gianni Mazza:

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Ero un bimbo quando vidi per la prima volta il “Dottorù”, era uno strano personaggio pieno di capelli e con una sciarpa improponibile, lo ricordo a stento… Poi è tornato! Aveva un’altra faccia, una giacca di pelle e decisamente non aveva tanti capelli, ma aveva la stessa energia, la stessa forza e la stessa cabina blu che adoravo, ed eccolo qua, il più giovane vecchio che io conosca! La serie più longeva della tv, qualcosa di unico, di irripetibile e che speriamo possa continuare ad allietarci per ancora tanto tempo. Auguri Doctah!

Serena Warnelli invece ci scrive:

Per me il Dottore è un insieme di belle sensazioni. Quando parte la sigla, è un po’ come sentirsi a casa. E’ una favola senza fine, in cui uno strano uomo vaga nello spazio e nel tempo, vive decine di vite e non smette mai di amare l’avventura, le persone, la natura. Quando torno a casa dopo una giornata estenuante guardo il cielo, se sono fortunata ammiro le stelle e fantastico pensando che forse l’universo è davvero bello come in Doctor who… Non lo vedrò mai, questo è certo ma per fortuna c’è il Dottore che mi porta con in giro coi suoi viaggi, puntata dopo puntata…
“What’s the point of being grown up if you can’t be childish sometimes?”.
Happy birthday Doctor!

Stefania Fanny Facchinetti, altra affezionatissima Whovian del nostro gruppo Facebook ci scrive:

Sono Whovian da poco più di un anno. Ho conosciuto questa magica serie per caso e per “costrizione” di un’amica, e non l’ho più lasciata.
Con il Dottore posso esplorare l’universo, conoscere personaggi della storia e personaggi che ci saranno millenni dopo che sarò morta.
Il Dottore mi fa ridere, piangere, sospirare, spaventare e commuovere, sempre e comunque. In ogni sua sfaccettatura ed incarnazione, è un personaggio che ormai considero parte della mia vita. E’ un amico, perché solo un amico può farti provare sentimenti così forti.
Buon compleanno, Doctah! Spero di poter celebrare anche le tue 100 candeline (televisive)!

tumblr_lnpa7h2Nro1ql4hoto1_400C’è poi anche qualche pensiero di Whovian più recenti, ancora in fase di recupero stagioni, ma che stanno amando la serei, come Arya Testone:

Io ho iniziato Doctor Who da pochissimo! Sono ancora alla quarta stagione, agli speciali, che non voglio finire perchè significano l’addio di Tennant… Comunque, ritornando in me, sto amando tantissimo questa serie tv. All’inizio ero un pò scettica perchè vedendo qualche puntata su rai4, mi era sembrata una serie un pò strana e senza senso…QUANTO MI SBAGLIAVO! Doctor Who è famiglia, amore, amicizia… Il Doctah è una sorte di guida per tutti coloro che lo accompagnano e in un certo senso, anche loro sono una guida per lui: lo aiutano per quanto possono e nel piccolo lo migliorano sempre di più… Io mi sono affezionata tanto a questo personaggio che parla velocissimamente,c he ha idee geniali nei momenti più opportuni (e menomale XD) e soprattutto è UMANO. Riesce a tirare fuori il meglio dalle persone e quando lo guardo mi sento meglio anche io.

A qualcuno Doctor Who ha cambiato la vita, come ci dice Valeria Gargiullo:

Sarò breve: Doctor Who ha cambiato la mia vita.
Per quanto possa sembrare assurdo, questo show è riuscito, in poco tempo, a rendermi una persona migliore. Se qualcuno mi avesse incontrata cinque mesi fa, non avrebbe mai detto che sono la stessa persona di oggi.
Il Dottore non mi ha dato speranza, perché quella l’avevo già. Il Dottore mi ha insegnato a credere. A credere in qualcosa di possibile, a rendere i miei desideri reali. Il Dottore mi ha guarita: adesso rido perché voglio ridere, piango quando ho bisogno di piangere, corro perché devo correre. Non faccio più nulla che non voglia fare. Non sono più vittima di dolori e tristezze: adesso tutto brilla. Il Dottore mi ha insegnato ad amare le persone e a dargli una seconda possibilità, ma più che altro ha saputo trasmettermi un messaggio ancora più importante: io sono un essere umano, un meraviglioso essere umano. Ho fiducia nelle mie capacità. Posso essere in grado di fare qualsiasi cosa! Se voglio dico “no”! E sorrido perché finalmente sono in equilibrio: io ora credo nelle stelle.

Manuel Bergugnat oltre a dirci la sua, ci racconta del Dottore anche attraverso una serie di citazioni di personaggi famosi che sicuramente conoscete:

tumblr_lnmywlIPxo1ql4hoto1_400_largeUna storia di fantascienza su un uomo che viaggia nel tempo, un’idea semplice a banale, eppure quest’ idea è solo la premessa a Doctor Who, una storia che va oltre e che ti lascia qualcosa. Ad esempio, che c’è per tutti la possibilità di redenzione, di rimediare ai propri errori. Che credere nel bene è possibile e che la solitudine non fa bene. Che puoi aver visto di tutto, Dei, Semidei, presunti Dei…L’intero Pantheon… Ma che in una cosa puoi credere sempre: per il dottore è lei (Rose), ma è ciò che rappresenta Rose quello in cui lui crede in realtà, quello che Luc Besson ha messo al centro de Il Quinto Elemento: L’amore, il bene incondizionato, chiamatelo come volete. Spiegarlo non è semplice, ma forse bastano le parole di McGann, l’ottavo dottore: “è un eroe, è tutto quello che vogliamo.” Ma possiamo anche usare anche le parole di Craig Ferguson: “è il trionfo dell’intelletto e dell’amore sulla forza bruta ed il cinismo.” O forse perchè è una favola, come dice Neil Gaiman: “siamo onesti…a chi non piace sentirsi raccontare una favola”. Perchè sì, cresciamo, ma qualcosa dentro di noi ha bisogno di quello che viene definito come “roba da bambini”, come se fosse qualcosa di poco valore. Sono le stesse persone che ci dicono di cresce, trovare un lavoro,metter su famiglia e crescere dei figli. Per loro questa è la vita. Invece io credo che abbia ragione Elton, quando dice che “il mondo è un posto molto più strano, molto più oscuro e più folle… E molto migliore. E “senza Doctor Who, il mondo sarebbe un posto più triste”(Steven Spielberg)

Prima di passare ai commenti più lunghi, anche su twitter sono arrivati un paio di messaggi, il primo è di @Walkerita che scrive:

Doctor Who è stata la mia fine! Ten & Rose mi hanno annientato un paio di volte eppure ne sono dipendente!! #DWTelefilmAddicted

Mentre il secondo è di una delle fortunelle che si è recata a Londra per i festeggiamenti di quest’anniversario, @__carlyWTF e ci scrive:

L’idea che il 23/11 sarò a Londra per festeggiare il 50esimo e il mio compleanno mi fa decisamente andar fuori di testa! #DWTelefilmAddicted

Torniamo al nostro gruppo facebook, con quelli che non hanno sisparmiato in caratteri per dirci cosa pensano di Doctor Who, partando da Carlotta Rumori:

Devo ammetterlo, ho iniziato tardi a vederlo. Erano molti anni che sentivo parlare di Doctor Who, ma non avevo mai avuto il tempo, né probabilmente la voglia di dare un’occhiata per vedere di cosa si trattasse. Ricordo di aver cercato “Doctor Who” su Google una miriade di volte senza mai convincermi ad iniziarlo… Poi un bel giorno quest’anno, complice la curiosità, il prezioso consiglio di un nuovo amico ed un momento “morto” nella programmazione mi sono detta: “Via, guardiamo com’è”.
Da allora è stato tutto un susseguirsi di emozioni: ho riso, ho pianto (parecchio), ho condiviso con decine di altri Whovian sparsi per il mondo una storia in cui è racchiuso un Universo. Una storia che racconta di vita, amore, amicizia, sacrificio, avventura, genio, onore, morte, gioia, dolore, solitudine, condivisione, pace e guerra. Una Storia dove il “diverso” è un po’ più “uguale” perché il “diverso” in fondo non esiste.Una storia che racconta “la storia” anche se a modo suo. Un mondo magico di fantasia in cui chiunque si può riconoscere e ritrovare.
Ho trovato un Mondo di “Amici” che comprendono, condividono, ridono e piangono con me e come me. Ho conosciuto degli artisti fenomenali dei quali non potrò più fare a meno e l’amore infinito di un Paese intero che celebra il “suo” eroe portato sullo schermo per 50 anni. Un mondo che una volta che l’hai conosciuto ti assorbe completamente, in cui ci sono riferimenti che ogni giorno possono essere utilizzati, anche se magari poi chi ci sta intorno non li capisce.
Secondo me il Dottore è amore puro e non potrà mai esserci qualcosa di nemmeno lontanamente paragonabile a lui.
Il mezzo secolo è un compleanno importante, auguriamoci tutti che questo sia solo l’inizio e che questa avventura possa continuare per altri 50 anni!
HAPPY BIRTHDAY DOCTOR WHO!

A seguire poi, abbiamo il commento di Venere Brandocorvo:

il_fullxfull.355370652_rhv2Cosa dire sul Dottore? Sono una fan della serie relativamente nuova, l’ho visto per la prima volta a febbraio di quest’anno, ma questo poco tempo è bastato per farmi innamorare follemente, al punto che giovedì mattina alle 7 partirò per Londra per assistere in diretta all’evento, viaggio in cui ho investito tutti i miei risparmi e che ho iniziato a programmare a giugno. Anche a me non riesce di definire Doctor Who solo “una serie tv”, lo so che sembra una cosa da matti ma niente è mai riuscito a commuovermi come questa serie. Io non piango facilmente davanti alla tv, eppure guardando il Dottore non ho potuto fare a meno di ridere, piangere ed emozionarmi con i protagonisti. Sarà per gli interpreti bravissimi (Tennant, il Dottore che amo di più, è un attore meraviglioso, dopo il Dottore ho visto TUTTO quello che sono riuscita a reperire con lui), sarà per le storie mai banali, i personaggi caratterizzati ad arte, i temi bellissimi e importanti che vengono affrontati con apparente leggerezza ma che poi si rivelano per quello che sono e ti lasciano sconvolta davanti al pc. Sarà per l’humor inglese che tutto sommato mi fa impazzire, non so, ma per me è una serie da guardare e riguardare, riuscendo sempre a trovarci qualcosa di nuovo. E’ vero che a volte ci sono delle imprecisioni, forse gli sceneggiatori finiscono col perdersi nella complessità delle loro stesse trame, ma nonostante questo non ho mai pensato di smettere di guardarlo, anzi ho sempre atteso con ansia le nuove puntate e ho guardato e riguardato le vecchie, a volte fino alle 4 di mattina, quando forse sarebbe stato il momento di smettere XD. I miei amici a volte si stupiscono del mio cinismo devastante, ma davanti a questa serie non riesco ad essere cinica, in qualche modo riesce sempre a convincermi a sperare ancora che prima o poi il “mad man in a box” verrà a prendermi e mi porterà a vedere le stelle. Secondo me è la magia che questo show riesce a trasmettere che lo ha fatto durare 50 anni e che ci fa sperare che possa durarne altri mille. Ecco, lo sapevo che avrei finito per essere logorroica, ma se si parla del Dottore non posso farne a meno, è una storia troppo meravigliosa e, come direbbe lui “we are all stories in the end. Just make it a good one”.

Poi c’è quello di Simona Fonda:

Dunque, è difficile esprimere, in un certo senso, cosa rappresenti questa serie. Chi mi ha preceduto lo ha fatto egregiamente. Doctor Who è tutto ciò che le persone, qui, hanno scritto.
Personalmente il mio rapporto con lui si è costruito in modo lento… Da bambina mio padre mi iniziò a Star Wars, tanto che volevo diventare un Cavaliere Jedi, poi incappai in Doctor Who, ma ero abbastanza piccola e non era un appuntamento fisso, ma questo non mi impedì di amarlo all’istante. Da adolescente vidi il film e l’amore è scresciuto. Poi, finalmente, la nuova serie: in pratica il mio cuore è esploso. Ho adorato Eccleston ed il suo Nine, ho ADORATO David AMAZING Tennant ed il suo Ten (con Donna, poi!) e quando è apparso Matt, Eleven, E’ STATO AMORE A PRIMA VISTA (dopo la tristezza di perdere Ten, Moffat sta per quotes matt smith eleventh doctor doctor who weeping angel 1280x800 wallpaper_www.wallpaperno.com_76distruggermi la vita… Io lo odio, quell’uomo).
AMORE A PRIMA VISTA che poi è andato crescendo in questi anni, perché è stato la mia ancora di salvezza. Ho versato cascate di lacrime, è vero, ma mi ha fatto ridere nei momenti più bui, e solo il cielo sa quanti ce ne sono stati, mi ha portato in viaggio con lui, strappandomi via, anche se per poco, anche se poi doveva riportarmi a casa. Ha incitato anche me al coraggio con il suo “Geronimo!” e, per quanto abbia amato Rose con Nine e, in particolare, Ten, e abbia versato fiumi di lacrime su quella spiaggia, la storia di Eleven e River ha completamente conquistato il mio cuore, soprattutto per la profondità datale con così pochi particolari mostrati. Perché i Ponds sono la sua famiglia, dopo secoli in cui non ne aveva più avuto una. In Snowmen vederlo in quello stato mi ha straziato.
Tralasciando il MERAVIGLIOSO umorismo che pervade questa storia e posto che con le stagioni di Matt hanno fatto un balzo qualitativo anche a livello di scenografie ed effetti speciali… Anche se alcune cose, tipo i Dalek, possono sembrare ridicole, oggi, a differenza di come apparivano 50 anni fa, quando lo show ebbe inizio. Ma vedendo e prestando attenzione ci si rende conto che nonostante l’aspetto apparentemente buffo di alcune cose, la storia è molto complicata, profonda e drammatica. Inoltre, in sostanza, a dispetto di tutte le piccole/grandi avventure, tutto non solo si basa, ma SI REGGE su di lui, su quest’uomo dalla personalità così complessa e che porta il peso dell’universo, come mostrano i suoi occhi. Ciò che ti resta davvero, ad esempio, non è tanto lo scontro, la battaglia, quanto il “Perché io perdo sempre tutto e voi invece continuate ad esistere e a spuntarla?”
Tutta questa storia si basa e SI REGGE, FUNZIONA, sulla profondità del Dottore e dei legami che stringe (e perde).
Doctor Who è, come è stato detto, un inno all’amore in tutte le sue forme, come l’amicizia che è una delle più alte, al coraggio, al sacrificio, alla perseveranza, all’intelligenza, alla comprensione del prossimo, al “A volte bisogna fare ciò che va fatto, per quanto non vorremmo”, all’amore per la scoperta e quindi, in un certo senso, per la cultura, per la conoscenza. E’ una storia che ti porta ad incontrare una donna lucertola che ha milioni di anni ed esclamare, prima che lo faccia Il Dottore, “Mio Dio, sei bellissima!” E’ una storia che parla di gioia e dolore (TANTO) e di un uomo meraviglioso, un GRANDE uomo forgiato nel fuoco, nel ghiaccio e, sì, anche nella furia, che ha lottato per la pace in un universo di guerra, che ha avuto il coraggio di prendere una decisione tremenda di cui porterà il peso per sempre, per la salvezza di tutti, che ha amato infinitamente e perso troppo e nonostante questo ha continuato a proteggere e sacrificarsi…Come si fa a non amarlo?

E l’ultimo pensiero di voi fan prima di passare a quelli dei fan nello staff di Telefilm Addicted è quello di Elisa Peggy Pagani:tumblr_m010miPl3S1r16qpao1_500

Il vero motivo per cui ho iniziato Doctor Who è stato perché un pomeriggio di due anni fa ho deciso di ignorare la montagna di libri che mi chiamavano allo studio e ho visto il primo episodio di questo telefilm. Inutile dire che mai una scelta simile è stata più azzeccata e che mi sono innamorata di quello stravagante personaggio che si fa chiamare “Dottore” e che ho iniziato a sperare che un giorno un Tardis sarebbe comparso nel giardino di casa mia.
Il vero problema è che, come dice il nostro David Tennant,”The thing about Doctor Who is that it’s very hard to explain and not sound like a lunatic!” e sono convinta che nulla di più vero sia mai stato detto riguardo a questo telefilm. Come si può parlare di un alieno che viaggia attraverso lo spazio e il tempo in una navicella spaziale che ha la forma di una cabina telefonica della polizia e che continuamente si ritrova a dover salvare terra/pianeti/universi dalla distruzione e allo stesso tempo trasmettere tutto ciò che questo rappresenta? Io tutte le volte che ci ho provato ho ricevuto parecchi sguardi perplessi, ma d’altronde è impossibile descrivere a parole ciò che questo telefilm è in grado di esprimere anche solamente attraverso un robottino che continua a ripetere “exterminate” o delle strane creature chiamate Ood.
Questo perchè Doctor Who è amicizia, amore, stravaganza, fedeltà, eccentricità, perdita, ritrovamento, vita, morte, umanità, sentimento, crudeltà, accettazione, debolezza, salvezza, dannazione, crescita e cambiamento tutto in una volta, ma chi non si è mai trovato davanti ad almeno una puntata, questo non può capirlo. E’ bellissimo vedere che dopo 50 anni il Dottore continua ad appassionare così tante persone. Se qualche anno fa qualcuno mi avesse detto che, nel giro di poco tempo, mi sarei ritrovata a piangere seguendo le avventure di un alieno dalle sembianze umane con due cuori che viaggia in una cabina della polizia probabilmente sarei scoppiata a ridere, oggi invece non mi resta che sorridere e ringraziare per tutte le emozioni che Doctor Who insieme a tutti i suoi personaggi è stato in grado di trasmettermi.

Ora veniamo ad alcuni di noi dello staff del sito, come avete potuto ben notare dai millemila articoli di queste ultime settimane dedicati alla serie, anche tra di noi ci sono dei fan accorati del nostro Dottore. Iniziamo con il commento di Elena Basso:

Descrivere Doctor Who per me è difficilissimo. E’ una serie che si è ritagliata un pezzettino del mio cuore e ora sarà suo per sempre. Ho adorato Ten con un’intensità incredibile, e credo di non aver mai trattenuto il fiato tanto a lungo come in “The End of Time”, quando gli ho dovuto dire addio. Sono rimasta senza parole di fronte ai discorsi del dottore, ho ammirato tutti i sacrifici che ha fatto per gli altri, ho amato alla follia Donna e la coppia Ten/Rose, ho provato pena per River e Eleven, costretti a vivere un amore così complesso, mi sono emozionata per Amy e Rory. Non guarderò mai più le statue degli angeli, le maschere anti-gas, le converse rosse, i fez e i bow tie con gli stessi occhi di prima. Amo questa serie anche perché riesce sempre a reinventarsi, a tenerti incollato allo schermo anche quando il protagonista cambia. Non credo mi riprenderò mai completamente dalla rigenerazione di Ten, ma continuo a seguirla con passione perché quello che mi piace è viaggiare col Dottore, qualunque sia la sua reincarnazione. Voglio vedere cos’ha da offrirmi, voglio fare il tifo per lui e ammirare il suo coraggio, la sua umanità e farmi soprendere ogni volta. Mi ritrovo, alla fine di ogni stagione, a dirmi: “sì, questa è proprio una serie che vale la pena vedere”. Perciò, grazie Doctor Who. Auguri per i tuoi cinquant’anni!

Passiamo poi alla riflessione di Francesca Pollon:

Sono una Whovian giovane, sono entrata nel magico mondo del Doctah da giusto un anno. Spaventata dal pensiero di recuperare così tante puntate, mi era venuta la malsana idea di iniziare da Eleventh. Grazie Lu, per avermi fatto cambiare idea, ho amato sconsideratamente le prime 4 stagioni (RTD <3), ho incontrato il MIO dottore e le mie due companion preferite. Un anno di follia!

Anche la nostra Tania Battistelli ci ha detto la sua sul Dottore:

Non esiste la definizione perfetta per descrivere questa serie TV, quando mi chiedono di cosa parla non so mai che cosa dire… Qualsiasi pensiero mi venga in mente non è mai abbastanza. Io credo che Doctor Who parli d’amore come quasi nessuno riesce a fare. E non parlo dell’amore tra 2 persone, ma di un concetto di amore che va oltre il romanticismo: l’amore per la vita, in tutte le sue forme e manifestazioni. E’ una serie che ci insegna a non giudicare, a non discriminare, a guardare ogni cosa con gli occhi di un bambino, ad accettare la diversità come un dono straordinario, un’opportunità per conoscere ciò che ci sembra strano abbracciandolo e ammirandolo con curiosità e gioia. Adoro quando il Dottore si trova davanti a qualcosa che non ha mai visto e per quanto disgustoso e perfido possa sembrare, la prima cosa che esclama è sempre: “Oooh You are beautiful!” Ci insegna a perdonare e a perdonarsi, a non arrendersi mai e ad amare il nostro pianeta. Fosse per me la farei vedere nelle scuole, e se un giorno avrò un figlio statene certi, sarà Whovian al 100%! Auguri Doctah!

Per concludere, mi sembrava giusto anche dire la mia in merito, anche se sono alquanto in crisi visto che avete già detto tutto voi ma ci provo lo stesso!
50 Anni di televisione non sono un traguardo facilmente raggiungibile quando si parla di serie tv, per molti il merito è delle rigenerazioni, che sicuramente hanno svolto un ruolo importante nel mantenere la longevità della serie, ma per me c’è molto altro. C’è una storia infinita che stimola continuamente la nostra fantasia portandoci nel passato, nel futuro e in mondi alternativi che magari nemmeno esistono. Doctor Who ci porta a tirar fuori il bambino che è in noi, anche nel più cinico dei cinici, quando iniziano quei 45 minuti è come se il resto del mondo non ci fosse, come se non esistessero le bollette, il lavoro, il traffico e tutto quello che non va. Per quei 45 minuti torno ad essere quella bambina che sul divano guardava la tv con gli occhi spalancati pensando a quanto di bello ha da offrirci il mondo e a quanto meraviglioso sia far volare l’immaginazione verso lidi inesplorati sottobraccio con un uomo buffo, pronto a prendermi tra le braccia quando ne ho bisogno ma anche a mettermi alla prova per farmi crescere. Il fatto che ora, a 26 anni, mi ritrovi spesso a pensare a come sarebbe andare ovunque nel tempo e nello spazio, aprendo davanti ai miei occhi una serie di possibilità pressappoco infinite, fa di me un’inguaribile sognatrice che però mai si stanca d’imparare, vedere e ascoltare; e pur essendotenth-doctor-hand-to-hold adulti la curiosità è una cosa che non dovrebbe mai mancare. E non importa se i mostri sembrano usciti dagli anni 20, se gli effetti speciali non sono all’altezza dei grandi film, quelle sono le nostre ultime preccupazioni, quello a cui diamo peso va oltre le semplici questoni di plot o di scenografia.
E’ una serie che ha l’abilità di scavarti dentro per farsi largo verso il tuo cuore e non mollarlo più, nel bene e nel male. Ha sempre tanto da insegnarci e ci predispone al voler imparare di più, a volerci migliorare e a volerci bene, perchè se quello strambo Dottore quasi millenario, è tanto affascinato dal nostro popolo un motivo ci sarà: “In 900 years of time and space i’ve never met anyone who wasn’t important.”
E sì, lo show cambia, gli attori cambiano, la visione di chi lo porta sui nostri schermi cambia ma il grande messaggio di fondo che la serie custodisce da 50 anni è sempre lo stesso: non stancatevi mai, lasciatevi stupire sempre anche dalle piccole cose, amate e amatevi, perdonate e vivete sempre con lo spirito di chi vuole avere il mondo tra le sue mani, vuole scoprirlo e vuole essere amico e fratello di tutti.
Grazie a chi ha riportato questa serie in tv, a chi ha vestito i panni di questo personaggio singolare, a chi non smette mai di scrivere storie per noi inguaribili romantici.
Tanti auguri al più giovane vecchio uomo della mia vita, con la speranza che la sua TARDIS non si fermi mai e faccia continuare a sognare tante generazioni a venire. Happy 50th Anniversary Doctor Who!

P.S: mi sono commossa assemblando quest’articolo quindi sentitevi in colpa! xD

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